Boston 1865: in un’America appena uscita dagli orrori della guerra civile, un gruppo di letterati, tra i quali il poeta Longfellow, ha fondato un circolo per far conoscere per la prima volta, in traduzione, La Divina Commedia. Il comitato direttivo della vicina università di Harvard, protestante e conservatore, tenta in tutti i modi di ostacolare la diffusione delle «superstizioni immorali e papiste» di Dante, che corromperanno l’America quanto gli immigrati che arrivano ogni giorno da oltreoceano. All’improvviso, però, Boston viene insanguinata da una serie di delitti particolarmente efferati. I membri del Circolo Dante si rendono conto che l’assassino si è servito dell’antico poeta come maestro di crudeltà, e infligge alle sue vittime i tormenti impartiti nell’Inferno. Solo loro potranno, a rischio della vita, scoprire il colpevole.
Il primo romanzo di Matthew Pearl è un affresco scintillante dell’America ottocentesca, ricostruita con abilità e passione nei suoi molteplici aspetti: l’alta società anglosassone e protestante di Boston, le avanguardie intellettuali, le cupe atmosfere dei sobborghi, la novità dell’immigrazione, gli sconvolgimenti provocati dalla guerra civile, l’emancipazione dei neri (come il tenente Nicholas Rey, il primo e unico nero della polizia di Boston). E’ un thriller che avvince e seduce il lettore grazie alla geniale invenzione del serial killer dantesco. E, alla fine, un tributo al genio di Dante, e allo stimolo perenne che la sua opera offre alla fantasia.
Il Circolo Dante
di Matthew Pearl
Rizzoli, 2003
pagg. 538; € 16.80
Matthew Pearl - Il Circolo Dante
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Bilbo, sbottonati: tanto per sapere se ho regalato un altro bellissimo libro, oltre al Codice da Vinci
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Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)

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- Rodolfo II
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Non scopro certo l'acqua calda dicendo che il soggetto è interessante. A questo aggiungo che a me la prima parte non è affatto dispiaciuta e che qualche personaggio è approfondito in maniera interessante: penso a Holmes, Lowell e all'agente Rey, mentre Longfellow e Fields (fra gli altri) non spiccano per spessore (a mio parere). Bello anche l'affresco della Boston (e di Harvard) di fine secolo, e lo sguardo sulla (intensa) vita culturale che le animava. A tutto questo aggiungiamo l'elemento della guerra civile appena conclusa (mi viene in mente il film Gangs of New York, ma lì la guerra stava iniziando). Non mi ha convinto molto invece il colpevole: anche io penso dovesse essere un personaggio un po' più importante. E anche lo stile dell'autore si dimostra un po' farraginoso, con qualche problema nell'alternare in maniera corretta le varie scene e sequenze: certi stacchi non vanno proprio! Infine il ritmo è effettivamente lento... ma se parliamo di libri pesanti, andatevi a leggere "I delitti della biblioteca scomparsa" di Ross King! In conclusione, per rimanere in tema, un libro "sanza infamia e sanza lodo", che non mi ha fatto ribrezzo ma che difficilmente ricorderò con nostalgia. Tanto, l'avevo preso in biblioteca...
Ultima modifica di Rodolfo II il lun mag 31, 2004 1:34 am, modificato 1 volta in totale.
E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che le hai toccato il corpo, il suo corpo perfetto con la mente. (FdA)) - La cosa che più mi piace fare è niente. (WtP) - Ma conosco le coincidenze del 60 notturno, lo prendo sempre per venire da te (RG)
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con questo libro mi è successa una cosa stranissima!! ma lo sapete che quando ho letto la descrizione delle prime pagine (dove si descrivevano le mosche!) ho avuto la nausea e non sono più riuscita ad aprirlo?? e guardate che ho letto di tutto, non è che sono schizzinosa! (almeno non troppo!
)
visto che siamo in tema dante, il mio ragazzo sta leggendo "I delitti del mosaico" che è sempre un trhiller dove Dante è l'investigatore. dicono molto bello. sta avendo molto successo..
vaniglia

visto che siamo in tema dante, il mio ragazzo sta leggendo "I delitti del mosaico" che è sempre un trhiller dove Dante è l'investigatore. dicono molto bello. sta avendo molto successo..
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- vanya
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finito di leggere da poco, la mia opinione concorda abbastanza con quella di Rodolfo: prima parte molto coinvolgente per poi sgonfiarsi con l'approssimarsi della risoluzione. resta notevole l'idea di base ( Dante come fonte d'ispirazione per tremendi delitti), ma peccato per la scrittura che ho trovato un po' scialba ( avevo l'impressione di stare leggendo una sceneggiatura anzichè un romanzo....) e nonostante l'ottimo potenziale iniziale per "immergere" il lettore nelle atmosfere bostoniane di metà '800, a mio avviso non sono state sfruttate affatto o comunque non bene: io dovevo costantemente rammentarmi il periodo storico di cui si parlava e il luogo. in un buon libro con un ambientazione storica particolare questo dovrebbe accadere in automatico, naturalmente, senza che il lettore sia consapevole di questa "immersione".
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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