Confidenze troppo intime di Patrice Leconte
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Confidenze troppo intime di Patrice Leconte
Su richiesta di Churra... la mia personale recensione
Non citerò la trama nel dettaglio, perché sapere già alcuni particolari rovinerebbe le varie sorprese.
Nonostante l'irruzione di alcuni personaggi di contorno, che con il loro intervento (a volte umoristico, a volte tragico) alleggeriscono la tensione che aleggia irrisolta su tutto il film, il film è un film "a due" concentrato esclusivamente sulla relazione fra i protagonisti: una donna in crisi di coppia con il marito e un fiscalista.
E' un film parlato, dove le parole costruiscono tutto in dialoghi molto intensi, silenzi molto intensi e gesti.
Alcune battute sono davvero fulminanti, ma non c'è mai una eccessiva ricercatezza, il linguaggio rimane esplicito e quotidiano.
Patrice Leconte sceglie uno stile di regia apparentemente "sciatto", con telecamera a mano e audio in presa diretta, "inseguendo" i personaggi nei loro movimenti, spessp rivelando attraverso immagini particolari che confondono le acque, e aprono una diversa interpretazione di ciò che i personaggi dicono o fanno.
Dicono i "veri" critici (La Levantesi, sulla Stampa)
(...) E' intrigante l'idea di partenza di «Confidenze troppo intime», un film scritto da Jerome Tonnerre e messo in scena da Patrice Leconte; ma è anche uno spunto narrativo insidioso che rischierebbe di risultare intellettualistico o fragile o banalmente morboso se non fosse per la raffinatezza e il senso dello spettacolo con cui è raccontato sull'arco di 104 avvincenti minuti. (...) Ambientato quasi tutto nello studio di Luchini e praticamente privo di azione, «Confidenze troppo intime» è girato come un thriller (sentimentale, precisa il regista) e non perde mai di ritmo e di tensione. Leconte dimostra di aver ben assimilato la lezione magistrale di Hitchcock, che in «La finestra sul cortile» aveva saputo coniugare suspense, claustrofobia, umorismo e sensualità.
Non citerò la trama nel dettaglio, perché sapere già alcuni particolari rovinerebbe le varie sorprese.
Nonostante l'irruzione di alcuni personaggi di contorno, che con il loro intervento (a volte umoristico, a volte tragico) alleggeriscono la tensione che aleggia irrisolta su tutto il film, il film è un film "a due" concentrato esclusivamente sulla relazione fra i protagonisti: una donna in crisi di coppia con il marito e un fiscalista.
E' un film parlato, dove le parole costruiscono tutto in dialoghi molto intensi, silenzi molto intensi e gesti.
Alcune battute sono davvero fulminanti, ma non c'è mai una eccessiva ricercatezza, il linguaggio rimane esplicito e quotidiano.
Patrice Leconte sceglie uno stile di regia apparentemente "sciatto", con telecamera a mano e audio in presa diretta, "inseguendo" i personaggi nei loro movimenti, spessp rivelando attraverso immagini particolari che confondono le acque, e aprono una diversa interpretazione di ciò che i personaggi dicono o fanno.
Dicono i "veri" critici (La Levantesi, sulla Stampa)
(...) E' intrigante l'idea di partenza di «Confidenze troppo intime», un film scritto da Jerome Tonnerre e messo in scena da Patrice Leconte; ma è anche uno spunto narrativo insidioso che rischierebbe di risultare intellettualistico o fragile o banalmente morboso se non fosse per la raffinatezza e il senso dello spettacolo con cui è raccontato sull'arco di 104 avvincenti minuti. (...) Ambientato quasi tutto nello studio di Luchini e praticamente privo di azione, «Confidenze troppo intime» è girato come un thriller (sentimentale, precisa il regista) e non perde mai di ritmo e di tensione. Leconte dimostra di aver ben assimilato la lezione magistrale di Hitchcock, che in «La finestra sul cortile» aveva saputo coniugare suspense, claustrofobia, umorismo e sensualità.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaber)
+++
La speranza ha due splendidi figli: sdegno e coraggio. Sdegno per le cose come sono e coraggio per cambiarle.
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Controrecensione:
una nevrotica stile Laura Morante e un represso stile Billy Cristal con due sole espressioni facciali (sguardo perso nel vuoto e occhi spalancati alla parola "orgasmi") si incontrano e si psicanalizzano vicendevolmente nonostante l'unico laureato in psicologia stia a due porte di distanza e si faccia pure pagare caro. Si parla tanto e non si dice sempre la verità, ma l'importante è che sia qualcuno ad ascoltarci, e non necessariamente a darci consigli. Un po' confuso in alcuni punti (non ho ben capito alla fine cosa fosse la verità e cosa no) e mancante di ritmo nella seconda parte. Questo film è la controprova vivente che posso vedere anche film senza esplosioni, topless e schizzi di sangue.
una nevrotica stile Laura Morante e un represso stile Billy Cristal con due sole espressioni facciali (sguardo perso nel vuoto e occhi spalancati alla parola "orgasmi") si incontrano e si psicanalizzano vicendevolmente nonostante l'unico laureato in psicologia stia a due porte di distanza e si faccia pure pagare caro. Si parla tanto e non si dice sempre la verità, ma l'importante è che sia qualcuno ad ascoltarci, e non necessariamente a darci consigli. Un po' confuso in alcuni punti (non ho ben capito alla fine cosa fosse la verità e cosa no) e mancante di ritmo nella seconda parte. Questo film è la controprova vivente che posso vedere anche film senza esplosioni, topless e schizzi di sangue.

Mi avete convinta a vederlo, PERO' in homevideo 

"Twenty years from now you will be more disappointed by the things you didn't do than by the ones you did. So throw off the bowlines... Explore. Dream". Mark Twain
http://supermaison.clarence.com
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- parolina
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Della serie: ridurre la percentuale di rischio del rapporto costo biglietto - gradimento del film!!
Almeno in dividdì, dai!
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- silevainvolo
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e invece io lo appoggio: un film bello elegante, pensante, dai simboli nascosti, ironico molto studiato in certi particolari scenografici e di luci... Noiose sono spesso le recensioni che leggo sui giornali e che fanno passare la voglia di andare al cinema
il muschio che vive nel mio giardino è la foresta segreta dei miei occhi (A. Casiraghy)
- Carmilla
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Non ho ancora visto il film ma che Luchini abbia solo due espressioni facciali mi risulta difficile da credere...
Verifico e scrivo nei prossimi giorni

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"La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e come la si ricorda per raccontarla"
Gabriel Garcia Marquez
"Farai la fine del profeta Ezechiele che soffiò, soffiò ma non riuscì a buttare giù la casa di mattoni"
The Haunted House

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- TierrayLibertad
- Olandese Volante
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Io invece sottoscrivo pienamente il giudizio di silevainvolo.
Ciao
TyL
Ciao
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Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario

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(A. Machado)
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«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
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L'ho visto ieri al mio cineforum. All'inizio mi e' sembrato un po' inverosimile che un uomo potesse reagire agli "eventi" (non voglio svelare niente!) come reagisce il protagonista, pero' poi le cose si evolvono per entrambi e....beh, un'altro bel film di Leconte, di cui avevo visto gia' "L'uomo del treno".
Ho trovato la prima parte piu' frizzante e veloce della seconda. Ma quello che mi e' rimasto impresso e' lo sguardo allibito di lui!!!
Ho trovato la prima parte piu' frizzante e veloce della seconda. Ma quello che mi e' rimasto impresso e' lo sguardo allibito di lui!!!