javier marias:domani nella battaglia pensa a me
Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie
- isabel harcher
- Spugna
- Messaggi: 44
- Iscritto il: mar ago 26, 2003 7:46 pm
- Località: torino
javier marias:domani nella battaglia pensa a me
è una bella serata. lui e lei che stanno per diventare amanti. prima una cena, poi due chiacchiere e finalmente un bacio, mentre la televisione passa un vecchio film. è uno di quei momenti in cui le cose stanno per accadere, ma poi? poi lei muore. e succede di colpo e all'improvviso.
ecco la storia di marias inizia qui dove nessuno se lo aspetta. ecco perchè non è la storia di due amanti, ma la storia di un dubbio.
chi è quella donna che il protagonista ha incontrato per caso? qual è la sua vita? e quali i suoi amori?
come in un noir il protagonista si trova improvvisamente impigliato nella trama di una vita che non conosce, alla ricerca dell'identità di una sconosciuta, la sua non-amante. una donna di cui scopre di ignorare tutto, eccetto le ultime ore di vita.
chi ama marias ritroverà "in domani nella battaglia pensa a me" (einaudi) il ritmo di un romanzo perfetto come l'uomo sentimentale; la stessa scrittura densa di pensieri, la storia interamente costruita intorno allo sguardo. sono gli aocchi del narratore che avvolgono di parole oggetti, gesti e pensieri.
ma in questo romanzo la verità inserguita per tutto il libro sfugge irrimediabilmente, impossibile da ricomporre in un unico ritratto.
su tutto galleggia la frase che da il titolo al romanzo, il citato tratto dal Riccardo III di Shakespeare: "domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo". lo spirito della storia che poi è un rebus come tutto il resto.
ecco la storia di marias inizia qui dove nessuno se lo aspetta. ecco perchè non è la storia di due amanti, ma la storia di un dubbio.
chi è quella donna che il protagonista ha incontrato per caso? qual è la sua vita? e quali i suoi amori?
come in un noir il protagonista si trova improvvisamente impigliato nella trama di una vita che non conosce, alla ricerca dell'identità di una sconosciuta, la sua non-amante. una donna di cui scopre di ignorare tutto, eccetto le ultime ore di vita.
chi ama marias ritroverà "in domani nella battaglia pensa a me" (einaudi) il ritmo di un romanzo perfetto come l'uomo sentimentale; la stessa scrittura densa di pensieri, la storia interamente costruita intorno allo sguardo. sono gli aocchi del narratore che avvolgono di parole oggetti, gesti e pensieri.
ma in questo romanzo la verità inserguita per tutto il libro sfugge irrimediabilmente, impossibile da ricomporre in un unico ritratto.
su tutto galleggia la frase che da il titolo al romanzo, il citato tratto dal Riccardo III di Shakespeare: "domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo". lo spirito della storia che poi è un rebus come tutto il resto.
- ilmagodilussino
- Olandese Volante
- Messaggi: 2156
- Iscritto il: dom nov 10, 2002 10:41 am
- Località: 44°40'07.53" N 14°34'41.41" E
- Contatta:
bello e intrigante il libro di marias....roba da pensare ogni volta che si accarezza una donna....
e per salti e (ri)citazioni, letto marias, riprendetevi il riccardo III, se credete di essere cattivi e affascinanti, avete molto ancora da imparare:
"... domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo... domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale, e lasca cadere la tua lancia rugginosa.
che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia. domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori !"

"ora l'inverno del nostro scontento
è reso estate gloriosa da questo sole di york,
e tutte le nuvole che incombevano minacciose
sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo
dell'oceano. ora le nostre fonti sono cinte di
ghirlande di vittoria, le nostre armi malconcie appese
come trofei,le nostre aspre sortite mutati in lieti incontri,
le nostre marce tremende in misure deliziose di danza.
la guerra dal volto grifagno ha spianato la fronte corrugata,
e ora,invece di montare destrieri corazzati per atterrire le
anime di nemici impauriti, saltella agilmente nella camera
di una signora al suono seducente di un liuto.
ma io che non fui fatto per tali svaghi,
ne fatto per corteggiare uno specchio amoroso;
io che sono di stampo rozzo e manco della maestà d'amore
con la quale pavoneggiarmi davanti a una frivola ninfa
ancheggiante, io sono privo di ogni bella proporzione,
frodato nei lineamenti dalla natura ingannatrice,
deforme, incompiuto,spedito prima del tempo in questo mondo
che respira, finito a metà,e questa cosi' storpia e brutta
che i cani mi abbaiano quando zoppiccò accanto a loro,
ebbene io, in questo fiacco e flautato tempo di pace,
non ho altro piacere con cui passare il tempo se non
quello di spiare la mai ombra nel sole e commentare
la mia deformità.
perciò non potendo fare l'amante
per occupare questi giorni belli ed eloquenti,sono
deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosi
piaceri dei nostri tempi. ho teso trappole, ho scritto
prologhi infidi con profezie da ubriachi, libelli e
sogni per spingere mio fratello clarence e il rea
odiarsi l'uno contro l'altro mortalmente;
e se re edoardo è giusto e onesto quanto io sono astuto
falso e traditore ,oggi clarence dovrebbe essere imprigionato
grazie a una profezia che dice che g. sarà l'assassino degli
eredi di edoardo. tuffatevi pensieri intorno alla mia anima, ecco clarence."
e per salti e (ri)citazioni, letto marias, riprendetevi il riccardo III, se credete di essere cattivi e affascinanti, avete molto ancora da imparare:
"... domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo... domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale, e lasca cadere la tua lancia rugginosa.
che io pesi domani sopra la tua anima, che io sia piombo dentro al tuo petto e finiscano i tuoi giorni in sanguinosa battaglia. domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori !"

"ora l'inverno del nostro scontento
è reso estate gloriosa da questo sole di york,
e tutte le nuvole che incombevano minacciose
sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo
dell'oceano. ora le nostre fonti sono cinte di
ghirlande di vittoria, le nostre armi malconcie appese
come trofei,le nostre aspre sortite mutati in lieti incontri,
le nostre marce tremende in misure deliziose di danza.
la guerra dal volto grifagno ha spianato la fronte corrugata,
e ora,invece di montare destrieri corazzati per atterrire le
anime di nemici impauriti, saltella agilmente nella camera
di una signora al suono seducente di un liuto.
ma io che non fui fatto per tali svaghi,
ne fatto per corteggiare uno specchio amoroso;
io che sono di stampo rozzo e manco della maestà d'amore
con la quale pavoneggiarmi davanti a una frivola ninfa
ancheggiante, io sono privo di ogni bella proporzione,
frodato nei lineamenti dalla natura ingannatrice,
deforme, incompiuto,spedito prima del tempo in questo mondo
che respira, finito a metà,e questa cosi' storpia e brutta
che i cani mi abbaiano quando zoppiccò accanto a loro,
ebbene io, in questo fiacco e flautato tempo di pace,
non ho altro piacere con cui passare il tempo se non
quello di spiare la mai ombra nel sole e commentare
la mia deformità.
perciò non potendo fare l'amante
per occupare questi giorni belli ed eloquenti,sono
deciso a dimostrarmi una canaglia e a odiare gli oziosi
piaceri dei nostri tempi. ho teso trappole, ho scritto
prologhi infidi con profezie da ubriachi, libelli e
sogni per spingere mio fratello clarence e il rea
odiarsi l'uno contro l'altro mortalmente;
e se re edoardo è giusto e onesto quanto io sono astuto
falso e traditore ,oggi clarence dovrebbe essere imprigionato
grazie a una profezia che dice che g. sarà l'assassino degli
eredi di edoardo. tuffatevi pensieri intorno alla mia anima, ecco clarence."
cicio no xe per barca
raccolto da IMDL
cent coo cent crapp
cent cuu dusent ciapp
raccolto da Piero Chiara
quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro
Beppe Viola
raccolto da IMDL
cent coo cent crapp
cent cuu dusent ciapp
raccolto da Piero Chiara
quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro
Beppe Viola
- isabel harcher
- Spugna
- Messaggi: 44
- Iscritto il: mar ago 26, 2003 7:46 pm
- Località: torino
- campalla
- Olandese Volante
- Messaggi: 2676
- Iscritto il: mar set 09, 2003 6:11 pm
- Località: Genova
- Contatta:
Volevo dire anch'io la mia.
Ho appena terminato di leggerlo, ed è davvero uno di quei libri di cui dici, appena voltata l'ultima pagina, "bello, proprio bello" e ti rimane il retrogusto in bocca, proprio come quando ti mangi un bel piatto di trofie al pesto e ne vorresti ancora, anche se sei sazio, per far permanere il sapore il più possbile.
L'ho trovato triste, non di una tristezza cupa, ma malinconica, quella malinconia che ti arriva addosso quando pensi alle cose inevitabili.
E di quante di queste cose parla Vìctor: inevitabile è la morte, inevitabile il pensiero di chi resta, inevitabile il vivere sempre in un inganno, grande o piccolo che sia.
E che bella l'immagine di quest'uomo "haunted", come si può dire, posseduto, stregato, incantato dalla storia, dal passato di questa donna che non ha conosciuto se non per un tempo brevissimo. E che bella la costanza da investigatore che lo porta ad avvicinarsi ai suoi cari, alla famiglia, attraverso indizi, bugie, sotterfugi.
E infine che bello il dipanarsi della storia come un giallo, un noir, fino alla fine, una fine inaspettata...
Una storia originale, ben raccontata, con un linguaggio che davvero dà soddisfazione.
Ho appena terminato di leggerlo, ed è davvero uno di quei libri di cui dici, appena voltata l'ultima pagina, "bello, proprio bello" e ti rimane il retrogusto in bocca, proprio come quando ti mangi un bel piatto di trofie al pesto e ne vorresti ancora, anche se sei sazio, per far permanere il sapore il più possbile.
L'ho trovato triste, non di una tristezza cupa, ma malinconica, quella malinconia che ti arriva addosso quando pensi alle cose inevitabili.
E di quante di queste cose parla Vìctor: inevitabile è la morte, inevitabile il pensiero di chi resta, inevitabile il vivere sempre in un inganno, grande o piccolo che sia.
E che bella l'immagine di quest'uomo "haunted", come si può dire, posseduto, stregato, incantato dalla storia, dal passato di questa donna che non ha conosciuto se non per un tempo brevissimo. E che bella la costanza da investigatore che lo porta ad avvicinarsi ai suoi cari, alla famiglia, attraverso indizi, bugie, sotterfugi.
E infine che bello il dipanarsi della storia come un giallo, un noir, fino alla fine, una fine inaspettata...
Una storia originale, ben raccontata, con un linguaggio che davvero dà soddisfazione.
"La mia fede è qualsiasi cosa mi faccia sentire bene riguardo all'essere vivo" (Tom Robbins, Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi)
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
I miei libri vagabondi
I mei libri domestici
Di libri non ce n'è mai abbastanza
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
I miei libri vagabondi
I mei libri domestici
Di libri non ce n'è mai abbastanza
- micoool
- Corsaro Nero
- Messaggi: 1100
- Iscritto il: lun apr 07, 2003 12:54 pm
- Località: Milano
- Contatta:
anche a me è piaciuto molto questo libro!
particolare il modo di scrivere, intrigante.. ti prende proprio
Micol
particolare il modo di scrivere, intrigante.. ti prende proprio

Micol
Se leggero ti farai io sarò vento per darti il mio sostegno senza fingere e se distanza ti farai io sarò asfalto impronta sui tuoi passi senza stringere mai (Subsonica)
E sapeva che nessuna terra avrebbe nascosto in lei l'orma del mare (Baricco)
il mio blog: http://micoool.splinder.com
E sapeva che nessuna terra avrebbe nascosto in lei l'orma del mare (Baricco)
il mio blog: http://micoool.splinder.com
- tostoini
- Olandese Volante
- Messaggi: 4860
- Iscritto il: mer apr 21, 2004 6:36 pm
- Località: In Erasmus a Cagliari
- Contatta:
Che bella recensione, Isabel
Mi ha incuriosito molto

Mi ha incuriosito molto

°se cerchi TESTUGGINE sono io,era il mio vecchio nick° °b-shelf°°blog°°la chat di bc-italy°°ml bookcrossing_sardegna°
Ieri ho pensato a te, Isabel, mentre mi aggiravo in libreria...e nello specifico quando mi sono imbattuto in "Nera schiena del tempo" di Javier Marìas.
Quanto al libro in esame - che ho letto un po' di tempo fa -l'ho trovato assai coinvolgente a livello emotivo, anche se in alcune parti un po' lento. Dietro ad un titolo riginale, c'è tutta la forza di certi personaggi shakespeariani, il loro sentimento tragico della vita, il dibattersi nell'inganno. In sostanza un libro di grande introspezione psicologica. Non perdetelo.
Quanto al libro in esame - che ho letto un po' di tempo fa -l'ho trovato assai coinvolgente a livello emotivo, anche se in alcune parti un po' lento. Dietro ad un titolo riginale, c'è tutta la forza di certi personaggi shakespeariani, il loro sentimento tragico della vita, il dibattersi nell'inganno. In sostanza un libro di grande introspezione psicologica. Non perdetelo.
- Iorek Byrnison
- Olandese Volante
- Messaggi: 5255
- Iscritto il: ven nov 21, 2003 6:05 pm
- Località: Graz, Austria. No, non ho perso una scommessa.
- Contatta:
- Yucatan
- Re del Mare
- Messaggi: 1602
- Iscritto il: dom mar 23, 2003 11:38 am
- Località: Napoli/Perugia
- Contatta:
riferisco
A dire il vero non l'ho letto, ma ne chiedevo spesso informazioni a Paolo (che l'ha rinominato: Pensami, mentre muori!!!) che era avvinto, ma anche un po' sconcertato da questo scandaglio psicologico, questo prevedere tutte le diramazioni e vie mentali di ogni dettaglio.
Affascinante!
Affascinante!
- Miss Piggott
- Olandese Volante
- Messaggi: 2525
- Iscritto il: mer nov 13, 2002 2:44 pm
- Località: Roma
Allora mi butto
Di Marìas ho letto solo "Un cuore così bianco" e non mi ha lasciato niente, nemmeno la voglia di leggere un altro suo libro.
Dite che dovrei riprovarci?
Quando penso a scrittori depressivi lui è il primo che mi viene in mente
anzi, adesso che ci penso, una cosa di Marìas mi è piaciuta. Il fatto che non gli piaccia Milan Kundera


Di Marìas ho letto solo "Un cuore così bianco" e non mi ha lasciato niente, nemmeno la voglia di leggere un altro suo libro.
Dite che dovrei riprovarci?
Quando penso a scrittori depressivi lui è il primo che mi viene in mente

anzi, adesso che ci penso, una cosa di Marìas mi è piaciuta. Il fatto che non gli piaccia Milan Kundera








- tilly77
- Olandese Volante
- Messaggi: 3887
- Iscritto il: mar mar 01, 2005 6:29 pm
- Località: Cesena
- Contatta:
Ma dai sono davvero stupita che a qualcuno non sia piaciuto "Un cuore così bianco", io l'ho letto in spagnolo per un esame e mi ha entusiasmato talmente che ho obbligato tutte le mie amiche a comprarlo prendendole per sfinimento... e naturalmente mi è sempre rimasta la voglia (per ora insoddisfatta) di leggere altri libri di Marìas! Sicuramente mi butterò su "Domani nella battaglia..." che mi ha sempre ispirato...
Anche se ho letto solo "Corazòn tan blanco" credo di aver intuito anche dai vostri commenti che lo stile dell'autore sia abbastanza riconoscibile in tutti i suoi romanzi per cui non credo, Miss Piggott, che riprovarci sia una buona idea...
anche se io sono la prima a consigliare quest'autore pur sulla base di un solo libro!
Anche se ho letto solo "Corazòn tan blanco" credo di aver intuito anche dai vostri commenti che lo stile dell'autore sia abbastanza riconoscibile in tutti i suoi romanzi per cui non credo, Miss Piggott, che riprovarci sia una buona idea...

- Miss Piggott
- Olandese Volante
- Messaggi: 2525
- Iscritto il: mer nov 13, 2002 2:44 pm
- Località: Roma
Non so che dire, solo che mi deprimeva infinitamente, e non c'era nemmeno un personaggio che mi piacesse sul serio, non che "non" mi piacessero in realtà, è solo che non sono stata colpita sul serio da nessuno di loro tanto da pensare che, effettivamente, valeva la pena di raccontare la loro storia...
Spero di non essere sembrata troppo drastica, non vorrei offendere nessuno
Spero di non essere sembrata troppo drastica, non vorrei offendere nessuno







- tilly77
- Olandese Volante
- Messaggi: 3887
- Iscritto il: mar mar 01, 2005 6:29 pm
- Località: Cesena
- Contatta:
Oddio se ci si offendesse per così poco non si dovrebbero proprio frequentare i forum...
A me fa piacere leggere recensioni o pareri diversi dai miei, anzi ne sono avida... esprimo solo il mio stupore
in quanto quando mi piace qualcosa, in particolare libri e film, la mia testolina si rifiuta di assimilare altro che non sia un pari entusiasmo... son malata!!!
Ma passato il primo momento... "a freddo" son più che felice di analizzare la questione...
Di "Corazòn tan blanco" mi era piaciuto lo schema a piccoli episodi apparentemente sfilacciati che poi si andavano a comporre in un' unica trama; il tema del dire o non dire legato anche alla professione di traduttore; le bugie e le verità che "tingono il cuore" e gli fanno perdere l'innocenza...; i viaggi mentali del narratore; le citazioni del Macbeth (per cui ho un debole...
) e molto altro ancora... ma sto andando OT per cui mi fermo! 

A me fa piacere leggere recensioni o pareri diversi dai miei, anzi ne sono avida... esprimo solo il mio stupore


Di "Corazòn tan blanco" mi era piaciuto lo schema a piccoli episodi apparentemente sfilacciati che poi si andavano a comporre in un' unica trama; il tema del dire o non dire legato anche alla professione di traduttore; le bugie e le verità che "tingono il cuore" e gli fanno perdere l'innocenza...; i viaggi mentali del narratore; le citazioni del Macbeth (per cui ho un debole...


Javier Marìas. Domani nella Battaglia pensa a me. Einaudi.
Esiste una storia che possa cambiare la vita? Un libro che può cambiare la vita è sicuramente quello di Javier Marìas, Domani nella Battaglia pensa a me. (Einaudi). In genere gli autori per introdurre un personaggio cercano di catturarne i movimenti, i gesti, i tratti del viso. I migliori riescono addirittura a disegnare un ritratto di parole. Girano un film, dove la pellicola, calibrandosi su un distinto passo descrittivo, si riavvolge in un tempo più o meno definito. Marìas propone un titolo che spiazza subito il lettore e che esso stesso è contagiato dal germe dell'imprevedibilità. Un titolo che si è costretti a ripetere mentalmente molte volte, perché ricorda qualcosa... Shakespeare! Poi, andando avanti, pagina dopo pagina, ci si sente stringere intorno al collo il nodo dell'inevitabile. Si smarrisce il senso dell'accaduto che viene sostituito dall’autore con quanto potrebbe invece accadere, in una fitta nebbia di imprevedibilità. Il lettore scivola tra il rincorrersi di congiunzioni, virgole, si addentra nella storia, percepisce gradualmente lo sgretolarsi dei colori, delle sensazioni, e di questo film di inchiostro non resta che il negativo, l’ essenza primordiale, fino a percepire addirittura il bisogno di scrivere. Verso pagina 30 appare il viso di un fantasma, un' illusione, più vera della realtà stessa, sembra che stia sul punto di staccarsi dai fogli. Non era Marta quella, né suo figlio. Un personaggio di cui si ignora il colore degli occhi, la carnagione, il profumo o l'altezza, appare solo la propria ombra. E… la solitudine di Marta, il suo terrore di madre, l'attaccamento alla vita e al figlio, colta nel punto di morte, diventa la solitudine del lettore, il suo attaccamento, il suo terrore. Non relativo ad oggi né alla situazione o storia descritta, ma ad un giorno che nascerà così simile agli altri, ma pure così atroce: " -Dio mio, e il bambino - e ha fatto un movimento debole e brusco, sicuramente impercettibile per chi fosse stato a guardarci, ma che io ho colto perche' ero attaccato contro di lei, come un impulso della
sua testa che il corpo non e' riuscito a registrare se non come un sintomo e pallidamente, un riflesso fuggente e freddo, come se fosse stata la scossa non del tutto fisica che si prova in sogno quando si crede di cadere e si precipita o si rovina giu', un colpo della gamba che non ha piu' il terreno sotto di se' e cerca di frenare la sensazione di discesa e di fardello e di vertigine - Un ascensore che precipita - di caduta e di gravita' e di peso - come se proprio allora Marta avesse provato l'impulso di alzarsi
e di andare a cercare il bambino, ma non avesse potuto farlo che con il pensiero e con il sussulto. [...] Siamo rimasti tutti e due cosi', nella stessa posizione e nello stesso spazio, ancora la sento; nulla e' cambiato eppure e' cambiato tutto, lo so e non lo capisco. Non so perche' io sono vivo e lei e' morta. Non so in che consista una cosa e l'altra. Adesso non capisco bene questi due termini. [...] Domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo; dispera e muori".
Leggendo Marìas si percepisce l’ombra di ciò che siamo.
sua testa che il corpo non e' riuscito a registrare se non come un sintomo e pallidamente, un riflesso fuggente e freddo, come se fosse stata la scossa non del tutto fisica che si prova in sogno quando si crede di cadere e si precipita o si rovina giu', un colpo della gamba che non ha piu' il terreno sotto di se' e cerca di frenare la sensazione di discesa e di fardello e di vertigine - Un ascensore che precipita - di caduta e di gravita' e di peso - come se proprio allora Marta avesse provato l'impulso di alzarsi
e di andare a cercare il bambino, ma non avesse potuto farlo che con il pensiero e con il sussulto. [...] Siamo rimasti tutti e due cosi', nella stessa posizione e nello stesso spazio, ancora la sento; nulla e' cambiato eppure e' cambiato tutto, lo so e non lo capisco. Non so perche' io sono vivo e lei e' morta. Non so in che consista una cosa e l'altra. Adesso non capisco bene questi due termini. [...] Domani nella battaglia pensa a me, e cada la tua spada senza filo; dispera e muori".
Leggendo Marìas si percepisce l’ombra di ciò che siamo.