Deleuze/Guattari "Capitalism and schizofrenia"

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johnnyfichte
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Deleuze/Guattari "Capitalism and schizofrenia"

Messaggio da johnnyfichte »

Avendo sviluppato una curiosità scimmiesca per Deleuze... mi accingo a documentarmi... Oltre al testo sulla Ripetizione citato nella recensione della tesi di laurea su Bene e la Filosofia, eccomi a caccia di spunti qua e là... Chicca o stronzata ? Boh...

"Fu alla Parigi VII che [Deleuze] incontrò felix Guattari, che divenne suo partner nella scrittura di un certo numero di testi influenti inclusi i due volumi di Capitalismo e schizofrenia, Anti-Edipo (1972) e A Thousand Plateaus (1980). Questi testi vengono alla luce come una espressione dell'ambiente politico francese del maggio 1968, e sono uno sviluppo continuato di molte preoccupazioni filosofiche di Deleuze [snip]
La manier aunica in cui questi libri sono scritti, tra i due scrittori e non separatamente, permette l'emersione nel testo di elementi che non possono essere attribuiti a nessuno dei due autori di per se.
Molte idee centrali al lavoro di Deleuze attraversano una affascinante trasformazione e si muovono in direzioni inattese, o come Deleuze e Guattari potrebbero metterla, affrontano un processo di "divenire".

In una intervista Deleuze parla dell'itento e del processo nella creazinoe di CaS:

"Non sosteniamo di aver scritto il libro di un matto, ma solo un libro in cui non si sa più - e non c'è ragione di sapere - chi esattamente stia parlando, un dottore, un paziente, un paziente in attesa di trattamento, un presente, passato o futuro paziente. Ecco perchè abbiamo così tanti scrittori e poeti; chi può dire se loro stanno parlando da pazienti o dottori - pazienti o dottori della civiltà. Ora, stranamente, se abbiamo provato a superare questa tradizionale dualità, è precisamente perchè noi stavamo scrivendo insieme. Nessuno dei due è il matto, nessuno dei due lo psichiatra; chi dovevamo essere entrambi per trovare un processo ceh non fosse ridotto allo psichiatra col suo matto, o ad un matto col suo psichiatra.
Il processo è quello che chiamiamo "un flusso". Ora, di nuovo, il flusso è una nozione che volevamo rimanesse ordinaria e indefinita. Si potrebbe trattare di un flusso di parole, idee, merda, denaro, potrebbe essere un meccanismo finanziario o una macchina schizofrenica: va oltre tutte le dualità. Noi sognavamo di questo libro come di un libro-flusso."

(from "In Flux" in Chaosophy. By Felix Guattari, Semiotext[e], NY, 1995.)

da http://www.egs.edu/resources/deleuze.html
Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina.
Sal 140,12
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