Il primo (e più rilevate) episodio che mi viene in mente è legato ad un libro. Non solo nel senso che mi sono sentito personaggio di un libro ma che un libro ne è stato elemento essenziale.
Qualche anni fa, alla Feltrinelli di Pisa, vedo tra le novità l'edizione economica de "La famiglia Winshaw". L'autore era all'epoca sconosciuto e l'edizione precedente non aveva venduto granché. Leggo la quarta di copertina, mi ispira e lo compro.
Qualche giornio dopo inizio a leggerlo e scopro dopo poche pagine che ne mancano alcune. O meglio, ci sono ma sono bianche.
Mi viene subito in mente il Lettore di "Se una notte di inverno un viaggiatore". Vado da Feltrinelli sia per sapere come continua il libro che per conoscre la Lettrice (questa la capisce chi ha letto Calvino). Beh, la Lettrice non la conosco però me ne torno a casa con una nuova copia del libro che, ovviamente, avevo rapidamente sfogliato per vedere se non aveva lo stesso difetto del precedente.
Torno a casa, mi rimetto a leggere e scopro che le pagine che nel volume precedente erano bianche qui non sono altro che una ripetizione di quelle già lette.
La vicenda si fa sempre più calviniana.
Torno ancora una volta da Feltrinelli deciso ad avere una copia integra e, ormai al terzo tentativo, ci riesco.
La situazione, già di per se strana, è ancora più singolare per il fatto che - chi ha letto La famiglia Winshaw lo sa bene - il romanzo di Coe deve molto a Calvino e lo stesso autore inglese gli rende omaggio nelle ultime pagine.
Comunque la Lettrice non l'ho conosciuta

ma da allora una commessa che, per usare un eufemismo, è tutt'altro che cordiale si è sempre dimostrata gentilissima e sorridente con me. Forse aveva letto Calvino
Ciao
TyL