Thread sostenibile: cosa non avete comprato?
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Anche per me vale il discorso Amaryllico... libri e cd soprattutto, ma anche altre cose, ci sono una miriade di oggetti che mi attirano (e a volte anche cose che costano troppo per quello che sono), tuttavia cerco di limitarmi...
"And there's so many many thoughts
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
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le scarpe!!! se comprassi tutte le scarpe che mi piacciono, andrei in fallimento!!! poi i cd: se potessi comprerei tutto il negozio dove normalmente faccio acquisti!!!
! infine gli oggetti etnici per la mia cameretta: non finisco a dire "quello mi piace, lo compro"che subito ho già visto altre 10 cose e vado in crisi!!! e a proposito di cose che non ho comprato oggi, un piccolo specchio a mosaico tutto colorato, troppo costoso rispetto alla grandezza!!! 


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Vulgare amici nomen, sed rara est fides...(Fedro)
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare...(Schopenhauer)
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- Marcello Basie
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Si' certo, rinunciare a comprare qualcosa di non strettamente necessario puo' essere considerata una buona azione... pero'... pero' quanti di noi lavorano per realizzare qualcosa di veramente necessario? e invece quanti di noi realizzano qualcosa che, a rigore, non e' necessario? Se abolissimo il superfluo, quanti di noi non avrebbero piu' un lavoro?
E' una considerazione che mostra, secondo me, l'assurdita' concettuale a cui e' arrivato il nostro sistema economico: lavorare e' necessario, ma si produce soprattutto il superfluo; infatti, per produrre solo il necessario basta il lavoro di pochissime persone...
Non chiedetemi pero' che cosa penso si possa fare per risolvere questa assurdita'
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Marcello
E' una considerazione che mostra, secondo me, l'assurdita' concettuale a cui e' arrivato il nostro sistema economico: lavorare e' necessario, ma si produce soprattutto il superfluo; infatti, per produrre solo il necessario basta il lavoro di pochissime persone...
Non chiedetemi pero' che cosa penso si possa fare per risolvere questa assurdita'

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Marcello
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
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Il Ministro dei Trasporti ha scritto:E' una considerazione che mostra, secondo me, l'assurdita' concettuale a cui e' arrivato il nostro sistema economico: lavorare e' necessario, ma si produce soprattutto il superfluo; infatti, per produrre solo il necessario basta il lavoro di pochissime persone...



Ti facciamo anche Ministro dell'Economia, anche se non sai cosa fare per risolvere il problema!!!


- Marcello Basie
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Va da se' che queste mie riflessioni sono nate constatando un mio personalissimo conflitto di interessi: il mio lavoro consiste in ultima istanza a aumentare la banda delle reti telefoniche e di internet... ma io personalmente navigo bene anche col modem analogico, senza adsl o fibra ottica e non ho bisogno di videotelefonini e compagnia... e tutto questo e' di una assurdita' che mi inquieta...
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Marcello
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Dunque in realtà credo che il discorso di Marcello sia solido. E in effetti personalmente lo condivido, anzi lo condivido "individualmente".Marcello Basie ha scritto:Si' certo, rinunciare a comprare qualcosa di non strettamente necessario puo' essere considerata una buona azione... pero'... pero' quanti di noi lavorano per realizzare qualcosa di veramente necessario? e invece quanti di noi realizzano qualcosa che, a rigore, non e' necessario? Se abolissimo il superfluo, quanti di noi non avrebbero piu' un lavoro?
Ho detto "individualmente" per dire che non solo il mio pensiero è circa questo, ma che quello di cui stiamo parlando ora deve (almeno secondo me) avere un valore che trascenda considerazioni di economia globale.
E questo perchè?
Semplicemente perchè il mondo che ci circonda ci parla, e una delle cose che ci dice a voce alta è che dobbiamo consumare di più, e questo modus operandi viene assorbito inconsciamente dalla maggior parte delle persone che conosciamo (ok, che conosco. Alzi la mano però chi è molto più fortunato di me).
Allora, in questo SPECIFICO argomento, credo sia eticamente molto più importante seguire questa riflessione piuttosto che la considerazione di Marcello, che come ho già scritto condivido peraltro quasi in toto.
Quindi, specialmente se si proclamano certe idee o valori, secondo me è arrivato il tempo di consumare di meno (anche, credo, per il futuro ambientale dei nostri figli).
Ciao,
Matteo
"Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarlo a tua nonna" (A. Einstein)
"Di tutto ciò di cui non si può parlare, si deve tacere" (L. Wittgenstein)
"Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto, io sono orgoglioso di quelle che ho letto" (J.L.Borges)
La mia pagina utente su Wikipedia
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- Marcello Basie
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Questo e' un altro caso, secondo me, in cui si manifesta la differenza tra etica personale e politica... una conferma che, come insegna Mandeville, certi vizi privati (spendere tutto quello che si guadagna, anche in cose inutili) si trasformano in virtu' pubbliche (piu' lavoro).
Sembra anche a me che "eticamente" sia piu' giusto limitarsi a cio' che e' necessario o almeno molto utile, pero' se penso a quello che succederebbe se tutti seguissero questa etica mi accorgo che probabilmente io stesso non avrei nessun lavoro
A+
Marcello
Sembra anche a me che "eticamente" sia piu' giusto limitarsi a cio' che e' necessario o almeno molto utile, pero' se penso a quello che succederebbe se tutti seguissero questa etica mi accorgo che probabilmente io stesso non avrei nessun lavoro

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Marcello
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
Condivido l'intervento di Marcello nella sua struttura. Siamo spinti dalla nostra economia ad essere dipendenti dal consumo.
Se una comunità di cittadini applicasse su larga scala il consumo critico, i prodotti esposti sarebbero forzatamente destinati a variare (rimanendo in tema computer, questo è il sogno nel cassetto di Linux), mantenendo stabile la produzione, ergo l'occupazione.
La mia speranza è consumare meglio. Anche a casa mia trovo liste della spesa troppo eterodirette. Il nostro consumo degli ultimi vent'anni è sempre più utile al venditore. Spesso la soluzione migliore per l'acquirente è sommersa da offerte svantaggiose ma meglio pubblicizzate. Così ci viene imposta una scelta e nemmeno ce ne accorgiamo. (Vogliamo parlare di Internet Explorer vs il resto dei browser, per esempio?)Matteo ha scritto:è arrivato il tempo di consumare di meno
Se una comunità di cittadini applicasse su larga scala il consumo critico, i prodotti esposti sarebbero forzatamente destinati a variare (rimanendo in tema computer, questo è il sogno nel cassetto di Linux), mantenendo stabile la produzione, ergo l'occupazione.
MMMhhh.... Ake (tanti auguri!), ho pensato spesso a questo aspetto e sono giunto alla conclusione che il consumo critico giovi, si', e certamente sia utile a creare una forma mentis piu' consapevole - il che e' fondamentale - pero' non possa essere una soluzione, data l'esiguita' delle alternative che puo' offrire. Cio' che, IMHO, e' veramente determinante e' la diffusione di una cultura "etica", che deve far entrare nella zucca della gente l'idea che il tenore di vita attuale dei paesi "industrializzati" non e' sostenibile, dal punto di vista globale, e tantomeno lo e' quello che ci viene proposto come modello. Come mi pare emergere, qua e la', da vari altri interventi. Il problema e' che questa idea e' certamente scomoda ed impopolare. Si tratta in altre parole di scegliere la sobrieta' non tanto come valore etico ma come politica economica a lungo termine.
-gioRgio-
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
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giorgio ha scritto:e' veramente determinante e' la diffusione di una cultura "etica", che deve far entrare nella zucca della gente l'idea che il tenore di vita attuale dei paesi "industrializzati" non e' sostenibile, dal punto di vista globale, e tantomeno lo e' quello che ci viene proposto come modello.


E' da tempo che ho rinunciato all'acquisto di prodotti di aziende poco etiche (Mc donal's, Cocacola, Nike etc etc etc) ma non mi nutro certo di radici e bacche! anzi dirò che ho riscoperto prodotti più tipici che il consumismo soprattutto alimentare mi "nascondeva"...insomma cerco di orientare le mie scelte verso cose che ritengo più corrette.
Devo confessare però che non sono immune dal consumismo più becero, come a tanti mi piace il bello ed oltre a desiderare oggetti tipo biglietti per concerti, teatro viaggi o quant'altro mi piacerebbe acquistare anche vestiti, scarpe e borse ...spesso rinuncio perchè il mio misero stipendio non mi aiuta e perchè mi rendo conto che con il passaggio all'euro si sta concretamente arrivando alla follia!
- Xenia
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sono perfettamente d'accordo, e infatti quello che a me sempre lascia perplessa quando si parla criticamente di globalizzazione (non solo economica ma anche e soprattutto dei diritti della persona a 360 gradi) è che non di rado si evita completamente di parlare di cio' a cui la nostra parte del mondo dovrebbe 'rinunciare', o con cui quanto meno doverebbe giungere a compromessi...gioRgio ha scritto:deve far entrare nella zucca della gente l'idea che il tenore di vita attuale dei paesi "industrializzati" non e' sostenibile, dal punto di vista globale, e tantomeno lo e' quello che ci viene proposto come modello. Come mi pare emergere, qua e la', da vari altri interventi. Il problema e' che questa idea e' certamente scomoda ed impopolare. Si tratta in altre parole di scegliere la sobrieta' non tanto come valore etico ma come politica economica a lungo termine.
Vogliamo risollevare l'Africa e consentirle di esportare a condizioni migliori i suoi prodotti? Benissimo, ma questo non è certo compatibile con la PAC protezionista dell'Unione Europea, per dire... Vogliamo poter acquistare dai paesi in via di sviluppo a costi stra-competitivi e nel contempo essere sicuri che non verrà sfrutta la mandopera dei bambini e che i diritti e la salute dei lavoratori locali saranno pienamente garantiti? Insomma, è un po' la quadratura del cerchio, e sicuramente e' necessario passare ad una razionalizzazione dei consumi, ma più che altro ad una rivisitazione credo del ns modo di vedere il mondo, di immaginare il nostro futuro, di dare una priorità alle nostre esigenze, sia materiali sia morali.
Accadono cose che sono come domande; passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
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Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. (Jules Renard)
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- Iorek Byrnison
- Olandese Volante
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- Località: Graz, Austria. No, non ho perso una scommessa.
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Esempio molto calzante. Lo sapete che l'ONU per la prima volta in trent'anni ha dichiarato l'acqua "bene NON rinnovabile" (a livello globale, ovviamente). Questo vuol dire che si consuma più acqua di quanta non se ne crei con il normale ciclo biologico.Faccio un esempio per tutti...l'acqua.
Fa pensare, vero?

This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)

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- Xenia
- Olandese Volante
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- Località: Sotto la Madonnina...
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fa paura, soprattutto. Ma lo stesso vale per l'energia... ci sono interessi giganteschi che ancora si oppongono ad un vera politica di sviluppo delle fonte energetiche alternative rinnovabili... nel Mediterraneo, per dire, le case dovrebbero essere tappezzate di pannelli solari, e invece niente. Per carità, non che mi illuda che questo possa risolvere il problema energetico, perché bisogna lavorare sul fornte della riduzione e razionalizzazione dei consumi, ma recuperare in questo modo fosse anche una minima parecentuale del nostro consumo complessivo significherebbe cmq un risparmio enorme, specie se visto nel lungo periodo...Fa pensare, vero?
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- alexyr
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- Località: milano-sanremo..provate a prendermi....
akela scrive:
aihmè, ci sono troppi oggetti dai quali sono attirata come un'allocca... libri, musica, dvd... abbigliamento, scarpe, oggetti per la casa... e per dirla tutta non me ne vergogno...
non ti vergognare, alle spalle di ogni oggetto in vendita ci sono schiere di simaptici omini di marketing che studiano alla perfezione come trasformare anche il più latente desiderio in impulso..perchè l'acvquisto ad impulso è il meno controllabile,e il più remunerativo.
Pensa poi che addirittura a livello di sviluppo del nuovo prodotto tutta il processo di acquisto (che è molto più esteso di quel che abiutalmente si pensi) viene analizzato al detrtaglio,ogni desiderio del cliente inespresso analizzato ed incorporato... (a nessuno la sigla QFD dice qualcosa?)
misteri dell'economia...(belli,però)
aihmè, ci sono troppi oggetti dai quali sono attirata come un'allocca... libri, musica, dvd... abbigliamento, scarpe, oggetti per la casa... e per dirla tutta non me ne vergogno...
non ti vergognare, alle spalle di ogni oggetto in vendita ci sono schiere di simaptici omini di marketing che studiano alla perfezione come trasformare anche il più latente desiderio in impulso..perchè l'acvquisto ad impulso è il meno controllabile,e il più remunerativo.
Pensa poi che addirittura a livello di sviluppo del nuovo prodotto tutta il processo di acquisto (che è molto più esteso di quel che abiutalmente si pensi) viene analizzato al detrtaglio,ogni desiderio del cliente inespresso analizzato ed incorporato... (a nessuno la sigla QFD dice qualcosa?)
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**utcumque de me vulgo mortales lucuuntur**
www.enricogianfranchi.com (my favourite photo)
http://perasperaadastra.iobloggo.com perchè non appestare il web,se puoi?
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-
- Pirata
- Messaggi: 229
- Iscritto il: lun mag 05, 2003 6:01 pm
che cosa non avete comprato
questo thread e' assai interessante, propone problemi veri, anche se sono gia' vecchi. Per quanto mi riguarda, privilegio l'acquisto dim beni immaterali ai beni materiali. Infatti spendo per mostre, spettacoli , sport e viaggi. Infatti ritengo che questi consumi, sebbene anch'essi indotti, Apportino qualcosa all'individuo che ne usufruisce, in termini culturali e di benessere fisico. Infatti, il praticare sport previene le malattie, quindi fa risparmiare la comunita'. Il frequentare teatri, cinema, librerie, il visitare, apre la mente e rende l'individuo piu' libero.
- Syrius
- Olandese Volante
- Messaggi: 2540
- Iscritto il: mer mar 12, 2003 3:37 am
- Località: Cernusco sul Naviglio
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Non ho comprato testi di Latino, vado pazzo per il
Latino ed anche per il Greco! Ti aprono la mente..
Adoro Catullo, Ovidio e anche Saffo, che conosco però meno.
Su Catullo ho avuto la fortuna di fare un esame tempo fa all'università.
PS: ne approfitto per porre pubblicamente le mie scuse ad Invisigot, non mi sono comportato bene con lui.
Complimenti sinceri per il thread!
Ciao!
Latino ed anche per il Greco! Ti aprono la mente..
Adoro Catullo, Ovidio e anche Saffo, che conosco però meno.
Su Catullo ho avuto la fortuna di fare un esame tempo fa all'università.
PS: ne approfitto per porre pubblicamente le mie scuse ad Invisigot, non mi sono comportato bene con lui.

Complimenti sinceri per il thread!

Ciao!

Ultima modifica di Syrius il sab mag 01, 2004 2:25 pm, modificato 1 volta in totale.
Prima di spedire, contattatemi in bookcrossing.com. Grazie
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
(Ken Watanabe)
Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
(Detto africano)
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(Ken Watanabe)
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- Babette
- Olandese Volante
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- Iscritto il: lun ago 18, 2003 11:42 pm
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Quella con gli scaffali è una battaglia vera e propria
Che poi sullo scaffale ci siano scarpe, libri o pesche sciroppate poco importa. Certo a me viene più facile considerare "etico" un libro o un biglietto di teatro, piuttosto che un antirughe o un qualunque pezzo di tessuto che sia accompagnato da firma che ne rappresenti in qualche modo il valore commerciale. Mi rendo anche conto però che di fronte a chi non ha acqua da bere o riso da mangiare anche il mio libro o biglietto di teatro abbia davvero poco di etico
La verità è che siamo straordinariamente imperfetti: il solo iniziare a lottare con tanta imperfezione è un segnale. Io ho buttato via la macchina e la TV ma continuo a fumare il che non mi rende un idividuo nè migliore nè peggiore di uno che prende la macchina per fare cento metri ma ha rinunciato al tabacco. Nella graduatoria delle "rinunce" possibili ognuno fa i conti con sè stesso e i propri limiti. Però c'è un dubbio che mi martella.... qualcuno più su ha scritto:
Pensiamo pure ad eliminare i nostri consumi, non che non ce ne sia bisogno...ma pensiamo anche ad un modo diverso di consumare. Bookcrossing docet?!

Che poi sullo scaffale ci siano scarpe, libri o pesche sciroppate poco importa. Certo a me viene più facile considerare "etico" un libro o un biglietto di teatro, piuttosto che un antirughe o un qualunque pezzo di tessuto che sia accompagnato da firma che ne rappresenti in qualche modo il valore commerciale. Mi rendo anche conto però che di fronte a chi non ha acqua da bere o riso da mangiare anche il mio libro o biglietto di teatro abbia davvero poco di etico

La verità è che siamo straordinariamente imperfetti: il solo iniziare a lottare con tanta imperfezione è un segnale. Io ho buttato via la macchina e la TV ma continuo a fumare il che non mi rende un idividuo nè migliore nè peggiore di uno che prende la macchina per fare cento metri ma ha rinunciato al tabacco. Nella graduatoria delle "rinunce" possibili ognuno fa i conti con sè stesso e i propri limiti. Però c'è un dubbio che mi martella.... qualcuno più su ha scritto:
io ho spesso pensato che siamo spinti dalla nostra economia ad essere dipendenti del "possesso". Certo è che abbiamo delle categorie di consumo che potrebbero essere tranquillamente eliminate o drasticamente ridotte. Altre invece potrebbero essere semplicemente "socializzate"...non so magari il giornale che tanto riusciamo a leggere solo la sera, perchè non dividerlo con la vicina che tanto lo legge la mattina? E' un esempio a caso ovviamente, tanto per dire che la battaglia è con l'individualismo che ci fa sentire in "diritto" di allungare una mano e trovare sempre tutto disponibile in una apparente libertà che in realtà è una catena gigantesca.Siamo spinti dalla nostra economia ad essere dipendenti dal consumo
Pensiamo pure ad eliminare i nostri consumi, non che non ce ne sia bisogno...ma pensiamo anche ad un modo diverso di consumare. Bookcrossing docet?!

Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
- Syrius
- Olandese Volante
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Io penso che ognuno di noi nel suo piccolo abbia l'opportunità per una volta di rinunciare momentaneamente a qualche buon libro ed impiegare questi soldi per dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno. E' vero anche che si possono fare entrambe le cose.
Mi permetto di segnalarvi un sito a tal proposito: http://www.nomadelfia.it
Grazie per quello che vorrete fare per questa comunità, che vive nella povertà, condividendo ogni cosa (non circola denaro in essa) ed adottando inoltre bambini, ragazzi abbandonati o maltrattati dalle proprie famiglie.
Mi permetto di segnalarvi un sito a tal proposito: http://www.nomadelfia.it
Grazie per quello che vorrete fare per questa comunità, che vive nella povertà, condividendo ogni cosa (non circola denaro in essa) ed adottando inoltre bambini, ragazzi abbandonati o maltrattati dalle proprie famiglie.
Prima di spedire, contattatemi in bookcrossing.com. Grazie
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
(Ken Watanabe)
Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
(Detto africano)
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
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Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
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[quote=Bebette scrive]io ho spesso pensato che siamo spinti dalla nostra economia ad essere dipendenti del "possesso". [/quote]
come sempre d'accordo
!
il sistema che ci circonda ci propone costantemente modelli in cui chi più ha più è felice e vincente. Il dilagare in tv di tutti questi modelli la cui unica capacità è di essere belli ed alla moda non fa che acuire il desiderio dei più ad essere così.
In fondo è anche il modo più semplice per assoggettare le persone, ti induco a non pensare, a non analizzare il mondo che ti circonda, ti propongo invece modelli commerciali, acquistabili, che puoi ottenere se entri nelle mie dinamiche.
Lo spiegava incredibilmente Marx: l'operaio che produce beni, con il suo lavoro non fa altro che aumentare la sua stessa povertà perchè quanto più lavora e produce ricchezza tanto più deve lavorare per poterla acquistare alla fine del processo produttivo.
come sempre d'accordo

il sistema che ci circonda ci propone costantemente modelli in cui chi più ha più è felice e vincente. Il dilagare in tv di tutti questi modelli la cui unica capacità è di essere belli ed alla moda non fa che acuire il desiderio dei più ad essere così.
In fondo è anche il modo più semplice per assoggettare le persone, ti induco a non pensare, a non analizzare il mondo che ti circonda, ti propongo invece modelli commerciali, acquistabili, che puoi ottenere se entri nelle mie dinamiche.
Lo spiegava incredibilmente Marx: l'operaio che produce beni, con il suo lavoro non fa altro che aumentare la sua stessa povertà perchè quanto più lavora e produce ricchezza tanto più deve lavorare per poterla acquistare alla fine del processo produttivo.