85 milioni di vittime....

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Corso
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85 milioni di vittime....

Messaggio da Corso »

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per non dimenticare le vittime dei crimini commessi dai regimi comunisti

Il libro nero del comunismo. Crimini, terrore, repressione
Economici Mondadori
ISBN: 8804473304

"85 milioni di vittime: questo è stato l'enorme costo del comunismo. Ma com'è potuto succedere che un ideale di emancipazione e di fraternità universale si traducesse, già all'indomani dell'ottobre 1917, in dottrina dell'onnipotenza statuale, in discriminazione generalizzata di interi gruppi sociali, in deportazioni di massa e atroci stermini? Il libro nero del comunismo rompe il muro del silenzio, e grazie a documenti reperiti in archivi fino a ieri inaccessibili e a una paziente raccolta di testimonianze contribuisce a stabilire un'atroce verità: i paesi comunisti si sono dimostrati molto più efficienti nella produzione di gulag e cadaveri che in quella di grano e di beni di consumo. In queste pagine, per la prima volta, un gruppo di storici tira le somme, continente per continente, paese per paese, dei crimini perpetrati sotto le insegne della falce e del martello. E consegna ai lettori un documento sconvolgente, di portata epocale.
I testi del volume sono di Stéphane Coutois, Nicolas, Werth, Jean-Louis Panné, Andrzej Paczkowski"
.
fonte: BOL.com
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keoma
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Messaggio da keoma »

economico... quanto?
lo so, lo so... potrei andare su bol.com... ma oggi sono taaaaanto pigra :sleep:
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni)
Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)

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Herbert West
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Messaggio da Herbert West »

Boh...considerare Stalin comunista...considerare un dittatore "comunista" (o sei un dittatore o ti ispiri alle ideologie comuniste e socialiste)...
Mi sa tanto ci caccia alle streghe di berlusconiana ispirazione!
X carità non voglio fare revisioni storiche, dico solo che se mi definite uno stramaledetto bastardo come Stalin comunista, mi in@#**o decisamente!
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liberliber
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Messaggio da liberliber »

Beh... dovresti cominciare a dirlo a lui... :roll:
ok sto zitta :silenced:
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

HW ha scritto:Boh...considerare Stalin comunista...considerare un dittatore "comunista" (o sei un dittatore o ti ispiri alle ideologie comuniste e socialiste)...
perché, lo ritieni... incoerente? Come sarebbe più opportuno definirlo? E poi, IMHO, la dittatura è compatibile con qualsiasi colore politico, no?
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Marcello Basie
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Messaggio da Marcello Basie »

Beh, non si propugnava forse la "dittatura del proletariato" ?
Non giova a nessuno cambiare la storia; mentre era vivo Stalin era amatissimo anche in Italia, e non solo dai comunisti e quando mori' l'Unita' titolo' qualcosa come "E' morto chi ha fatto di piu' per il genere umano" o qualcosa del genere.

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vesna
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Messaggio da vesna »

ex jugoslavia invece ha tagliato i ponti con stalin nel 48 :yes!:
tito in certi aspetti era un visionario

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luna78
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Messaggio da luna78 »

dico solo che se mi definite uno stramaledetto bastardo come Stalin comunista, mi in@#o decisamente
purtroppo però era proprio così che si autodefiniva e che lo definiva chiunque...
e se Stalin come esempio non ti piace, puoi sempre provare con Mao... un altro comunista simpatico-simpatico-simpatico

purtroppo Xenia ha perfettamente ragione!!! non esiste corrente politica che sia immune dal fascino del potere... diciamo eccessivo! :?
poi ci sono stati quelli che sono stati più bravi e sistematici nell'attuare i propri piani e quelli più... "dilettanteschi"... e dico da entrambe le parti!
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annabella35
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85 Milioni di vittime

Messaggio da annabella35 »

ho letto il topic e l'argomento dittatore Stalin. Ebbene, come ho gia' segnalato su questro forum, nel topic"cosa state leggendo?" il mio libro attuale e sulla Russia e i russi, di Pieroni, che certamente non era comunista. L'autore sostiene che Stalin attuo' il comunismo "messianico", in quanto unì l'ideologia comunista con l'idea russa di essere una nazione con una missione da compiere. Percio', non esito' a eliminare coloro che la pensavano diversamente. Un altro articolo interessante su Stalin e' stato pubblicato dal Corriere in occasaione del cinquantenario della morte, marzo 53. Politicamente, il dittatore non ci esce male.
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luna78
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Messaggio da luna78 »

Politicamente, il dittatore non ci esce male
il problema credo sia che esce talmente tanto male socialmente che è difficile poterci "passare sopra"!!! :think:
in fondo anche Hitler ha risanato l'economia tedesca... ma... :?
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Herbert West
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Messaggio da Herbert West »

La mia critica al accostamento dittatura-comunismo era meramente ideologico: nel comunismo e nel socialismo si parla di dittatura del proletariato che è un pò un'altra cosa rispetto al potere nelle mani di un'unica persona o di un'oligarchia!!
Che poi Stalin si definisse comunista...abbiamo un presidente del consiglio che si definisce perseguitato dai giudici :evil:
Inoltre un bel mea culpa andrebbe fatto x il supporto dato dal vecchio PCI al baffone :puke:
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Messaggio da Pa »

di tanti libri che mi avete consigliato dubito che leggero questo consigliato da Corso......

di piccoli ometti che hano compiuto nefandezze verso l'uminati ce ne sono talmente tanti variopintissimi credo che non leggerei nulla su ruwandesi guatemaltechi birmani ceceni indonesiani.....

se si voleva far un discorso politico ....beh ...buon week end a tutti torno a sposter i mobili della cucina che devo essere ridipinta
Il nostro compito e' guardare il mondo e vederlo intero. Occorre vivere piu' semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere.
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invisigot
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Messaggio da invisigot »

Non capisco il senso di questo libro...se vogliamo parlare del comunismo sovietico...beh dovremmo innanzitutto chiederci se quello è stato vero comunismo o una dittatura feroce ammantata di ideologia (io propendo x la seconda)
se vogliamo invece instaurare una (sterile) discussione a livello nostrano, l'unica cosa che mi viene da dire è che nonostante le frequentazioni "pericolose" (gaspara può essere molto + incisiva di me su questo argomento) il PCI ha ben presto intrapreso la via della legalità nell'immediato dopoguerra. Si era in piena guerra fredda e mi sembra che lo "smarcamento" del PCI sia stato un ottimo risultato almeno quanto il "non allineamento" di Tito come ricordava Vesna...certo con esiti democratici diversi. Probabilmente alla causa dello "smarcamento" in Italia fu di aiuto proprio la sconfitta alle elezioni del '48 influenzata dal colpo di stato in Cecoslovacchia; x fortuna le votazioni finirono come sappiamo altrimenti ci saremmo trovati in casa o l'Armata Rossa o la Marina Americana.

La mia idea? qusto libro è stato pubblicato con un'unica funzione (io l'ho comprato e l'ho letto) ma preferisco non innescare una polemica :silenced:

scusate la lunghezza...
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Messaggio da vanya »

è decisamente ot, scusate, ma a proposito di Tito io ho trovato molto interessante il ritratto che ne si fa in "54" di/dei Wu Ming.
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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vesna
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Messaggio da vesna »

se mi dici le pagine me le leggo...
:-)
puntualizazione
tito nn del tutto è stato visionario
nel raporto con stalin si
ma ci sono cose infelici per dir poco durante il suo governo

cose che nn dovrebbero succedere mai
ma il delirio di onnipotenza aveva colpito anche lui :shock:

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Messaggio da campalla »

Il libro nero del comunismo
Mha... forse bisognerebbe capire che si intende per "comunismo"...

ricordo che l'idea di "comunismo" è decisamente precedente rispetto alle dittature che durante il secolo XX si fregiavano di questa appartenenza... basti pensare a Platone, tanto per fare un esempio. Mi sa che chi parla dei "crimini del comunismo" è quantomeno impreciso e un pochetto gnorante...

Riguardo alle dittature di cui sopra, sono d'accordo con luna78
non esiste corrente politica che sia immune dal fascino del potere...
. Il problema è proprio questo, la sete di potere che di volta in volta si traveste da ideologia, dottrina, ecc.
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Messaggio da liberliber »

invi non ho capito tanto bene. A me non sembra che il PCI si sia svincolato così presto dai legami che aveva con l'URSS. Però credo di non aver capito io cosa volevi dire... :think:
Più in generale: è ormai noto a tutti che anche sotto i regimi comunisti si sono svolti crimini e stragi, al momento più o meno passate sotto silenzio; penso che questo sia ormai un fatto storico riconosciuto.
Leggendo la recensione postata, a me non sembra si tratti di un attacco unilaterale e falsato all'argomento, quanto un'analisi storica di materiale d'archivio. In questo senso (cioè se il libro rispettasse le premesse) a me sembra interessante.
Intendo: come ormai sappiamo tutto di quello che ha fatto Hitler - sono uscite tonnellate di libri, film, saggi, ecc. ecc. sull'argomento - non vedo perché non dovremmo essere altrettanto informati (o avere la possibilità di farlo) su un soggetto che pur partendo da premesse (ideologiche e politiche) ben diverse, alla fine ha fatto uguale (se non peggio).
E purtroppo il materiale a disposizione del pubblico è francamente scarso e poco dettagliato, si sanno le cose per sommi capi. A me invece piacerebbe parecchio sapere che fine han fatto gli Italiani in Russia (e se è vero o no che c'erano collusioni col PCI), quelli nelle foibe, le epurazioni culturali, i gulag, la situazione degli ebrei (che non è che se la sian passata tanto bene manco sotto i Russi eh...) ecc. ecc.
Ritengo sia altrettanto sbagliato pensare che se ne parli come di un attacco al comunismo tout court quanto non parlarne per non correre questo rischio. Poi chi non ha l'intelligenza di separare i fatti dalle interpretazioni lo fa a suo discapito! :D
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Messaggio da Bilbo »

Liber ha scritto:A me invece piacerebbe parecchio sapere che fine han fatto gli Italiani in Russia
Scusa Liber, ma a quali italiani ti riferisci? Gli italiani dispersi in Russia furono quelli mandati a morire da Mussolini nel suo tentativo di appoggiare Hitler sul fronte orientale.
Per quanto riguarda le possibili letture sulla repressione del dissenso in Unione Sovietica ti consiglio il libro di Aleksandr Solzenicyn, Arcipelago Gulag.
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Messaggio da liberliber »

ehm Bilbo lo so anch'io come ci sono finiti in Russia... mi piacerebbe sapere come mai ci sono rimasti dopo la fine della guerra morendo lì nei campi dei prigionieri anche anni e anni dopo che la guerra era finita. Non ricordi tutta la polemica di una decina d'anni fa sulla famosa lettera di Togliatti?
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Messaggio da Bilbo »

Comincio con una premessa al fine di evitare possibili equivoci su ciò che sto per scrivere: non sono un fan di Stalin e non credo mi si possa definire comunista nel senso letterale del termine.
Riguardo alla lettera di Togliatti alla quale hai accennato, sarebbe innanzitutto necessario specificare che la versione pubblicata da Panorama nel '92 non era esattamente quella originale (il settimanale di Rossella è sempre stato famoso per i suoi ritocchi alla realtà) e bisognerebbe tener conto anche del periodo storico nel quale fu scritta (il '43, se non erro). Dicendo ciò non voglio assolutamente negare che la posizione di Togliatti, alla luce di quanto affermato in quella lettera (anche nella versione originale), fu per lo meno discutibile ma, a sua parziale discolpa, non bisognerebbe dimenticare che fu sempre lui, nel '45 al termine della guerra, ad inviare Di Vittorio in URSS per cercare di ottenere la liberazione dei prigionieri italiani.
La loro mancata liberazione da parte dei sovietici ha molto probabilmente, come ragione principale, quella di evitare testimonianze scomode sulla condizione dei prigionieri di guerra in URSS.
La guerra nel ’43 era ben lungi dall’essere finita e l’apporto dato dall’Armata Rossa nei due anni seguenti sarebbe stato fondamentale sia per la vittoria alleata sia per la liberazione dei prigionieri dei campi di concentramento tedeschi nell’est-europa. Sul fronte interno, nel ’43, la conoscenza della situazione dei prigionieri italiani in URSS avrebbe solo rischiato di creare spaccature nella coalizione antifascista del CLN e in questo senso si preferì posporre a dopo la fine della guerra, eventuali sforzi diplomatici per ottenerne la liberazione.
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