Ascoltatori: genio e/o mediocrità (essere onnivoro oggi)

I bookcorsari ascoltano anche musica (pare strano ma vero) e qui si puo' discutere dell'argomento.

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-gioRgio-
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Ascoltatori: genio e/o mediocrità (essere onnivoro oggi)

Messaggio da -gioRgio- »

Stimolato dal messaggio del Mago, stavo riflettendo sulla questione in termini piu' generali. Ieri pomeriggio ascoltavo, non senza qualche senso di colpa latente, una canzone di Shakira che, in effetti, era proprio banale banale ma ben confezionata e poi basata su un ritmo di tango molto serrato, inesorabilmente trascinante.
Non e' che stia cercando giustificazioni. Mi chiedo pero' il perche'.
Non credo di essere l'unico che, pur trovando il suo naturale territorio in spazi musicali piu' evoluti e complessi, abbia poi nella sua playlist "Hanno ucciso l'uomo ragno". Non mi pare che c'entri lo spirito di trasgressione. Un po' come quando ci si attacca a ciucciare un tubetto di maionese industriale: lo si sa che e' una schifezza, ma ha un sapore tutto suo...
-gioRgio-

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ilmagodilussino
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Messaggio da ilmagodilussino »

al volo perchè oggi pare che la coalizione dei pasticcioni cosmici si sia coalizzata contro di me (perchè non sono nato al tempo dei faraoni? che magnifico caposquadra alla costrozione delle piramidi sarei stato......); ma prometto di ritornare in (interessanterrimo) argomento.

in effetti scakira (o come cavolo si chiama) non può non magnetizzare :roll: ; ma la stessa tua riflessione (e sensazione) mi ha colto spesso.
sono sensibile a questo dualismo (non tra "alto" e "basso", ma tra ciò che i nosri schemi mentali, passioni, conoscenze, incasellano così). e la musica (ma è forse per inclinazione personale; anche per te?...) lo contiene e rappresenta molto bene.
forse che l'atto stesso far fare musica, pensare musica, ascoltare musica travalichi le categorie che appiccichiamo per i più vari motivi. è questo il suo segreto?

una chicca: tahiti trot (tea for two) di shostakovich: http://www.moscowchamberorchestra.com/sound/shost19.mp3 :wink:

p.s. l'"esere onnivoro" è poi, credo, come il mio imperativo filosofico "tutto, e male" (illuminista nell'epoca della specializzazione?)

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a sera, una postilla (ascoltando alla radio fidelio): ascolto e penso. penso che fuori, mica troppo lontano, c'è una guerra, mica troppo pulita; e ascoltando, "sentendo", sono ("mi sento") allo stesso tempo più lontano e distaccato, protetto, ma anche più vulnerabile, sensibile.
anche questo è un bel problema; hitler ascoltava wagner (che adoro) e a gahndi, mi pare d'aver letto, la musica non diceva granché (la sua famosa foto al'organetto a mantice pare sia una posa voluta dal reporter)....boh...
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-gioRgio-
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Messaggio da -gioRgio- »

Azzz... contavo di rispondere con tutta tranquillita' e concentrazione lunedi' mattina, poi mi sono ricordato che domenica notte il forum si ritrasforma in zucca e non volevo aspettare l'arrivo del principe che se ne va a zonzo con la scarpina...
Probabile, si', che cio' che ci tocchi davvero sia parte del linguaggio piu' diretto che sfila sotto le nostre idee e arriva dritto a qualche altra parte che delle categorie, estetiche o intellettuali, se ne sbatte allegramente. Posso immaginare che siano stati scritti fiumi di parole sull'argomento - posso immaginarlo perche' sono 'gnurante in materia, ma mi pare argomento talmente universale... - un po' come le cose primordiali, che basta poco per sentirle "nostre", vitali, appaganti, come il sole sulla pelle o gli influssi di primavera, poi si sale di livello e se il sole e' contornato da mare splendido, palme e paesaggi caraibici anche l'occhio ne gode... e magari il fatto che riconosciamo un brano come superiore all'altro non necessariamente significa che ci coinvolga di piu', ma semplicemente che lo troviamo intrigante sia per l'anima che per la mente... si, ma... non ne sono mica convinto :)

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sempre piu' spesso mi trovo a riflettere sul fatto che gente che non stimo ami certe cose che sento "mie". Mi ha sempre fatto incazzare come pochi, un po' come fosse un furto, o reato di lesa maesta' (verso la musica, non verso di me). Oggi mi fa piu' che altro riflettere su cosa nell'uomo ci sia di comune e cosa di assolutamente irriproducibile, e sui significati da assegnare a queste parole, ma qui la cosa si fa davvero molto lunga...
-gioRgio-

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Matrix
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Messaggio da Matrix »

Musicalmente sono onnivoro con una predilezione per il jazz. Tutto dipende dallo stato d'animo. Non disdegno niente, anzi, quando sono in vena di cazzeggio sento qualsiasi zozzeria. Piu' strana e' meglio e'.
Anche per perdere bisogna sapersi battere- Jean Claude Izzo
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LuLù Lupetta
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Messaggio da LuLù Lupetta »

.. se vi dicessi che mi succede lo stesso con i libri?
Cioè che divento possessiva e gelosa dei testi che amo di più da provare disagio fisico a saperli letti da persone che reputo teste di c***o?

Mi sono sempre trastullata con l'idea che certe "arti" fossero prerogativa di anime sensibili, progredite... sempre più spesso vengo prontamente disillusa in base a ciò.

Conosco persone che hanno una cultura musicale (giusto per fare un esempio visto che sto scrivendo in un thread musicale) da far paura.. ma che nella vita hanno la stessa capacità di empatia, sensibilità di un lombrico (e sto offendendo il lombrico,eh?) :roll:

Allora mi chiedo... come si può amare tanto la musica e poi essere uomini/donne di un'aridità unica? E a questo punto, l'arte ha compiuto un suo compito o rimane semplice visione passiva di bellezza?

LuLù
«Avere un libro che ti accompagna è meraviglioso, è il miglior compagno di viaggio: sta zitto quando non vuoi che parli, parla quando vuoi sentir dire qualcosa, ti dà senza chiedere. Se lei viene nella mia biblioteca li vede, i miei veri grandi amici sono lì.»
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-gioRgio-
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Messaggio da -gioRgio- »

SI', questo capita anche a me... resto sempre stupefatto.. certo, in parte e' per quel meccanismo per cui trasfondo me stesso nelle cose che amo, tra cui di certo musica e libri... per cui mi sembra di dare un pezzettino di me stesso a chi disprezzo, o per lo meno non stimo... ed e' vero il viceversa, cioe' la delusione cocente di non vedere apprezzato quel qualcosa di mio da parte di persone che mi piacciono e con cui avverto la possibilita' di una condivisione profonda...
Ma e' altrettanto interessante la riflessione sul fatto che persone tanto diverse da me abbiano da qualche parte dei punti in comune. E' stimolante, di fatto viene automatico il pensare che le persone con cui siamo in sintonia siano "fatte come noi" mentre con quelle che sentiamo lontane "non abbiamo nulla a che spartire", e invece e' evidente che non sia cosi'... perche' l'opera d'arte, in ogni caso, e' esterna a noi, non e' "nostra", ed e' possibile che sia una chiave di lettura per scoprire lati "altri" dell'universo che e' ciascuna persona...
-gioRgio-

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cuore-vivo
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Quale congiunzione degli opposti?

Messaggio da cuore-vivo »

Anch'io anch'io, prima che la carrozzella diventi zucca, questa notte a mezzanotte!

Non sarà che ogni essere umano è "potenzialmente" qualche cosa di superbo, oserei dire di "divino" ed invece tante tante tante volte si "accontenta" di essere molto ma molto ma molto di meno? Diciamo pure il "lombrico" di cui qualche messaggio prima? A voler prendere in considerazione questo primo pensiero allora l'amore filosofico o mentale o razionale per un brano di "alta" musica potrebbe venire messo sullo stesso scaffale interiore del brano di musica demenziale (vi ricordate la musichetta del romano "er piotta"?) che solletica e titilla un nostro interiore sentire un pochino più "animale". Eh si, sembra che ancora ogni essere umano non si sia poi mica tanto affrancato dai suoi istinti, anche quelli più animaleschi. Bellissimo lo spirito, affascinante il pensiero, bella l'anima, interessante l'"istinto", che sicuramente ancora oggi salva ognuno di noi in mille situazioni e ci fa riportare a casa la "pellaccia".
Mi sembra un pochino come quando si fa poesia con il pensiero dell'amore, del sentirsi innamorati, del fascino magnetico del sentimento platonico... e poi improvvisamente ci si risveglia alla grevità e gravità (nel senso di grave, di peso notevole, pesante) del congiumento carnalmente violento. Ohibò!! Bisogna trovare una soluzione, bisogna "conciliare" i due estremi!!! Come fare? :?
Sempre ricordando Ghandi sembra che lui non amasse fare sesso: come secondo gli insegnamenti più intransigenti della chiesa cattolica anche per lui lo si "doveva" fare solo in vista della procreazione, e non solo, ma anche il più sporadicamente possibile. Quale allora la giusta "media res" per l'essere umano di oggi, tendente al bello in tutte le sue componenti interiori? ;)
Ciao.
Marco
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LuLù Lupetta
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Messaggio da LuLù Lupetta »

Ho avuto questo thread in testa da quando Giorgio lo ha creato! :roll:
L'ho riletto questa mattina a mente fredda, con calma... per trovare una risposta che lo mettesse a tacere nella mia mente. :roll:

Che Gandhi non amasse fare sesso o che Hitler adorasse Wagner non implica la profondità del loro bene o del loro male, o almeno dal mio punto di vista non la mette in discussione.
E' vero, l'opera d'arte è esterna a noi, ma penso che proprio per questo ognuno di noi ha una sua particolare chiave di interpretazione che non sarà mai la medesima da essere umano a essere umano. Forse il segreto è racchiuso in questo. Alcuni linguaggi sono ancestrali e parleranno sempre a delle parti "primordiali" di noi.. ecco perchè il motivetto scemo accompagnato dall'oscillare dei fianchi di Shakira ci entra nel cervello. Ed ecco perchè gente tanto diversa si ritrova a "gustare" espressioni artistiche che alla fine li accomunano...

Uhmm.. non sono ancora soddisfatta! :?

LuLù
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Joglar
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Messaggio da Joglar »

Argomento interessante...
Io sono giunta alla conclusione che ciascuno dovrebbe essere "elastico" con se stesso, e saper uscire dalla propria idea di sè al momento opportuno.
Mi spiego: io stessa, ad esempio, adoro la cosiddetta musica "colta", e comunque roba complessa (progressive, in linea di massima, Pink Floyd, DT, Pain of Salvation, ecc.), e spesso mi sono trovata sulle labbra commentini di disprezzo verso il popolo "truzzo" o "fighetto" o "zarro", perchè (generalizzo) tende a rincoglionirsi nel tuz-tuz da discoteca... ma poi mi sono detta: il fatto che tu ami musica meno immediata è sinonimo di "superiorità", anche culturale? E la risposta è stata negativa...
Ognuno di noi ha delle preferenze, è chiaro, ma penso si debba sempre ricordare che sentirsi più "metallari" che "punkettoni" è semplicemente una questione di comodità espressiva... è più facile autodefinirsi, creando categorie, ci si sente anche più... solidi, se mi passate il termine (e soprattutto è più semplice rispondere alla spinosa domanda: "che musica ascolti?" :wink: )
Amo i generi contaminati perchè li ritengo più ricchi, più stimolanti, e per certi versi anche il pop rientra in questa categoria... ha i suoi lati positivi, proprio perchè è un calderone entro il quale possono ribollire all'unisono Shakira e Britney Spears e Giorgia e così via, molto differenti fra di loro...
Personalmente, non ritengo che amare un pezzo più semplice implichi un abbassamento del gusto... anzi, adoro chi riesca a trovare ed apprezzare le caratteristiche positive di qualcosa che a prima vista sembra non averne (tipo un pezzo dal testo completamente idiota ma con una melodia particolarmente orecchiabile o ballabile, e così via), fermo restando che considero la musica una forma d'arte molto espressiva e molto articolata, da approfondire anche (beh, nel mio caso soprattutto) nelle sue manifestazioni più complesse...
In ogni caso, io stessa amo sfogarmi tramite la danza (cosa che però non faccio quasi mai perchè sono praticamente un pezzo di legno :oops: ), e ammetto che un pezzo degli Arcturus, nonostante eserciti sul mio orecchio un indubbio fascino, non è adatto a questo scopo quanto una mezz'ora sparata di hard core o musica da discoteca (il lobotomizzante tuz-tuz, per l'appunto)...
Insomma, in definitiva... viva la varietà di gusti, siamo animali onnivori, dopotutto... :wink:
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Herbert West
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Messaggio da Herbert West »

Belli gli arcturus... cmq la cosa peggiore nella musica è fermarsi all'ascolto di un genere o di un circolo ristretto di autori o bands.
Con le contaminazioni e le fusioni di generi e stili presenti nel panorama odierno, chi ama veramente la musica DEVE necessariamente gurdarsi attorno il + possibile!!!
http://www.myspace.com/stridermetal
http://www.myspace.com/deatharmyband
"tutto ciò che sarai era già stato scritto
se davvero esiste questo Dio ha fallito.
Ogni parola pronunciata sarà lo specchio del tuo dolore
riflette la colpa
alimenta l'odio"
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alexyr
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Messaggio da alexyr »

c'è una battuta ne"il matrimonio del mio migliore amico" che rende perfettamente l'idea:
Julia Roberts sta convincendo Cameron che lui non la vuole più sposare e le dice "LA creme brulée è stupenda,ma ogni tanto si ha voglia di gelatina".
non possiamo vivere di creme brulée. dopo un po' stomaca
**utcumque de me vulgo mortales lucuuntur**
www.enricogianfranchi.com (my favourite photo)
http://perasperaadastra.iobloggo.com perchè non appestare il web,se puoi?
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massiprof
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Messaggio da massiprof »

Ritornando al messaggio primigenio di Giorgio, io penso che non ci sia nulla di cui vergognarsi se, ad un certo momento, uno apprezza una canzone di Shakira basata su un ritmo stile-tango.
In fondo per la musica avviene un processo simile ai film: prima o poi anche l'intellettuale più impegnato e pallosissimo esce con una citazione da Attila il flagello di Dio o da uno dei primi Fantozzi.
Idem per i libri, sia ben chiaro.
In campo musicale, non mi sono mai precluso a priori quasi nulla (ad esempio lo chansonnier Apicella con le canzoni del premier mi rifiuto di ascoltarlo per motivi idelogici): da gruppi rap adoelscenziali come i 50 Cent passo tranquillamente ai magici Concerti brandeburghesi di J.S. Bach. In macchina mi trovate cd di ogni tipo e la scelta degli ascolti dipende spesso dal momento che attraverso.
Da alcune settimane ad esempio ascolto volentieri gli Ska-P e le loro canzoni allegre e casiniste, ma fortemente politicizzate nie testi, perché mi tirano su il morale in un periodo non proprio facile. Magari il mese prossimo passo ai canti alpini...
Isalù
Spugna
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Iscritto il: dom ago 29, 2004 2:12 am
Località: quasi milano

Messaggio da Isalù »

Io credo che tutto stia nella nostra proponsione, tutta occidentale, di voler a tutti i costi trovare il lato "utile" delle cose. Thich Nhat Hanh ha scritto una cosa molto bella sui tanti modi per lavare i piatti: si possono lavare i piatti per avere piatti puliti, o per accontentare la mamma, o perchè coi piatti sporchi nel lavandino non posso sedermi in santa pace a bere una tazza di tè. Il solo modo, suggerisce lui, è di lavare i piatti per lavare i piatti. Lo stesso è per la musica: ascoltarla e basta, registrare, se sei bravo, le sensazioni che ti trasmette, godersela insomma per quello che è. Una volta ho trascinato mio figlio a sentire un concerto di musica classica. Volevo che "allargasse i suoi orizzonti musicali" e fargli cogliere la straordinaria somiglianza con alcuni pezzi di heavy metal, che era la mia colonna sonora in quel periodo, e dimostrargli come, se stava attento, poteva addirittura sentirci Freddy Mercury e un po' di Pink Floyd. Risultato: un sedicenni incazzato che non mi ha parlato per tutta la sera. Ora penso che avesse ragione lui: Mozart o Yngwie Malmsteen o Shakira vanno ascoltati per ascoltarli, prima di massacrare il piacere dell'ascolto con pippe interpretative e ansie di trovare scientificamente il perchè e il dove di tanta bellezza.
"E' la storia, non chi la racconta" (S. King)
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