54 - Wu Ming
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54 - Wu Ming
Premessa: io sono un lettore compulsivo. Se un libro mi prende, lo leggo tutto d'un fiato, altrimenti nel 90% dei casi lo mollo. 54 è una splendida eccezione: l'ho letto in un tempo relativamente lungo, ma sono riuscito lo stesso a gustarmelo.
54 è un libro corale. Malgrado possa sembrare un'affermazione azzardata (in tutti i libri siffatti un personaggio che spicca c'è quasi sempre), i personaggi di 54 che rimangono impressi sono molti, e nella commistione (alchemica, direi) delle storie non ci si perde nei dettagli, anzi. Gli autori sono riusciti a riprodurre loro stessi: Wu Ming è una fondazione di autori, e 54 è stato scritto a più mani. Miracolosamente, anche il libro è una fondazione di personaggi.
Brevemente, si tratta di storie che si svolgono nell'anno 1954, e alcuni personaggi sono Cary Grant, il maresciallo Tito, la filuzzi, Bologna, i partigiani, Lucky Luciano (e qui mi fermo). Alla fine tutte le storie si incroceranno l'una con l'altra, con una poesia e un trasporto per il lettore che si avvicinano ad un godimento fisico. Non cito alcuna trovata letteraria del libro, ma ci sono citazioni continue, senza MAI diventare didascaliche!
Il mio personaggio preferito, per la cronaca, è Stefano Zollo.
54 è un libro corale. Malgrado possa sembrare un'affermazione azzardata (in tutti i libri siffatti un personaggio che spicca c'è quasi sempre), i personaggi di 54 che rimangono impressi sono molti, e nella commistione (alchemica, direi) delle storie non ci si perde nei dettagli, anzi. Gli autori sono riusciti a riprodurre loro stessi: Wu Ming è una fondazione di autori, e 54 è stato scritto a più mani. Miracolosamente, anche il libro è una fondazione di personaggi.
Brevemente, si tratta di storie che si svolgono nell'anno 1954, e alcuni personaggi sono Cary Grant, il maresciallo Tito, la filuzzi, Bologna, i partigiani, Lucky Luciano (e qui mi fermo). Alla fine tutte le storie si incroceranno l'una con l'altra, con una poesia e un trasporto per il lettore che si avvicinano ad un godimento fisico. Non cito alcuna trovata letteraria del libro, ma ci sono citazioni continue, senza MAI diventare didascaliche!
Il mio personaggio preferito, per la cronaca, è Stefano Zollo.
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)

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- tostoini
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qui su uno dei blog che leggo, ci sono delle foto scattate allo spettacolo dei Wu Ming e Yo Yo Mundi, a me sembrano bellissime, perciò ho voluto postarvelo 

°se cerchi TESTUGGINE sono io,era il mio vecchio nick° °b-shelf°°blog°°la chat di bc-italy°°ml bookcrossing_sardegna°
devo mettere il copirait sul nome, cazzarolaIl mio babe sempre più babe ha scritto:bar aurora torinese

riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
anche a me è piaciuto tantissimo e a diferenza di iorek l'ho letto in 5 giorni, dandomi malata al servizio civile...
l'ho conosciuto come libro che in parte tratta del delitto montesi (un delitto del 1954 che mi ossessiona da quando sono piccola...) e l'ho comprato per questo appena è uscito...mi sono ritrovata con un macello meraviglioso tra le mani...
mi piace soprattutto la parte ambientata a bologna, robespierre e i suoi moschettieri, perchè probabilmente è la parte con meno fiction di tutto il libro...e poi mc guffin vince su tutti i personaggi...
l'ho conosciuto come libro che in parte tratta del delitto montesi (un delitto del 1954 che mi ossessiona da quando sono piccola...) e l'ho comprato per questo appena è uscito...mi sono ritrovata con un macello meraviglioso tra le mani...
mi piace soprattutto la parte ambientata a bologna, robespierre e i suoi moschettieri, perchè probabilmente è la parte con meno fiction di tutto il libro...e poi mc guffin vince su tutti i personaggi...
deserto vengo a te
coi tacchi a spillo ai piè...
a well balanced person has a drink in each hand





i'm a villa mirafiori's chick, please speak me slowly!
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- Sapphire78
- Olandese Volante
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- Iscritto il: ven ago 22, 2003 11:28 am
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Splendido il libro, è come una rete a trame larghe che quando tiri il filo giusto si restringe fino a diventare come un tessuto!
Su tutti, Cary Grant e Pier Capponi, splendidi. Ma no, in fondo tutti i personaggi sono slendidi, e il cd merita davvero. (nonchè Pagella, l'attore dello spettacolo con yoyo mundi
)
Su tutti, Cary Grant e Pier Capponi, splendidi. Ma no, in fondo tutti i personaggi sono slendidi, e il cd merita davvero. (nonchè Pagella, l'attore dello spettacolo con yoyo mundi





Reginetta dei telecomandi, di gnosi assolute che asserisci e domandi (Culodritto, Guccini)
“Sono sempre stato un sognatore ironico, infedele alle promesse
segrete.” (Pessoa)
- shandy
- Olandese Volante
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Finito ieri sera, letto in pochissimi giorni.
Mi ha lasciato un grande bof.
Ad anni luce da Q (anni? ma magari!), l'ho trovato troppo macchinoso, a tratti inverosimile (e confesso che quando in uno degli ultimi capitoli in un bar di Città del Messico incontriamo Fidel la tentazione di andare a cercare i cinque Wu Ming e mandarli affanculo uno per uno è stata molto forte).
Più volte durante la lettura sorge la domanda: Embè? E che volete dirmi raccontando questa storia? E alla domanda non c'è risposta.
Perché Q era perfetto, nella forma ma ancor più nel contenuto. Perché mai un solo momento sorge il dubbio di avere davanti solo un bell'esercizio di stile. Perché il senso è lì sotto ai tuoi occhi, ad ogni parola, ad ogni pagina.
54 è una lettura piacevole, ma niente di più. Offre alcuni buoni spunti (il discorso sull'arrivo della televisione e il suo impatto sulla società, la diffusione della droga e la sua "funzione"...) ma non ne sviluppa nessuno, limitandosi a rimanere un insieme di citazioni e omaggi, scritti in bella forma. Ma non credo che tra qualche decennio ricorderemo Luther Blissett/Wu Ming per questo romanzo.
Mi ha lasciato un grande bof.
Ad anni luce da Q (anni? ma magari!), l'ho trovato troppo macchinoso, a tratti inverosimile (e confesso che quando in uno degli ultimi capitoli in un bar di Città del Messico incontriamo Fidel la tentazione di andare a cercare i cinque Wu Ming e mandarli affanculo uno per uno è stata molto forte).
Più volte durante la lettura sorge la domanda: Embè? E che volete dirmi raccontando questa storia? E alla domanda non c'è risposta.
Perché Q era perfetto, nella forma ma ancor più nel contenuto. Perché mai un solo momento sorge il dubbio di avere davanti solo un bell'esercizio di stile. Perché il senso è lì sotto ai tuoi occhi, ad ogni parola, ad ogni pagina.
54 è una lettura piacevole, ma niente di più. Offre alcuni buoni spunti (il discorso sull'arrivo della televisione e il suo impatto sulla società, la diffusione della droga e la sua "funzione"...) ma non ne sviluppa nessuno, limitandosi a rimanere un insieme di citazioni e omaggi, scritti in bella forma. Ma non credo che tra qualche decennio ricorderemo Luther Blissett/Wu Ming per questo romanzo.
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Watch Out, There's a Toblerona About.
A revolution is the solution.
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- tostoini
- Olandese Volante
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- Iscritto il: mer apr 21, 2004 6:36 pm
- Località: In Erasmus a Cagliari
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Toblerons, una volta tanto ci troviamo in disaccordo!
Io invece ho sempre pensato che in una ipotetica storia della letteratura italiana, il 'testo classico' per cui sarebbero stati ricordati i wu ming sarebbe stato proprio 54.
Così come a te é sembrato macchinoso, inverosimile, 'embé', così per me 54 é...completo.
Mi ha dato un vero piacere estetico leggerlo, perché é ben scritto, scorrevole, pulito, ogni parola é quella giusta.
Mi ha emozionato, mi ha riempito la testa di domande, sulla storia, sulle storie, sulla mia storia personale, su quella dell'italia, sul senso dell'esistenza di un uomo.
Mi ha fatto pensare, mi ha fatto venire voglia di documentarmi, di approfondire.
Ha momenti di umorismo grottesco e di tragedia assoluta e cupa, di poesia che ti prende al cuore e di divertissement assolutamente surreale.
Mi ha talmente emozionato che ho sentito la necessità fisica di scriverlo, ai wu ming, che mi era piaciuto, e di dirgli grazie, e di dirgli che era uno di quei libri che veniva voglia di possedere, non solo di aver letto, io che non riesco nemmeno a dire 'bravo' alla gente che fa cose che apprezzo.
54 per me é un mondo, un microcosmo.
E' come quelle storie di famiglia che le senti tue come se le avessi vissute.
Ecco.

Io invece ho sempre pensato che in una ipotetica storia della letteratura italiana, il 'testo classico' per cui sarebbero stati ricordati i wu ming sarebbe stato proprio 54.
Così come a te é sembrato macchinoso, inverosimile, 'embé', così per me 54 é...completo.
Mi ha dato un vero piacere estetico leggerlo, perché é ben scritto, scorrevole, pulito, ogni parola é quella giusta.
Mi ha emozionato, mi ha riempito la testa di domande, sulla storia, sulle storie, sulla mia storia personale, su quella dell'italia, sul senso dell'esistenza di un uomo.
Mi ha fatto pensare, mi ha fatto venire voglia di documentarmi, di approfondire.
Ha momenti di umorismo grottesco e di tragedia assoluta e cupa, di poesia che ti prende al cuore e di divertissement assolutamente surreale.
Mi ha talmente emozionato che ho sentito la necessità fisica di scriverlo, ai wu ming, che mi era piaciuto, e di dirgli grazie, e di dirgli che era uno di quei libri che veniva voglia di possedere, non solo di aver letto, io che non riesco nemmeno a dire 'bravo' alla gente che fa cose che apprezzo.
54 per me é un mondo, un microcosmo.
E' come quelle storie di famiglia che le senti tue come se le avessi vissute.
Ecco.

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