Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.
Ho trovato questa frase ieri in "Quando Teresa si arrabbiò con Dio" di Jodorowsky. E' una frase che mi ha catturata e in un certo senso anche ferita per il suo realismo. La metto qui, e non nelle citazioni come forse sarebbe corretto, perchè più che alla citazione sono interessata alla discussione che ne potrebbe venire fuori.
In un futuro prossimo i poveri avranno forse vestiti migliori, case e cibo, ma saranno sempre poveri, vale a dire sempre più indebitati col potere, e se avranno smesso di pagare con il sangue e coi polmoni, daranno comunque in cambio il loro riso e anche la loro intelligenza. Il povero diventerà un idiota benestante e serio
Poche righe sopra Jodorowsky metteva in bocca ad uno dei suoi fatastici personaggi questa: "la libertà non è la ribellione ma piuttosto la pratica di una fantasia senza limiti all'interno delle restrizioni imposte dal potere".
Abbiamo avuto un intero movimento che è sceso in piazza urlando "Fantasia al potere"...... com'è che siamo finiti così "intimiditi"? Abbiamo davvero iniziato a vendere il nostro riso e la nostra intelligenza? Io a dire la verità credo che se non proprio di vendita si potrebbe parlare di un'eccessiva tendenza al compromesso e allo sconto..che comunque non ci porterebbe molto lontano dal risultato "idiota benestante e serio" di cui sopra
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
Bab ha scritto:Io a dire la verità credo che se non proprio di vendita si potrebbe parlare di un'eccessiva tendenza al compromesso e allo sconto...
...condivido questa riflessione...
d'altra parte... per tendere verso un punto un punto di "perfezione sociale" serve un buon margine di insoddisfazione... l'essere felici e appagati sarebbe solo un'illusione, questo stato secondo me sarebbe la vera idiozia... finchè ci poniamo domande e proviamo a lottare per le grandi piccole note stonate vuol dire che qualcosa ancora funziona, comprese le inevitabili dinamiche di compromesso...
la butto sul sindacale... chi era? Giugni forse... che diceva che un buon contratto scontenta un po' entrambe le parti...
“Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma anche perchè affermano che si possono sconfiggere.”
1) la definizione di libertà data dal personaggio di Jodorowsky spiega anche perché esista una "casa delle libertà". Certo "le restrizioni imposte dal potere" sono tante...
2) ho qualche dubbio che "il povero diventerà un idiota benestante e serio". A me pare che i poveri continuano ad essere tali nel significato tradizionale del termine: a non avere soldi per curarsi, per mangiare, per una casa, ecc. E questo capita sempre più spesso anche nelle nostre società occidentali
Certo, poi ci sono anche quelli che appartengono all'altra categoria di poveri.
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Tyl per il punto 1 (ovviamente per non piangere....)
Per il punto 2, in parte è sicuramente come dici tu. In parte credo che no. Io ho un lavoro normale, anzi direi che ho amici in situazioni lavorative analoghe che guadagnano meno di me, non dovrei essere "povera". Eppure per pagare l'affitto, mangiare vestirmi etcc.. finisco in rosso un mese si e uno no. Io credo che rispetto al passato un cambiamento ci sia: fino a non molto tempo fa chi aveva stipendi medi riusciva a sbarcare il lunario. Oggi anche chi ha stipendi medio-alti (soprattutto se single) fatica ad arrivare in fondo al mese dato che per portarti via dal supermercato un cesto d'insalata e poco altro ti partono cmq 20 euro. Quindi prima erano poveri quelli con lo stipendio basso, oggi son poveri anche quelli con lo stipendio medio. E in tutto questo la reazione è diversa. Io per esempio, pur con il mio conto più sul passivo che sul positivo, trovo normale viaggiarelo avverto come un bisogno, quasi un diritto...Come ti spieghi ad esempio tutto il proliferare delle carte di credito a scalare, delle rate, dei finanziamenti etcc..etc...? A me a volte sembra che stiano studiando mezzi affinche i poveri, nuovi-vecchi etcc.. facciano comunque la loro parte di consum(isti)atori. E i questo senso qui mi sento proprio un'idiota benestante
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
sicuramente i poveri diverranno sempre piú poveri e i ricchi sempre piú ricchi...
il punto critico come é giá stato detto é quello della fascia centrale (non piú ampia di quanto si creda) che per ora é stata salvata dallo scivolare in basso dai tassi agevolati, dai mutui (che ti legano perpetuamente a questo sistema di vendita di risorse umane), dalle carte di credito a rate etc etc etc ma per quanto puó durare? il sistema é ormai tirato come un elastico e o si spezzerá o dovrá rivedere un po'...
se una persona vuole continuare a fare la vita del consumista senza rendersi conto di essere in un vortice allora il tempo lo aiuterá ad affogare....
cinicamente
AR (lavoratore interinale)
War is Peace
Freedom is Slavery
Ignorance is Strenght
(1984)
Babette ha scritto:Per il punto 2, in parte è sicuramente come dici tu. In parte credo che no. Io ho un lavoro normale [...]
Io invece condivido completamente (come quasi sempre) il punto di vista di Tierra. Malgrado i peperoni a 2.5 euro e il rosso fisso a fine mese, ho parte a quei diritti basilari (tipo casa e lavoro) che mancano ad una quantita' impressionante di gente. Potrei privarmi di superfluo e vivere comunque una vita dignitosa. Sto, a dar retta al calcolo, nel 13% delle persone piu' ricche del pianeta - ci sono piu' di 5.000.000.000 (si', cinque miliardi!) di persone piu' povere di me.
Che poi le convenzioni e le convinzioni del sistema economico in cui mi sono trovato a nascere renda la mia posizione sempre piu' difficile, beh, questo piu' che preoccuparmi per me mi fa compiere delle riflessioni *estremamente* piu' preoccupanti per il mondo nel suo insieme...
-gioRgio-
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
Rispondendo a Babette, non credo che stiamo dicendo due cose poi così diverse. Se leggi bene quello che ho scritto vedrai che si adatta bene anche alla situazione di impoverimento della "classe media".
Forse qualche anno fa quello che diceva Jodorowsky era più vero di quanto lo sia oggi. Nel senso che fasce di popolazione non certo ricche avevano avuto comunque un miglioramento della propria situazione che ha trasformato una parte di loro in idioti benestanti e seri (per continuare ad usare le parole di Jodorowsky). Tutto questo grazie allo stato sociale. Oggi che lo stato sociale si è enormemente ridotto - avendo gran parte dei governi occidentali sposato le teorie neo liberiste del tipo meno tasse, stato leggero, ecc. - è normale che una parte di quella fascia media rischi di ricadere in una situazione se non di indigenza comunque peggiore della precedente.
Che poi ci siano persone che per motivi culturali (chiamiamoli così) non se ne sono resi conto è evidente non solo dai risultati elettorali, ma anche dal fatto che sempre più spesso comprano oggetti tutt'altro che essenziali indebitandosi. Ho notato anch'io il proliferare dei "cominci a pagare a gennaio 2005" e prevedo che la situazione economica peggiorerà molto quando tanta gente si troverà a pagare ogni mese la rata della macchina, quella del televisore, quella del condizionatore, ecc.
Che poi noi continuiamo a far parte di una minoranza privilegiata rispetto ad altri abitanti del pianeta mi pare di tale evidenza che non ci sia bisogno di aggiungere altro.
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
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caminante, no hay camino,
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(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
oh,e qui mi ci ritrovo di colpo,anche perché ho appena passato una settimana a studiare il concetto di potere in ogni salsa(e i risultati si vedono sul mio povero cervello)
Aubert e de Gauleac postulano che nell'era ipermoderna (ovver questa) i grandi sistemi di valore stanno perdendo di appiglio in favore di una realtà meglio conosciuta come impresa,ed in particolare,impresa dell'eccellenza che,per farvela breve, attraverso il forte engagement emotivo che riesce a creare nei suoi dipendenti, proprio perché promette loro la mazssima libertà, basta che il fine sia l'ottimo, riesce a sviluppare un potere di controllo molto più forte e molto più efficace di quanto non facesse ford e l'impresa più prettamente gerarchica.
Il che vuol dire che il potere, in senso esteso-uscendo dai limiti aziendalistici, non si interessa più al nostro controllo fisico (dove siamo cosa facciamo,tra un po' maco chi votiamo) ma principalmente,nel controlllo della nostra energia psichica.
tanto che si arriva a parlare di impresa (e quindi di potere) vampirico.
Letta ieri sera, mi ha fatto venire in mente questo thread:
"Ma non ci troviamo forse in un eterno stato di violenza? Poichè siamo nati e cresciuti in carcere non ci accorgiamo più di essere in galera con mani e piedi incatenati e il bavaglio in bocca. Cosa intendete dunque per situazione legale? Una legge che fa della gran massa dei cittadini animali da corvée per soddisfare i bisogni innaturali di una minoranza insignificante e corrotta? E questa legge, sostenuta da una brutale forza militare e dalla sciocca furberia dei suoi agenti, questa legge è un'eterna violenza brutalmente fatta al diritto e al senso comune, e contro di essa io combatterò con le parole e con l'azione dovunque potrò"
(Georg Buchner, 5 aprile 1833)
Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)