E dato che quel pezzo non è eccessivamente chilometrico...che ne dici di fare un copia-incolla qui invece che costringere i malcapitati lettori con un "modem + portafoglio mezzo vuoto" ad aprire il tuo blog personale?
Magari gli interessa solo il libro..
Lo copioincollo io:
Certi autori sembrano avere costruito un vero e proprio mondo a sé, e quando ci entri sembra davvero che ti si schiuda un territorio immenso da esplorare, vivo e cangiante. Nel caso di Joyce Carol Oates, è la mole stessa del suo lavoro a dare questa impressione. Una scrittrice che è già ?classica?, il suo successo risale ai tempi dell?università, ed i suoi numerosissimi lavori includono dai romanzi ai racconti, passando per la saggistica, il teatro e la poesia.
E poi, gli spazi: nelle sue storie sembra di perdersi nei grandi spazi della provincia americana, in un?atmosfera torpida, sonnolenta, ma come governata da qualcosa di arcaico che soggiace a tutto quanto. La narrazione di JCO è sempre realistica, registra il proprio tempo, trasversale rispetto alle fasce d?età e alle classi sociali: la scrittrice sembra conoscere tutti, con uno sguardo neutro, di sicuro curioso, ma deferente. Eppure, allo stesso tempo, sembra andare oltre il mero realismo per cogliere qualcosa di più impalpabile. Da una autrice che dichiara di passare la maggior parte del tempo fantasticando e facendo disegnini su un foglio (ma come fa, allora, a produrre sempre così tante pagine?), non stupisce leggere racconti che dalla scena ?oggettiva? virano nell?incubo, che sembrano, appunto, una fantasticheria ad occhi aperti, che può assumere i risvolti più inattesi.
Io sto leggendo una raccolta di suoi racconti dei primi anni ?70, ?Figli randagi? (se a qualcuno interessa lo trova su
http://www.internetbookshop.it), in particolare ho letto i primi tre. Sono stata colpita da una analogia vistosa tra questi racconti: in tutti c?è una casa, simbolo di una vita tranquilla, spesso agiata ed invidiata, che sembra andare avanti senza scossoni, e in tutti e tre questa casa finisce per essere espugnata, invasa, e la vita del protagonista cambiata inesorabilmente. E questa struttura non rimanda appunto all?arcaicità di una favola, e di quella sua derivazione che è il racconto del terrore, film horror incluso? Per esempio, nel celebre ?Dove stai andando, da dove vieni?? la protagonista vede spezzarsi la monotonia gradevole e protetta della sua vita di ragazzina quando, lasciata sola a casa dai genitori, un bullo la costringe ad andarsene con lui dopo averla assediata. Un salto nel vuoto che la accomuna al professore universitario del secondo racconto, in cui, però, è la vita di un altro personaggio ad essere sconvolta più profondamente..., e all?urbanista affermato del terzo, che scopre l?esistenza di uno strano essere che vorrebbe entrare di forza nel bel quadretto borghese della sua vita familiare.
Per ora è tutto - se volete approfondire JCO, vi rimando ad un ricco sito in inglese:
http://www.usfca.edu/fac-staff/southerr/jco.bio.html
Oh, e alla mia rece di "Middle Age - A Romance"!