In famiglia non si parla più... ?
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In famiglia non si parla più... ?
Dopo aver sentito per l'ennesima volta la frase: in famiglia non si parla più, seguita da è colpa della televisione, mi è venuto un po' di prurito alle mani.
Insomma siamo sicuri di essere nel giusto nel demonizzare in tal modo la tv?
La tv è un potentissimo mezzo, ma solo un mezzo e il fatto che sia buona o cattiva dipende dall'uso che ne facciamo.
I miei genitori non hanno mai comprato la tv, quando eravamo più piccole mio nonno ci aveva passato la sua vecchia televisione in b/n, sulla quale si vedevano (male) pochi canali. Quando s'è rotta definitivamente i miei genitori non ne hanno comprata una nuova.
Ora abito con mia nonna, che ha la tv.Fino a qualche anno fa andavo dalla parte di mia nonna solo per guardare qualche cartone e superquark.
Ma il discorso non è questo: la tv si può spegnere. Si deve imparare a dire di no ai bambini (anche a me ne hanno detti, è normale per crescere).
Inoltre mi sono chiesta quando si sarebbe parlato di più nella storia della famiglia italiana?
Dunque mia nonna dava del signore a suo padre e signora a sua madre, non penso ci fossero questi grandi discorsi.
Mio padre ha sempre detto che loro mangiavano in silenzio, semza parlare troppo e sicuramente non gli passava neppure per la testa di chiaccherare con sua madre.
Io? Si, in famiglia parliamo, ma.. Non sempre siamo tutti insieme, ora mia sorella studia fuori, spesso mia mamma è da (l'altra) mia nonna..
Inoltre non mi confido molto con i miei genitori, si, parliamo, discutiamo, chiaccheriamo, ma io, come tutti alla domanda cosa hai fatto oggi? rispondo spesso niente.
I genitori non devono essere nè amici, nè confidenti. Devono essere genitori.Ci amano, si preoccupano per noi, fanno tanti sacrifici... ma neppure loro raccontano tutto quello che gli succede,quello che pensano.
Grazie per avermi dato spazio per sfogarmi, spero che qualche genitore o futuro genitore sia in ascolto.
Insomma siamo sicuri di essere nel giusto nel demonizzare in tal modo la tv?
La tv è un potentissimo mezzo, ma solo un mezzo e il fatto che sia buona o cattiva dipende dall'uso che ne facciamo.
I miei genitori non hanno mai comprato la tv, quando eravamo più piccole mio nonno ci aveva passato la sua vecchia televisione in b/n, sulla quale si vedevano (male) pochi canali. Quando s'è rotta definitivamente i miei genitori non ne hanno comprata una nuova.
Ora abito con mia nonna, che ha la tv.Fino a qualche anno fa andavo dalla parte di mia nonna solo per guardare qualche cartone e superquark.
Ma il discorso non è questo: la tv si può spegnere. Si deve imparare a dire di no ai bambini (anche a me ne hanno detti, è normale per crescere).
Inoltre mi sono chiesta quando si sarebbe parlato di più nella storia della famiglia italiana?
Dunque mia nonna dava del signore a suo padre e signora a sua madre, non penso ci fossero questi grandi discorsi.
Mio padre ha sempre detto che loro mangiavano in silenzio, semza parlare troppo e sicuramente non gli passava neppure per la testa di chiaccherare con sua madre.
Io? Si, in famiglia parliamo, ma.. Non sempre siamo tutti insieme, ora mia sorella studia fuori, spesso mia mamma è da (l'altra) mia nonna..
Inoltre non mi confido molto con i miei genitori, si, parliamo, discutiamo, chiaccheriamo, ma io, come tutti alla domanda cosa hai fatto oggi? rispondo spesso niente.
I genitori non devono essere nè amici, nè confidenti. Devono essere genitori.Ci amano, si preoccupano per noi, fanno tanti sacrifici... ma neppure loro raccontano tutto quello che gli succede,quello che pensano.
Grazie per avermi dato spazio per sfogarmi, spero che qualche genitore o futuro genitore sia in ascolto.
- potbook
- Olandese Volante
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Hai perfettamente ragione, i genitori non sono amici, ma possono essere i nostri confidenti pur restando genitori.
Questo , spero, é quello che passiamo, io e mio marito a nostro figlio di 15 anni.
Per istaurare un buon dialogo, una buona confidenza, é proprio il caso di evitare domande del tipo " cosa hai fatto oggi di bello?" e invece intavolare discorsi che possano interessare tutto il gruppo famigliare...lasciando la maggior parte delle volte che sia lui a introdurre qualcosa che lo interessi....e poi secondo me "parlare in famiglia" non vuol dire solo parlare a tavola o a domanda risponde...é piú legato ad un fattore di confidenza, stima e rispetto che si perpetua nel corso della vita in famiglia.
È vero che non si racconta tutto quello che si pensa o succede, ma deve essere uno scambio reciproco...ti rispetto per quello che provi e ti accetto per quello che sei, diverso da me.
Fino ad ora,
meno male, con il mio tesssssoro funziona.
Questo , spero, é quello che passiamo, io e mio marito a nostro figlio di 15 anni.
Per istaurare un buon dialogo, una buona confidenza, é proprio il caso di evitare domande del tipo " cosa hai fatto oggi di bello?" e invece intavolare discorsi che possano interessare tutto il gruppo famigliare...lasciando la maggior parte delle volte che sia lui a introdurre qualcosa che lo interessi....e poi secondo me "parlare in famiglia" non vuol dire solo parlare a tavola o a domanda risponde...é piú legato ad un fattore di confidenza, stima e rispetto che si perpetua nel corso della vita in famiglia.
È vero che non si racconta tutto quello che si pensa o succede, ma deve essere uno scambio reciproco...ti rispetto per quello che provi e ti accetto per quello che sei, diverso da me.
Fino ad ora,

- Therese
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Qualche mese fa ho fatto la baby-sitter ad una bambina di due anni. Arrivo a casa della famiglia, i genitori sono pronti per uscire a cena, il padre mi guarda comprensivo e mette su la videocassetta di un cartoneanimato, mentre io sarei stata molto più contenta di giocare con la bimba prima di metterla a letto. Fatto sta che la bimba la pensava come me e dopo un quarto d'ora eravamo in cameretta a giocare. ora mi chiedo:
tu vuoi uscire, paghi una baby-sitter e non ti viene in mente che questo dovrebbe impedire alla tua bimba di due anni di guardare ancora una volta la videocassetta?
quindi il problema non è la tv, ma l'uso che qualche genitore ne fa. A casa mia durante la cena si guarda il telegiornale, ma non è mai una cosa passiva, si discute, ci s'infervora, insomma, parlare in famiglia non è solo confidenze, ma soprattutto scambiarsi visioni del mondo arricchendosi.
tu vuoi uscire, paghi una baby-sitter e non ti viene in mente che questo dovrebbe impedire alla tua bimba di due anni di guardare ancora una volta la videocassetta?

quindi il problema non è la tv, ma l'uso che qualche genitore ne fa. A casa mia durante la cena si guarda il telegiornale, ma non è mai una cosa passiva, si discute, ci s'infervora, insomma, parlare in famiglia non è solo confidenze, ma soprattutto scambiarsi visioni del mondo arricchendosi.
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)
cinefila integralista
Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
- Mi dispiace per te.
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- alexyr
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- Località: milano-sanremo..provate a prendermi....
io con i miei ci parlo.e non solo superata la soglia della maturità,ma anche quando ero piccola,piccolissima. Quando tu parli con qualcuno,parli anche di tv. I litigi più fantascentifici a casa mia riguardano(oltre al mio taglio di capellli e le ammaccature alla macchina) Ally MAc Beal, la logica di Nipp/Tuck, l'accettabilità di CSI. Quando vuoi parlare con qualcuno,davvero,e non solo del tempo, ogni motivo è buono.LA tv ci da una scusa per non farlo. Se la spegnamo,diventa più difficile nascondere che noi non VOGLIAMO comunicare. Ma non confondiamo un paravento con una causa scatenante.
**utcumque de me vulgo mortales lucuuntur**
www.enricogianfranchi.com (my favourite photo)
http://perasperaadastra.iobloggo.com perchè non appestare il web,se puoi?
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- liberliber
- amministratrice ziaRottenmeier
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a casa mia mia madre si è sempre rifiutata di avere la televisione in cucina e in eggetti i pasti a casa son sempre stati fonte di grandi chiacchierate (e cosmiche discussioni). Anche perché è l'unica occasione (sempre più rara) in cui siamo tutti a casa.
Di recente mi capita altrove di guardare la tv mentre mangio e in effetti uccide la conversazione...
Di recente mi capita altrove di guardare la tv mentre mangio e in effetti uccide la conversazione...

Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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- silviazza
- Olandese Volante
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Secondo me ha ragione alexyr, dipende dall'uso che facciamo della tv, spesso la tv è un mezzo comodo per non parlare. Ma non è questo il punto. Da me si è sempre guardata poco la tv, ma non per questo si è parlato molto. No, non riesco proprio a collegare le due cose.
Da me si parlava molto di più da piccoli, molto meno tra i 10 ed i 20, un po' di più adesso, ma non c'è molto interesse a raccontarci le cose, non mi sembra importante, mi sembra migliore colitivare il piacere di stare assieme, e per questo quando sono a casa un weekend al mese e mi prendono pure per il culo tutto il tempo ci rimango un po' male...
Comunque devo dire che preferisco una famiglia come la mia (genitori-figli) che quelle in cui sono tutti grandi amiconi, che mi fanno venire il voltastomaco da quanto sono asfissianti.
Se non si fosse capito distinguo nettamente il "parlare" dal "raccontarsi le cose", la seconda cosa non implica la prima...

Da me si parlava molto di più da piccoli, molto meno tra i 10 ed i 20, un po' di più adesso, ma non c'è molto interesse a raccontarci le cose, non mi sembra importante, mi sembra migliore colitivare il piacere di stare assieme, e per questo quando sono a casa un weekend al mese e mi prendono pure per il culo tutto il tempo ci rimango un po' male...
Comunque devo dire che preferisco una famiglia come la mia (genitori-figli) che quelle in cui sono tutti grandi amiconi, che mi fanno venire il voltastomaco da quanto sono asfissianti.
Se non si fosse capito distinguo nettamente il "parlare" dal "raccontarsi le cose", la seconda cosa non implica la prima...
ragazza, tu sei troppo avantigenitori non devono essere nè amici, nè confidenti



- Tanelorn
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In effetti non so quanto sia reale il legame di causa-effetto tra televisione e "dialogo in famiglia"... cioè, dipende veramente dalle persone (come l'esempio sopra della bambina e della videocassetta), più che dalla televisione in sè... per dire, da me la televisione si è sempre guardata, e magari capita anche a tavola, però questo non esclude un dialogo (e con questo intendo sia le "cazzate", sia un dialogo più profondo). Che poi se guardo me e i miei fratelli (e guardo le differenze tra i rapporti in casa) è evidente come la cosa dipenda più che altro delle persone.
Per il resto penso anche io che i genitori non debbano essere amici (non devono avere il ruolo di "sì maddai" se fai delle cazzate, per esempio, perché hanno un ruolo educativo che non si deve perdere), però sul fatto che non debbano essere confidenti ho i miei dubbi... Io coi miei ci parlo molto, di cazzate e di cose serie, e per me sono un appoggio molto importante, non è che però per questo loro non si comportano da genitori.
Per il resto penso anche io che i genitori non debbano essere amici (non devono avere il ruolo di "sì maddai" se fai delle cazzate, per esempio, perché hanno un ruolo educativo che non si deve perdere), però sul fatto che non debbano essere confidenti ho i miei dubbi... Io coi miei ci parlo molto, di cazzate e di cose serie, e per me sono un appoggio molto importante, non è che però per questo loro non si comportano da genitori.
"And there's so many many thoughts
when I try to go to sleep
but with you I start to feel
a sort of temporary peace..." (D. Cavanagh)
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I genitori non possono essere amici, perche' sono genitori. Perche' gli amici si scelgono, i genitori no. E perche' il genitore ha certi compiti, nei confronti del figlio, che a volte gli richiedono di comportarsi apparentemente contro le sue aspettative: un genitore deve dare dei segni chiari sperando che vengano compresi. E' qui che finisce il mio accordo con l'opinione di Gjko: i genitori *possono* essere confidenti. E' molto difficile rendere questo fatto possibile, richiede molto lavoro da entrambe le parti. Ma, se si verifica, si instaura quella corrente di fiducia per cui le posizioni dei genitori non vengono rifiutate a priori, e anzi diventa possibile verificare se quella speranza si sia realizzata o meno perche' esiste un dialogo aperto sapendo, il figlio, che non verra' "giudicato" qualunque scelta faccia in merito. Il genitore imparera' molto di piu' del figlio (e quasi sempre di se stesso), il figlio sapra' di avere un genitore su cui poter contare in ogni caso.Gjko ha scritto:I genitori non devono essere nè amici, nè confidenti
E' un dono impagabile.
-gioRgio-
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
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- potbook
- Olandese Volante
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Hai totalmente ragione gioRgio.
Ho sempre sostenuto, giá da figlia, che il "lavoro" del genitore é il piú difficile e incompreso lavoro del mondo.
Proveró a spiegare un mio sentimento.
So di non essere una mamma chioccia tipica italiana ( e questo mi viene dal fatto di vivere in Germania e vedere le differenze ). Alla nascita di mio figlio ho subito sentito che non era MIO figlio, ma io ero SUA madre, e cioé..non é un figlio che deve darti sicurezza o riempirti la vita ( cosa che comunque accade) ma siamo noi genitori che da subito siamo lí a indicargli la via, attraverso i nostri valori morali, a proporgli un modo di vita basato sulle nostre esperienze o scelte.Non appioppargliele inquanto tali...ma offerte come punto di crescita prima, di riflessione in seguito.
E quindi ho cercato da subito ( parlo al singolare ma ovvio che é un lavoro a due, mio e di mio marito ) di fargli vedere che persona sono io, i miei limiti, pur restando genitore ho chiesto scusa le volte che ho mancato nei suoi confronti. Con l'esempio si cresce meglio. Se io ti accetto per quello che sei, errori, gioie, (e credetemi ora che é in piena adolescenza davvero si incontrano i famosi sorci verdi!!!) tu mi accetti senza rifiutare a priori il mio ruolo..
Si impara davvero, tra mille difficoltá, ma in modo reciproco.
Amici non potremmo esserlo, noi abbiamo il compito di educare, essendo a volte duri, antipatici ai loro occhi forse. Ma é una gioia grande quando poi un figlio ti avvicina e ti confida che il tuo atteggimento lo ha aiutato a...
e allora hai di nuovo ragione gioRgio, é un dono impagabile.
Ho sempre sostenuto, giá da figlia, che il "lavoro" del genitore é il piú difficile e incompreso lavoro del mondo.
Proveró a spiegare un mio sentimento.
So di non essere una mamma chioccia tipica italiana ( e questo mi viene dal fatto di vivere in Germania e vedere le differenze ). Alla nascita di mio figlio ho subito sentito che non era MIO figlio, ma io ero SUA madre, e cioé..non é un figlio che deve darti sicurezza o riempirti la vita ( cosa che comunque accade) ma siamo noi genitori che da subito siamo lí a indicargli la via, attraverso i nostri valori morali, a proporgli un modo di vita basato sulle nostre esperienze o scelte.Non appioppargliele inquanto tali...ma offerte come punto di crescita prima, di riflessione in seguito.
E quindi ho cercato da subito ( parlo al singolare ma ovvio che é un lavoro a due, mio e di mio marito ) di fargli vedere che persona sono io, i miei limiti, pur restando genitore ho chiesto scusa le volte che ho mancato nei suoi confronti. Con l'esempio si cresce meglio. Se io ti accetto per quello che sei, errori, gioie, (e credetemi ora che é in piena adolescenza davvero si incontrano i famosi sorci verdi!!!) tu mi accetti senza rifiutare a priori il mio ruolo..
Si impara davvero, tra mille difficoltá, ma in modo reciproco.
Amici non potremmo esserlo, noi abbiamo il compito di educare, essendo a volte duri, antipatici ai loro occhi forse. Ma é una gioia grande quando poi un figlio ti avvicina e ti confida che il tuo atteggimento lo ha aiutato a...
e allora hai di nuovo ragione gioRgio, é un dono impagabile.
- Gjko
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Dal mio punto di vista ho notato particolarmente in questa frase che è il figlio ad avvicinarsi e a confidare qualcosa. Io intendevo sottolineare che non si può essere a tutti i costi confidenti, è una cosa che deve venire naturale. Dipende anche dal carattere, dalla situazione..potbook ha scritto:un figlio ti avvicina e ti confida che il tuo atteggiamento lo ha aiutato a...
Io ho un carattere molto chiuso, soprattutto nelle questioni personali.
Non tanto per la paura di essere giudicata, ma quanto perchè sono questioni che riguardano me soltanto, e decido io a chi confidarmi e se confidarmi.
Tuttavia mi sembra che intendiamo confidenti in maniera diversa.
Non credo di rifiutare a priori le decisioni dei genitori, anche se a volte non sono d'accordo, il più delle volte capisco le loro ragioni.-giorgio- ha scritto:le posizioni dei genitori non vengono rifiutate a priori
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Ho letto anche le altre risposte e si è vero i genitori sono genitori ma possono essere anche confidenti
Certo non come gli amici del cuore, anzi a volte viene più spontaneo confidarsi con qualcuno di estraneo che con qualcuno che ti conosce bene
E si, la tv è un mezzo che ogni tanto va spento E questo detto da una che ha passato la sua infanzia e adolescenza attaccata alla tv. E non perchè avessi dei genitori assenti o altro. Semplicemente perchè mi piaceva

Ma credo che se dovessi avere dei figli non farei così gliela negherei a giuste dosi e gli farei capire che non è nè tutto oro colato quello che ne esce nè un sostitutivo di un genitore
E' ovvio che parlo così ma poi magari faccio il contrario

Però secondo me al giorno d'oggi non è la tv la vera nemica ma il computer. E lo dice una che praticamente ci vive dentro

Ed è ovvio che vale lo stesso discorso che per la tv
[OT] Comunque Gjko complimenti per il post. Sono sempre più convinta che i giovani di oggi siano delle ottime teste pensanti. Non so voi ma a me mi spiazzano un po'. Sarà che io alla loro età ero troppo tonta o forse sono i tempi che sono cambiati ... [OT]
"Winners are willing to do what losers won't"
"Impara bambino a scuola impara uomo in carcere impara donna in cucina frequenta la scuola, senza tetto procurati sapere tu che hai freddo affamato, impugna il libro è come un'arma. Non temere di fare domande verifica le cose che leggi ciò che non sai di tua scienza in realtà non lo sai." (Bertold Brecht)
http://aru0tal1b3ra.blogspot.it/
"Impara bambino a scuola impara uomo in carcere impara donna in cucina frequenta la scuola, senza tetto procurati sapere tu che hai freddo affamato, impugna il libro è come un'arma. Non temere di fare domande verifica le cose che leggi ciò che non sai di tua scienza in realtà non lo sai." (Bertold Brecht)
http://aru0tal1b3ra.blogspot.it/
Beh, per prima cosa va sottolineato che non sto parlando del caso personale ma di quello generale.
Per seconda cosa noto questo :
Per seconda cosa noto questo :
ecco, credo che sia importante non sottovalutare il fatto che le cose vengono "naturali" quando si sono create le condizioni perche' sia cosi'. Solo se i genitori hanno fatto in modo che fin da piccolissimi il rapporto sia aperto, biunivoco (cioe' non e' solo una parte a doversi sempre avvicinare all'altra), allora le cose vengono "naturali". E vale la pena di osservare che, secondo me, e' comunque giusto che siano piu' spesso i figli ad avvicinarsi ai genitori, proprio in virtu' del fatto che il rapporto NON e' un rapporto di amicizia ma, come dicevo prima, i genitori sono piu' un riferimento che un amico. Ed in questo senso, ad esempio, non e' opportuno che i genitori condividano le proprie perplessita', i propri dubbi, le incertezze con i figli, oppure che diano indicazioni non richieste sulla loro vita piu' intima, almeno fino a che questi non raggiungano una certa eta'. E il trovare il giusto limite oltre il quale non sia il caso di esprimersi per me e' una delle cose piu' difficili.Gjko ha scritto:è il figlio ad avvicinarsi e a confidare qualcosa. Io intendevo sottolineare che non si può essere a tutti i costi confidenti, è una cosa che deve venire naturale
-gioRgio-
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- Olandese Volante
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non so, a me Gjko in particolare spiazza, ma devo dire che mi sembra lei ad essere molto al di sopra della media, i ragazzi di oggi sono ottime teste non-pensanti (per lo meno quelli con cui ho avuto a che fare)Comunque Gjko complimenti per il post. Sono sempre più convinta che i giovani di oggi siano delle ottime teste pensanti. Non so voi ma a me mi spiazzano un po'.
Altra cosa: è giusto che i genitori siano confidenti, se entrambe le parti lo vogliono. Però a me a volte sembra che i genitori vogliano a tutti i costi fare sentire la loro presenza, ed a quel punto non sono vicini, sono invadenti.


- potbook
- Olandese Volante
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Io intendo il verbo confidare, proprio per i suoi significati conosciuti : avere fiducia e anche aprire il proprio animo.
La fiducia, a mio avviso, non é uno stato d'animo che nasce dall'oggi al domani. Ci vogliono basi consolidate, basi che devono essere messe da subito, e non solo in un rapporto genitori-figli ma , in un orizonte piú ampio , in tutti i rapporti interpersonali.
Come genitore, colui che educa, che cerca di introdurre i figli nella vita, non si deve cercare il confidente in loro, perché non é un rapporto di amicizia, perché i dubbi , le perplessitá dei "grandi" non aiutano a crescere.
Cara Legs, non so se poi sia cosí giusto parlare di nemici riferendosi alla TV o ai computers....tutto ha il suo equilibrio, che viene trovato seguendo l'esempio di vita, le regole di convivenza.
La fiducia, a mio avviso, non é uno stato d'animo che nasce dall'oggi al domani. Ci vogliono basi consolidate, basi che devono essere messe da subito, e non solo in un rapporto genitori-figli ma , in un orizonte piú ampio , in tutti i rapporti interpersonali.
Come genitore, colui che educa, che cerca di introdurre i figli nella vita, non si deve cercare il confidente in loro, perché non é un rapporto di amicizia, perché i dubbi , le perplessitá dei "grandi" non aiutano a crescere.
Cara Legs, non so se poi sia cosí giusto parlare di nemici riferendosi alla TV o ai computers....tutto ha il suo equilibrio, che viene trovato seguendo l'esempio di vita, le regole di convivenza.
- vanya
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assolutamente, completamente, visceralmente d'accordo con GiorgioE il trovare il giusto limite oltre il quale non sia il caso di esprimersi per me e' una delle cose piu' difficili.
aggiungo che come genitore che improvvisa ogni giorno (acc, il senso di inadeguatezza mi ucciderà


Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.
