Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
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Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Un libro delizioso. Vi metto una recensione che ho trovato in Internet:
Straordinario e rapidissimo successo per un romanzo molto particolare di un autore decisamente sconosciuto nel nostro paese. Ma qual è l'alchimia che trasforma un titolo tra i tanti in un bestseller che scala velocemente le classifiche di vendita? Perché questo e non un altro? Possiamo azzardare qualche risposta. Innanzitutto il titolo, curioso e intrigante sin dalla prima lettura. Poi la copertina che si apre con la foto di un ragazzino e si chiude con quella di un cane barbone, per la verità entrambi non simpaticissimi ma con la qualità di catturare il lettore. E poi, forse, quel classico passa-parola di cui tanto si è già detto. Quello che fa leggere gli amici, che incuriosisce chi ascolta e invoglia a provare: compriamo una copia di Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte; molti ne parlano bene, forse non ci deluderà. O forse sì, dipende da quel che ci aspettiamo da questo libro. In realtà l'autore, che è scrittore per bambini, ancora una volta sembra rivolgersi ai giovani, anche se parla a tutti. Nella versione originale inglese il romanzo, non a caso, è stato proposto sia a un pubblico di lettori adulti che agli adolescenti. La vicenda ha tutte le caratteristiche del giallo, con tanto di indagine dopo un delitto, di falso colpevole, di ostacoli sulla strada della verità. Ma la vittima è un cane barbone di nome Wellington e l'investigatore è un ragazzino (Christopher Boone) affetto da una forma di autismo, che trascrive le sue indagini in un libro. È lui che ci racconta la storia, ma nel suo narrare apre continuamente grandi parentesi e vi colloca le proprie sensazioni, le esperienze, le testimonianze di un'intelligenza non comune che non riesce a "uscire" e rimane nascosta tra le pieghe di una sensibilità esasperata che solo alcuni riescono a comprendere e con cui pochissimi possono interagire: il papà (la mamma gli hanno detto che è morta per una malattia cardiaca, ma rimane un ricordo bellissimo e struggente) e Siobhan, l'insegnante che lo appoggia nel suo percorso formativo. Christopher non sa mentire. Neppure quando sarebbe opportuno mascherare un po' la verità, trovare piccoli compromessi, lui va diritto al nocciolo della questione. E prende tutto molto seriamente, "alla lettera", senza comprendere il senso di parafrasi e metafore con cui quotidianamente si infarciscono i discorsi. Ha una mente estremamente lucida che intuisce immediatamente la logica matematica, ma non riesce a capire le sfumature della personalità e reagisce a volte in modo troppo aggressivo e violento. Non lo fa per cattiveria, questo è certo. Christopher scandisce il suo tempo tra Giornate Nere (annunciate dalla visione di 4 auto gialle di fila al mattino), Giornate Così Così (3 auto rosse), Giornate Belle (4 auto rosse) e Giornate Straordinarie, che sono segnate da 5 auto rosse. Queste ultime sono le migliori per procedere nella sua indagine, che lo porta a svelare anche inaspettati segreti familiari.
Possono esserci due chiavi di lettura del romanzo, a seconda dell'età del lettore. E questo è indubbiamente un aspetto particolare e originale di un testo dall'apparenza semplice che nasconde momenti di grande profondità. Ma direi che il valore più interessante del romanzo sta proprio nel suo essere destinato anche ai più giovani. Capire i Problemi Comportamentali (con la maiuscola come scrive lui quando li elenca dalla A alla R) di un ragazzino di quindici anni come Christopher può essere importante per un coetaneo, sia che abbia già avuto occasione di rapportarsi con un amico meno fortunato nella realtà quotidiana, sia che il problema per lui sia completamente nuovo e sconosciuto. Haddon racconta molto bene come si sviluppa il ragionamento nella sua mente e aiuta a comprendere gesti talora assolutamente inattesi o inspiegabili. Per il lettore adulto, meno stupito forse da questi aspetti, rimane la bellezza intrigante di una storia gialla.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon
Titolo originale: The Curious Incident of the Dog in the Night-Time
Traduzione di Paola Novarese
247 pag., ill., Euro 16.00 – Edizioni Einaudi (Supercoralli)
ISBN 88-06-16648-4
Straordinario e rapidissimo successo per un romanzo molto particolare di un autore decisamente sconosciuto nel nostro paese. Ma qual è l'alchimia che trasforma un titolo tra i tanti in un bestseller che scala velocemente le classifiche di vendita? Perché questo e non un altro? Possiamo azzardare qualche risposta. Innanzitutto il titolo, curioso e intrigante sin dalla prima lettura. Poi la copertina che si apre con la foto di un ragazzino e si chiude con quella di un cane barbone, per la verità entrambi non simpaticissimi ma con la qualità di catturare il lettore. E poi, forse, quel classico passa-parola di cui tanto si è già detto. Quello che fa leggere gli amici, che incuriosisce chi ascolta e invoglia a provare: compriamo una copia di Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte; molti ne parlano bene, forse non ci deluderà. O forse sì, dipende da quel che ci aspettiamo da questo libro. In realtà l'autore, che è scrittore per bambini, ancora una volta sembra rivolgersi ai giovani, anche se parla a tutti. Nella versione originale inglese il romanzo, non a caso, è stato proposto sia a un pubblico di lettori adulti che agli adolescenti. La vicenda ha tutte le caratteristiche del giallo, con tanto di indagine dopo un delitto, di falso colpevole, di ostacoli sulla strada della verità. Ma la vittima è un cane barbone di nome Wellington e l'investigatore è un ragazzino (Christopher Boone) affetto da una forma di autismo, che trascrive le sue indagini in un libro. È lui che ci racconta la storia, ma nel suo narrare apre continuamente grandi parentesi e vi colloca le proprie sensazioni, le esperienze, le testimonianze di un'intelligenza non comune che non riesce a "uscire" e rimane nascosta tra le pieghe di una sensibilità esasperata che solo alcuni riescono a comprendere e con cui pochissimi possono interagire: il papà (la mamma gli hanno detto che è morta per una malattia cardiaca, ma rimane un ricordo bellissimo e struggente) e Siobhan, l'insegnante che lo appoggia nel suo percorso formativo. Christopher non sa mentire. Neppure quando sarebbe opportuno mascherare un po' la verità, trovare piccoli compromessi, lui va diritto al nocciolo della questione. E prende tutto molto seriamente, "alla lettera", senza comprendere il senso di parafrasi e metafore con cui quotidianamente si infarciscono i discorsi. Ha una mente estremamente lucida che intuisce immediatamente la logica matematica, ma non riesce a capire le sfumature della personalità e reagisce a volte in modo troppo aggressivo e violento. Non lo fa per cattiveria, questo è certo. Christopher scandisce il suo tempo tra Giornate Nere (annunciate dalla visione di 4 auto gialle di fila al mattino), Giornate Così Così (3 auto rosse), Giornate Belle (4 auto rosse) e Giornate Straordinarie, che sono segnate da 5 auto rosse. Queste ultime sono le migliori per procedere nella sua indagine, che lo porta a svelare anche inaspettati segreti familiari.
Possono esserci due chiavi di lettura del romanzo, a seconda dell'età del lettore. E questo è indubbiamente un aspetto particolare e originale di un testo dall'apparenza semplice che nasconde momenti di grande profondità. Ma direi che il valore più interessante del romanzo sta proprio nel suo essere destinato anche ai più giovani. Capire i Problemi Comportamentali (con la maiuscola come scrive lui quando li elenca dalla A alla R) di un ragazzino di quindici anni come Christopher può essere importante per un coetaneo, sia che abbia già avuto occasione di rapportarsi con un amico meno fortunato nella realtà quotidiana, sia che il problema per lui sia completamente nuovo e sconosciuto. Haddon racconta molto bene come si sviluppa il ragionamento nella sua mente e aiuta a comprendere gesti talora assolutamente inattesi o inspiegabili. Per il lettore adulto, meno stupito forse da questi aspetti, rimane la bellezza intrigante di una storia gialla.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon
Titolo originale: The Curious Incident of the Dog in the Night-Time
Traduzione di Paola Novarese
247 pag., ill., Euro 16.00 – Edizioni Einaudi (Supercoralli)
ISBN 88-06-16648-4
"In God I'm free"
(un prigioniero delle carceri dell'Alabama)
(un prigioniero delle carceri dell'Alabama)
perdonami ma ora proprio non sono abbastanza lucida per leggere la recensione che hai trovato , ma vorrei dire la mia.
Un libro con cui mi sono incontrata-scontrata quasi per caso, io con l'ambizione di curarli, i bambini autistici, fra tanti anni...e subito immersa in un mondo di parole che per adesso non sono in grado di dire se verosimili o meno. Ma, nel mio piccolo, mi sembra che questo tizio possegga una capacità di immedesimazione strabiliante. Chiudi il libro contento per Christopher, facendo il tifo per lui e...per quanto mi riguarda, con la speranza ancora più viva di riuscire, prima o poi, a penetrare nel suo mondo e aprire le dita a ventaglio.
Grazie ero10, per il ricordo di così belle sensazioni.
Un libro con cui mi sono incontrata-scontrata quasi per caso, io con l'ambizione di curarli, i bambini autistici, fra tanti anni...e subito immersa in un mondo di parole che per adesso non sono in grado di dire se verosimili o meno. Ma, nel mio piccolo, mi sembra che questo tizio possegga una capacità di immedesimazione strabiliante. Chiudi il libro contento per Christopher, facendo il tifo per lui e...per quanto mi riguarda, con la speranza ancora più viva di riuscire, prima o poi, a penetrare nel suo mondo e aprire le dita a ventaglio.
Grazie ero10, per il ricordo di così belle sensazioni.
"uno scrittore dovrebbe sforzarsi di scrivere una cosa in modo tale da farla diventare parte dell'esperienza di coloro che la leggono" E. Hemingway
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
La lettura di questo libro oltre ad avermi commosso, mi ha fatto riflettere un po’. La voce narrante è quella di Christopher Boone, un ragazzino particolare. Racconta di sé, dei suoi genitori, di quello che gli piace fare e di quello che odia in assoluto, e soprattutto cerca di risolvere il mistero della morte di Wellington, il cane della sua vicina di casa. Le ricerche riserveranno a Christopher e al lettore, veri e propri colpi di scena, e l’enigma iniziale verrà adombrato da un altro enigma molto più importante. Per far luce su questo nuovo mistero il ragazzino dovrà affrontare dure prove, e il lettore sarà al suo fianco, incitandolo a non mollare. Nel descrivere Christopher prima ho utilizzato l’aggettivo ”particolare”, perché secondo me alcune qualità che lo caratterizzano non dipendono esclusivamente dal fatto che egli sia autistico. Christopher non ama stare in mezzo agli sconosciuti, odia la confusione, è abitudinario, schietto, non usa giri di parole per dire quello che pensa, a volte trova difficoltà a capire gli altri. Un po’ mi ci sono riconosciuta (mi sarebbe piaciuto, alle superiori, essere bravo come lui in matematica…)
Credo però che questa caratteristiche, molto accentuate in un ragazzo artistico, gli abbiano creato parecchi disagi, come è evidente nelle ultime pagine del libro.
Azioni che noi compiamo quotidianamente senza badarci più di tanto, per Christopher acquistano le dimensioni di vere e proprie imprese. Questo mi ha fatto riflettere.
Sollevo la mano destra verso di voi e apro le mie dita a ventaglio!
Buona Lettura!
La lettura di questo libro oltre ad avermi commosso, mi ha fatto riflettere un po’. La voce narrante è quella di Christopher Boone, un ragazzino particolare. Racconta di sé, dei suoi genitori, di quello che gli piace fare e di quello che odia in assoluto, e soprattutto cerca di risolvere il mistero della morte di Wellington, il cane della sua vicina di casa. Le ricerche riserveranno a Christopher e al lettore, veri e propri colpi di scena, e l’enigma iniziale verrà adombrato da un altro enigma molto più importante. Per far luce su questo nuovo mistero il ragazzino dovrà affrontare dure prove, e il lettore sarà al suo fianco, incitandolo a non mollare. Nel descrivere Christopher prima ho utilizzato l’aggettivo ”particolare”, perché secondo me alcune qualità che lo caratterizzano non dipendono esclusivamente dal fatto che egli sia autistico. Christopher non ama stare in mezzo agli sconosciuti, odia la confusione, è abitudinario, schietto, non usa giri di parole per dire quello che pensa, a volte trova difficoltà a capire gli altri. Un po’ mi ci sono riconosciuta (mi sarebbe piaciuto, alle superiori, essere bravo come lui in matematica…)
Credo però che questa caratteristiche, molto accentuate in un ragazzo artistico, gli abbiano creato parecchi disagi, come è evidente nelle ultime pagine del libro.
Azioni che noi compiamo quotidianamente senza badarci più di tanto, per Christopher acquistano le dimensioni di vere e proprie imprese. Questo mi ha fatto riflettere.
Sollevo la mano destra verso di voi e apro le mie dita a ventaglio!
Buona Lettura!
Credo però che questa caratteristiche, molto accentuate in un ragazzo artistico, gli abbiano creato parecchi disagi, come è evidente nelle ultime pagine del libro.
Azioni che noi compiamo quotidianamente senza badarci più di tanto, per Christopher acquistano le dimensioni di vere e proprie imprese. Questo mi ha fatto riflettere.
Sollevo la mano destra verso di voi e apro le mie dita a ventaglio!
Buona Lettura!
La lettura di questo libro oltre ad avermi commosso, mi ha fatto riflettere un po’. La voce narrante è quella di Christopher Boone, un ragazzino particolare. Racconta di sé, dei suoi genitori, di quello che gli piace fare e di quello che odia in assoluto, e soprattutto cerca di risolvere il mistero della morte di Wellington, il cane della sua vicina di casa. Le ricerche riserveranno a Christopher e al lettore, veri e propri colpi di scena, e l’enigma iniziale verrà adombrato da un altro enigma molto più importante. Per far luce su questo nuovo mistero il ragazzino dovrà affrontare dure prove, e il lettore sarà al suo fianco, incitandolo a non mollare. Nel descrivere Christopher prima ho utilizzato l’aggettivo ”particolare”, perché secondo me alcune qualità che lo caratterizzano non dipendono esclusivamente dal fatto che egli sia autistico. Christopher non ama stare in mezzo agli sconosciuti, odia la confusione, è abitudinario, schietto, non usa giri di parole per dire quello che pensa, a volte trova difficoltà a capire gli altri. Un po’ mi ci sono riconosciuta (mi sarebbe piaciuto, alle superiori, essere bravo come lui in matematica…)
Credo però che questa caratteristiche, molto accentuate in un ragazzo artistico, gli abbiano creato parecchi disagi, come è evidente nelle ultime pagine del libro.
Azioni che noi compiamo quotidianamente senza badarci più di tanto, per Christopher acquistano le dimensioni di vere e proprie imprese. Questo mi ha fatto riflettere.
Sollevo la mano destra verso di voi e apro le mie dita a ventaglio!
Buona Lettura!
Per aspera ad astra
http://www.bookcrossing.com/mybookshelf/Paneenutella
http://www.anobii.com/wishlist
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io l'ho letto!
uno di quei libri da cui ti senti arricchita, di quelli dove il dolore insegna a diventare grandi, in una miscela di tenerezza e solitudine che ti stringono il cuore. bellissimo. vaniglia
Come già avete scritto, Lo strano caso è un libro trascinante, si finisce davvero per fare il tifo. Haddon ci offre tonnellate di empatia senza cadere nella compassione. Percepiamo sia le difficoltà di Christopher, sia la sua tenacia, la lotta. La storia, la narrazione "dura", serratissima sono le cose che mi è piaciuta di più.
- Iorek Byrnison
- Olandese Volante
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- Iscritto il: ven nov 21, 2003 6:05 pm
- Località: Graz, Austria. No, non ho perso una scommessa.
- Contatta:
Non ho niente da aggiungere a quanto già detto, se non che in una realtà un po' isterica l'unico "normale" sembra Christopher.
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
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- francesina
- Olandese Volante
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- Iscritto il: gio apr 05, 2007 2:19 pm
- Località: Padova
Re: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Non so come mai abbia aspettato così tanto prima di leggere questo libro, di cui pure si è parlato molto.
L'ho trovata una lettura emozionante, coinvolgente ma al tempo stesso alienante. Come McEwan - ne è riportata una sua critica sulla copertina- sono stata molto colpita dalla capacità di Haddon di calarsi nei panni di un bambino autistico e riuscire a raccontarci la realtà come lui la percepisce. Così, scorrendo le pagine ho avuto l'impressione che davvero il mondo sia capovolto e che più spesso siamo noi "sani" a percepire in maniera distorta la realtà o a perderci i dettagli di un posto nuovo, una nuova persona... E' bellissimo il passaggio in cui per spiegare lo scombussolamento che gli crea trovarsi in posti sconosciuti, il piccolo Cristopher spiega che un autistico sarebbe sconvolto dai mille dettagli di cui prendere nota (dagli alberi, agli animali fino al più piccolo particolare) mentre un adulto "sano" dopo un paio di osservazioni probabilmente smetterebbedi guardarsi intorno e si metterebbe più che altro a pensare se ha chiuso il gas prima di uscire di casa
L'ho trovata una lettura emozionante, coinvolgente ma al tempo stesso alienante. Come McEwan - ne è riportata una sua critica sulla copertina- sono stata molto colpita dalla capacità di Haddon di calarsi nei panni di un bambino autistico e riuscire a raccontarci la realtà come lui la percepisce. Così, scorrendo le pagine ho avuto l'impressione che davvero il mondo sia capovolto e che più spesso siamo noi "sani" a percepire in maniera distorta la realtà o a perderci i dettagli di un posto nuovo, una nuova persona... E' bellissimo il passaggio in cui per spiegare lo scombussolamento che gli crea trovarsi in posti sconosciuti, il piccolo Cristopher spiega che un autistico sarebbe sconvolto dai mille dettagli di cui prendere nota (dagli alberi, agli animali fino al più piccolo particolare) mentre un adulto "sano" dopo un paio di osservazioni probabilmente smetterebbedi guardarsi intorno e si metterebbe più che altro a pensare se ha chiuso il gas prima di uscire di casa
Quelli che vanno nella mia scuola sono stupidi. Solo che non mi è permesso dirlo, anche se è vero. Vogliono che dica che hanno delle difficoltà nell' apprendimento o hanno esigenze particolari. Il termine tecnico esatto è Gruppo H. Questa sì che è una cosa stupida, perchè imparare a parlare Francese o capire il principio della Relatività è difficile, ed è altrettanto vero che ognuno ha delle esigenze particolari, come mio padre che deve portarsi dietro delle pillole di dolcificante da mettere dentro il caffè per non ingrassare, oppure la signora Peters che gira sempre con un apparecchio acustico color crema, o Siobhan che ha degli occhiali talmente spessi che ti fanno venire il mal di testa se li provi, e nessuna di queste persone viene classificata come Gruppo H, anche se hanno delle esigenze particolari.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
Sempre Francesina, anche su Anobii
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
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