J.T.Leroy - Ingannevole è il cuore più di ogni cosa

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Barramundi
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J.T.Leroy - Ingannevole è il cuore più di ogni cosa

Messaggio da Barramundi »

Il veleno nel cuore. E' un acido corrosivo che colpisce un bambino di quattro anni quando scopre che i suoi veri genitori non sono quelli che lo hanno cresciuto, ma una ragazza, Sarah, ancora adolescente, che ne ha ottenuto l'affidamento e che vive prostituendosi.
Da quel momento comincerà una nuova vita che lo porterà a perdere la sua identità sessuale, incapace di riconoscere la sua immagine allo specchio.
Tra orsetti di peluche, rossetti, preghiere, violenze, camionisti, sangue, sperma, mutandine con il pizzo, acqua bollente, Jeremiah passerà dalle mani della madre a quelle dei nonni, fanatici religiosi, a quelle dei mariti, fidanzati, compagni, sfruttatori della madre, che lo puniranno e lo segneranno nell'anima, violenteranno, educheranno.
Giorno dopo giorno questo bambino imparerà ad accettare le regole che gli vengono imposte, i digiuni e le punizioni purificatrici con l'acqua bollente e la candeggina dei nonni, i travestimenti da femmina della madre, la vita randagia, l'accucciarsi dentro una cuccia di cane, l'unico rifugio confortevole, per spegnere tutte le sensazioni lasciate dalle cinghiate, dalle piaghe, dal terrore...
E' il romanzo dell'America randagia, della società che vive ai margini del benessere, tra roulotte fatiscenti, parcheggi per camionisti, stazioni di servizio con le cameriere con le scarpe da ginnastica con i brillantini, ma è anche il romanzo di notti stellate, di lacrime di pietra e di dolcezza. La dolcezza ingenua di un bambino di fronte alla violenza.

Con questo libro, J.T.Leroy, giovane 24enne, si consacra il miglior scrittore "maledetto" della sua generazione, alimentando il mito che, tra autobiografia e finzione, i libri sanno sempre delle "viscere di qualcuno".
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ai.amano
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Messaggio da ai.amano »

mi hai convinto!
non ho mai letto nulla di leroy, me lo segno come prossimo da cercare in biblioteca.

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shandy
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Messaggio da shandy »

l'ho letto d'un fiato in una giornata d'estate ma per tutto il tempo ho avuto addosso un'appiccicosissima sensazione di fastidio che ritorna ogni volta che penso a quella storia... :roll:
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Frine
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Messaggio da Frine »

un'appiccicosissima sensazione di fastidio che ritorna ogni volta che penso a quella storia..
ecco, brava.. io ho odiato questo libro con tutta me stessa.. adesso cerco una delle innumerevoli volte in cui ne ho scritto peste e corna sul forum..
ecco: qui, per esempio..
Ultima modifica di Frine il sab nov 27, 2004 12:21 pm, modificato 1 volta in totale.
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Conf
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Messaggio da Conf »

L'ho letto da poco e come già scritto in un altro topic, non ho capito se è un grido di dolore o pura pedofilia.
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shandy
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Messaggio da shandy »

quoto in pieno Frine, nel messaggio che ci ha linkato:
Frine ha scritto:TROPPO crudo, TROPPO violento, TROPPO cattivo, tanto da sembrare finto e compiaciuto di tanto "scandalo" (non dico che debba essere verosimile, ma l'impressione che mi ha dato è stata "scrivo queste cose per sconvolgerti, ci sono riuscito, eh?").
sarà anche un grido di dolore, ma c'è troppo compiacimento nella voce per prenderlo sul serio.

mi sembra solo l'ennesimo artista maledetto che mette in mostra la propria sofferenza e la propria diversità a scopi puramente commerciali.

e pare ci riesca. guadagna bene, il ragazzo.
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ai.amano
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Messaggio da ai.amano »

Ho finalmente tenuto fede al proponimento e l'ho preso da uno scaffale della biblioteca,
(a dire la verità per caso, mi ero completamente dimenticata del consiglio...).
Le prime pagine mi hanno fatto davvero stare male,
dovevo fermarmi e "respirare",
come già mi era successo con alcune opere di welsh.
Andando avanti, non dico che ti anestetizzi, ma di sicuro cominci ad aspettarti ogni volta il peggio, che non tarda ad arrivare.
D'accordo sul "troppo", ma non sono così sicura che sia falso.
Credo che leggerò anche "sarah".

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Theut
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Messaggio da Theut »

Appena finito...
Le prime pagine mi hanno fatto stare fisicamente male: il distacco dalla famiglia, le terribili bugie con tanto di minaccia di morte nei modi più terribili e le violenze mi hanno davvero angosciata.
Poi però ho notato il "compiacimento" dell'autore per certe scene, situazioni, e il tutto mi è sembrato scritto per motivi commerciali.
In più non mi ha convinto nemmeno il modo che ha Leroy di scrivere: tra l'altro troppo frammentario, mi ha dato l'idea di appunti buttati lì e rivisti pezzo per pezzo, non inseriti per creare un romanzo organico.
Infinine la frase
ma è anche il romanzo di notti stellate, di lacrime di pietra e di dolcezza
non mi trova per nulla d'accordo... io dolcezza proprio non ne ho vista :|

Tirando le somme direi che non mi è piaciuto per niente :no!:
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Lordpolo
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Messaggio da Lordpolo »

come già mi era successo con alcune opere di welsh.
:no!: Eh no, non confondiamo il cioccolato con la merda.

(si può dire merda sul forum? :lol: )

Welsh è molto crudo, capisco che possa mettere a disagio, anche stomacare (la tenia parlante del Lercio mica è robbbba per Orsoline :mrgreen: ) però ha una sua originalità, un suo stile ben definito, una capacità di trascinarti dentro la storia, per quanto squinternata possa essere.

Leroy... Bah, mi è sembrato una raccolta di pensierini zozzi pour épater les bourgeois.
Perfido igienista©

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shandy
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Messaggio da shandy »

Eh no, non confondiamo il cioccolato con la merda.

(si può dire merda sul forum?)
eh no! :naughty: è cioccolato che non si può dire!

comunque sono contenta che la mia impressione sia condivisa da molti. mi sento meno sola. grazie.
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il-picchio
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Messaggio da il-picchio »

oh, finalmente l'ho letto pure io, e devo dire che mi ha dato un'impressione tutta diversa... :think:
ecchissenefrega? no, così, se qualcuno ha voglia di riaprire il discorso, vi riporto quello che ho scritto nella journal entry al ring su BC.com, che non ce la faccio a scrivere dell'altro, insomma, mi autocito:
uh, però!!!
angoscioso e terribile, ma non così "fastidioso" come poteva diventare: avrebbe potuto essere un libro morboso e compiaciuto, invece l'ho trovato, a suo modo, "delicato": ogni esperienza è raccontata attraverso gli occhi di un bambino, e davvero ho percepito la sua ingenuità, la sua fiducia negli adulti come punti di riferimento da cui accettare ogni cosa "perchè viene da loro e quindi dev'essere per forza giusta".
questo rende la storia ancora più feroce (un bambino, senza difese, senza armatura, subisce ogni cosa in nome del suo bisogno di sicurezza e di affetto, e questo rende ancora più infame ogni sopruso) ma la rende al tempo stesso "tenera", descrivendo così bene quanto si possa accettare quando si è innocenti e disperatamente pronti a credere a chiunque sembri offrire un nido sicuro.
anche la scrittura, con le sue divagazioni e smarrimenti, i suoi salti e ritorni, mi ha dato la sensazione di un racconto nato dalla mente di un bimbo, che ricorda emotivamente e confusamente la sua storia.
insomma, non so se, come hanno detto molti, sia una squallida operazione di marketing, se sia solo un libro provocatorio aggratis per fare soldi, ma l'ho trovato comunque molto ben scritto
e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan)
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ciucchino
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Messaggio da ciucchino »

Al di là dell’operazione commerciale, il romanzo è sconcertante: la prima parte è stata difficile da leggere perché è impossibile non immedesimarsi nell’angoscia terribile di un bambino di quattro anni portato via da una casa accogliente e da genitori adottivi che lo amano e che viene poi traumatizzato con continue minacce di abbandono e di torture. Il bambino impara così a non piangere e si affeziona morbosamente a questa madre che ha sempre più problemi psicologici.
Come già detto da altri bookcrosser, nel proseguo del libro mi sembra però che l’autore esageri con la morbosità come se volesse fare una gara a scovare qualcosa di sempre più terribile a cui sottoporre Jeremiah che non ha più una sua identità e che è disposto a subire qualsiasi violenza pur di avere un minimo affetto. Questa è la parte che fa più male: l’idea che un bambino, poi adolescente, possa voler ogni sopruso pur di avere il calore di una carezza e una parvenza di affetto.
L’ho letto da un po’ di tempo ma è difficile dire se mi sia piaciuto o meno: la prima parte sicuramente sì anche se la lettura è troppo angosciante, ma poi verso la fine mi è sembrato troppo forzata la follia della madre in un crescendo di comportamenti squilibrati e irrazionali.
"I libri li rubavo. I libri non dovrebbero costare nulla, pensavo allora e penso ancora oggi".
(Pascal Mercier, "Treno di notte per Lisbona)

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Eilan86
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Messaggio da Eilan86 »

Io non sono riuscita a finirlo.....mi è sembrato troppo crudo e ad un certo punto mi ha fatto venire la nausea. Penso che sia troppo allucinante per essere vero e non capisco come Leroy faccia ad essere considerato un grande scrittore....
I furetti filosofi erano giunti da tempo a questa conclusione, e la chiamavano saggezza:possiamo conquistare la felicità soltanto cercando di ragguingere quello che amiamo di più al mondo." da "Le storie dei furetti" Richard Bach

Se avete bisogno di contattarmi mandate un mp o cercatemi su msn
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pilla
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Messaggio da pilla »

concordo! l'ho trovato forzatamente crudo e non mi è piaciuto per niente...
per farmi del male ho letto anche sarah... stesso giudizio :(
Aquilegya
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Re: J.T.Leroy - Ingannevole è il cuore più di ogni cosa

Messaggio da Aquilegya »

Inizio a leggere questo libro. Sgombero la mente e mi infilo nei pensieri altrui, come ogni volta che leggo un romanzo, una storia. Mi pongo davanti alle lettere, parole, frasi, emozioni, completamente pura, come una bambina. Ma quando sono davanti al protagonista del libro, un bambino di nome Jeremiah, mi ritrovo adulta. Ricordo di colpo chi sono, cosa sono o cerco di essere e mi scontro contro una realtà dura, confusa e di totale smarrimento e fatico a respirare. Un duro colpo, ma stranamente attutito. Quel bambino che racconta in prima persona la sua vita è davanti a me, dolce, pur strapazzato dentro e fuori con violenza e rabbia, pulito, pur vivendo nel sudiciume. E spero che i miei sogni rimangano sempre bellissimi incanti.
La storia di Jeremiah scivola via raccontata come in un sogno ad occhi spalancati. Il bambino rimane un respiro lieve, anche dentro una tempesta. Dietro abusi sessuali, fanatismo religioso, punizioni e redenzioni di colpe non consumate, travestimenti, dolore così cercato o totalmente subito e accettato, trova la sua innocenza. Un vero mistero di purezza simile ad un fiore cresciuto con forza in una fogna. Un dono tenero e lucido, una candida confusione che ti fa perdere l'equilibrio e ti incolla alle pagine per ritrovarlo per sempre.
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aly24j
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Re: J.T.Leroy - Ingannevole è il cuore più di ogni cosa

Messaggio da aly24j »

BC Shelf ** aNobii ** BookMooch (in letargo)
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Daniel Nettle - Felicità. I segreti dietro il tuo sorriso (finito, devo trovare la forza di recensirlo)
Alain de Bottom - Il corso dell'amore

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Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo [...]. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto...(Italo Calvino)
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etnagigante
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Re: J.T.Leroy - Ingannevole è il cuore più di ogni cosa

Messaggio da etnagigante »

Incollo quello che ho scritto su Anobii

Jeremiah, figlio della lucertola da parcheggio Sarah, vive tra abusi, eccessi e disordini mentali legati all'incertezza della propria sessualità, disturbata dalla giovanissima madre che cerca di abbigliarlo come se fosse una femminuccia per risultare più gradevole ai suoi uomini passeggeri.
A rendere ancora meno stabile la sua vita ci sono le periodiche permanenze a casa dei nonni, fanatici religiosi dall'educazione severissima con pene corporali.
Il piccolo Jeremiah cresce col desiderio di essere amato ma rifiuta il proprio corpo maschile e richiede punizioni a suon di cinghiate per scontare i proprio errori.
Il romanzo di LeRoy, a metà strada tra seguito del precedente "Sarah" e parvenza di autobiografia, è violento, duro e disturbante. Tutto viene mitigato se si pensa che lo scrittore è una creazione letteraria della musicista americana Laura Albert.
A valle, tra masse ebre, la nera, l'accesa d'ira Etna ti moveva; l'Etna gigante, lave vomitante. Arida secca l'arena, l'erbe essa martellava.
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