Aforismi, citazioni da libri e anche pensieri propri!

[orsomarso]

"Il Partito ricerca il potere in quanto tale. Il bene altrui non ci interessa, è solo il potere che ci sta a cuore. Non desideraimo la ricchezza, il lusso, la felicità, una lunga vita. Vogliamo il potere, il potere allo stato puro. Presto capirai che cosa intendiamo per potere allo stato puro. Siamo diversi da tutti gli ologarchi del passato perchè abbiamo piena coscienza di quello che facciamo. Costoro, anche quelli che più ci rassomigliano, erano tutti dei codardi e degli ipocriti. I nazisti in Germania e i Comunisti in Russia usarono metodi molto simili ai nostri , ma non ebbero mai il coraggio di ammettere apertamente da quali fini erano spinti. Pretendevano, e forse ci credevano davvero, di essersi impadroniti del potere controvoglia e per un periodo di tempo limitato, e che dietro l' angolo ci fosse un paradiso nel quale gli esseri umani sarebbero stati libei e uguali fra loro. Noi non siamo così, noi sappiamo che nessuno si impadronisce del potere con l' intenzione di cederlo successivamente. Il potere è un fine, non un mezzo. Non si instaura una dittatura al fine di salvaguardare una rivoluzione: si fa la rivoluzione proprio per instaurare la dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione, il fine della tortura è la tortura, il fine del potere è il potere. Adesso cominci a capirmi?"

1984 - George Orwell

[piccola ribelle]

Pranzavano soli, lei sedeva tranquilla sulla sua sedia, porgendo orecchio ai discorsi di lui sulle vicende della giornata; poi salivano insieme, e lei esaminava attentamente i lavori del marito, scoprendo a prima vista quello che egli aveva voluto fare e quello che aveva fatto. Egli lavorava di lena, ora. Era un’arte tutta diversa dalla sua, ma elle ben vedeva la bellezza nelle lunghe linee magre delle figure di Blake, negli occhi obliqui, nelle fronti sfuggenti, nei corpi stilizzati.
Una volta essa gli disse (e gli fece molto piacere): “È la bellezza della matematica espressa in forma umana”. Soggiunse: “Hai afferrato qualche cosa di essenziale”. Disse queste parole non soltanto perché amava Blake, ma perché ci credeva.


Questo indomito cuore Pearl S. Buck

[orsomarso2]

Il sottoscritto non condanna lo stile di vita comune. Sbattersi, lavorare, amare una donna, prolificare, nutrire il cervello con roba più o meno buona, nutrire il corpo con roba più o meno biologica, frequentare centri commerciali, abitare in una zona dignitosa. E' un modello non ciclico, prossimo al collasso, ma chi se nefrega del modello. Il collasso del sottoscritto è molto più imminente. Tanti auguri a chi si sente tranquillo.

Guerra Agli Umani - Wu Ming 2

[orsomarso2]

Nel comune di Cstel Mdero c' erano si e no quattrocento individui tra i venticinque e i trentacinque anni. Oltre duecento erano di sesso femminile. Più un centinaio di maschi in vario modo coniugati. Tre pazzi completi, cinque tossici e sette alcolisti all'utimo stadio, due gay orgogliosi e quattro latenti. Poi dodici coetanei nativi del paese, sempre insieme, dall'asilo alle medie, per strada, in corriera, in discoteca e apattinaggio. Se gliene piaceva uno, se l' era scelto da prima. Al momento, li sopportava appena come amici. Poi una cinquantina di soggetti mproponibili, comprsi Loris e altri due storici pretendenti in cerca di mamma. Degli ex, cinque in tutto, meglio non dire altro. Charles Bronson era un sanbernardo di cinque anni.
Single per scelta? Gaia aveva smesso di raccontarsela.

[piccola ribelle]

….il valore che voglio raccomandare è proprio questo: in un’epoca in cui altri media velocissimi e di estesissimo raggio trionfano, e rischiano d’appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea, la funzione della letteratura è la comunicazione tra ciò che è diverso in quanto è diverso, non ottundendone bensì esaltandone la differenza, secondo la vocazione propria del linguaggio scritto.
Il secolo della motorizzazione ha imposto la velocità come un valore misurabile, i cui records segnano la storia del progresso delle macchine e degli uomini. Ma la velocità mentale non può essere misurata e non permette confronti o gare, né può disporre i propri risultati in una prospettiva storica. La velocità mentale vale per sé, per il piacere che provoca in chi è sensibile a questo piacere, non per l’utilità pratica che si possa ricavarne. Un ragionamento veloce non è necessariamente migliore d’un ragionamento ponderato; tutt’altro; ma comunica qualcosa di speciale che sta proprio nella sua sveltezza.

Lezioni americane Italo Calvino

[orsomarso2]

Ho un telo impermeabile tipo militare.
Ho cinquanta metri di cordino di canapa.
Ho una lente d' ingrandimento sei per.
Ho speso tutti i soldi senza pensare al biglietto. Con gli spiccioli metto insieme un euro e mezzo, buono al massimo per venti chilometri. Devo farne settanta, ma salgo lo stesso. Oltre allo zaino, una vecchia valigia da scoppiare.
Mi sistemo. Intorno, ter posti vuoti e un bocchettone del riscaldamento regolato male. Aria bollente che sa già di sudore. L'anidride carbonica farà il resto. Buonanotte a tutti.
Ho un kit di pronto soccorso.
Ho tre chili di semente: fave, fagioli e marijuana.
Ho un magnifico portamonete in pelle di vacche magre. C'è solo la chiusura in ottone, come la mascella di uno squalo sdentato. Il resto l'ho strappato via. Non serve.

Wu Ming 2 - Guerra agli umani

[piccola ribelle]

Di tanto in tanto mi soffermo a guardare i libri che non ho ancora letto e proprio in uno di questi momenti mi sono trovata tra le mani un volumetto che ho sempre ritenuto “difficile”, sicché ne rimandavo la lettura. Sfogliandolo sono passata all’indice e qui leggo: “la ribellione”.
Forse un po’ avrà influito il nick-name che mi sono scelta, ma quello che ho trovato mi è piaciuto e ve lo riporto:

“…..Ma l’esperienza c’insegna che le cose si svolgono, nella maggioranza dei casi, in modo assolutamente diverso: quasi ogni uomo, infatti, sente, in un certo momento della sua vita, l’insopportabile pesantezza di un dato complesso di vincoli e la necessità di farla finita con essi, cioè di ribellarsi.
Per qual motivo questa serie di atti, che noi denotiamo col nome di ribellione, presenta dal nostro punto di vista tanto interesse? Perché è spiegabile soltanto come un qualcosa di essenzialmente individuale; essa costituisce invero una protesta esasperata dell’individuo contro tutto ciò che sta di fronte a lui con il carattere della immutabilità, perfino contro il proprio passato. Nella ribellione l’io rivela il suo vivissimo desiderio di non agire come “gli altri” prevedono; di non sacrificarsi in quel modo facile e banale da essi desiderato; di “sorprenderli”, di sconcertare il loro giudizio, di riuscire ad essi incomprensibile.
……..”Io so vivere da me, e nulla aspetto dagli altri. Ciò che mi occorre è la mia approvazione, non quella altrui: la mia, di questo preciso momento, dell’attimo che ora sto vivendo. Se lo Stato, la comunità, gli amici, la famiglia mi condanneranno, io saprò resistere ad essi con le sole mie forze, se non sarò ostacolato da vincoli estranei o da pregiudizi ridicoli.
“In questa mia lotta potrò venire travolto; anzi, so a priori che accadrà, prima o poi, proprio così. So che il mio sforzo, per quanto coraggioso, non riuscirà a influire come vorrei sulla storia, poiché questa non è opera dell’individuo ma della massa. So tutto questo; ma persisto a ribellarmi, perché disdegno il successo, perché so che la cosiddetta “grandezza” degli eventi storici è soltanto illusione. La realtà prima è l’io, e non il mondo; l’io e non la società. Lo so, perché lo sperimento in me stesso; e proprio a scopo di provare, in forma non retorica, questa mia sicurezza, mi ribello a costo di qualunque sacrificio. Mi ribello, per non venir meno al mio sconfinato desiderio di sincerità.”
Chi può negare che esistano esperienze di questo tipo? Chi, di fronte ad esse, può persistere a vedere nell’individuo una realtà secondaria, un’attuazione temporanea e contingenti di un “Io” universale ed eterno? Voler chiudere gli occhi di fronte a simili dati di fatto, soltanto perché non rientrano nei nostri schemi più noti, è segno di ottusità mentale, non di coerenza filosofica.”

I Sentimenti – Ludovico Geymonat


Sto continuando a leggerlo….

[mammaRoxy]

"Cosi' mi sono lanciata...senza paure e senza paracadute.
E' una notte di vento...Eva nn riesce a dormire.
Si sente un latrare di cani in lontananza.Anche lei viene da lontano.
Io l'ho soltanto aiutata ad imboccare una strada.
Per il resto nn so come abbia fatto ad arrivare fino a me,
a infilarsi dentro la mia pancia partendo da un luogo che nn esiste...
La prendo in braccio e attraverso con lei i corridoi della casa.
Il suo respiro contro il mio.Gli occhi spalancati.
Sapro' proteggerla dall'infelicita'?"

Tratto dal libro "mamme senza paracadute" di Lidia Castellani.

[piccola ribelle]

“Ho sbagliato strada, non saprei ben dire quando, nella mia vita”, mormorò. “Credevo di avere infilata la strada maestra, e invece mi sono accorto che sono in un vicolo cieco; e nessun mezzo d’uscirne.”
“Papà…”. Gli si avvicinò, gli gettò le braccia al collo e gli strinse il capo contro il suo. Diventar vecchi, e accorgersi troppo tardi di aver sbagliato strada; capire l’irremissibilità dei vietati ritorni, dopo una vita magari brillante, ma frammentaria; ecco una prima morte. “Sciupato – mi sono sciupato”, sussurrò ancora il vecchio. “Gli anni mi hanno ingannato, non ho neppur lontanamente fatto quel che volevo, quello che ero sicuro di poter fare…” Ella gli si inginocchiò accanto, presa da un terrore improvviso, istintivo, più grande del terrore che aveva visto negli occhi di lui, sensibile fin nell’intimo del suo essere a quanto egli aveva voluto dire.
Questo, dunque, accadeva! A un anno ne seguiva un altro; ecco tutto. Un giorno s’aveva del tempo da vendere, e l’indomani non se n’aveva affatto. “Non credo che importi”, continuò suo padre. “Non sono io che sono mancato al mondo, è il mondo che è mancato a me. E questo non è cosa che al mondo importi; ma a me sì, importa.”
“Papà!”, mormorò lei. Papà, non puoi dire di essere un mancato in tutto.”
“Se tirando le somme t’accorgi che non hai quel che volevi, niente sembra che conti”, rispose lui. Poi, improvvisamente, scotendosi e balzando in piedi: “Non importa”, disse.


Questo indomito cuore Pearl S. Buck

[orsomarso2]

Ci vorranno molte ore, ma non me ne curo. Posso fermarmi quando volgio. Costruire un riparo, mangiare qualcosa, riposarmi. Altro che vacanza. Lì c' erano sempre posti da visitare, il più possibile, e tabelle di marcia da rispettare. C' erano percorsi stabiliti, montagne da scalare, mete da raggiungere. C' era da riempirsi gli ochhi e impiegare le giornate nel modo migliore, sfruttare al massimo le ferie prima di tornare in città, all'altro lavoro. Perderetempo era l' unico spreco riprovevole. L' acqua potabile nello sciacquone era tutt'altro che un problema.
Ho carta e penna.
Ho un binocolo ultraleggero.
Ho un chilo di bromuro.
Il peso dello zaino non mi spaventa. Conosco altri fardelli.
Questo almeno posso poggiarlo, tutte le volte che desidero. Se impiegherò dieci giorni, che importa?
La strada si rinnova a ogni curva.

Wu Ming2 - Guerra agli umani

[piccola ribelle]

L’eccessiva ambizione dei propositi può essere rimproverabile in molti campi d’attività, non in letteratura. La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d’ogni possibilità di realizzazione. Solo se poeti e scrittori si proporranno imprese che nessun altro osa immaginare la letteratura continuerà ad avere una funzione. Da quando la scienza diffida dalle spiegazioni generali e dalle soluzioni che non siano settoriali e specialistiche, la grande sfida per la letteratura è il saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo.


Lezioni americane Italo Calvino

[sonietta]

A soft liquid joy like the noise of many waters flowed over his memory and he felt in his heart of soft peace of silent spaces of fading tenuous sky above the waters, of oceanic silence, of swallows flying through the seadusk over the flowing waters.

James Joyce "A Portrait of the Artist as a Young Man"

[zoe]

La vera prigione

Non è il tetto che sgocciola
né le zanzare che ronzano
nella cella sordida, umida
quando è il secondino ti rinchiude
non è la razione miserabile
indegna di bestia o uomo
nemmeno il vuoto del giorno
che affonda nel nulla della notte
non è
non è
non è.

È la bugia martellataci
nelle orecchie da generazioni
è la furia omicida dell’agente
che esegue duri ordini disastrosi
in cambio di un pasto schifoso al giorno
il magistrato registra agli atti
una condanna che sa immeritata
la rovina morale
l’insipienza mentale
la carne dei dittatori
codardia vestita da obbidienza
in agguato nelle nostre anime denigrate
è la paura che inzuppa i calzoni
che non osiamo lavare
è questo
è questo
è questro
caro amico, che trasforma il nostro mondo libero
in squallida prigione.

Ken Saro – WiWa, Nigeria 1993. ( Scrittori dal carcere Ed. Feltrinelli)

[sonietta]

"Le lettere di risposta di Fifi erano spensierate, fitte di cose che non avevavo pressochè nulla a che fare con quello che serbava dentro di lei. Se era felice? Evitava di pensarci, immergendosi nella banalità quotidiana."

Judith Rotem "Lo strappo"

[mammaRoxy]

"Era prevedibile.Mi sono impantanata nelle paludi di un sentimento potentissimo,grande e pulito,come un lenzuolo bianco steso ad asciugare al sole.Annego nella dolcezza di quelle piccole mani dai pugni serrati a mimare la forza che nn hanno.E sono lontana da tutto:un colpo di tosse mi preoccupa piu' di una crisi di governo".

Lidia Castellani:"mamma senza paracadute".

[orsomarso2]

Appare improvvisa, dove un secondo prima c'erano solo tronchi, rami e muschio. Indossa stivali da cacciatore, pantaloni alla zuava di velluto a coste, camicia di flanella rosso scozzese. Mi chiedo come ho fatto a non notarla prima. I lunghi capelli neri non si mimetizzano con niente. Il verde degli occhi spicca tra i mille verdi del bosco, come una stella ribelle nel cielo di Tokyo.

Guerra agli umani - Wu Ming 2

[zoe]

Ma tutti i pazzi, i maledetti i criminosi sono stati bambini, hanno giocato come te, hanno creduto che qualcosa di bello li aspettasse. Quando avevamo tre, sette anni, tutti, quando nulla era avvenuto o dormiva solamente nei nervi e nel cuore.

- 9 dicembre 1945 –

Cesare Pavese, Il mestiere di vivere

[zoe]

Colombe

Fuori le colombe si posano ovunque
è chiaro
dal loro tubare d’amore e piacere
è chiaro
dal loro frullare d’ali
ali come ventagli sul sonno del prigioniero
è chiaro che fuori
colombe si posano ovunque

la notte è giorno oltre le sbarre
qui il giorno è notte.

Reza Baraheni, Iran 1973. ( Scrittori dal carcere Ed. Feltrinelli)

È stata incisa sulle pareti della cella , poiché non gli erano concesse carta e penne

[piccola ribelle]

"So usare mazzuola e scalpello assai meglio e più facilmente della lingua, Davide. Credo che quando Blake e io c’innamorammo, allora, nella prima ventata di passione, io gli abbia dedicata tutta la mia vita, con troppo pericolosa generosità. Per un anno non feci nulla. Ma poi certe parole di mio padre mi rivelarono che dovevo ritrovare me stessa – pena la fine dei falliti. E se ciò fosse accaduto, nulla più avrebbe avuto valore. Così cominciai a lavorare, a lavorare per conto mio, indipendentemente da Blake. Il lavoro mi definì, precisò la mia personalità, mi liberò inconsciamente da tutte le scorie.”

Questo indomito cuore Pearl S. Buck

[sonietta]

"Ma quando si spende molto tempo nei viaggi, si diventa alla fine stranieri in casa propria; e quando si è troppo curiosi delle cose passate, si rimane di solito assai ignoranti di quelle del presente."
"Così quel che rimane appare diverso da quello che è."

Cartesio "Discorsi sul metodo"