Leo Perutz - Dalle nove alle nove

[-gioRgio-]

Se il " -1 " e' riferito a me, toglilo pure: il fatto di non essere perfetto non vuol dire che non sia un buon libro, come ho gia' scritto qui

[Rodolfo II]

Allora vai con Il cavaliere svedese. Se non ti piace, allora direi che lo scrittore non fa per te, visto che come romanzo è abbastanza rappresentativo del suo stile e del suo modo di intendere e fare letteratura...

[vzsherazade]

il cavaliere svedese è 1
il cavaliere svedese è 2
il cavaliere svedese è 3

AGGIUDICATO!

scopriremo a breve chi l'avrà vinta fra me e perutz
grazie

sh

[Carmilla]

Ma come, mi allontano qualche giorno e fate cadere la discussione su Perutz?
Caro Giorgio il momento di cui tu parli non mi è sembrato contraddittorio o «forzato» se consideri che

la storia ruota proprio intorno ad uno scambio di personalità, o meglio al desiderio testardo e irragionevole (sebbene poi realizzato) di una persona di diventarne un'altra. Non solo il protagonista non è più un bandito, ma ha fatto di tutto per non esserlo, ha fatto di tutto per «diventare» il cavaliere svedese e non solo per credere di esserle o perché gli altri credano che lui lo sia. Lui teme quella donna proprio perchè è l'unica in grado di strappargli il suo tesoro più prezioso, la sua nuova identità. E inizia a strappargliela proprio nel momento in cui lo costringe a impugnare di nuovo un'arma per uccidere a sangue freddo. Mi sembra logico che lui si muova male in questo terreno liminare in cui è un po' l'una e un po' l'altra delle sue identità. Inoltre, per quanto avvezzi all'omicidio, una cosa è ammazzare uno sconosciuto, una cosa è uccidere la propria ex amante. Credo inoltre che il temporeggiamento di lui fosse spiegato anche con motivi pratici, forse il buio o qualcosa del genere. Andrò a controllare!

[Rodolfo II]

Forse "Dalle nove alle nove", che mi è stato regalato pochi giorni fa, è il giusto antidoto alla mia attuale anoressia libresca.

Stasera lo inizio e poi vi faccio sapere (nell'attesa non trattenete il respiro ).

[potbook]

Forse?

[Miss Piggott]

Lo sto leggendo adesso, lo termino stasera...
Un libro davvero assurdo...
Nella foga, un paio di settimane fa ho preso anche "Di notte sotto un ponte di pietra" e un altro titolo in cui ci sta in mezzo Leonardo da Vinci ma ora non mi sovviene...
Tra poco vi dirò se faccio parte anche io del club degli amici di Perutz

[Rodolfo II]

Confermo la definizione di Miss Piggott: per quanto Perutz mi abbia abituato con l'eccentricità dei suoi personaggi, questo ha lasciato spiazzato pure me.
Perché se è vero che i suoi romanzi, come già detto più volte, sono meccanismi quasi perfetti che procedono verso un finale inevitabile (che spesso è imprevedibile solo nei modi e non nella sostanza), questo libro, o almeno la prima parte, lascia il lettore assolutamente disorientato. Quali siano i moventi di Stanislaus Demba rimane un enigma, così come il suo carattere.

Conto di finirlo anche io stasera.

[Miss Piggott]

Finito ieri sera dopo essere stramazzata sul divano di ritorno dal lavoro...

Allora, devo dire che avevo intuito dopo poche pagine il motivo dello strano comportamento di Demba, per cui nel momento in cui lui stesso racconta quello che gli è successo ho potuto aggiungere al puzzle il tassello che mi mancava...
La fine "beffarda" mi ha lasciato basita, ma sorridente, e mi ha fatto capire ancora di più il motivo per cui Hitchcock volesse trarre un film da questo libro. La tensione e il ritmo di questa storia sarebbero stati perfetti per lui, e anche l'ambientazione nella Vienna di primo Novecento è l'ideale...
Mi sarebbe davvero piaciuto vedere che film Hitchcock ne avrebbe realizzato. Che peccato!
Rodolfo? Tu che ne dici?

[Rodolfo II]

Il mio commento è rimandato a domani, perché non l'ho ancora finito (oggi ho dovuto studiare). Però questo finale a sorpresa mi incuriosisce sempre di più (mi mancano una trentina di pagine).

[Rodolfo II]

Finito poco fa, e mi è piaciuto. Sinceramente il finale non me lo aspettavo. Sarò tonto io, ma nonostante non sia certo la prima volta che mi imbatto in una conclusione simile anche questa volta non l'avevo minimamente prevista, forse per una questione tutta mia di "sospensione dell'incredulità".

Per il resto ho ritrovato moltissime caratteristiche dello stile di Perutz. La "follia" più o meno accentuata del protagonista (si vedano i suoi Rodolfo II e Turlupin), l'ineluttabilità degli avvenimenti (anche se in questo caso a me sfuggiva un po' il disegno complessivo della storia, mentre i singoli episodi erano meccanismi perfetti che congiuravano contro il povero Demba), l'intrusione di un elemento imprevisto o irrazionale che sconvolge una vita apparentemente ordinaria, l'estremo realismo dei personaggi, delle loro azioni e della scenografia in generale, realismo che si trova a fare i conti con qualcosa di imprevedibile (le reazioni spesso sproporzionate del protagonista, la sua presunta pericolosità nel finale eccetera).

[potbook]

probabilmente non é il 3D giusto ma, gentilissimo Rodolfo, vengo a chiedere...il tuo ray si sbloccherá prima o poi??

dimmi di si dimmi di si

[Miss Piggott]

Allora, basta questo libro per essere accettati dal club degli amici di Perutz, oppure devo procedere almeno ad un altro paio di letture?

[Rodolfo II]

Tu leggine almeno un altro, che male non ti fa. La commissione apposita (cioè il sottoscritto, che nell'occasione userà un plurale di maestà) valuterà la tua richiesta di ammissione...