Aforismi, citazioni da libri e anche pensieri propri!
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Dopo aver caricato sulla barca il nostro bagaglio, di sogni e delle migliori illusioni, ce ne restiamo storditi sulla spiaggia dell'inganno, guardandola partire, in lontananza, mentre ci porta via tutto lasciandoci una corda sfilacciata e inerte che ormai non serve a nulla....a quel punto, ogni forza viene meno. ma gettiamo uno sguardo indietro e vediamo che ci sono sentieri per il ritorno, e allora ci riprendiamo, e per quanto il peso della nostra croce ci costringa a camminare curvi, prostrati nello spirito, prima o poi rialzeremo la schiena, getteremo la corce su qualche sponda polverosa, e torneremo ad essere cio' che eravamo. (F.Coloane - Capo Horn)
non c'e' mai fine. Ci sono sempre dei nuovi suoni da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare (John Coltrane)
- orsomarso2
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Narada è un fedelissimo seguace e discepolo di Vishnu. Un giorno va dal suo maestro e gli chiede la differenza fra maya, il mondo dell'illusione, e la verità. Vishnu non ha nessuna volgia di mettersi a spiegarglielo. E' un giorno caldissimo e ha sete. "Senti" dice a Narada."Intanto vammi a prendere un bicchier d'acqua."
Narada corre via. Arriva a un vilaggio, bussaa una porta e una bellissima ragazza viene ad aprirgli. Narada chiede dell'acqua, la ragazza lo invita a entrare e i due cominciano a parlare. Narada si innamora, sposa la ragazza e da lei ha vari figli. Passano dodici anni e un giorno sul villaggio si abbatte un terribile uragano. Il fiume strarip, le case vengono trascinate via e Narada vede scomparire nei flutti la moglie e, uno dopo l'altro, tutti i figli. Gli resta solo il più piccolo che cerca di salvare tenendolo alto sulla testa. Ma l'acqua continua a salire, a salire, gli arriva già alla gola, Narada è disperato, non sa più cosa fare e con gli occhi rivolti al cielo, implora: "Ti prego, Signore aiutami!"
E subito, fra i tuoni e i lampi, sente una voce:
"....e il bicchier d'acqua?"
Tiziano Terzani - Un altro giro di gistra
Narada corre via. Arriva a un vilaggio, bussaa una porta e una bellissima ragazza viene ad aprirgli. Narada chiede dell'acqua, la ragazza lo invita a entrare e i due cominciano a parlare. Narada si innamora, sposa la ragazza e da lei ha vari figli. Passano dodici anni e un giorno sul villaggio si abbatte un terribile uragano. Il fiume strarip, le case vengono trascinate via e Narada vede scomparire nei flutti la moglie e, uno dopo l'altro, tutti i figli. Gli resta solo il più piccolo che cerca di salvare tenendolo alto sulla testa. Ma l'acqua continua a salire, a salire, gli arriva già alla gola, Narada è disperato, non sa più cosa fare e con gli occhi rivolti al cielo, implora: "Ti prego, Signore aiutami!"
E subito, fra i tuoni e i lampi, sente una voce:
"....e il bicchier d'acqua?"
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- piccola ribelle
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E anche se ottenessimo tutto dalla vita, se trionfassimo di tutte le difficoltà, l’unica cosa che non potremmo mai fare è cambiare i gusti, le inclinazioni, i ritmi di vita di una persona, annullare la diversità che caratterizza la persona che conta, quella a cui ci si sente legati.
Le braci Sandor Marai
Le braci Sandor Marai
E' piacevole incontrare gli occhi di una persona a cui si è appena fatto un dono.
Jean de la Bruyere
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
Gustave Flaubert
Jean de la Bruyere
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- orsomarso2
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Siamo rimasti solo voce. Come la ninfa Eco, che a furia di consumarsi, per passione, finì col rimanere voce....eco di voce, eco della sua voce. Non abbiamo più peso, nè corpo, nè vita, siamo soltanto voce. La voce che si spande nei canali della quantità, la voce rinchiusa, asserragliata a spurgare, incarcerata. La voce dai motel, la voce rimasta impigliata nella rete dei telefoni, delle strade dei binari. Siamo rimasti Voce, senza più corpo, sul bordo della nostra gioventù, sull'orlo di come sarebbe dovuta andare. La voce delle serenate, che ci echeggiano nelle orecchie, e non ci lasciano in pace. Puniti dalla troppa passione, ci si è portati al punto di rimanere fermi davanti ai bivi. Allora ci è voluto il ritiro, l'impresa e l'epopea. La voce è diventata la nostra divinità, il nostro nume. Essa soltanto ci tutela e conserva, ci riproduce, che ci ha infebbrato la vita, ingravidati, e solo la voce è rimasta per sgravare quella colica di immaginazione, quel mare grosso che ci ha sollevati fino a dove Dio si è fatto intravedere e poi ancora, ci ha annegati, ributtati dalla parte di sotto. La voce è la nostra barca, il nostro confine, quel che resta di noi, l'eco della nostra voce, rimbalzante per tutti gli spigoli dai quali ci siamo intravisti.
La voce, eco della visione.
(Vinicio Capossela - Non si muore tutte le mattine)
COME INIZIO DEL LIBRO DEVO DIRE CHE NON C'E' MALACCIO
La voce, eco della visione.
(Vinicio Capossela - Non si muore tutte le mattine)
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- Syrius
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Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa e mi regalerà un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono, ascolterei quando gli altri parlano e come gusterei un buon gelato al cioccolato !
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo ma anche la mia anima.
dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei che si sciogliesse al sole.
dipingerei con un sogno di van gogh sopra le stelle un poema di benedetti e una canzone di serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo.
convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano al pensare che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Gabriel Garcia Marquez
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono, ascolterei quando gli altri parlano e come gusterei un buon gelato al cioccolato !
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo ma anche la mia anima.
dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei che si sciogliesse al sole.
dipingerei con un sogno di van gogh sopra le stelle un poema di benedetti e una canzone di serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo.
convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano al pensare che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino gli darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Gabriel Garcia Marquez
Prima di spedire, contattatemi in bookcrossing.com. Grazie
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
(Ken Watanabe)
Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
(Detto africano)
Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata.
(Ken Watanabe)
Per amare devi dare ciò che ti costa qualcosa. (Madre Teresa)
Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te.
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- orsomarso2
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Bisogna camminarla, la strada! Non immaginarsela soltanto. Da grandi camminatori, come Rimbaud, con le piaghe ai piedi e i pugni chiusi nelle tasche sfondate...tu sei un camminatore da interni, lasciatelo dire, ma io mi ci sfinisco...calpestare la notte per intero, tra gli sconci palazzi, laggiù fino all'hinterland...it's Myland, dove la gente cresce come i fiori tra il concime e le mosche e dal condominio si affaccia il professore in mutande nel cuore della notte come un cucù e sbraita e dice che la colpa di tutto...della triste solitudine, dei divorzi, dei figli che uccidono le mamme nel sonno, del rincaro del carburante...la colpa è tutta dei giapponesi...
A camminare così ancora si inciampa, si può anche cadere, ma altrimenti non succede niente. Le cose grandi per tutti non esistono, sta a noi farle grandi. E quando sono grandi vanno lasciate in pace. Come le montagne, come i giganti. Come Golia....
Vinicio Capossela - Non si Muore Tutte le Mattine
A camminare così ancora si inciampa, si può anche cadere, ma altrimenti non succede niente. Le cose grandi per tutti non esistono, sta a noi farle grandi. E quando sono grandi vanno lasciate in pace. Come le montagne, come i giganti. Come Golia....
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- Olandese Volante
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"Gli animali si dividono in: appartenenti all'Imperatore; imbalsamati; addomesticati; maialini da latte; sirene; favolosi; cani in libertà; inclusi nella presente classificazione; che si agitano follemente; innumerevoli; disegnati con un pennello finissimo di peli di cammello; et coetera; che fanno l'amore; che da lontano sembrano mosche."
da Emporio celeste di riconoscimenti benevoli, in Enciclopedia di Tai-ping Kuang Chi (X sec. d.C.), citato (o inventato) da J.L. Borges in L'idioma analitico di John Wilkins, in Altre Inqiisizioni (1952), riportato da M. Foucault in Le parole e le cose (1967), ricordato da P.G. Odifreddi in Le menzogne di ulisse (2003)
da Emporio celeste di riconoscimenti benevoli, in Enciclopedia di Tai-ping Kuang Chi (X sec. d.C.), citato (o inventato) da J.L. Borges in L'idioma analitico di John Wilkins, in Altre Inqiisizioni (1952), riportato da M. Foucault in Le parole e le cose (1967), ricordato da P.G. Odifreddi in Le menzogne di ulisse (2003)
cicio no xe per barca
raccolto da IMDL
cent coo cent crapp
cent cuu dusent ciapp
raccolto da Piero Chiara
quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro
Beppe Viola
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- piccola ribelle
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Perché conta anche l’istante – il tempo determina le cose a suo capriccio, e ad esso noi dobbiamo adeguare le nostre azioni. A volte il tempo ci offre una possibilità, legata appunto a un istante preciso, ma se ce lo lasciamo sfuggire non possiamo fare più nulla.
Le braci Sandor Marai
Le braci Sandor Marai
E' piacevole incontrare gli occhi di una persona a cui si è appena fatto un dono.
Jean de la Bruyere
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
Gustave Flaubert
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Ah...quanta bellezza c'è in giro!
Potrei innamorarmi di tutto adesso..potenza della curda! Nessuna impresa è stat mai fatta da sobri. Bisogna bere e consapevolmente! Da cecchini! Prendersele mirate e sacrosante e con ragione! L'uomo ne ha bisogno, io ne ho bisogno, se non avrei nemmeno il coraggio di parlarti così ora.
Però...c'è chi beve e si vanta della sua ubriachezza...c'è chi si ubriaca e poi si vergogna dei suoi sentimenti...io osservo tutto questo e lo sopporto bevendo. Un bicchiere è un'arma impropria quando lo appoggi vicino al cuore...la vita va corretta, eccome, è troppo dura da buttare giù liscia...il bar non te li regala i ricordi, ma i ricordi ti riportano sempre al bar.
Vinicio Capossela - Non si muore tutte le mattine
Potrei innamorarmi di tutto adesso..potenza della curda! Nessuna impresa è stat mai fatta da sobri. Bisogna bere e consapevolmente! Da cecchini! Prendersele mirate e sacrosante e con ragione! L'uomo ne ha bisogno, io ne ho bisogno, se non avrei nemmeno il coraggio di parlarti così ora.
Però...c'è chi beve e si vanta della sua ubriachezza...c'è chi si ubriaca e poi si vergogna dei suoi sentimenti...io osservo tutto questo e lo sopporto bevendo. Un bicchiere è un'arma impropria quando lo appoggi vicino al cuore...la vita va corretta, eccome, è troppo dura da buttare giù liscia...il bar non te li regala i ricordi, ma i ricordi ti riportano sempre al bar.
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Cominciarono a parlare in terrazzo e proseguirono in cucina, e fu solo alle quattro passate che si diedero finalmente la buonanotte e salirono nelle loro camere. Fu probabilmente la conversazione più lunga che Robert avesse mai avuto in vita sua. Il silenzio malinconico che sempre lo avvolgeva a casa dei suoi – la madre pavida e succube, il padre cupamente taciturno – non lo avevano preparato a questi fluidi e impulsivi scambi di confidenze. Quando ebbero finito si sentì ubriaco di parole, drogato di confessioni. La sua impressione fu che avessero discusso di tutto, e senza nascondersi niente. Avevano cominciato con la rottura del rapporto tra Sarah e Gregory e poi erano saltati liberamente dall’amore all’amicizia, dalla famiglia alla differenza sessuale, con aperture reciproche e rivelazioni personali che sopraggiungevano sempre più corpose e veloci ma mano che gli argomenti di conversazione si dilatavano e s’intrecciavano, finché Robert si rese conto di aver affidato a Sarah dei segreti su se stesso, sui suoi genitori e sulla sua vita di casa, che mai avrebbe pensato.
La casa del sonno Jonathan Coe
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Mi guardò canzonatorio e sibillinamente disse "Nudols la lealtà...la lealtà...! Ti eicordi la lealtà? Ogni notte che non passi come vorresti, ogni volta che inganni un desiderio, ogni rinculata è un attentato alla lelatà. Devi essere dove davvero vuoi essere, devi essere con chi davvero vuoi essere. Devi dormire con la donna che ami. Nudols! Rocrdi, Nudols? L'aquila non perse mai tanto tempo, come quando volle farsi insegnare dal corvo.
Vinicio Capossela - non si muore tutte le mattine
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I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo averli creati.
Elias Canetti
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Ah, i Balcani!
Ubriacarsi cos', nei grotti di formica e mattonelle color crema, mentre fa caldo, ubriacarsi di pivo, la birra amara, bersela così, direttamente, calda da dentro le bottiglie da conserva, senza etichetta, di vetro marrone. Ungersi le dita e fogli sulla carta grezza, berla nei negozi di alimentari, dove si vendono le conserve bulgare, coi barattoli gialli e rossi, fumare ai tavolini, con qualche grassa baffuta, buttarsi nei tram ferrosi, sudare in una camera che ha l'azcqua un'ora al giorno, mentre i muratori martellano accanto a un minareto, sentirsi sempre dire dei no, che diventano sì, sudare sotto il cielo pesante, sotto le frecce acuminate del sole.
Pivo? Vuoi una bira fresca?
Sei impazzito? Voglio una pivo, e la voglio calòda, da ubriacarsi all'impiedi.
Sto bene così, nelle case non a posto. Nelle case disfatte e animate. Voglio trascinarmi sperando che non finisca, piangere di vergogna per essere un uomo. In una strada con sette ferramenta, quattro barbieri, sei alimentari e diecimila buchi di artiglieria.
Vinicio Capossela - Non Si Muore Tutte le Mattine.
Ubriacarsi cos', nei grotti di formica e mattonelle color crema, mentre fa caldo, ubriacarsi di pivo, la birra amara, bersela così, direttamente, calda da dentro le bottiglie da conserva, senza etichetta, di vetro marrone. Ungersi le dita e fogli sulla carta grezza, berla nei negozi di alimentari, dove si vendono le conserve bulgare, coi barattoli gialli e rossi, fumare ai tavolini, con qualche grassa baffuta, buttarsi nei tram ferrosi, sudare in una camera che ha l'azcqua un'ora al giorno, mentre i muratori martellano accanto a un minareto, sentirsi sempre dire dei no, che diventano sì, sudare sotto il cielo pesante, sotto le frecce acuminate del sole.
Pivo? Vuoi una bira fresca?
Sei impazzito? Voglio una pivo, e la voglio calòda, da ubriacarsi all'impiedi.
Sto bene così, nelle case non a posto. Nelle case disfatte e animate. Voglio trascinarmi sperando che non finisca, piangere di vergogna per essere un uomo. In una strada con sette ferramenta, quattro barbieri, sei alimentari e diecimila buchi di artiglieria.
Vinicio Capossela - Non Si Muore Tutte le Mattine.
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Le ossessioni, è naturale, non si possono condividere. Nelle settimane immediatamente successive, ogni qualvolta Terry provò a comunicare ad altri la sua passione per questi film o si diede a organizzare retrospettive per gli amici nelle sale di proiezione al campus, dovette scontrarsi con una solida barriera di noia e d’incomprensione. Fu in una di queste occasioni, a sessione primaverile inoltrata, che ebbe con Robert una trascurabile lite di carattere estetico.
“Perché i film allegri non ti piacciono?” gli chiese Robert all’uscita del dipartimento di cinematografia, mentre si avviavano al parcheggio. “Perché ti piacciono solo questi film tristi, deprimenti? Perché non hai le stesse preferenze di tutti gli altri, che so, Casablanca, o quello con James Stewart, quello del Natale?”
Perché non sono opera di artisti autentici,” disse Terry. “Perché sono privi di mistero, privi di arcano”.
“Ma quanto sei snob. Proprio uno snob all’ultimo stadio: dimmi che non è vero. Tu sei convinto che l’unico film che valga la pena vedere è quello che mai nessuno potrà vedere.”
La casa del sonno Jonathan Coe
“Perché i film allegri non ti piacciono?” gli chiese Robert all’uscita del dipartimento di cinematografia, mentre si avviavano al parcheggio. “Perché ti piacciono solo questi film tristi, deprimenti? Perché non hai le stesse preferenze di tutti gli altri, che so, Casablanca, o quello con James Stewart, quello del Natale?”
Perché non sono opera di artisti autentici,” disse Terry. “Perché sono privi di mistero, privi di arcano”.
“Ma quanto sei snob. Proprio uno snob all’ultimo stadio: dimmi che non è vero. Tu sei convinto che l’unico film che valga la pena vedere è quello che mai nessuno potrà vedere.”
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"...Mistica!" proclamai io entrando. "...Mistica ci vuole, e telefoni usati con rispetto! Impugnati come un saluto... e che si faccia silenzio intorno,che qui si tratta di parlarsi. Di sentire qualcuno che se è già andato!
Bisogan essere animisti. Finirla con le barbarie. Fare le cose dissennatamente, divorare in tutti i modi, strapazzarsi senza direzione. Bisogna imparare la lezione dei camionisti che non fanno viaggi a vuoto e li fanno sempre pieni, sia all'andata, che alritorno. Imparare a muoversi quando si sa. Questo sono i vecchi, e le loro musiche azzimate.
Gli altri se ne vanno solo correndo e niente gli appartiene.
Bisogna finirla di non sapere usare le cose, di ingorarne l'anima.
Non si può ancora raccolgiere tutto.
Bisogna cominciare a farsi guidare dalla stanchezza. Stancarsi per bene, stramazzare di fatica. Non ne resta allora per le stradine laterali. La strada grossa è quella che conta, e dev'essere ben lastricata, deve spaccare le schiene, di modo che non ce ne rimanga più per perdersi.
Vinicio Capossela - Non si muore tutte le mattine.
Bisogan essere animisti. Finirla con le barbarie. Fare le cose dissennatamente, divorare in tutti i modi, strapazzarsi senza direzione. Bisogna imparare la lezione dei camionisti che non fanno viaggi a vuoto e li fanno sempre pieni, sia all'andata, che alritorno. Imparare a muoversi quando si sa. Questo sono i vecchi, e le loro musiche azzimate.
Gli altri se ne vanno solo correndo e niente gli appartiene.
Bisogna finirla di non sapere usare le cose, di ingorarne l'anima.
Non si può ancora raccolgiere tutto.
Bisogna cominciare a farsi guidare dalla stanchezza. Stancarsi per bene, stramazzare di fatica. Non ne resta allora per le stradine laterali. La strada grossa è quella che conta, e dev'essere ben lastricata, deve spaccare le schiene, di modo che non ce ne rimanga più per perdersi.
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Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori.
Albert Camus
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Il pappagallo intanto becchettava i semi. Il girasole steso, senza più petali, il grande rosone esposto, gli alveoli dei semi come un radiatore, porgeva eroico sullo stenditoio dei panni il suo petto guerriero. L'adornava il verde accennato dei petali ventosi...stendardo rotondo...abbattuto come una cernia...trafitto dai semi, mobile come una spalliera...si rassegnava alle cure del pappagallo...
Vinicio Capossela - Non si muore tutte le Mattine
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- orsomarso2
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Uno scorpione nella terra del cortile veniva assalito dalle formiche ... era tanto più grosso, che non sapeva come difendersi...agitava la coda gelatinosa, la luce gli trapassava la scorza trasparente...muoveva le pinze, e il pungiglione, ma erano così piccole che non poteva nulla contro di loro. Le formiche lo svuotavano dentro....
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