Un racconto breve di quelli da leggere tutto d'un fiatto.
Della Nothomb ho letto piu' cose e non tutte mi sono piacciute, come per esempio la Metafisica dei tubi, del qualle non soporto l'auto refferenzialismo.
Qui qello non c'è!
Finalmente ho ritrovato il genio che ci porta dove vuole con poche pagine. Ci fa credere una cosa e poi fa accadere un altra. In poche pagine la vita di una coppia anziana che non vuole altro che la solitudine cambia radicalmente, ma non nel verso nel qualle ci aspetassimo.
Come nel resto dei suoi scritti il peso corporeo ha molta importanza
Insomma leggetelo e talmente breve che anche il quarto di copertina dice troppo.
Le Catilinarie di Amèlie Nothomb
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
- vesna
- Olandese Volante
- Messaggi: 3450
- Iscritto il: mer dic 04, 2002 11:59 pm
- Località: torino
- Contatta:
Le Catilinarie di Amèlie Nothomb
Pensieri sparsi
"Da un certo punto in avanti non c'e più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare."
Franz Kafka
- Kiarina
- Corsaro Nero
- Messaggi: 1260
- Iscritto il: dom apr 27, 2003 1:35 pm
- Località: modena
- Contatta:
La cosa più incredibile che ricordo di questo libro è il senso di disagio che le descrizioni delle visite comunicano, roba da farti venire il nervoso!
Semplice e geniale, a me è piaciuto moltissimo.
Semplice e geniale, a me è piaciuto moltissimo.
Ero fortunato ad avere ancora mia madre che, occupandosi di me, mi permetteva di protrarre l'adolescenza. Molto fortunato. Ero nato con la camicia: tanto valeva che me la stirasse. (Il conto dell'ultima cena-Andrea Pinketts)
"Sono un clown e faccio raccolta di attimi." (Opinioni di un clown, Boll)
"Sono un clown e faccio raccolta di attimi." (Opinioni di un clown, Boll)
- Vivena
- Corsaro Verde
- Messaggi: 723
- Iscritto il: gio gen 30, 2003 9:30 pm
- Località: TRENTO - Penia di Canazei
- Contatta:
Il racconto è a dir poco entusiasmante e coinvolgente: si legge pagina dopo pagina per vedere come vanno a finire tutte quelle visite, in attesa di una soluzione finale.
E l'inquietudine delle visite sfinisce, non si vede l'ora che termini quella in corso per poi non riuscire a fare di aspettare la prossima.
ottima lettura.
E l'inquietudine delle visite sfinisce, non si vede l'ora che termini quella in corso per poi non riuscire a fare di aspettare la prossima.
ottima lettura.
"Ma anche i libri sono vicini. Vicini di sogno, che vengono a trovarti solo quando li chiami, e che se ne vanno appena non li vuoi più intorno." A. Nothomb - Le catilinarie
Re: Le Catilinarie di Amélie Nothomb
Scusate se ripesco questo vecchio thread, ma avevo un bisogno fisico di dire qualcosa su questo libro...
La sensazione che si prova leggendo i libri della Nothomb (almeno i due che ho io, l'altro è "Igiene dell'assassino") dev'essere molto simile a quella di un coniglio inchiodato a fissare i fari dell'automobile che stanno per travolgerlo.
La Nothomb infatti non scrive romanzi, non almeno nel senso che sono abituato a dare al termine: quest'autrice scrive vere e proprie tragedie moderne, in cui il ruolo del destino è giocato dall'insignificante e, in parte, dal grottesco.
La situazione di partenza de "Le Catilinarie" è quanto di più quieto e banale si possa immaginare: la decisione di due attempati coniugi di trasferirsi in campagna per godersi la solitudine e il riposo che hanno sempre sognato. La loro tranquillità viene però dapprima increspata e poi decisamente sconvolta dalle inopportune visite del loro vicino, un medico obeso immerso in una sorta di catatonia.
Quello che stupisce e avvince di questo libro, oltre all'indubbia capacità di scrittura dell'autrice, è il senso di ineluttabilità degli eventi narrati, come si conviene a una tragedia che si rispetti: la tentazione di attribuire un valore simbolico ad alcuni particolari come l'obesità, tema che pare affascinare l'autrice, è forte, ma il monito di Prétextat Tach mi spinge a sorvolare... già, ma questa è un'altra storia.
La sensazione che si prova leggendo i libri della Nothomb (almeno i due che ho io, l'altro è "Igiene dell'assassino") dev'essere molto simile a quella di un coniglio inchiodato a fissare i fari dell'automobile che stanno per travolgerlo.
La Nothomb infatti non scrive romanzi, non almeno nel senso che sono abituato a dare al termine: quest'autrice scrive vere e proprie tragedie moderne, in cui il ruolo del destino è giocato dall'insignificante e, in parte, dal grottesco.
La situazione di partenza de "Le Catilinarie" è quanto di più quieto e banale si possa immaginare: la decisione di due attempati coniugi di trasferirsi in campagna per godersi la solitudine e il riposo che hanno sempre sognato. La loro tranquillità viene però dapprima increspata e poi decisamente sconvolta dalle inopportune visite del loro vicino, un medico obeso immerso in una sorta di catatonia.
Quello che stupisce e avvince di questo libro, oltre all'indubbia capacità di scrittura dell'autrice, è il senso di ineluttabilità degli eventi narrati, come si conviene a una tragedia che si rispetti: la tentazione di attribuire un valore simbolico ad alcuni particolari come l'obesità, tema che pare affascinare l'autrice, è forte, ma il monito di Prétextat Tach mi spinge a sorvolare... già, ma questa è un'altra storia.
- Lei crede ai fantasmi?
- No...
- Io sì - disse, e scomparve. (adattato da G. L. Frost)
- No...
- Io sì - disse, e scomparve. (adattato da G. L. Frost)