Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi
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Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi
Antonio Tabucchi
SI STA FACENDO SEMPRE PIU' TARDI
Universale Economica Feltrinelli € 7,00, aprile 2003, isbn 88-07-81740-3
Chissà com'è che ad un certo punto rientriamo nel flusso normale del tempo, chissà come succede che le nuvole tornino ad essere cirri cumuli e nembi e non più messaggeri di mondi lontani, chissà perchè la luna torna ad essere un pallido e monotono astro e non più una falce rosso fuoco che è il tramite tra due posti lontani, ed un tramonto un banale evento quotidiano e non uno spettacolo per due soli spettatori. Siamo in grado di riconoscere l'attimo della perdita? O siamo condannati a inseguire per sempre i fantasmi di un amore perduto?
Tabucchi avanza proposte, con una splendida raccolta di epistole fuori dal tempo.
SI STA FACENDO SEMPRE PIU' TARDI
Universale Economica Feltrinelli € 7,00, aprile 2003, isbn 88-07-81740-3
Chissà com'è che ad un certo punto rientriamo nel flusso normale del tempo, chissà come succede che le nuvole tornino ad essere cirri cumuli e nembi e non più messaggeri di mondi lontani, chissà perchè la luna torna ad essere un pallido e monotono astro e non più una falce rosso fuoco che è il tramite tra due posti lontani, ed un tramonto un banale evento quotidiano e non uno spettacolo per due soli spettatori. Siamo in grado di riconoscere l'attimo della perdita? O siamo condannati a inseguire per sempre i fantasmi di un amore perduto?
Tabucchi avanza proposte, con una splendida raccolta di epistole fuori dal tempo.
Reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi (Culodritto, Guccini)
“Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse
segrete.” (Pessoa)
mi manca proprio e da tempo aspetta di essere letto.
tra l'altro i romanzi in forma epistolare mi hanno sempre affascinata molto.
di tabucchi ho letto quasi tutto ed è per me uno di quegli autori che non solo non ti annoiano mai ma che non ti deludono.
un altro aspetto che ammiro in lui è che se nei romanzi-racconti riesce ad essere lieve e leggero, delicatissimo, raggiungendo vette di preziosa poesia, quando si concede ad editoriali sulla politica italiana diventa un samurai
dolce e duro insieme, preciso come un rasoio.
e poi lui ama il portogallo e pessoa, come non amarlo...
tra l'altro i romanzi in forma epistolare mi hanno sempre affascinata molto.
di tabucchi ho letto quasi tutto ed è per me uno di quegli autori che non solo non ti annoiano mai ma che non ti deludono.
un altro aspetto che ammiro in lui è che se nei romanzi-racconti riesce ad essere lieve e leggero, delicatissimo, raggiungendo vette di preziosa poesia, quando si concede ad editoriali sulla politica italiana diventa un samurai
dolce e duro insieme, preciso come un rasoio.
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- Sapphire78
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Sapphire78 ho letto in gioventù molti libri di Tabucchi oggi attraverso un periodo diverso e non credo di appartenere molto al suo mondo. Sicuro che sarà una cosa temporanea. Ho avuto anche parecchi riscontri negativi sul libro. Tieni conto che l'ha scritto una carassima amica (Veronica Noseda) che ha riportato le sue parole x quasi due anni, mentre lui stirava, cucinava ecc..Sempre questa ragazza (che è un vulcano di idee) ha girato un documentario su Tabucchi che è passato anche al festival internazionale del film di Locarno. Per noi amici commevonte, per altri palloso, spesso capita così anche per i libri.
- Sapphire78
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Siguros, come mai non ti è piaciuto questo libro? Io lo trovo che sia interessante perchè pur raccontando storie paradossali e in cui è difficile riconoscersi, riesce comunque a raccontare piccoli pezzi di realtà.
La mia lettera preferita è "Te voglio, te cerco, te chiammo,te veco, te sento, te suonno". Ecco, sembra che si incontrino di nuovo. Lui è tornato, lei lo ha accolto...e quella vecchia canzoncina... "sarebbe così, se fosse?"
Io non ho letto altro di Tabucchi. Cosa mi consiglieresti?
La mia lettera preferita è "Te voglio, te cerco, te chiammo,te veco, te sento, te suonno". Ecco, sembra che si incontrino di nuovo. Lui è tornato, lei lo ha accolto...e quella vecchia canzoncina... "sarebbe così, se fosse?"
Io non ho letto altro di Tabucchi. Cosa mi consiglieresti?
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È che mi si sono chiusi gli occhi prima del libro..comunque ti consiglio Notturno indiano e la testa perduta di Damasceno Monteiro se non basta è bello anche un baule pieno di gente..vado che mi scappa il treno..
Dì un po' non c'è nessuno che stasera dia una festa per poter restare a casa?
www.bloggointestinale.blogspot.com
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Ahhhhhhhhhhhh!Sapphire78 ha scritto:"Te voglio, te cerco, te chiammo,te veco, te sento, te suonno". Ecco, sembra che si incontrino di nuovo. Lui è tornato, lei lo ha accolto...e quella vecchia canzoncina...
quella vecchia canzoncina???
quella vecchia canzoncina???
È "Passione", forse la più bella canzone napoletana di sempre e tu me la chiami "vecchia canzoncina"???
Ah, questi giovani d'oggi. Chissà dove andremo a finire
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario
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Per Tyl, "vecchia canzoncina" è una citazione da Tabucchi, è lui che la chiama così! Con una nonna Rafaelina come la mia che parla e canta solo in napoletano...
Per siguros e zima: grazie per i consigli, in effetti "Notturno Indiano" l'ho letto anni fa e me ne ero dimenticata...ecco credo che sia il caso di ripescarlo dalla libreria, chè non mi ricordo nulla!
Grazie
Per siguros e zima: grazie per i consigli, in effetti "Notturno Indiano" l'ho letto anni fa e me ne ero dimenticata...ecco credo che sia il caso di ripescarlo dalla libreria, chè non mi ricordo nulla!
Grazie
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Sostiene Pereira è un buon libro ti tiene più sulla corda rispetto al film che di buono ha solo Marcello..comunque sappiamo che i libri e i film sono due cose diverse quindi ogni paragone è improponibile.
Dì un po' non c'è nessuno che stasera dia una festa per poter restare a casa?
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Ho appena finito di leggere questo libro.
Mi é piaciuto moltissimo proprio per come diceva Sapphire 78
Questo libro in particolare va letto seguendo il respiro stesso dell'autore.
Mi é piaciuto moltissimo proprio per come diceva Sapphire 78
A me capita spesso di "scrivere" mentalmente a qualcuno per fermare momenti che vorrei condividerci e seguire il flusso delle onde cerebrali di Tabucchi mi ha fatto rivedere me stessa......perchè pur raccontando storie paradossali e in cui è difficile riconoscersi, riesce comunque a raccontare piccoli pezzi di realtà.
Questo libro in particolare va letto seguendo il respiro stesso dell'autore.
- docTrigor
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Letto. Carino anchese all'inizio ti viene la sonnolenza ed è lentissimo... poi però si riprende bene, diventa interesante... Non è il mio genere ma è stata una lettura molto piacevole (e grazie a chi me l'ha regalato)
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
GRAZIE
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Ciao ne (cit.)
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Re: Antonio Tabucchi, Si sta facendo sempre più tardi
Un titolo che richiama velatamente due motti forse solo apparentemente diversi: “carpe diem” e “fratello, ricordati che devi morire”.
Un romanzo epistolare molto sui generis, perché non nasce dalla corrispondenza reciproca tra due interlocutori, ma è costruito con una serie di lettere di mittenti diversi, indirizzate a destinatarie diverse, e da una lettera di risposta finale che tenta, se possibile (e quando si scopre che, inaspettatamente, è davvero possibile, la tristezza che prende è molto forte), di rispondere a tutti negli stessi termini.
Tutte le lettere sono accomunate dal tema, quello di voler chiedere o dare spiegazioni sulla fine di un amore: in alcuni casi il disappunto di non poter conoscere le reazioni generate nel destinatario è stato forte, in altri nemmeno l’ho percepito, perché erano tali da potersi dire in sé compiute.
Una lettura su cui per il momento non ho ancora le idee ben chiare.
Ci sono passi molto sentiti, quasi lirici, che appassionano per il trasporto che si sente emergere dalle righe, anche quando non si comprende esattamente ciò che li ha mossi (perché alcune circostanze vengono volutamente lasciate in una indefinitezza che giova all’intento di farne dei casi universali, mutatis mutandis).
Ma ci sono anche pagine che non mi hanno avvinta, perché costruite su un sottofondo troppo sfuggente per arrivare ad una qualche empatia (che non significa necessariamente immedesimazione) con l’autore.
E poi la lettera finale: che gioca sul contrasto tra il tono freddamente (e fintamente) “commerciale” di circolare inviata ad una cerchia indiscriminata di destinatari e il richiamo al mito delle parche, con il suo bagaglio di pena, di pietà e al tempo stesso di distacco dalle umane sorti.
Forse solo approfondendo la conoscenza di questo autore (questo è il primo suo libro che leggo) potrò fare chiarezza sul valore e sul significato di questa lettura, che per il momento percepisco come sicuramente originale e sentita, quindi anche bella per i miei gusti, ma sono convinta che qualcosa mi sfugga, e mi interessa scoprirlo.
Un romanzo epistolare molto sui generis, perché non nasce dalla corrispondenza reciproca tra due interlocutori, ma è costruito con una serie di lettere di mittenti diversi, indirizzate a destinatarie diverse, e da una lettera di risposta finale che tenta, se possibile (e quando si scopre che, inaspettatamente, è davvero possibile, la tristezza che prende è molto forte), di rispondere a tutti negli stessi termini.
Tutte le lettere sono accomunate dal tema, quello di voler chiedere o dare spiegazioni sulla fine di un amore: in alcuni casi il disappunto di non poter conoscere le reazioni generate nel destinatario è stato forte, in altri nemmeno l’ho percepito, perché erano tali da potersi dire in sé compiute.
Una lettura su cui per il momento non ho ancora le idee ben chiare.
Ci sono passi molto sentiti, quasi lirici, che appassionano per il trasporto che si sente emergere dalle righe, anche quando non si comprende esattamente ciò che li ha mossi (perché alcune circostanze vengono volutamente lasciate in una indefinitezza che giova all’intento di farne dei casi universali, mutatis mutandis).
Ma ci sono anche pagine che non mi hanno avvinta, perché costruite su un sottofondo troppo sfuggente per arrivare ad una qualche empatia (che non significa necessariamente immedesimazione) con l’autore.
E poi la lettera finale: che gioca sul contrasto tra il tono freddamente (e fintamente) “commerciale” di circolare inviata ad una cerchia indiscriminata di destinatari e il richiamo al mito delle parche, con il suo bagaglio di pena, di pietà e al tempo stesso di distacco dalle umane sorti.
Forse solo approfondendo la conoscenza di questo autore (questo è il primo suo libro che leggo) potrò fare chiarezza sul valore e sul significato di questa lettura, che per il momento percepisco come sicuramente originale e sentita, quindi anche bella per i miei gusti, ma sono convinta che qualcosa mi sfugga, e mi interessa scoprirlo.
La mia libreria
La mia lista dei desideri
Towandaaa su aNobii
"Una storia che non conosci
non è mai di seconda mano
è come un viaggio improvvisato
a chilometraggio illimitato"
S. Bersani, Pacifico, F. Guccini - Le storie che non conosci (Io leggo perchè - 23 aprile 2015)
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