Seguiamo questo antieroe pasticcione ma molto (auto)ironico dal risveglio angosciato per la paura che la moglie Barbara sia di nuovo incinta passando per: la figlia in età prescolare che gli dà del travestito, astrusi grafici per calcolare i giorni fertili, amici che tentano di convertirlo per rendergli la vita più facile, una burocrazia impazzita, un falso incendio alla biblioteca provocato da lui stesso, preti integralisti, un americano che vuole trasferire il British museum pezzo per pezzo in Colorado, una teenager desiderosa di sbarazzarsi della sua verginità, dei manoscritti ritrovati e subito perduti, un vecchio motorino in fiamme... fino al ritorno a casa e al monologo di Barbara in stile Molly Bloom (in cui veniamo a sapere che le sono venute le tanto sospirate mestruazioni) che si conclude con un "maybe" invece del famoso "yes" joyciano.
E il riferimento a Joyce non è l'unico in questo romanzo che si pone infatti in modo esplicito come parodia(-omaggio) dello stile di scrittori come Kafka, Conrad, Graham Greene...
E' Lodge stesso che ce lo fa notare nella prefazione all'edizione italiana, io personalmente avrei riconosciuto solo Kafka e Joyce che sono i più evidenti anche in traduzione.
Comunque al di là di questo (per me interessantissimo e riuscito) esperimento metaletterario il romanzo anche ad un livello di lettura più immediato e superficiale è godibile e spassosissimo, era da tanto che non leggevo un libro che mi facesse sogghignare tanto spesso!
Il tema della religione, in particolare la severa politica della Chiesa sul controllo delle nascite, è fonte di divertenti dialoghi e viaggi mentali del protagonista, in particolare quando Adam si immagina di diventare Papa!

Insomma una piacevolissima sorpresa, non vedo l'ora di leggere altro di quest'autore!
(Informazioni tecniche: Bompiani,2003,7 euro)