Emily Dickinson - Tutte le poesie

[Barramundi]

Ho incontrato Emily Dickinson qualche anno fa - mi sembrano così tanti, ormai - su una bancarella sotto i portici ventosi di una Bologna primaverile, in edizione sgualcita e a metà prezzo per l'usura. L'ho incontrata così, per caso, come si incrociano di solito le cose importanti della vita, e non ho più smesso di leggerla. Non ne ho più fatto a meno. Non so perché. So solo che non sono più stato capace di uscire da quel mondo, composto di frammenti folgoranti eppure così sistematicamente allineati a comporre il senso di tutta una vita.

1775 sono i canti, le tessere, le voci di un poema ininterrotto, incastrato come una tela, filo su filo, di una liricità unica, che avrà fatto perdere le notti a chissà quanti traduttori. E ancora oggi è proprio l'oscurità e la "doppiezza" di quei versi, la benefica oscurità che fa dei classici i classici, a darci le vertigini e le gioie più nascoste alla lettura.

Poesie quasi minimali, contraddiste da una versificazione essenziale - scarnificata quasi - da una esemplare maestria metaforica e da una suggestiva allusività tra il criptico e l'oracolare. Poesie incentrate sull'amore, sulla morte e sull'assenza, caratterizzate da un inedito stile visionario, dove i parametri di riferimento spazio-temporali o logico-grammaticali vengono superati a favore di una parola tra il simbolico e l'evocativo che confina con l'indicibile e col silenzio.

[zoe]

Bellissima recensione!
Anch'io l'amo. Con tutta me stessa. Con le sue parole roesce ad entrami dentro a regalarmi e farmi conoscere il suo mondo ...