Fejto - La fine delle democrazie popolari

[Marcello Basie]

Dopo il mio viaggio a Berlino, mi sono letto questo saggio che tratta della caduta dei regimi comunisti nell'Europa dell'Est. L'arco di tempo considerato, a parte i capitoli introduttivi sugli anni dai '50 ai '70, e' soprattutto dal 1987 al 1992, cioe' la crisi, il crollo e gli anni per cosi' dire delle macerie.
Il saggio si occupa direttamente di tutti i paesi del "socialismo reale" dell'Europa dell'Est, tranne che dell'URSS, la cui evoluzione e' seguita solo quando e' diretta causa dei sommovimenti negli altri paesi (RDT, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Albania, Yugoslavia).

Francois Fejto e' nato in Ungheria nel 1910, si e' trasferito nel 1938 in Francia. La quarta di copertina dice che aderi' al comunismo, per poi abbandonarlo ed entrare nell'ambito della socialdemocrazia europea. Con questa premessa, mi ha stupito la negativita' con cui descrive i tentativi di riforma dall'interno dei regimi comunisti (anche se, a onor del vero, tali tentativi erano quasi solo relativi agli aspetti economici, non spingendosi mai a concedere piu' liberta' intellettuali ne' tantomeno a concepire il multipartitismo).
L'unico dirigente comunista che viene trattato senza troppa malevolenza e' Gorbaciov, il quale viene pero' descritto come convinto della necessita' di riforme ma senza un piano chiaro delle stesse, trovandosi poi a dover gestire eventi non previsti.

Di questo saggio mi rimarranno due idee: la prima: come il regime comunista nei paesi dell'Est fosse opprimente anche nei suoi ultimi anni, sebbene senza far piu' ricorso alla violenza; la seconda: come e' difficile costruire una democrazia in paesi in cui, per la loro storia, non vi sia gia' diffusa una mentalita' "democratica".

La fine delle democrazie popolari
François Fejtö
Prezzo EURO 9,81
Editore Mondadori


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Marcello

[Miss Piggott]

Una robetta leggera, eh?