Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.
Il destino si chiama Clotilde, di Giovannino Guareschi, finito di stampare il 15 Aprile 1964 negli stabilimenti Rizzoli di Milano.
Grande, grandissimo! Conservo gelosamente la mia copia (ereditata dalla mamma, anche nel mio caso), con le pagine ormai giallo-marrone, tenuta insieme da brandelli di scotch essiccato.
Lo prestai ad uno che credevo l'uomo della mia vita, non lo trovò divertente ed io capii che forse avevo espresso un giudizio affrettato
Lucy: "Oh, guarda! Una grossa farfalla gialla! E' insolito vederne una in questa stagione, a meno che non venga dal Brasile... Dev'essere così!Certe volte lo fanno, sai... Volano sul dal Brasile e..."
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"
Lo prestai ad uno che credevo l'uomo della mia vita, non lo trovò divertente ed io capii che forse avevo espresso un giudizio affrettato
Anche io l'ho prestato ad una sedicente donna della mia vita, e non me l'ha più reso
Meno male che alla perversione comune alla tua di testare fidanzate (e anche amici e amiche in verità) con Clotilde, avevo unito pure quella di comprare una seconda copia (con una copertina bruttissima tra l'altro) appositamente per i test
sembrerà strano, ma è stato l'esorcista...
avevo 8 anni e leggevo, svogliatamente, già da un po': piccole donne, piccole donne crescono, polyanna...; non ero proprio entusiasta ma nella mia famiglia non leggere era simile ad un atto di lesa maestà.
un giorno però ho visto questo libro dalla copertina ruggine e dal titolo incomprensibile sul comodino di mia madre... tutto è iniziato lì : ogni giorno, in un orario variabile a seconda della presenza di mia madre, andavo nella sua stanza e ne leggevo qualche pagina. Ero terrorizzata(un po' per l'argomento, molto per la paura di essere scoperta) , ma anche incuriosita (tutte quelle "parolacce"...) e commossa (lkarras, sua madre, l'ispettore, i domestici...) e divertita (ci sono dei passaggi buffi e teneri). Finchè un giorno (dopo qualche mese) mia madre non mi ha scoperta...inaspettatamente, però, non mi ha vietato di leggere il libro ma mi ha chiesto di non farlo di nascosto e di dirle qualsasi cosa mi potesse creare ansie e preoccupazioni. Per terminarlo ci ho messo parecchio, ma dopo l'esorcista non ho più smesso di leggere...A dire il vero periodicamente lo rileggo, anzi ve lo consiglio perchè è un libro intenso, ben scritto e pieno di sfumature...leggetelo, leggetelo ne vale la pena.
la lentezza
La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini (attribuita a leonardo sciascia)
gli animali sono miei amici e io non mangio i mei amici. (attribuita a george bernard shaw)
Che dire di Alice nel paese delle meraviglie?
L'ho letto a 6 anni e mi ha deliziato anche perché la regina di picche assomigliava alla mia maestra. Una che urlava e minacciava sospensioni (in prima elementare!). Io la guardavo e pensavo: ma in fondo è solo una carta da gioco! e mi veniva da ridere.
Ho passato buona parte dell'anno dietro la lavagna, ma ne è valsa la pena. Dopo l'incontro col reverendo Dogson le persone basse, grasse e iraconde non mi hanno più fatto paura.
Cioa Ciao da Lisa
Ragazzi, vogliono spegnerci il cervello: non lasciamoglielo fare. Go on!
Certo che di lettori precoci ce ne sono tanti!!? Accipicchia...io
ho iniziato a leggere con passione i libri verso i 16/17 anni e
non sono più riuscita a uscirne fuori...ehm sono il tipo che si
porta il libro dovunque...se il concerto o la serata si fa noiosa
un angoletto per la lettura si trova sempre..ma sto divagando...il
libro che mi ha "iniziato" è stato "le nebbie di Avalon" di Marion
Zimmer Bradley....con un'unica eccezione da bimba...
"la piccola Fadette" di George Sand...la ragazzina un po' strana, un po' strega mi affascinava....
Lulù, la cagnoletta, fa la spola tra noi e l'erba l'alta; finalmente sprigiona la sua corsa dietro ad ogni pigna che riesco a lanciarle. la libertà è una pigna da rincorrere..."
