Il maestro dei santi pallidi M. Santagata

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alexyr
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Il maestro dei santi pallidi M. Santagata

Messaggio da alexyr »

io di abitudine non credo nei premi letterari.Non che abbia qualcosa contro di loro,é che la mia mente semplice spesso non riesce a carpire i motivi per qui il fatidico é stato attribuito. E'solo una questione di incomprensione,credo. Quindi quando mia madre,intenerita dai miei pigolamenti via mail,mi ha spedito l'ultimo Campiello, ero un po' sorpresa.
Ma poi l'ho letto.
Improvvisamente ci troviamo su una quercia toscana nel 1400 circa con un tizio che sta per impiccarsi (non vi sto togliendo nessuna sorpresa,é scritto addirittura nel titolo del primo capitolo) e non ha di meglio da fare che riepilogare la sua vita.
E ci troviamo coinvolti in una storia di potere, intrighi, ma soprattutto pittura e prospettiva,per cui un bambinetto analfabeta attraverso giri e rigiri diventerà il maestro dei santi pallidi
Ci sarebbe roba a sufficienza per farne l'ennesimo sbrodolone storico,e invece la storia rimane leggera e incantevole (nel senso che ti incanta)
per una volta,anche se non so cos'altro ci fosse in concorso, posso capire che per lo meno ha vinto un bel libro
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

sono stata più volte tentato di comprarlo (fra l'a'ltro, per i milanesi, l'ho visto usato dal Libraccio :-)), ma poi temevo che a spingermi all'acquisto fosse soprattutto il meraviglioso volto dell'angelo quattrocentesco della copertina... e il mio amore per la storia dell'arte.
Per fortuna a quanto dici c'è anche altro, anche se qui le opnioni sono le più diverse e ci sono un sacco di stroncature...
Cmq adesso per colpa tua mi sa che uscendo dall'ufficio andrò a comperarlo :mrgreen:
Accadono cose che sono come domande; passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
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vanya
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Messaggio da vanya »

mah, io l'ho letto e ne sono rimasta un po' delusa, le premesse sono buone ma poi la storia non decolla mai veramente e mi ritrovavo a chiedermi " si o.k., il prologo è ottimo ma la storia vera quando inizia?", sensazione personale eh! insomma rimane tutto un po' troppo vago, accennato, mai veramente approfondito. nota di merito invece va alla parte "tecnica", quando parla della rivoluzione che ha rappresentato la scoperta della prospettiva nella storia della pittura, e come poco fu compresa questa svolta dai contemporanei. questa è sicuramente la parte migliore del libro, la più coinvolgente e riesce a trasmetterti tutta la rabbia del protagonista. tutto il "contorno" a questo mi ha lasciata un po' perplessa.
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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