“Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita. Questa almeno è la mia esperienza. Non posso dirvi altro”.
Queste solo le parole di un medico che tre mesi dopo il parto rivela la verità sul figlio del protagonista (tetraplegia spastica distonica).
Questo libro che si basa sulla dolorosa ma anche esaltante esperienza personale dell’autore, non è solo una confessione o un resoconto autobiografico del rapporto speciale che si instaura tra “padre” e “figlio disabile” o un pamphlet sull’assistenza ai disabili. E’ un vero e proprio romanzo assolutamente immune dal patetico e anzi giocato sul tono prevalente di una leggerezza che sa anche episodicamente esprimersi a una franca comicità e che tempera in uno straordinario equilibrio la drammaticità comunque incancellabile delle situazioni che descrive.
Molti sono gli spunti di riflessione che offre questo libro:
- concetto di “colpa”: il protagonista arriva addirittura a chiedersi se si deve sentire colpevole per la sua avventura extraconiugale! Forse la moglie aveva capito e sofferto durante la gravidanza?
- in che modo i medici possono giustificare un errore che rovina la vita di un bambino?
- La preghiera e la fede: il protagonista all’inizio chiede a Dio una guarigione “completa” del figlio, poi ha diminuito la richiesta: è sufficiente una guarigione parziale. Non arriva al punto di promettere di lasciare lei (Dio non lo vuole … o forse sì?) ma arriva a fare delle concessioni sugli incontri con lei: l’avrebbe vista di meno.
- Il mondo della scuola: interessante lo scontro tra il modo di insegnare del protagonista e quello del prof. Cornali che arriva a spiegare ai suoi alunni la storia partendo dal tempo più recente e via via a ritroso.
- Le frustrazioni nei rapporti familiari: è difficile soprattutto per il fratello e per il nonno accettare una diversità che non si può nascondere e non si può sperare in un miglioramento.
Per concludere, un racconto lucido e non patetico che deve farci riflettere sul concetto di “normalità”senza negare le differenze ma modificando l’immagine della norma.
“Quando Einstein, alla domanda del passaporto risponde razza umana non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio, che le include e le supera”.
Giuseppe Pontiggia, Nati due volte
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Libro bellissimo, per una volta giusto vincitore di un premio letterario. Aggiungo solo che i colloqui con il preside della scuola mi hanno colpito molto. Assolutamente da leggere.
This 3d has been Ioreked. Have a nice day.
Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)

Nel forum ci sguazzo come un bisonte insaponato sui binari del metrò.
Per un punto Martin perse la cappa. Prima si chiamava Martink (IB)
Tom Cruise dice le bugie (DP)
