Sulla pelle viva - Tina Merlin

[zima]

Prima che si esaurisca in tutte le edicole vi esorto ad acquistare
"Sulla pelle viva - come si costruisce una catastrofe. Il caso del Vajont" di Tina Merlin
nella nuova e bella edizione riproposta dal quotidiano l'Unità.

Costa pure poco (3,30 euro) e si prende unitamente (o anche no, dipende dall'edicolante) al quotidiano di Colombo.

La prefazione è doppia: Marco Paolini - che dopo aver letto questo libro ha scritto il suo toccante monologo teatrale sulla tragedia del Vajont - e Giampaolo Pansa.

Il libro (datato '83) ai tempi dell'uscita non calamitò molta attenzione. è stato riscoperto più tardi. è un'intensa e cruda testimonianza umana e di giornalismo, un "onesto pugno nello stomaco" come scrive Paolini.

il 9 ottobre di quest'anno è stato celebrato il 40esimo anniversario della tragedia di Longarone e la Rai ha trasmesso (con grande stupore di tutti visto la B.Banana lex epurativa imperante) il film di Renzo Martinelli (l'ìavate visto???)

Insomma, se vi interessa questo tema prendete il libro che poi ne parliamo!

[invisigot]

ciao zima
non mancherò di acquistarlo, ho passato il ring di Paolini/Merlin giovedì scorso...come già detto nella j.e. mi ha fatto scoprire dettagli di una tragedia di cui conoscevo solo le vicende generali.
A mio modesto parere lo spettacolo andrebbe mostrato agli alunni delle superiori.
Se ti interessa (se ne è già parlato) da ieri in edicola è in vendita il dvd dello spettacolo a 7.99 €

ciao

[zima]

ciao invisigot! grazie per la segnalazione del DVD, credo lo comprerò...per regalarlo!
hai qualche dettaglio in più sulla confezione? è in allegato a qualche settimanale o cosa?

A mio modesto parere lo spettacolo andrebbe mostrato agli alunni delle superiori

condivido, ed anche il film!

[alfiere]

Lo sto leggendo...
ne ho registrata una copia e la libererò alla prima occasione.
Comunque ne ho "rastrellate" altre tre copie da regalare.

Leggendo la presentazione di Paolini, mi è venuta la pelle d'oca.
Leggere la presentazione di Pansa mi ha fatto meditare.

Sono a metà del libro e mi sembra di leggere una notizia di cronaca attuale...
gli stessi scandali, le stesse collusioni, le stesse manipolazioni, la solita gente che subisce ed i soliti ignoti che se ne aprofittano...
se leggiamo il libro senza considerare la diga e cambiando i nomi delle società e dei politici coinvolti, dopo quarant'anni non è cambiato niente.

vedremo quando l'avrò finito.

[invisigot]

zima il dvd veniva venduto singolarmente
è edito dalla rai
piuttosto...io non sono riuscito a trovare il libro

[Auro]

condivido, ed anche il film!

e no, il film no!
opinione personale: piaciuto poco, alcune scene sembravano prese dal re leone, martinelli fa degli ottimi documentari, peccato che li spacci per film... (riferimento fatto anche qui).
baci bici, Auro

[alfiere]

http://www.bookcrossing-italy.com/BCfor ... hp?p=61964

[fralla]

io credo che il film, a volte molto melenso con quella storia d'amore tipo titanic, abbia un grosso merito:
ha fatto conoscere agli italiani la strage del vajont, molti prima non ne avevano MAI sentito parlare..

[liberliber]

io direi che il film ha cavalcato l'onda di paolini... il merito è suo direi, se si è tornati a ricordare il Vajont.

[alfiere]

Per quanto riguarda il film, a me è piaciuto.

Martinelli aveva molte possibilità di scelta, poteva scegliere molti altri punti di vista per raccontare la storia.
Ha deciso di raccontare la storia dal punto di vista di chi ha subito di più.
La storia d'amore poteva risparmiarsela?
Forse, però il film avrebbe perso molto.
Concordo con Auro, a volte sembra un documentario, ma in fin dei conti, lo è.
Non penso che la sua intenzione fosse di sbancare i botteghini o far piangere le signorine o far indignare...
La sua intenzione credo che fosse solo quella di raccontare una storia in modo che la gente riflettesse, ha voluto fare un film che facesse pensare, che facesse nascere la curiosità di documentarsi, di sapere, di capire di non dimenticare.
Personalmente poi trovo geniale l'uso degli spezzoni in bianco e nero.

(Il tutto è ovviamente IMHO)

[Auro]

credo che il fine di martinelli sia stato giustissimo (come quello della piazza delle 5 lune) pero' credo che martinelli si trovi nella triste situazione di una persona che vuole fare un documentario tipo "bowling a columbine" ma sa che in italia i documentari (purtroppo) non tirano abbastanza e non trovano parecchia produzione e distribuzione (teniamo conto che qui moore fino a quando non ha vinto l'oscar era stato non dico un flop ma quasi). e quindi si trova costretto a farcire le sue idee e i risultati della sua documentazione di cose che c'entrano poco e a commettere (dal mio personalissimo pdv) degli errori madornali.
ci mancherebbe altro che ne criticassi la scelta, ma quello che temo e' che chi ha visto il film si ricordi più la voce di bocelli (!!!) che la faccia della centralinista quando intercetta la telefonata.
mentre una scelta coraggiosa e sudata come quella di paolini che si trova da solo su un palco, davanti a un pubblico assolutamene impreparato a quello che sta per succedere (ha iniziato molto tempo prima della diretta tv a fare vajont), a raccontare il vajont sia molto più "comunicativa" e diretta.
chiunque abbia visto il vajont si ricorda la lavagna con lo schema della diga (notare nel libro della merlin lo schema non c'e', non serve, bastano le parole a descrivere) e il mesto e tragico "pora longaron".
baci bici, Auro

[alfiere]

mentre una scelta coraggiosa e sudata come quella di paolini che si trova da solo su un palco, davanti a un pubblico assolutamene impreparato a quello che sta per succedere...a raccontare il vajont sia molto più "comunicativa" e diretta.

Come non condividere il tuo intervento?
Certo concordo anch'io che il film abbia dovuto adattare alcune parti della storia per essere fruibile al maggior numero di spettatori possibile.
Ciò non toglie che sia servito allo scopo di ricordare.

Poi sul genio e sui meriti di Paolini, nulla da dire, anzi.

[alfiere]

Titolo: Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont
Autore: Merlin Tina
Prezzo: EURO 11,50
pagine: 196
Anno 2001
Editore: Cierre Edizioni
Collana: Percorsi della memoria
ISBN : 8883141210
Dati prelevati da iBS.it

Il libro l'ho finito di leggere oggi.
http://www.bookcrossing-italy.com/BCfor ... 5&start=25

E' un libro notevole, lo si deve leggere, per capire. Capire cosa accadde 40 anni fa, ma cosa continuò e continua ad accadere in Italia. E' un libro particolare, composto da due libri diversi, separati sì, ma complementari. Il primo è il racconto di come venne ideata, progettata, costruita ed infine consumata la tragedia del Vajont. Il secondo è formato dalle note documentate che spiegano il racconto, che svelano i retroscena e completano il quadro della situazione, che portò, creò e consumò la tragedia. Note che raccontano di come certi squali passarono attraverso la guerra, attraverso il regime fascista e arrivarono alla Repubblica riciclandosi, senza subire conseguenze, anzi, arricchendosi.
E' la storia di cosa succede quando l'interesse di pochi (o tanti non importa) viene messo al di sopra della vita dei semplici. E' la storia del potente contro il debole. E' la storia di una società... ma che colpa ne ha la società? La società è formata dagli uomini, sono loro che pensano, agiscono, e che strumentalizzano ciò che hanno, a loro vantaggio.
Sono gli uomini che sono o non sono marci.
Si da la colpa al governo, ai bianchi ai rossi ai gialli... Si cerca di etichettare tutto e tutti... Ed intanto gli squali fanno i propri interessi sulla pelle dei deboli. Se nel 1960 non si fosse etichettata la gente del Vajont, come sovversivi, come conservatori anti progresso, se non si fosse bollata Tina Merlin come sovversiva comunista, ma ci si fosse fermati ad ascoltare quella gente, forse....
Il libro racconta la storia di una tragedia.
Ma la tragedia che racconta, non è solo quella che si è svolta 40 anni fa nel triveneto. La tragedia è quella, o meglio sono quelle che si svolgono da allora ogni volta che una persona muore per colpa dell'interesse... La trgedia è che da allora di Vajont ce ne sono stati molti altri e continuano ad esserci...
Per questo non si deve dimenticare, per far si che non si ripetano altri Vajont.

[alfiere]

recensione trovata in rete...
Per anni i giornalisti delle più importanti testate italiane hanno continuato a classificare quella del Vajont come una tragedia naturale: il cedimento di una parte di montagna che si è riversata nel bacino artificiale del Vajont. Tina Merlin no. Dall'inizio ella si è occupata della faccenda osservandola dalla parte degli abitanti di Erto e Casso - i due paesi interessati dalla costruzione della diga - ingannati da quel colosso che fu la SADE. Una giornalista scomoda, un libro scomodo - comparso del 1983 a vent'anni dalla catastrofe - dove oltre alla storia così come si è svolta compaiono, ad uno ad uno, tutti i nomi dei responsabili e di chi in qualche modo ha contribuito, anche col proprio silenzio, a quella che la stessa Tina definirà ''l'Olocausto del Vajont''. Pagine magnifiche dove, tra un dato tecnico ed una punta di ironia, l'ordine è quello di NON DIMENTICARE, perchè la storia del Vajont non è un caso isolato: ''Assomiglia molto a quelle di oggi. E' contrassegnata dallo stesso marchio: il potere. E dall'uso che ne fanno le classi politiche e sociali che lo detengono'' (Tina Merlin).

[annaspace]

Sono d'accordo con Auro, (TRULLAELERO TRULLALA' TANTO PER CAMBIA') il film è una delusione ! e oltretutto come documentario è pure bruttarello...ma poi dopo il Cantastorie Paolini chi e cosa potrebbe uguagliarlo ? Anche se mi recitasse le istruzioni di montaggio di un taglierba in suomi resterei a bocca aperta e completamente conquistata....

[Auro]

vi ricordo che oggi si chiudono le iscrizioni al secondo bookring di "sulla pelle viva"....

Auro