Il novecento europeo. 216 pagine di stimoli affascinanti...
Prezzo: un fiorino, sembrerebbe...
Casa editrice: guardate da voi...
...QUI al momento DOWNLOAD completo...
Stefano Verdino "Racconto della poesia"
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Stefano Verdino "Racconto della poesia"
Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
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a) È ormai raro scorgere un’opera di poesia tra le mani di
chi ti siede accanto in treno o di chi fa la fila alla cassa delle
librerie p.5
Quando capita a me, attacco sempre bottone!
b) l’importanza e la profonda capacità seduttiva, emozionale, consolatoria della poesia (p. 5)
Come inizia il Racconto del Novecento della Poesia ?
Con questa scena: Tolstoj dettò alla figlia pensieri per il suo perpetuo Diario, ma le parole uscivano incomprensibili da quel vecchio morente. E la pagina rimaneva bianca, mentre lui pare ne esigesse un’impossibile
lettura. Tutto finì all’alba del 7 novembre 1910.
Il delirio di Scramm nella "Lunga marcia"
Dove correva Tolstoji prima del "congedo" ? Tolstoj muore scappando di casa, vecchio e malato! In quell'anno George, D'Annunzio e i Maledetti lavoravano per allontanare la poesia dalla realtà quotidiana. Apollinaire si accompagna a Picasso in una magica amicizia... Anna Achmatova scriveva che "la pittura francese aveva ingoiato la poesia francese". Apollinaire e Majakovski in diverse occasioni affermano "Tolstoj nella spazzatura" e "Merda a Tolstoj" rispettivamente... Merda va invece a D'Annunzio e alle sue inutili Laudi sulla guerra di Libria. Nel frattempo Rilke trova ospitalità nel Castello di Duino (dove ha ora sede il Collegio del Mondo Unito italiano, dove ho conosciuto parolina)... Nel frattempo Valery torna nella sua amata Genova. Non scrive poesie ormai da VENTI ANNI! E trova questo: "Genova città di gatti. Angoli neri." [urlhttp://aldebaran.aroffo.net/ParoleFantasma/archives/000039.html]Vero doc (mi riferisco al commento di alliandre su Portovenere, in fondo alla pagina - e qui nei ricordi Portovenere c'è Byron, ma è un altro secolo...)[/url] ?
chi ti siede accanto in treno o di chi fa la fila alla cassa delle
librerie p.5
Quando capita a me, attacco sempre bottone!

b) l’importanza e la profonda capacità seduttiva, emozionale, consolatoria della poesia (p. 5)
Come inizia il Racconto del Novecento della Poesia ?
Con questa scena: Tolstoj dettò alla figlia pensieri per il suo perpetuo Diario, ma le parole uscivano incomprensibili da quel vecchio morente. E la pagina rimaneva bianca, mentre lui pare ne esigesse un’impossibile
lettura. Tutto finì all’alba del 7 novembre 1910.


Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
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Mi impresto gli occhi di Valery per la Genova del 1910:
Caruggi. Moltitudini di bambini giocano attorno a povere donne
seminude che si vendono sulla soglia delle loro camere aperte.
Esse offrono - come poco lontano le castagne - loro stesse: come
le immense torte dorate, farinate di ceci.
Si cammina nella vita complicata di questi profondi sentieri
come si entrerebbe nel mare, nel fondo nero d’un oceano bizzarramente
popolato.
Sensazioni da racconti arabi.
Odori concentrati, odori ghiacciati,
droghe, formaggi, caffè abbrustoliti, cacao delizioso finemente
tostato dall’amarume esaltante...
Rapidi passanti sulle lastre
segnate dallo scalpello. p.15

Caruggi. Moltitudini di bambini giocano attorno a povere donne
seminude che si vendono sulla soglia delle loro camere aperte.

Esse offrono - come poco lontano le castagne - loro stesse: come
le immense torte dorate, farinate di ceci.

Si cammina nella vita complicata di questi profondi sentieri
come si entrerebbe nel mare, nel fondo nero d’un oceano bizzarramente
popolato.

Sensazioni da racconti arabi.

droghe, formaggi, caffè abbrustoliti, cacao delizioso finemente
tostato dall’amarume esaltante...

segnate dallo scalpello. p.15

Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
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Adoro questi personaggi:

Velimir Chlèbnikov ritratto da Burljuk
“Bislacco, lacero, squattrinato trascorse gran parte della sua vita vagando per la Russia” (Ripellino cit. a pag. 19)
"Il suo volto pensoso era simile a quello del Cristo nel deserto dipinto da Kramskòj. Coperto di stracci o d’un liso cappotto militare, scriveva i propri versi su un libro mastro e sovente usava la fodera del berretto come taccuino." (A.M. RIPELLINO, Majakovskij e il teatro russo d’avanguardia, Torino, Einaudi, 1959, p.17 - qui cit. a p. 20)

Kramskoj "Cristo del deserto"

Velimir Chlèbnikov ritratto da Burljuk
“Bislacco, lacero, squattrinato trascorse gran parte della sua vita vagando per la Russia” (Ripellino cit. a pag. 19)
"Il suo volto pensoso era simile a quello del Cristo nel deserto dipinto da Kramskòj. Coperto di stracci o d’un liso cappotto militare, scriveva i propri versi su un libro mastro e sovente usava la fodera del berretto come taccuino." (A.M. RIPELLINO, Majakovskij e il teatro russo d’avanguardia, Torino, Einaudi, 1959, p.17 - qui cit. a p. 20)

Kramskoj "Cristo del deserto"
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E c'è la storia della fantastica blusa gialla di Majakovski:
"È un modo provato ornarsi di cravatta. Non c’erano soldi.
Presi a mia sorella un pezzo di nastro giallo. Me lo avvolsi al collo.
Furore.
Dunque la cosa più cospicua e più bella dell’uomo è
la cravatta. Evidentemente, se aumenti la cravatta, aumenta anche
il furore."
A.M.RIPELLINO, Majakovskij e il teatro russo d’avanguardia, cit., p.21-2. (qui cit. p. 21)
Io,
dileggiato dall’odierna generazione
come un lungo
aneddoto scabroso,
vedo venire per le montagne del tempo
qualcuno che nessuno vede.
(mi viene in mente l'indirection di Whitmane la sua spiegazione del significato e dell'etimologia di "prophet" da "prophetein" e quegli "Io" mi fanno pensare a "Individuality is the new moral American Continent" e i complimenti di Emerson a Whitman per la prima edizione-omaggio di "Leaves of Grass", nel 1855: "It has the best merits, namely of fortifying and encouraging. ")
...io sono sempre là dove si soffre:
su ogni goccia di fluido lacrimale
ho posto in croce me stesso.
Ormai non si può perdonare piú nulla.
Io ho incendiato le anime, dove si coltivava la tenerezza.

"È un modo provato ornarsi di cravatta. Non c’erano soldi.
Presi a mia sorella un pezzo di nastro giallo. Me lo avvolsi al collo.
Furore.
Dunque la cosa più cospicua e più bella dell’uomo è
la cravatta. Evidentemente, se aumenti la cravatta, aumenta anche
il furore."
A.M.RIPELLINO, Majakovskij e il teatro russo d’avanguardia, cit., p.21-2. (qui cit. p. 21)
Io,
dileggiato dall’odierna generazione
come un lungo
aneddoto scabroso,
vedo venire per le montagne del tempo
qualcuno che nessuno vede.
(mi viene in mente l'indirection di Whitmane la sua spiegazione del significato e dell'etimologia di "prophet" da "prophetein" e quegli "Io" mi fanno pensare a "Individuality is the new moral American Continent" e i complimenti di Emerson a Whitman per la prima edizione-omaggio di "Leaves of Grass", nel 1855: "It has the best merits, namely of fortifying and encouraging. ")
...io sono sempre là dove si soffre:
su ogni goccia di fluido lacrimale
ho posto in croce me stesso.
Ormai non si può perdonare piú nulla.
Io ho incendiato le anime, dove si coltivava la tenerezza.

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il male spinga il violento alla rovina. Sal 140,12
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Il Majakovski di Carmelo Bene... un caleidoscopio meraviglioso di timbri e registri potenti...
http://www.raisatzoom.it/archivio/video ... 8/bene1.rm
http://www.raisatzoom.it/archivio/video ... 8/bene1.rm
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