City - Alessandro Baricco

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Librium
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City - Alessandro Baricco

Messaggio da Librium »

Un ingombrante ammasso di carta inutile che si dispone per trecento e passa pagine, che c'ha pure un epilogo, nonostante per non so quanti capitoli non abbia né capo né coda. Ci soccorre lo stesso Baricco a dire che "questo libro è costruito come una città, come l'idea di una città. Mi piaceva che il titolo lo dicesse. Adesso lo dice. Le storie sono i quartieri, i personaggi le strade. Il resto è tempo che passa, voglia di vagabondare e bisogno di guardare.". Il resto sono prese per il c ** ** o, compreso il risvolto di copertina, aggiungo io che me lo sono sciroppato tutto, e non ci ho capito un c ** ** ** o, non mi vergogno a dirlo, tanto mica devo passare da intellettuale. City è un libro che si presta ad una lettura trasversale, nel senso che non serve mica leggerlo tutto, si possono saltare decine e decine di pagine che il risultato è lo stesso, mica vi perdete niente, mica succede niente che valga la pena. Lo potete pure leggere aprendo una pagina a caso, oppure cominciando dalla fine per risalire verso le prime pagine. [...] Sorge il dubbio di scoprire come abbiano fatto a recensirlo bene quasi tutti i critici letterari d'Italia. Sorge il dubbio di sapere come abbia fatto a vendere tutte quelle copie, che magari lo sappiamo, ma dobbiamo fare finta di non saperlo se no a che serve parlare.

Così Giordano Lupi in Quasi quasi faccio anch'io un corso di scrittura, Stampa Alternativa 2004.

Non avrei potuto fare di meglio...
Lo so che Baricco divide. Lo so che Baricco fa figo. Lo so che mi è piaciuto Oceano mare e (un po' meno) Castelli di rabbia (che ho pure liberato)...ma questo libro, non me ne vogliate, non sono proprio riuscito a leggerlo. Peccato.
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rainbow83
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Messaggio da rainbow83 »

L'ho letto grazie ad un ring, il mio primo ring, forse... :think:
Positivamente ricordo solo il western.. tutto il resto... è nebbia (cit.) :shock:
Levate l'ancora, dritta, avanti tutta. Questa è la rotta. Questa è la direzione. Questa è la decisione- La linea d'ombra. Jovanotti

"...and the darkness inside you / can make me feel so small / but I see your true colors / shining through / I see you true colors / and that's why I love you / so don't be afraid to let them show / your true colors / true colors / are beautiful like a rainbow "

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afrodita
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Messaggio da afrodita »

L'ho abbandonato dopo poche pagine... :no!:
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mimonni
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Messaggio da mimonni »

me lo regalarono e siccome ero mooolto prevenuta poi non l'ho trovato così male. non ne ho letti molti altri di baricco, ma di lui è l'unico di cui conservo un certo ricordo ( ps il fatto che sia tutto spezzettato mi aveva incuriosita nel leggerlo più che infastidita, anche se trovavo questo espediente narrativo non molto originale ) ... :roll: modestissimo parere ovviamente...
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ciucchino
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Messaggio da ciucchino »

anche a me non è piaciuto
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

A me la ricercatezza forzata di Baricco fa proprio :puke: , ma quelli a cui questo aspetto piace da morire sono riusciti a sbavare anche su City (una mia amica vale come esempio), mentre di solito i non-bariccomani sopravvivono solo ad Oceano mare e/o Castelli di rabbia :P
Detto questo, io ho letto City un paio di anni fa (comperato in superpocket perché abbagliata dalla copertina :whistle: :oops: ), e l'ho apprezzato. Come hai fatto?, mi chiederete... Beh, tutta la parte sul pugilato (era il pugilato? memoria di m...a) era una palla mortale, poteva accorciarla di parecchio e si sarebbe comunque capito che il bambino-genio era uno schizzato... però il finale mi è piaciuto, e siccome spesso tendo a rimanere delusa dai finali dei libri, alla fine fine non gli darei un giudizio negativo (anche se, onestamente, un po' pesantino lo è...)
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micoool
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Messaggio da micoool »

è ancora in attesa di essere letto..

ho amato Oceano Mare e Novecento.. Castelli di rabbia mi è piaciuto abbastanza. Seta per niente, Senza sangue carino.. vedremo :wink:

Micol
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E sapeva che nessuna terra avrebbe nascosto in lei l'orma del mare (Baricco)

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Xenia
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Messaggio da Xenia »

Mah, City è un libro molto ma molto insolito. E' un groviglio di strie che si collocano su piani diversi, reali e immginari. Molti degli estimatori di baricco non hanno retto il colpo, con City, si sono smarriti nella 'città' letteraria. Molti dui coloro che invece baricco non lo regono me ne hanno parlato come di una rivelazione... Insomma, ho sentito moltissimi pareri diversi.
Personalmente, pur amando molto Baricco (ebbene sì), City mi ha lasciato un po' tiepidina rispetto ai titoli precedenti, fondamentalmente a causa della storia sulla boxe, che onestamente mi ha tediato (ma io tendo a non saltare le pagine, se posso...). Per il resto ho trovato nel libro un sacco di pezzi molto belli (il salone della casa ideale, le lezioni del Prof Kilroy, il fast food, e tutto il western che è uno spettacolo) che però si perdono facilmente in un testo così ampio...
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Merzh00
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Messaggio da Merzh00 »

Ecco la mosca bianca (sarei io....)

Perchè a me City è piaciuto parecchio.
Ho letto diversi titoli di Baricco e sebbene umanamente non mi faccia impazzire devo dire che (almeno secondo me) scrive bene. Stilisticamente mi piace la sua penna un po' arzigogolata e labirintica e soprattutto la sua versatilità. In Oceano Mare e Seta usa toni e colori che da Castelli din Rabbia e City sono molto distanti. E questi due ultimi libri sono quelli che senz'altro preferisco.
In Genere baricco mi piace perchè usa descrizioni di cose infinitesimali su cu lui riesce a spendere parole e parole senza annoiare e senza essere scontato. E' in City il pezzo della donna con il tacco a spillo? E della veranda?
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Messaggio da johnnyfichte »

Io City non l'ho letto, ma ho ascoltato "City Reading" con la voce di Baricco e la musica degli Air.

Magico.

Mio fratello ne aveva fatto una vera fissa...

E' possibile che "City" non si legga bene come Novecento non vedeva bene la città ?

"…Tutta quella città…non se ne vedeva la fine…La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? E il rumore.

...

Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere.

Ma se tu. Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me... Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi. Milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita. Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio…"

Su che seggiolino si è seduto Baricco per scrivere City ? Ci ha voluto provare ? a suonare il pianoforte di Dio ? :no!:
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

mehrz ha scritto: E' in City il pezzo della donna con il tacco a spillo? E della veranda?
sì, sono entrambi in City, e fanno appunto parte di quei 'pezzi' stupendi... :D
Per Johnny: il cd Del City Reading è bello ma secondo me leggerlo 'per conto proprio' lo è di più... ;) anche perché è un testo molto meno fluido rispetto a Novecento...
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Messaggio da johnnyfichte »

Uhm... Mi sa che leggerò "City" prima o poi...

Per adesso sto leggendo Wu Ming varii appena scaricati da Internet aggratis, con molto gusto.

Per tornare alla metafora della città o della società come enorme tastiera...

"Forti forme e attributi di forti forme, maschi mestieri, spettacoli, suoni, teoria lunga e vaga di un emblema, squarci di
musica.
Le dita dell'organista saltellano staccando sopra i tasti dell'organo possente.
"
Walt Whitman citato in "Havana Glam" dai Wu Ming :twisted:
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Messaggio da liberliber »

a me invece City è piaciuto moltissimo, segue solo Novecento e Oceano Mare nella mia personale classifica baricchiana (per completezza, mi è piaciuto abbastanza Senza sangue, pochissimo Seta e per niente Castelli di rabbia :P). L'ho trovato molto originale e lo 'spezzettamento' invece che annoiarmi mi intrigava sempre più nella lettura :D

De gustibus... :wink:
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
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Babette
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Messaggio da Babette »

Io non sono una bariccomane, anzi tutt'altro ma City mi è piaciuto. Certo non lo citerei tra i libri imperdibili ma l'ho trovato originale nella costruzione, in un certo senso "verista". Secondo i pareri che mi è capitato di raccogliere (campione ovviamete assolutamente casuale e non scientifico) mi son fatta l'idea che City tende a deludere chi solitamente ama Baricco e ad intrigare chi solitamente non lo ama :roll:
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
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Merzh00
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Messaggio da Merzh00 »

Di questo libro mi piace molto anche il messaggio che dà: avete in mente il pezzo sulla "disonestà intellettuale"? Ecco.
E sul ruolo del genio (ma qui non vado oltre per non anticipare niente a chi non l'ha letto).
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EchoTango
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Messaggio da EchoTango »

L'ho letto tempo fa. Ma ricordo che tra tante pagine deludenti c'erano anche dei pezzi di pura poesia. Bisognava tener duro e arrivarci...
... about not equating death with stopping....
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Eric
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Messaggio da Eric »

Capisco che Baricco (che a me piace) possa essere condannato di atti masturbatori in pubblico, giravolte onanistiche che terminano con abbondanti eiaculazioni (letterarie, per dio) dopo doppi e tripli salti carpiati, tecnica e stile all'ennesima potenza fino a risultare inevitabilmente sterili. Però questa è una critica che, seppur non condivido (preferisco uno libro vuoto ma scritto bene, a uno magari con qualche intuizione ma scritto con il buco del culo, perdonatemi il francese), credo possa andare bene per "Oceano Mare", "Seta", "Senza Sangue" (che ha gli stessi principi dell'omeopatia: parti infinitesimali attive in un mare d'acqua). Per "City" non direi. Non è un libro "fine a sé stesso", giusto per mostrarci quanto è bravo Baricco. Non è un libro tutto forma. In sostanza non è un libro pretestuoso. è scritto con divertimento, e per divertire. E a me ha divertito, parecchio.

Insomma: se anche per un'opera del genere ci si rivolge al classico "Baricco è un indisponente fighetto del cazzo" (che fondamentalmente è anche vero, ma non per questo libro) mi sembra essere prevenuti.

- No, non lo è. Però non abbiamo scelta. Tu puoi viaggiare nel futuro, John Constantine?
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Messaggio da Kiarina »

A me City non è dispiaciuto, ma non mi ha mai esaltato. L'ho letto un anno fa, e anche io ho notato che si alternavano pagine molto poetiche ad altre poco coinvolgenti, lente. Tutto sommato, un NI :wink:
Ero fortunato ad avere ancora mia madre che, occupandosi di me, mi permetteva di protrarre l'adolescenza. Molto fortunato. Ero nato con la camicia: tanto valeva che me la stirasse. (Il conto dell'ultima cena-Andrea Pinketts)

"Sono un clown e faccio raccolta di attimi." (Opinioni di un clown, Boll)
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Eric ha scritto:Insomma: se anche per un'opera del genere ci si rivolge al classico "Baricco è un indisponente fighetto del cazzo" (che fondamentalmente è anche vero, ma non per questo libro) mi sembra essere prevenuti
una mia amica apprezza le stesse cose che apprezzi tu (e che hai descritto con gran finezza :P ), però City è il suo preferito, proprio da quel punto di vista... :eyes:
Nonostante ciò mi ritrovo d'accordo con te, io di Baricco ho letto Seta, Oceano Mare e City e, mentre i primi due erano straripanti di bariccate, City no, beh, non che ne mancassero, però l'ho trovato diverso, meno basato sulla "forma senza contenuto" (che a me sinceramente non piace, ok, un concetto figo scritto malissimo fa schifo anche a me, però tra forma e contenuto sceglierei il contenuto)
** Il vero scrittore non mette mai tutto nel suo libro; il meglio del suo lavoro si compie nell'anima dei lettori. (Rondelet) **
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Messaggio da Eric »

Ricordo una discussione su di un'altra community: "preferite mangiare una bistecchina insipida in un piatto pulito oppure una portata succulenta dentro a un piatto lercio?"

E i pareri erano discordanti anche in questo. Fermo restando che personalmente, io sono schizzinoso, e preferisco nutrirmi meno, ma senza fare a cazzotti con il mio senso dell'igiene.

Personalmente trovo che gli estremi, ad esempio, possano essere appunto da una parte il Baricco più baricchiano, quello laccato e preciso ma fondamentalmente noioso nonché pretestuoso. Dall'altra la Santacroce, una tipa con intuizioni grandiose, talento da vendere, ma che manca proprio delle basi (diciamo dalla quinta elementare in poi).

Il primo mi da una sensazione a volte di noia, una partita di calcio con giocate spettacolari ma senza alcun gol (visto che le metafore da autoerotismo infastidiscono). La seconda invece mi da l'idea, ben peggiore a mio parere, da "perle ai porci". Talento, intuizioni, idee. Sprecate.

Certo, poi ci sono i romanzi scritti bene e pure belli, così come le porcate scritte male. Ma tra questi estremi quali scegliereste?

- No, non lo è. Però non abbiamo scelta. Tu puoi viaggiare nel futuro, John Constantine?
- Come chiunque altro capo, lo sai. Un minuto alla volta.

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