Carlo Lucarelli
ISBN: 88-477-0697-1 prezzo: €7,23 92 pagine

Ho deciso di comprare questo libro perchè mi è piaciuta tantissimo la copertina.
Una bellissima fotografia in bianco e nero virata in seppia, con in primo piano una lambretta anni '60.
La storia sarebbe un bellissimo impianto di fantasia se...perchè c'è un se.
Perchè comunque questa è la storia di una piaga che affligge il nostro tempo e di cui spesso non ci si ricorda o non ci si vuole ricordare.
Fa riflettere.
E' un racconto breve, 90 pagine.
Si legge benissimo è scorrevole e molto accattivante.
Se lo incominci non riesci a smettere, in puro stile Lucarelli.
Come si fà a non appassionarsi alla storia del piccolo Ho, alle sfighe di un eroe che di eroico non ha nulla?
Bella la scelta di far spiegare ad una voce fuori campo i retroscena della storia.
Ebbene sì, Lucarelli mi conquista sempre più!
In rete ho trovato questa recensione:
"Febbre Gialla nasce non solo con riferimento ad un fatto di cronaca realmente accaduto ma, e soprattutto, per "dire la propria" su dei temi, spesso affrontati superficialmente da tutti noi, temi come la tratta degli extracomunitari, il loro sfruttamento e soprattutto lo sfruttamento minorile.
Vittorio, giovane agente della mobile, nonostante la febbre esce di casa perche' ha un appuntamento importante, un appuntamento con il suo primo giorno di lavoro in Questura.
Ma mentre attraversa un incrocio con la sua auto viene urtato una bellissima Lambretta degli anni '60 guidata da un bambino cinese che riduce la sua Dyane 6 ad un catorcio.
Ma da dove viene quel bambino? Ma dove e' finito quel bambino?
Inizia cosi una "caccia all'uomo", pardon una "caccia al bambino", attraverso cui Lucarelli ci racconta della triade cinesi e del turpe commercio di "carne" umana che vede coinvolti non solo la malavita organizzata ma anche insospettabili "imprenditori" nostrani, in quello che forse, a torto, e' stato classificato solo come un "giallo per ragazzini" ma che vuole anche affrontare un problema misconosciuto e, purtroppo, troppo diffuso."
Vi ho incuriosito, vero? ;o)