il ritorno di casanova

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alexyr
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il ritorno di casanova

Messaggio da alexyr »

ero dubitante su questo libro. Da un lato lanciatissima, perché il personaggio, il mitico Giacomo, mi é sempre stato simpatico, dall'altra molto titubante perché lui, l'autore di Doppio sogno invece,non é mai stato nel mio palmares.
E invece il libro é volato via in attimo,non solo per le dimensioni contenute. Improvvisamente strappato dai suoi stereotipi,Casanova é diventatro cio che per lui é sempre stato un incubo: é vecchio. Ma non cosi tanto da uccidere le sue passioni o togliergli la speranza di essere riammesso a Venezia,citta che lo bandi' dalla fuga dai Piombi.
E bene,questo personaggio si trova a bilanciare la sua immensa fama con la mesta realta', piu' triste nella sua testa che nella realta' (intanto loczndiere e gentildame farebbero ancora a botte per lui,ma la cosa sembra sfuggirgli..)
un bel ribaltamento di prospettiva, una lettura veloce.
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Yucatan
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debbo dire

Messaggio da Yucatan »

Sono contenta di leggere questa recensione perchè credo che Scnitzler sia un autore un po' dimenticato ed invece io lo trovo molto ricco di spunti.
sto cercando di leggere le sue opere che riesco a reperire e, dopo Doppio Sogno, mi sono data alla Signorina Else - inaspettato e molto interessante, specialmente collocato nel suo periodo (vedi Sigmund incipiente) - e poi Il ritorno di Casanova.
La prima parte del libro è stata una vera fatica, ma il monologo interiore mi convinceva ad andare avanti e ho fatto bene.
Dei 3 non è il libro che preferisco ma l'autore continua ad interessarmi!
annabella35
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casanova

Messaggio da annabella35 »

anche a me era piaciuto, anche per la scorrevolezza, non conosco invece gli altri due, qualcuno sa dirmi qualcosa di piu' preciso?
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alexyr
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Messaggio da alexyr »

io ho detestato doppio sogno...ma non so niente dell'altro...yucatan,com'era il secondo che citi?
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Yucatan
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monologo

Messaggio da Yucatan »

Era sempre un monologo interiore, poco interrotto dalle relazioni con gli occupanti di un albergo.
Torna il tema della convenzione sociale messa a repentaglio da un frangente inaspettato e che deve essere assolutamente tutelata.
La narrazione è anche qui... "cinematografica", accentuata in una scena cardine della storia, dalle note di un pianoforte e di una suonata ben precisa.
Valido anche il colloquio che la protagonista sente, mentre è creduta svenuta: scambio ben condotto tra scena e fuori scena che - tema caro al nostro - si scambiano il posto.
Sottolinerei anche il finale se fossi bastardina!! :silenced:
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Carmilla
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Messaggio da Carmilla »

a me l'autore di cui non mi azzardo a digitare il nome austriaco :roll: piace molto. Ho letto di suo alcuni racconti davvero belli, anche se un po' aggiaccianti. Trovo il suo stile perfetto e le sue costruzioni sempre molto interessanti. Certo, non è il principe della scorrevolezza...

Cara Alexyr, se ti interessa il mito di casanova-don giovanni ti consiglio anche il film di fellini che a me è piaciuto tantissimo (il casanova di Federico Fellicni) ma anche un film di Bergman che io trovo delizioso. Si chiama l'occhio del diavolo e don giovanni viene rimandato sulla terra per far cedere una fanciulla di cui il diavolo trova insopportabile la virtù.
C'è anche un racconto del figlio di Rostand che dovrebbe chiamarsi più o meno "l'ultima notte di don giovanni".
Se ti interessa magari ti do riferimenti più precisi
"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
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la scorrevolezza

Messaggio da Yucatan »

Penso che la scorrevolezza non fosse fra i suoi intenti, perché - dato che mi interessa anche molto capire - è coevo di Freud e proponeva proprio questa scrittura frammentata da monologo interiore!
Per essere un medico io lo trovo veramente molto avanti con il lavori! pronto anche a mettere in discussione la propria professione e "corporazione" - qui vedi Doppio Sogno e la "cerimonia di iniziazione" del dottorino al mondo reale, non ha quello ideale nel quale è rifugiato!
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ciucchino
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Messaggio da ciucchino »

Un bel libro. Mi ha molto colpita, dopo la scoperta dell’inganno, la descrizione dello sguardo terribile di disprezzo che Marcolina rivolge a Casanova che è la più dura delle condanne: in quello sguardo c’è tutto l’orrore che una giovane e bella donna può provare verso il corpo nudo di un vecchio.
L’antico avventuriero è diventato il simbolo di chi non accetta il passare del tempo in uno schizofrenico alternarsi di depressione per la sua condizione attuale e un’assurda euforia che gli fa sopravvalutare il suo passato e le possibilità concrete.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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Theut
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Messaggio da Theut »

E' sicuramente un libro amaro, vicino come atmosfera al Casanova di Federico Fellini (come ricordava Carmilla più sopra).
Il protagonista è l'ombra di quello che fu, il suo passato lo "perseguita" e non gli fa accettare quello che è ora, che può conquistare una giovane solo con l'inganno più meschino (e quello che accadrà lo consegnerà definitivamente allo squallido futuro che lo attende).
Ma la decadenza del personaggio che cerca di ribellarsi al tempo che fugge è grandiosa.
Bellissimo.

** Per chi fosse interessato vedo che una copia verrà liberata al MU romano **

Tra gli autori che hanno subito il fascino di questo personaggio contraddittorio c'è anche Sebastiano Vassalli col suo Dux. Casanova in Boemia. E anche qui il protagonista è vecchio, ma qui si va più in là: ormai non ha più interessi muliebri e sembra solo un uomo inacidito e disgustato... con qualche sopresa però :wink: .
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ciucchino
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Messaggio da ciucchino »

In "Dux" secondo me emerge un ritratto di un Casanova molto diverso dal suo mito: un personaggio triste e invecchiato travolto da una vicenda meschina (quasi una grottesca lite condominale), ordinaria e comune.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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Misunderstood
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Messaggio da Misunderstood »

Casanova è personaggio scomodo: a quei tempi come oggi. A chi piace scavare nel torbido, oltre alla sua autobiografia (si trova anche nei Bur economici), consiglio vivamente 'La Recita di Bolzano' di Sandor Marai. Romanzo ma con sottili e incisive 'scampanellate' ai segreti di una mente 'pericolosa' quel'è stata sicuramente quella del Venexiano.
Non tutti i mali vengono per nuocere: alcuni vengono con la precisa intenzione di ammazzarci.
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last-unicorn
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Messaggio da last-unicorn »

Quello l'ho comprato perché c'era "Bolzano" nel titolo. :P Ma non sono mai riuscita a finirlo... non so neanche più perché. Forse mi annoiava? Boh! :think:
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