Guido Morselli - Dissipatio H.G.
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Guido Morselli - Dissipatio H.G.
Nella mia libreria ho una piccola boccetta di vetro.
Quante volte l'ho aperta per riscoprirne il contenuto, quante volte per cercare ciò che mi mancava in quel momento.
Con queste righe non posso descrivervi un colore, un suono, una sensazione, un pensiero. Possiamo annusare insieme il tappo e scoprire se poi vorrete da soli assaporarne il contenuto.
Guido Morselli in vita non fu conosciuto ai più, della sua vita scopriamo nelle sue opere. La sua opera, in questo caso, una. Dissipatio Humani Generis. Simbolo del solipsismo, testo analizzato da filosofi, psicologi, psichiatri e povera gente come me.
Un artista italiano, possiamo leggere le sue parole, quelle che impresse, che scelse, che elesse a testimonianza dei suoi pensieri. Questa è l'ultima opera, giunta a noi postuma come tutte, scoperta nella cassetta delle lettere quando gli editori la restituirono, rifiutandola come le altre. Rimasta nella posta, perchè si tolse la vita prima di riceverla.
Un uomo sceglie la morte, come risposta, le assegna una data, poche ore prima del quarantesimo anno dalla sua nascita.
Lo scenario è un lago in una grotta, vuole scomparire. Si voleva ammazzare perchè il negativo aveva prevalso sul positivo.
Un motivo banale? Non credo, non crede. Il suo progetto sfuma sul ciglio del lago. Sfuma perchè la mente divaga, perchè beve per non pensare, e bevendo pensa. Pensa al bere. Semplicemente si distrae, passa il momento e torna a casa.
E' partito per rinnegare la sua appartenenza ad un genere umano da lui non riconosciuto, e torna come unico esponente del medesimo. Era un uomo ed ora è l'umanità, ancora non lo sa, e cerca una voce e un telefono, invano.
E' accaduto, è il prescelto o l'escluso, dannato o eletto deve vivere in quella città dove prima era solo spettatore. Crisopoli-Zurigo, simbolo della ricchezza, di quell'umanità che compie tre sole azioni: agisce, ragiona, rappresenta. Miliardi di persone da sostituire solo in questo, perchè questo facevano. Non appare impossibile, in fondo.
Scopre il silenzio che non scorre, che si accumula. Scopre che avere come oggetto sè stesso non basta, si osserva, senza impegno ed entusiasmo. Prende atto dell'attuale realtà, la percepisce chiaramente e in quel momento la rifiuta. Sente Pascal e Cartesio discutere su vero e sogno, si tocca una ferita alla testa, dà ragione a Pascal, e quella stessa realtà la accetta. In fondo aveva ragione Durkheim, la società era solo una cattiva abitudine, un vizio del quale non era mai divenuto schiavo. Per un pessimista radicale non esistono sorprese negative, quindi perchè preoccuparsi?
Cerca allora un amico, l'unica persona che morta anni prima è certo sia esistito. Lo cerca, lo trova, sa che lo troverà presto. Ha un appuntamento con Karpinsky, ma sarà lui a venire, non deve raggiungerlo.
In mezzo agli uomini non si riconosceva, senza di loro si ritiene un ex-uomo, un semimorto. Ora è il mondo e di quel mondo è stanco. Ha un amico da incontrare, e per questo, l'ultimo uomo, che già era stato del tutto solitario fra gli uomini, siede ed aspetta.
Lucido, intelligente, narcisista, ipocondriaco, tale era Morselli, tale il suo protagonista, colui al quale affida il proprio pensiero. Una personalità questa che presenta analogie con Plath e Pavese, che implose in sè stessa, rifiutando la società e da essa rifiutato. Ma qualcosa non va. Senza gli altri uomini, anch'egli non può vivere, quindi non c'è risposta al suo male incurabile, la vita.
Questa tecnica scrittoria permette al lettore di trovarsi davanti ad una situazione sconosciuta, perchè mai esistita, calato in un mondo reso irriconoscibile da un singolo evento. Una realtà in cui l'unico aspetto immutato è quello delle reazioni umane. E chi legge viene privato da tutti gli appigli, non v'è nulla di irreale o di impossibile, perchè manca l'esperienza, grazie alla quale si potrebbe confutare razionalmente i fatti.
Come si può sostenere infatti che reagiremmo diversamente, come affermare l'impossibilità di un fatto del quale non esistono i precedenti. L'esperienza aiuta a razionalizzare, senza di essa siamo in balia dei pensieri del protagonista, plausibili, inevitabilmente reali, per quanto sappiamo e sentiamo gli unici possibili.
Quest'opera è la boccetta a cui attingo quando ne ho bisogno, desidero o soltanto sete. L'ho aperta ancora una volta, e ancora lo farò. Quanto sopra è solo l'aroma di cui il tappo è impregnato, sfumati segni dell'essenza del contenuto.
Quante volte l'ho aperta per riscoprirne il contenuto, quante volte per cercare ciò che mi mancava in quel momento.
Con queste righe non posso descrivervi un colore, un suono, una sensazione, un pensiero. Possiamo annusare insieme il tappo e scoprire se poi vorrete da soli assaporarne il contenuto.
Guido Morselli in vita non fu conosciuto ai più, della sua vita scopriamo nelle sue opere. La sua opera, in questo caso, una. Dissipatio Humani Generis. Simbolo del solipsismo, testo analizzato da filosofi, psicologi, psichiatri e povera gente come me.
Un artista italiano, possiamo leggere le sue parole, quelle che impresse, che scelse, che elesse a testimonianza dei suoi pensieri. Questa è l'ultima opera, giunta a noi postuma come tutte, scoperta nella cassetta delle lettere quando gli editori la restituirono, rifiutandola come le altre. Rimasta nella posta, perchè si tolse la vita prima di riceverla.
Un uomo sceglie la morte, come risposta, le assegna una data, poche ore prima del quarantesimo anno dalla sua nascita.
Lo scenario è un lago in una grotta, vuole scomparire. Si voleva ammazzare perchè il negativo aveva prevalso sul positivo.
Un motivo banale? Non credo, non crede. Il suo progetto sfuma sul ciglio del lago. Sfuma perchè la mente divaga, perchè beve per non pensare, e bevendo pensa. Pensa al bere. Semplicemente si distrae, passa il momento e torna a casa.
E' partito per rinnegare la sua appartenenza ad un genere umano da lui non riconosciuto, e torna come unico esponente del medesimo. Era un uomo ed ora è l'umanità, ancora non lo sa, e cerca una voce e un telefono, invano.
E' accaduto, è il prescelto o l'escluso, dannato o eletto deve vivere in quella città dove prima era solo spettatore. Crisopoli-Zurigo, simbolo della ricchezza, di quell'umanità che compie tre sole azioni: agisce, ragiona, rappresenta. Miliardi di persone da sostituire solo in questo, perchè questo facevano. Non appare impossibile, in fondo.
Scopre il silenzio che non scorre, che si accumula. Scopre che avere come oggetto sè stesso non basta, si osserva, senza impegno ed entusiasmo. Prende atto dell'attuale realtà, la percepisce chiaramente e in quel momento la rifiuta. Sente Pascal e Cartesio discutere su vero e sogno, si tocca una ferita alla testa, dà ragione a Pascal, e quella stessa realtà la accetta. In fondo aveva ragione Durkheim, la società era solo una cattiva abitudine, un vizio del quale non era mai divenuto schiavo. Per un pessimista radicale non esistono sorprese negative, quindi perchè preoccuparsi?
Cerca allora un amico, l'unica persona che morta anni prima è certo sia esistito. Lo cerca, lo trova, sa che lo troverà presto. Ha un appuntamento con Karpinsky, ma sarà lui a venire, non deve raggiungerlo.
In mezzo agli uomini non si riconosceva, senza di loro si ritiene un ex-uomo, un semimorto. Ora è il mondo e di quel mondo è stanco. Ha un amico da incontrare, e per questo, l'ultimo uomo, che già era stato del tutto solitario fra gli uomini, siede ed aspetta.
Lucido, intelligente, narcisista, ipocondriaco, tale era Morselli, tale il suo protagonista, colui al quale affida il proprio pensiero. Una personalità questa che presenta analogie con Plath e Pavese, che implose in sè stessa, rifiutando la società e da essa rifiutato. Ma qualcosa non va. Senza gli altri uomini, anch'egli non può vivere, quindi non c'è risposta al suo male incurabile, la vita.
Questa tecnica scrittoria permette al lettore di trovarsi davanti ad una situazione sconosciuta, perchè mai esistita, calato in un mondo reso irriconoscibile da un singolo evento. Una realtà in cui l'unico aspetto immutato è quello delle reazioni umane. E chi legge viene privato da tutti gli appigli, non v'è nulla di irreale o di impossibile, perchè manca l'esperienza, grazie alla quale si potrebbe confutare razionalmente i fatti.
Come si può sostenere infatti che reagiremmo diversamente, come affermare l'impossibilità di un fatto del quale non esistono i precedenti. L'esperienza aiuta a razionalizzare, senza di essa siamo in balia dei pensieri del protagonista, plausibili, inevitabilmente reali, per quanto sappiamo e sentiamo gli unici possibili.
Quest'opera è la boccetta a cui attingo quando ne ho bisogno, desidero o soltanto sete. L'ho aperta ancora una volta, e ancora lo farò. Quanto sopra è solo l'aroma di cui il tappo è impregnato, sfumati segni dell'essenza del contenuto.
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Letto per un esame, profondamente piaciuto.
(..non ho ancora cenato e a stomaco vuoto non riesco a partorire recensioni miglior
)

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°se cerchi TESTUGGINE sono io,era il mio vecchio nick° °b-shelf°°blog°°la chat di bc-italy°°ml bookcrossing_sardegna°
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Dissipatio HG - Guido Morselli
E' stato definito uno degli scrittori più sottovalutati del 900.
A 34 anni dalla sua morte solo in questi ultimi anni si sta iniziando a guardare alla sue opere con interesse, riscoprendo in esse uno scrittore moderno e dalle grandi capacità.
Non ho letto l'opera completa. Le mie conoscenze si fermano a "Dissipatio HG", consigliatomi da un mio caro amico, a parzialmente a "Uomini e Amori", comprato su internet qualche mese fa e mai finito.
Li ho trovato molto diversi tra di loro. Entrambi scritti con un linguaggio mirabile e introspettivo (per chi conosce la sua storia) ma preferisco di gran lunga "Dissipatio HG". Mi ha colpita, in alcuni passi straziata, facendomi sentire tutto lo sconcerto di un dolore autentico finito in tragedia. (e qui avete scoperto qualcosa in più sulla sottoscritta. Adoro le opere tragiche..)
Chi l'ha letto l'ha trovato innovativo, triste, "difficile"..
Vi riporto l'incipit, chissà che non vi venga voglia di leggerlo..
E per chi già ha avuto modo di viverlo, cosa ne pensate?
"Relitti fonico-visivi mi tengono compagnia, e sono ciò che di più diretto mi rimanga di 'loro'. Puramente verbali, due (da notiziari della radio, suppongo): fallito dirottamento e riuscito stupro di una ragazza in un aereo dell'olympic Airways;e quest'altro in inglese forse dall'inattendibile Voice of Europe: a favorite Polish joke goes, wefeigh to work, the State feigns to pay us. E due immagini: una bottiglia, con corona reale sullo sfondo, e la scritta in rosso: Seagram's Canadian Whisky. Il quadratino bianco del campo di tennis dietro l'hotel Bellevue, nell'oculare nel mio binocolo. La memoria involontaria non ha altro, e questi ricordi vi fluttuano insistenti e vaghi. Relitti inconsistenti, e ormai reliquie. Da quella notte un mezzo mese è trascorso, e potrei dire altrettanto bene un mezzosecolo. Un lungo panico, in principio. E poi, ma tramontata subito,incredulità, e poi di nuovo paura. Adesso l'adattamento, rassegnazione? Direi proprio accettazione. Con intervalli di proterva ilarità,e di feroce sollievo."
Guido Morselli
(DissipatioH.G)
P.s: In un forum avevo messo solo questa citazione e c'è stato qualcuno che mi ha chiesto se era il testo di una canzone rap..
No dico vi rendete conto?!?!?
Povero Morselli, si starà rivoltando nella tomba..
A 34 anni dalla sua morte solo in questi ultimi anni si sta iniziando a guardare alla sue opere con interesse, riscoprendo in esse uno scrittore moderno e dalle grandi capacità.
Non ho letto l'opera completa. Le mie conoscenze si fermano a "Dissipatio HG", consigliatomi da un mio caro amico, a parzialmente a "Uomini e Amori", comprato su internet qualche mese fa e mai finito.
Li ho trovato molto diversi tra di loro. Entrambi scritti con un linguaggio mirabile e introspettivo (per chi conosce la sua storia) ma preferisco di gran lunga "Dissipatio HG". Mi ha colpita, in alcuni passi straziata, facendomi sentire tutto lo sconcerto di un dolore autentico finito in tragedia. (e qui avete scoperto qualcosa in più sulla sottoscritta. Adoro le opere tragiche..)
Chi l'ha letto l'ha trovato innovativo, triste, "difficile"..
Vi riporto l'incipit, chissà che non vi venga voglia di leggerlo..

E per chi già ha avuto modo di viverlo, cosa ne pensate?
"Relitti fonico-visivi mi tengono compagnia, e sono ciò che di più diretto mi rimanga di 'loro'. Puramente verbali, due (da notiziari della radio, suppongo): fallito dirottamento e riuscito stupro di una ragazza in un aereo dell'olympic Airways;e quest'altro in inglese forse dall'inattendibile Voice of Europe: a favorite Polish joke goes, wefeigh to work, the State feigns to pay us. E due immagini: una bottiglia, con corona reale sullo sfondo, e la scritta in rosso: Seagram's Canadian Whisky. Il quadratino bianco del campo di tennis dietro l'hotel Bellevue, nell'oculare nel mio binocolo. La memoria involontaria non ha altro, e questi ricordi vi fluttuano insistenti e vaghi. Relitti inconsistenti, e ormai reliquie. Da quella notte un mezzo mese è trascorso, e potrei dire altrettanto bene un mezzosecolo. Un lungo panico, in principio. E poi, ma tramontata subito,incredulità, e poi di nuovo paura. Adesso l'adattamento, rassegnazione? Direi proprio accettazione. Con intervalli di proterva ilarità,e di feroce sollievo."
Guido Morselli
(DissipatioH.G)
P.s: In un forum avevo messo solo questa citazione e c'è stato qualcuno che mi ha chiesto se era il testo di una canzone rap..

No dico vi rendete conto?!?!?
Povero Morselli, si starà rivoltando nella tomba..

- Mademoiselle
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- Iscritto il: sab giu 16, 2007 9:56 pm
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