
Un impiegato di banca, un intrigo che vede coinvolti poteri mitici e oscuri, scienza e religione. In palio c'è la supremazia del pianeta Terra, e il campo di gioco è l'Italia, fra Milano, Venezia e il Piemonte. Protagonisti: gli Dei dell'Egitto, assessori della Lega, monsignori, direttori di banca, ubriaconi che nascondono tremendi segreti, l'Arca dell'Alleanza e il Santo Graal. Olè!
La prima parte è dedicata a tutti gli amanti del fumetto Dilbert e delle Leggi di Murphy: una visione satirica della vita in un ufficio legale di una banca. La parte migliore, ironica, che strappa qualche sorriso. Ma dopo centocinquanta pagine dell'avvincente fantasy ancora pochissime tracce.
Il personaggio principale è un tipetto mediocre. Ci si aspetta una sua conversione, una redenzione. Ma non illudetevi: rimarrà coerente con la sua mediocrità. Via via peggiora noiosamente. Perchè l'eroe della nostra storia non si smuove dal suo razzismo contro omossessuali, "terroni" e stranieri? Vallo a capire.
Verso pagina duecento qualcosa si muove. E iniziano i guai.
Indiana Jones, Tolkien, Dylan Dog, Matrix. Prendi un pezzo, taglia, copia e incolla. Hai fatto la storia.


Ripeto: un libro che non ho capito, che IVMHO non ha un perchè. Irritante.
Accetto smentite e/o spiegazioni!
