Censura preventiva
Disney blocca l'uscita in Usa del film anti-Bush di Michael Moore
di GIULIA D'AGNOLO VALLAN
NEW YORK - La Disney blocca la distribuzione del nuovo documentario di Michael Moore. Previsto in prima mondiale al festival di Cannes, Fahrenheit 9/11 avrebbe dovuto uscire negli Stati Uniti durante l'estate, e quindi «pericolosamente» vicino alle elezioni di novembre. È di ieri la notizia che il film potrebbe non arrivare nelle sale americane. Come anticipato dal regista di Bowling for Columbine, il suo nuovo lavoro descrive i rapporti finanziari esistenti da trent'anni a questa parte tra la famiglia Bush e alcune preminenti famiglie dell'Arabia Saudita, ricostruisce la precipitosa evacuazione dagli Stati Uniti, subito dopo l'11 settembre 2001, di alcuni parenti di Osama bin Laden, ripercorre la corsa alla guerra in Iraq e contiene anche interviste di militari sul campo che esprimono disillusione nei confronti della guerra. «Se questo è un film "di parte" lo è nel senso che è dalla parte dei poveri e dei lavoratori di questo paese che stanno "foraggiando" la macchina della guerra» ha detto Moore in un'intervista al New York Times. È stato il quotidiano newyorkese, riprendendo un lancio di Variety, infatti, ad annunciare il blocco della Disney. Inizialmente opzionato dalla Icon di Mel Gibson, che poi però lo ha lasciato cadere (secondo il regista per via di una telefonata della Casa Bianca, ma il portavoce di Gibson smentisce) Fahrenheit 9/11 era stato riassorbito da Harvey Weinstein alla Miramax, il ministudio newyorkese di proprietà della Walt Disney Company. Sarebbe stato proprio Michael Eisner, il Ceo dello Studio di Topolino, a decidere di impedire la distribuzione del film. Tra le due compagnie esiste infatti un accordo contrattuale secondo cui la Disney può intervenire sulla Miramax ma solo in circostanze straordinarie, come per esempio nell'eventualità di un rating Nc 17 (il vietato ai 18 in Usa) o in uno sforamento di budget clamoroso.
Qualche anno fa, per esempio, di fronte a un film potenzialmente controverso come Dogma di Kevin Smith, la Miramax ne aveva girato la distrbuzione Usa alla Lions Gate: il caso di Farhenheit 9/11 è però molto più complesso ed esplosivo: non solo i film di Moore sono sempre campioni di incassi (Bowling for Columbine era costato 3 milioni di dollari e ne aveva incassati - includendo il mercato Dvd - 120) e quindi cedendo il territorio Usa Weinsten perderebbe un sacco di soldi, ma esistono anche delle precise implicazioni politiche. La Disney era stata infatti messa sotto pressione dai conservatori già l'anno scorso quando Weinstein aveva annunciato l'acquisizione del progetto (contro il quale sono da mesi stati indetti boicottaggi preventivi su Internet).
Infatti l'agente di Michael Moore ha confermato che, a quel punto, lo stesso Eisner gli aveva chiesto di mollare l'accordo con la Miramax esprimendo preoccupazione perché il film avrebbe potuto compromettere gli enormi vantaggi fiscali di cui laWalt Disney Company gode ancor oggi in Florida, lo stato di Disney World, ma anche di Jeb Bush. Lo Studio ha negato la connection, dichiarando che non si tratta di rapporti d'affari con il governo ma di una decisione basata sul fatto che il film potrebbe alienare una fetta troppo grossa del pubblico abituale della Disney. I portavoce di entrambe le compagnie hanno definito la questione in corso di trattative. Pubblichiamo qui sotto la lettera che Michael Moore ha inviato agli abbonati della sua newsletter.
«Amici, speravo, a questo punto, di poter presentare il mio lavoro al pubblico senza dover passare attraverso tutti quei problemi di censura che a quanto pare così spesso mi si parano davanti. Ieri mi hanno detto che la Disney, la compagnia proprietaria della Miramax, ha ufficialmente deciso di proibire al nostro produttore, la Miramax appunto, di distribuire il mio nuovo film «Fahrenheit 9/11». La ragione di ciò, secondo il New York Times del 5 maggio, è che il film potrebbe mettere a rischio i milioni di dollari di «sconto» sulle tasse che la Disney riceve dallo stato della Florida, in quanto il film farebbe arrabbiare il governatore di quello stato, Jeb Bush. La storia completa di questo e degli altri tentativi fatti per uccidere il nostro film verrà raccontata con maggiori particolari nei prossimi giorni e settimane. Per quasi un anno, questa battaglia è stata un esempio di quanto sia difficile in questo Paese creare un opera d'arte che potrebbe dar fastidio a quelli al potere (be', va be', scusate - gli darà sicuramente fastidio...e parecchio -. Ho già detto che è una commedia?).
Tutto ciò che posso dire per ora è grazie a Dio che Harvey Weinstein e la Miramax mi hanno sostenuto durante tutta la realizzazione di questo film. Ci sarebbe ancora molto da aggiungere, ma in questo momento sono in laboratorio lavorando sulla copia da portare la prossima settimana al Festival di Cannes (siamo stati scelti tra i 18 film in concorso). Ma voglio dirvi ancora questo: qualcuno può essere spaventato da questo film per quello che farà vedere. Ma non c'è nulla che possano fare ora: «Fahrenheit 9/11» è finito, è impressionante, e se c'è qualcosa da dire in proposito, lo vedrete da voi questa estate, perché, dopotutto, questo è un Paese libero.Vostro, Michael Moore».
L'e-mail si conclude accludendo l'indirizzo del suo sito: www.michaelmoore.com e quello della sua posta elettronica, mmflint@aol.com.
tratto da "Il Manifesto" del 6 maggio 2004
Censura preventiva
Moderatori: liberliber, -gioRgio-, vanya
da alcune settimane negli states più pecisamente a hooliwood e a manatthan fa discutere la vicenda dell'azienda di topolino che non se la passa troppo bene a livello finanziario e non solo, ultimamente sta incassando anche un cospiquo numero di "flop"
Solo quakche giorno fa è stata ritirata l'unica offerta valida per l'axquisto del Wad Disney avranno fatto meglio i conti....
Tutto questo per dire che la notizia della "censura" non mi stupisce i ragazzi dello zio walt non hanno certo bisogno di far gli "antipatici" hanno ben altri guai da risolvere e necessitano di aiuti ...
Solo quakche giorno fa è stata ritirata l'unica offerta valida per l'axquisto del Wad Disney avranno fatto meglio i conti....
Tutto questo per dire che la notizia della "censura" non mi stupisce i ragazzi dello zio walt non hanno certo bisogno di far gli "antipatici" hanno ben altri guai da risolvere e necessitano di aiuti ...
Il nostro compito e' guardare il mondo e vederlo intero. Occorre vivere piu' semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere.