Potrete trovare in rete molti riferimenti seri sull'argomento che è davvero interessante affrontare, in quanto rappresentano la razza del nostro futuro.
Molti mi chiedono di sintetizzare come questi bambini abbiano la coscienza vera di se e del mondo, e trovo che (l'ironia deve sempre essere il primo viatico di saggezza!), questa apparente barzelletta (chi ha un bambino Indaco in casa o in classe sa che NON è una barzelletta!!!!!!) questa storiella se letta in tutti i suoi piani, renda perfettamente l'idea..facendoci anche sorridere un pò...

Una mamma sta lavorando in cucina e ascolta suo figlio di sette anni mentre gioca col suo nuovo trenino elettrico.
Il trenino si ferma e il figlio dice: "Tutti gli stronzi che devono scendere alzino il culo e si levino dalle palle, perchè questa è l'ultima fermata prima di Milano.
I figli di puttana che devono andare in quella città di merda si sbrighino e portino le chiappe sul treno, perchè tra due minuti ripartiamo".
La madre corre in salotto e dice al figlio: "Non usiamo questo tipo di linguaggio in casa !!. Adesso vai nella tua stanza per DUE ORE e medita su ciòche hai detto .. Quando uscirai, potrai continuare a giocare col tuo trenino se userai un linguaggio meno volgare !!!".
Due ore più il figlio esce dalla sua stanza e riprende a giocare con il trenino. Poco dopo il trenino si ferma e la madre sente il figlio dire: " Tutti i passeggeri che stanno lasciando il treno ricordino di portare con se i proprio bagaglio. Vi ringraziamo per aver viaggiato con noi e speriamo di avervi presto ancora a bordo. I gentili passeggeri che devono raggiungere Milano salgano in carrozza. Si ricorda che i bagagli devono essere opportunamente sistemati negli appositi vani. Ricordiamo inoltre che sul treno è vietato fumare".
La madre si rallegra in silenzio dell'effetto del castigo ... poi sente il bambino aggiungere: " E se qualcuno si è rotto i coglioni per il ritardo di DUE ORE sulla partenza, la colpa è di quella stronza in cucina !!! "

Chi di voi è un bambino indaco Grande?..io sì..eheheh
un abbraccio..
elisa