Ringrazio Iorek per l'immeritato titolo di esperto
Su questo sbaglia, ma non sbaglia su Hammett che di solito è appunto classificato tra gli scrittori hard-boiled insieme a Chandler, Spillane, Woolrich, Cain, Goodis.
Per semplificare: prima nasce il poliziesco che è, per dirla con BJB, puro esercizio di logica: ad esempio il poco conosciuto, ma secondo me ottimo, "La pietra di luna" di Wilkie Collins del 1868 se non erro. Ma anche alcuni racconti di Poe (tra cui quelli con Dupin protagonista) e poi i vari Conan Doyle, Christie, Stout, Van Dine, Ellery Queen, ecc. ecc. Il delitto di solito è commesso in un ambiente borghese se non aristocratico e il bravo detective riesce alla fine a trovare il colpevole e quindi riporta l'armonia dove questa era, sia pur brevemente, scomparsa. E' un romanzo borghese in tutti i sensi. Non è forse un caso che il detective che risolve il caso raramente è un poliziotto ma spesso è un detective privato (ed è superfluo notare un'esasperazione dell'ideologia liberale).
L'hard boiled nasce e si afferma invece negli Stati Uniti negli anni 30. Qui il delitto acquista realismo. Gli omicidi accadono in strada, in ambienti equivoci; si spara e ci si prende a pugni; i protagonisti sono spesso degli emarginati, piccoli delinquenti ed il caso non sempre viene risolto o, anche quando accade, non è detto che ci sia un lieto fine. Anche l'investigatore non è il gentiluomo raffinato ma spesso è un "perdente", un mezzo fallito, dedito all'alcool, con amicizie equivoche, che si arrangia alla meglio per sbarcare il lunario e che vive anch'esso al margine della legge. Anche qui il contesto storico in cui nasce il genere è essenziale: crisi di Wall Street, povertà dilagante, ecc.
Ovviamente il poliziesco del primo tipo non muore. Continua ad avere un seguito di affezionati lettori.
Sia i romanzi del primo tipo che quelli del secondo da noi rientrano nel gran calderone del "giallo" (dal colore della copertina della serie Mondadori).
Che il primo tipo di romanzi non abbia nulla a che vedere con il noir è evidente. Ben più complesso è il rapporto esistente tra il secondo tipo di romanzi e il noir. Per alcuni sono la stessa cosa, altri invece vi vedono due cose distinte anche se con aspetti comuni e confini incerti.
Qui si innesta il cinema. Negli Stati Uniti a partire dagli anni '40 (Il mistero del falcone maltese è appunto del 1941) vennero adattati per il grande schermo molti romanzi degli autori hard boiled che però non riscossero il consenso della critica d'oltreoceano che li considerava film di serie B. La rivalutazione del genere avvenne ad opera della critica europea e in particolare quella francese (non a caso si usa il termine "noir") nell'immediato dopoguerra quando in Francia arrivarono i film americani girati nel periodo 1940-45. Il termine fa riferimento alle atmosfere particolarmente cupe, all'accentuato chiaroscuro che è un'eredità dell'espressionismo tedesco (Lang, Murnau). Ma sugli aspetti prettamente filmici sul forum ci sono persone capaci di analisi ben più pertinenti di quanto possa mai fare io. Comunque, tornando alla critica, la prima monografia sul genere dovrebbe essere quella del 1955 di Raymond Borde e Etienne Chaumeton. La rivalutazione fu poi portata avanti dai giovani critici dei Cahiers du cinéma, ma l'uso del termine "noir" rimase limitato ad una ristretta sfera di esperti e si affermò presso il grande pubblico solo molto più recentemente (fine anni '70 - inizio anni '80) con la realizzazione di film che vengono etichettati come neo-noir (Polanski, Scorsese, Coppola, Truffaut, Chabrol, Kasdan).
Tornando ai libri, personalmente preferisco distinguere tra hard boiled e noir. L'hard boiled è quello che ha le caratteristiche indicate sopra ma che resta un romanzo e, una volta letta l'ultima pagina, finisce sullo scaffale senza conseguenze ulteriori. Il noir è quello che qualcuno - mi pare Carmilla - nell'altro 3d ha detto che ti lascia un qualche sconvolgimento nello stomaco. So benissimo che, essendo le reazioni umane diverse, la distinzione non può avere pretese di universalità. Pazienza.
Adesso scendo dal pulpito e me ne torno nel mio angolo a leggere un noir
Ciao
TyL