Jonathan Coe - L'amore non guasta
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Jonathan Coe - L'amore non guasta
In lingua originale il titolo di questo libro suona "A touch of love". Un tocco d'amore.
E' il "tocco" cui allude Simone Weil in uno dei suoi scritti, in un passaggio che il protagonista ricopia fedelmente nel suo taccuino a margine di un racconto iniziato e poi lasciato incompiuto.
"Quando l'Io viene ferito dall'esterno, si ha innanzitutto la rivolta più estrema, la più amara, come di animale che si dibatte. Ma non appena l'Io è morto per metà, desidera essere finito e si lascia andare alla dissoluzione. Se in quel momento è risvegliato da un tocco d'amore, vi è un dolore estremo, il quale genera rabbia e talvolta odio contro colui che ha provocato quel dolore.
Per coloro il cui Io è morto non possiamo fare nulla, assolutamente nulla. Ma non si può mai sapere se, in un determinato essere umano, l'Io sia completamente morto o solo inanimato. Se non è completamente morto, l'amore lo può rianimare come se lo pungesse, ma solo l'amore completamente puro, senza la minima traccia di condiscendenza, dato che la minima sfumatura di disprezzo lo precipita nella morte".
Ed è questa la chiave di lettura della vicenda di Robin, ventiseienne alle prese con una tesi di dottorato di cui nessuno ha mai visto un rigo e con un "male" che lo consuma lentamente, mentre le sue richieste di aiuto cadono nel vuoto, inascoltate, una dopo l'altra.
Quel "male" è legato, forse, ad un'ossessione amorosa, ma affonda le sue radici nella profonda incomunicabilità che sottende le relazioni umane, nell'incapacità colpevole di valutare le conseguenze dei propri gesti nelle vite altrui, nell'inadeguatezza delle scelte o, addirittura, del saper scegliere.
"Hai mai avuto l'impressione - disse Robin - di aver passato la vita a prendere costantemente decisioni sbagliate? O, peggio ancora, senza prendere mai nessuna decisione? A un certo punto ti rendi conto che ci sono stati periodi in cui avresti potuto riuscire..che so, ad aiutare qualcuno: ma non hai mai trovato il coraggio. O no?"
E' il "tocco" cui allude Simone Weil in uno dei suoi scritti, in un passaggio che il protagonista ricopia fedelmente nel suo taccuino a margine di un racconto iniziato e poi lasciato incompiuto.
"Quando l'Io viene ferito dall'esterno, si ha innanzitutto la rivolta più estrema, la più amara, come di animale che si dibatte. Ma non appena l'Io è morto per metà, desidera essere finito e si lascia andare alla dissoluzione. Se in quel momento è risvegliato da un tocco d'amore, vi è un dolore estremo, il quale genera rabbia e talvolta odio contro colui che ha provocato quel dolore.
Per coloro il cui Io è morto non possiamo fare nulla, assolutamente nulla. Ma non si può mai sapere se, in un determinato essere umano, l'Io sia completamente morto o solo inanimato. Se non è completamente morto, l'amore lo può rianimare come se lo pungesse, ma solo l'amore completamente puro, senza la minima traccia di condiscendenza, dato che la minima sfumatura di disprezzo lo precipita nella morte".
Ed è questa la chiave di lettura della vicenda di Robin, ventiseienne alle prese con una tesi di dottorato di cui nessuno ha mai visto un rigo e con un "male" che lo consuma lentamente, mentre le sue richieste di aiuto cadono nel vuoto, inascoltate, una dopo l'altra.
Quel "male" è legato, forse, ad un'ossessione amorosa, ma affonda le sue radici nella profonda incomunicabilità che sottende le relazioni umane, nell'incapacità colpevole di valutare le conseguenze dei propri gesti nelle vite altrui, nell'inadeguatezza delle scelte o, addirittura, del saper scegliere.
"Hai mai avuto l'impressione - disse Robin - di aver passato la vita a prendere costantemente decisioni sbagliate? O, peggio ancora, senza prendere mai nessuna decisione? A un certo punto ti rendi conto che ci sono stati periodi in cui avresti potuto riuscire..che so, ad aiutare qualcuno: ma non hai mai trovato il coraggio. O no?"
E la strada magari sarà sempre la stessa. Ma sarà tutto un altro viaggio.
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- TierrayLibertad
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Non è un brutto libro ma, se devo essere sincero, non mi ha preso più di tanto. Continuo a credere che il miglior libro di Coe sia "La famiglia Winshaw" seguito da "La casa del sonno". A proposito, forse è il caso che io mi decida a prendere dalla pila dei libri in attesa "La banda dei brocchi".
Ciao
TyL
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Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
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- zoe
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Io non ce l'ho fatta. Non l'ho finito. Senza coscienza di sorta. Stava sul comodino, leggevo due e tre pagine ... poi mi sono resa conto che stva prendendo polvere e altri libri mi stavano prendendo molto di più... Non mi è piaciuto e adesso sono prorpio indecisa se iniziare a leggere La banda dei brocchi....


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Quando penso a tutti i libri che mi resta da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. - Jules Renard -
Credo che "L'amore non guasta" mi sia piaciuto tanto perchè ci ho trovato riflessa una parte di me, una parte della mia strada. Mi ha fatto pensare, pensare alle cose giuste al giusto momento.
Come è già successo per tanti altri, credo che questo libro mi sia capitato tra le mani perchè era quello di cui avevo bisogno.
Ora ho attaccato "La banda dei brocchi" e devo dire che mi sta prendendo sempre di più man mano che le pagine scorrono..
Come è già successo per tanti altri, credo che questo libro mi sia capitato tra le mani perchè era quello di cui avevo bisogno.
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- silviazza
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a me questa cosa é successa con "La banda dei brocchi", anzi già che ci sono ti consiglio di prenderti tempo e leggerti il flusso di coscienza finale tutto in una volta (sono una trentina di pagine mi pare), non lo puoi spezzare, é troppo belloMeletta ha scritto:Come è già successo per tanti altri, credo che questo libro mi sia capitato tra le mani perchè era quello di cui avevo bisogno.


fatto! proprio ieri sera, tutto d'un fiato...bellissimo.silviazza ha scritto:ti consiglio di prenderti tempo e leggerti il flusso di coscienza finale tutto in una volta

Mentre leggi ti monta dentro, pian piano, un senso di catastrofe imminente, un bisogno impellente di sapere cosa è successo, alla fine, che ne è stato di tutta quella storia, che davvero non riesci a staccartene..
..e non vedi l'ora che esca il seguito!!!
Un altro libro di Coe che consiglierei davvero davvero di cuore.
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- valeh
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anch'io sono fra quelli che non hanno apprezzato particolarmente l'amore non guasta, ma in compenso mi sono piaciuti tantissimo la casa del sonno, la famiglia winshaw e la banda dei brocchi! (quindi il mio consiglio a chi è indeciso se affrontare o meno quest'ultimo è...leggetelooo
)

“Sulla lavagna della cucina spicca una scritta scarabocchiata con il gesso: FUMA, BEVI E NON PENSARE MAI, un motto preso in prestito da Billie Holiday.”
I sublimi segreti delle Ya-Ya Sisters - R.Wells
Vero Sagittario
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Io sto leggendo ora "la Famiglia Winshaw" e ho letto "la Banda dei Brocchi", e debbo dire che mi piacciono entrambi. "L'Amore non Guasta" invece non m'era piaciuto quasi per niente. Molto rindondante, retorico, pesante, dalle parti della sega mentale. Insomma, non l'ho trovato particolarmente riuscito.
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Io l'ho finito, intervallandolo con un altro...non riuscivo proprio a proseguire. Il mio parere rimane quello precednte: l'ho trovato pesante e molto diverso dagli altri di Coe. Il mio preferito rimane La casa del sonno!
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- Miss Piggott
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L'ho letto qualche tempo fa. Non l'ho trovato molto pesante e mi sembra di averlo letto in un paio di giorni.
Ho trovato le prime pagine un po' difficoltose, a tratti con un registro... alla "wilbur smith"! (e.g. "lasciò lo sguardo guizzare sul sedile di fianco")
Poi piano piano la trama prende corpo e si concentra sul tema dell'alienazione personale e della mancanza/incapacità di amare.
Una buona idea che però forse qui era affrontato in maniera un po' superficiale (una certa sensazione di dejavu mi ha accompagnata per tutta la lettura).
Nel complesso non mi ha entusiasmata, ma visto che si discosta un po' dagli altri romanzi dello stesso autore, mi piacerebbe leggerne di altri.
Ho trovato le prime pagine un po' difficoltose, a tratti con un registro... alla "wilbur smith"! (e.g. "lasciò lo sguardo guizzare sul sedile di fianco")
Poi piano piano la trama prende corpo e si concentra sul tema dell'alienazione personale e della mancanza/incapacità di amare.
Una buona idea che però forse qui era affrontato in maniera un po' superficiale (una certa sensazione di dejavu mi ha accompagnata per tutta la lettura).
Nel complesso non mi ha entusiasmata, ma visto che si discosta un po' dagli altri romanzi dello stesso autore, mi piacerebbe leggerne di altri.
Lucy: "Oh, guarda! Una grossa farfalla gialla! E' insolito vederne una in questa stagione, a meno che non venga dal Brasile... Dev'essere così!Certe volte lo fanno, sai... Volano sul dal Brasile e..."
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"
- silviazza
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Ho ripreso in mano Coe (vista la collezione totale del moroso, era inevitabile prenderne uno prima o poi) e, nonostante lo stile di Coe della banda dei brocchi e della casa del sonno mi fosse sembrato un po' ridondante (per questo non volevo leggere più questo autore), questo libro mi sta piacendo parecchio, perché è disfattista, negativo, insomma c'è un altro spirito rispetto agli altri due libri. Pensavo che Coe fosse un'autore ripetitivo, invece questo libro mi dà fiducia.
Sono a pagina 100 circa, vi farò sapere
Sono a pagina 100 circa, vi farò sapere



- silviazza
- Olandese Volante
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Rieccomi qua... in effetti questo libro mi è proprio piaciuto, perché si libera dal buonismo e dal lieto fine, non lascia speranza a nessuno... è vero, forse è troppo negativo, ma le cose non sempre vanno come dovrebbero, ed in questo il libro è molto reale.

è proprio questo il belloirene ha scritto:ma visto che si discosta un po' dagli altri romanzi dello stesso autore


