Esclusa dallo stage "perché è nera"
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Esclusa dallo stage "perché è nera"
La ragazza, 17 anni, vive a Pesaro da anni. Con le compagne dell'Istituto alberghiero doveva far pratica ad Abano
Esclusa dallo stage in hotel
"Non va bene perché è nera"
La direzione smentisce: "Le abbiamo trattate bene è stato il preside a volerle far tornare senza motivo"
PESARO - Se verrà confermata è una storia di razzismo del più spregevole. Un hotel del Veneto ha rifiutato di far continuare uno stage nella struttura a una ragazza di origine africana solo perché di colore. "Quella ragazza ha la pelle nera. Non può lavorare nel nostro albergo. Ci dispiace. La nostra clientela non la gradisce. Siamo costretti a mandarla via. La sua amica invece che è italiana può rimanere". Questo avrebbe detto il titolare di un albergo di Abano Terme al preside dell' Istituto alberghiero S.Marta di Pesaro, che aveva inviato all'hotel per uno stage di un mese due sue allieve, una delle quali di colore.
Il preside, sul momento, ha stentato a credere a quelle parole, ma poi ha richiamato indietro tutte e due le ragazze, quella originaria di Pesaro e quella di colore, proveniente con la sua famiglia dall'Africa, ma residente nelle Marche da molti anni.
Ora le due giovani stanno svolgendo il loro stage in un hotel marchigiano. Nella struttura ricettiva veneta, peraltro di prim'ordine avrebbero dovuto fare pratica alla reception, con il compito di avere il primo contatto con la clientela, illustrare i servizi dell'albergo, consegnare le chiavi delle camere.
L'hotel veneto, però, non ha ritenuto che un'allieva con ottimo rendimento dell'istituto marchigiano, fra l'altro in grado di parlare tre lingue e giudicata dagli insegnanti "spigliata" e "motivata", fosse adatta a quella mansione, per le reazioni che la clientela avrebbe avuto davanti al colore della sua pelle
A raccontare una versione della vicenda - pubblicata oggi dall' edizione di Pesaro del quotidiano il "Resto del Carlino" - è una delle ragazze che ne sono state protagoniste, Nicole, di 17 anni, compagna di classe della studentessa di colore Marlene.
"Eravamo partite poco più di dieci giorni fa - spiega Nicole - e appena arrivate in hotel siamo state accolte apparentemente bene e sistemate in una dependance. Il giorno successivo abbiamo preso servizio. Eravamo due alla hall, io e Marlene, e due altre nostre compagne in cucina. La mattina del secondo giorno, ricevo una telefonata di mio padre che mi dice di tornare perchè l'ha ordinato il preside. Ci sono dei problemi".
"Al ritorno a scuola la responsabile del ricevimento e la vicepreside ci hanno rivelato il motivo del nostro ritorno: abbiamo scoperto che l'albergatore - continua Nicole - avrebbe detto al preside di non gradire Marlene alla reception, perché di colore. Solo noi potevamo rimanere, anche se avrebbe fatto storie pure su di me perché sono originaria di Termoli. Ma il preside ha detto giustamente di no. E così è stato. Ora siamo in un hotel di Pesaro e ci stiamo benissimo".
La vicepreside dell'Istituto, Silvia Bartoli racconta: "E' una vicenda che confermo, anche se tutte le valutazioni e i commenti li lascio al preside Gabriele Paci, che tornerà domani".
Intanto la direzione dell'hotel smentisce ogni accusa. "Il preside - ha detto la titolare dell'albergo - dopo due giorni di stage ha fatto rientrare tutte e quattro le studentesse affermando che le ragazze non erano trattate bene". La responsabile dell'hotel ha anche rilevato che il preside, parlando con le allieve, avrebbe fatto delle affermazioni sul fatto che nella zona in cui si trovavano le persone meridionali non sarebbero amate. "Non sono razzista proprio per niente - ha concluso la titolare - Ho al mio servizio dodici lavoratori marocchini, e sono tutti bravi".
da http://www.repubblica.it
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La direzione smentisce: "Le abbiamo trattate bene è stato il preside a volerle far tornare senza motivo"
PESARO - Se verrà confermata è una storia di razzismo del più spregevole. Un hotel del Veneto ha rifiutato di far continuare uno stage nella struttura a una ragazza di origine africana solo perché di colore. "Quella ragazza ha la pelle nera. Non può lavorare nel nostro albergo. Ci dispiace. La nostra clientela non la gradisce. Siamo costretti a mandarla via. La sua amica invece che è italiana può rimanere". Questo avrebbe detto il titolare di un albergo di Abano Terme al preside dell' Istituto alberghiero S.Marta di Pesaro, che aveva inviato all'hotel per uno stage di un mese due sue allieve, una delle quali di colore.
Il preside, sul momento, ha stentato a credere a quelle parole, ma poi ha richiamato indietro tutte e due le ragazze, quella originaria di Pesaro e quella di colore, proveniente con la sua famiglia dall'Africa, ma residente nelle Marche da molti anni.
Ora le due giovani stanno svolgendo il loro stage in un hotel marchigiano. Nella struttura ricettiva veneta, peraltro di prim'ordine avrebbero dovuto fare pratica alla reception, con il compito di avere il primo contatto con la clientela, illustrare i servizi dell'albergo, consegnare le chiavi delle camere.
L'hotel veneto, però, non ha ritenuto che un'allieva con ottimo rendimento dell'istituto marchigiano, fra l'altro in grado di parlare tre lingue e giudicata dagli insegnanti "spigliata" e "motivata", fosse adatta a quella mansione, per le reazioni che la clientela avrebbe avuto davanti al colore della sua pelle
A raccontare una versione della vicenda - pubblicata oggi dall' edizione di Pesaro del quotidiano il "Resto del Carlino" - è una delle ragazze che ne sono state protagoniste, Nicole, di 17 anni, compagna di classe della studentessa di colore Marlene.
"Eravamo partite poco più di dieci giorni fa - spiega Nicole - e appena arrivate in hotel siamo state accolte apparentemente bene e sistemate in una dependance. Il giorno successivo abbiamo preso servizio. Eravamo due alla hall, io e Marlene, e due altre nostre compagne in cucina. La mattina del secondo giorno, ricevo una telefonata di mio padre che mi dice di tornare perchè l'ha ordinato il preside. Ci sono dei problemi".
"Al ritorno a scuola la responsabile del ricevimento e la vicepreside ci hanno rivelato il motivo del nostro ritorno: abbiamo scoperto che l'albergatore - continua Nicole - avrebbe detto al preside di non gradire Marlene alla reception, perché di colore. Solo noi potevamo rimanere, anche se avrebbe fatto storie pure su di me perché sono originaria di Termoli. Ma il preside ha detto giustamente di no. E così è stato. Ora siamo in un hotel di Pesaro e ci stiamo benissimo".
La vicepreside dell'Istituto, Silvia Bartoli racconta: "E' una vicenda che confermo, anche se tutte le valutazioni e i commenti li lascio al preside Gabriele Paci, che tornerà domani".
Intanto la direzione dell'hotel smentisce ogni accusa. "Il preside - ha detto la titolare dell'albergo - dopo due giorni di stage ha fatto rientrare tutte e quattro le studentesse affermando che le ragazze non erano trattate bene". La responsabile dell'hotel ha anche rilevato che il preside, parlando con le allieve, avrebbe fatto delle affermazioni sul fatto che nella zona in cui si trovavano le persone meridionali non sarebbero amate. "Non sono razzista proprio per niente - ha concluso la titolare - Ho al mio servizio dodici lavoratori marocchini, e sono tutti bravi".
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che cosa si può aggiungere?
Sembra assurdo, credo e spero che questi episodi non siano troppo frequenti, ma il solo fatto che esistano già mi fa imbestialire.
Eppure so che è vero, una delle mie più care amiche è di colore, o meglio, è un sangue misto italo-africano che però sembra, come dice lei, 100% black, e di episodi non sempre piacevoli me ne ha raccontati un sacco... c'è un razzismo anche meno evidente di quello dell'episodio di Abano, ma pur sempre odioso, quello che si insinua negli sguardi e nei modi di fare...
Sembra assurdo, credo e spero che questi episodi non siano troppo frequenti, ma il solo fatto che esistano già mi fa imbestialire.
Eppure so che è vero, una delle mie più care amiche è di colore, o meglio, è un sangue misto italo-africano che però sembra, come dice lei, 100% black, e di episodi non sempre piacevoli me ne ha raccontati un sacco... c'è un razzismo anche meno evidente di quello dell'episodio di Abano, ma pur sempre odioso, quello che si insinua negli sguardi e nei modi di fare...
Accadono cose che sono come domande; passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
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Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. (Jules Renard)
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e figurati che non devi andare né in cina né in algeria per vederli. ma ti basta prendere un treno, oppure aprire la porta di casa.


riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
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e che vi devo dire
nn ce bisogno di essere diversi per essere mistratati
basta avere un foglio celeste del ministero degli interni chiamato
Permesso di Soggiorno
baci
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Pensieri sparsi
"Da un certo punto in avanti non c'e più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare."
Franz Kafka
- Syrius
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Sono sconcertato e deluso, sono impegnato socialmente e spesso a contatto con la realtà degli Stranieri (di qualunque paese).
Questo fatto mi fa rabbrividire e mi intristisce!

Syrius
Umile sostenitore dei progetti AMREF a favore dell'Africa.
Il futuro dell'Africa dipende da noi.
Visita questo sito:
http://www.amref.it
Ultima modifica di Syrius il lun mag 24, 2004 6:45 pm, modificato 2 volte in totale.
Prima di spedire, contattatemi in bookcrossing.com. Grazie
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
(Ken Watanabe)
Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
(Detto africano)
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
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Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
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Stento ancora a crederci... questa è una di quelle cose che mi fa scattare la rabbia a mille e che mi fa venire voglia di sputare in faccia a certa gente. Già me lo raffiguro 'sto direttore d'albergo, tutto rileccato nella sua uniforme, con quell'aria superba e indifferente che istiga violenza solo a guardarlo.... 

Life is what you make of it...(Pessoa)
Vulgare amici nomen, sed rara est fides...(Fedro)
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare...(Schopenhauer)
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- Xenia
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stamattina, in radio, dicevano che il resp. dell'albergo sosteneva che la sua decisione sarebbe stata determinata dai 'gusti' dei suoi cliente, prevalentemente tedeschi... A parte il fatto che mi sembra un po' un cliché logoro e abusato (almeno spero) questo del tedesco-nazista, mi pare una bella scusa. E peggio ancora, pare che al momento di lasciare l'albergo alle 4 ragazze un stage sia stato chiesto di formare una liberatoria dove affermavano di essere state trattate bene...
no comment
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confermo quanto riportato da xenia, abano è un luogo turistico perchè si tratta di località termale, il turismo di quella zona è per tre quarti proveniente dalla germania. A quanto si legge qui (intendo dai giornali locali) l'unico problema del titolare dell'albergo era appunto per la reazione della clientela. Infatti il titolare non voleva mandarla via, ma le aveva offerto un lavoro di segreteria, quindi senza il contatto diretto con la clientela. Con questo ovvio non voglio difendere nessuno, solo un'aggiunta all'articolo riportato da bilbo.xenia ha scritto:stamattina, in radio, dicevano che il resp. dell'albergo sosteneva che la sua decisione sarebbe stata determinata dai 'gusti' dei suoi cliente, prevalentemente tedeschi...

- valeh
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purtroppo è verissimo...io lavorando in un'agenzia interinale lo vedo tutti i giorni...e non si limitano a questo, se volete schifarvi fino in fondo, la frase più tipica che ci sentiamo dire da un datore di lavoro è: "italiano e di qua".vesna ha scritto:nn ce bisogno di essere diversi per essere mistratati
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una volta ci siamo visti scartare addirittura un milanese perchè "la sa, i ga' na mentalità diversa"...questa è stata un'eccezione, ma in generale figuriamoci meridionali, africani, indiani...
ogni giorno vedo aziende che preferiscono il ragazzino giovane, italiano e di qua, che non sa fare niente e purtroppo spesso non ha voglia di fare niente, a tanti ragazzi stranieri, che parlano bene l'italiano, sono più colti di me, e molto più preparati per le mansioni che vengono richieste...
e non so se qualcuno di voi ha mai avuto modo di fare un giro all'ufficio immigrazione in questura...gli stranieri vengono trattati senza un briciolo di rispetto...

“Sulla lavagna della cucina spicca una scritta scarabocchiata con il gesso: FUMA, BEVI E NON PENSARE MAI, un motto preso in prestito da Billie Holiday.”
I sublimi segreti delle Ya-Ya Sisters - R.Wells
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-aggiungo- e che spesso se non trovano il lavoro che fa per loro ci sputano pure sopra...ogni giorno vedo aziende che preferiscono il ragazzino giovane, italiano e di qua, che non sa fare niente e purtroppo spesso non ha voglia di fare niente
E' un po' OT, ma una collega del lab mi ha raccontato sta cosa qualche giorno fa: é andata a fare una visita in ospedale, é venuto fuori che é argentina, e la dottoressa (che uno inizialmente pensa non sia una truzzona ma una persona di una certa cultura) dice alla collega "prima c'era una cilena, oggi é la giornata sudamericana!"






- Babette
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Pare anche a me. Ora non vorrei sembrare una "razzista", se pur all'incontrario, ma giuro che io vorrei avere un amico nero e una giallo, aggiungendo a una cena un filippino, uno slavo e chi più ne ha più ne metta.Lord ha scritto:Altro che spot dei Ringo e compagnia bella, la strada per la VERA integrazione mi sembra lunga e in salita
Di giorno li vedo, li vedo nelle cucine dei ristoranti, nei negozi, sull'autobus, ai giardini con i vecchietti o con i bambini .......con il buio scompaiono. A volte sono presa dal dubbio che siano un esercito di pendolari trans-continentali
Devo essere sincera, mi capita veramente di rado di vedere nella mia città un clamoroso episodio di razzismo...eppure niente mi parla di razzismo più di questa sorta di "coprifuoco" che al contrario del caso citato da Bilbo no finisce sui giornali

Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
- docTrigor
- Olandese Volante
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La strada per l'integrazione, come dice Lord, È lunga e faticosa e in salita... se pensiamo che uno dei paesi in crediamo l'integrazione effettiva e stabile (gli States), in effetti ha ancora molte discriminazioni (e loro sull'integrazione ci lavorano da moooolto tempo)...
Dobbiamo armarci, NOI, di tanta buona volontà...
Dobbiamo armarci, NOI, di tanta buona volontà...
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
GRAZIE
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e chi ha detto che ci crediamo all'integrazione effettiva e stabile degli States?Doc ha scritto:se pensiamo che uno dei paesi in crediamo l'integrazione effettiva e stabile (gli States), in effetti ha ancora molte discriminazioni (e loro sull'integrazione ci lavorano da moooolto tempo)...
ce lo fanno credere, ma non è che si fa molta fatica a capire che non è proprio così. se ci si mette di buzzo buono, intendo. se ci si mette, intendo...
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ehm... sì, il piccolo vizio del Nos Maiestatis...Auro ha scritto: chi ha detto che ci crediamo all'integrazione effettiva e stabile degli States?
Però nella mia piccola esperienza è il paese dove ho visto l'integrazione "migliore"... anche se varia da Stato a Stato... eppure ci sono ancora dei problemi...
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
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già è proprio da queste cose che si capisce quanto siamo lontani dall'integrazione!Babette ha scritto:Di giorno li vedo, li vedo nelle cucine dei ristoranti, nei negozi, sull'autobus, ai giardini con i vecchietti o con i bambini .......con il buio scompaiono. A volte sono presa dal dubbio che siano un esercito di pendolari trans-continentali
Doc:
se pensi davvero che l'ameria sia il luogo dove più di ogni altro posto è fattiva l'integrazione ti consiglio vivamente di leggere "Stupid white man" ... ti sconvolgerà sicuramente!
io che all'integrazione americana non ho mai creduto sono rimasta sconcertata da ciò che ho letto
ad esempio una giustizia iniqua e crudele...Doc ha scritto:eppure ci sono ancora dei problemi...

Il cielo dell' America son mille cieli sopra a un continente,
ma il cielo là rinchiusi non esiste, è solo un dubbio o un' intuizione;
mi chiedo se ci sono idee per cui valga restare là in prigione
e Silvia non ha ucciso mai nessuno e non ha mai rubato niente.
Mi chiedo cosa pensi alla mattina nel trovarsi il sole accanto
o come fa a scacciare fra quei muri la sua grande nostalgia
o quando un acquazzone all' improvviso spezza la monotonia,
mi chiedo cosa faccia adesso Silvia mentre io qui piano la canto...
Mi chiedo ma non riesco a immaginarlo: penso a questa donna forte
che ancora lotta e spera perchè sa che adesso non sarà più sola.
La vedo con la sua maglietta addosso con su scritte le parole
"che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte",
"che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte",
"che sempre l' ignoranza fa paura... ed il silenzio è uguale a morte"...
[Francesco Guccini, Per Silvia]
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