-giorgio-, la tua intolleranza alle intolleranze senza costrutto mi sembra giusta e condivisibile!-giorgio- ha scritto:mi danno fastidio le intolleranze senza costrutto [...] certamente ha lasciato un'impronta *laica* nella storia.



Senza parlare di quel diritto costituzionale e laico, così compreso dai francesi (e mi riallaccio a shandy), di avere delle zone neutre rispetto alle scelte religiose di una (presunta) maggioranza della popolazione. Ovviamente, questo è un problema che si pone adesso, che è ancora viva la memoria.

In questo senso è più coerente l'osservazione di vzsherazade riguardo alla praticità e all'arbitrarietà di tutto ciò a cui viene dato un nome. Una arbitrarietà che ci permette di decidere di dare un nome ad una cosa perché diventi, nel futuro, consuetudine e pratica di indicarla con tale nome.TierrayLibertad ha scritto:Non ci faccio caso più di tanto perché con il tempo si sono perse le ragioni che erano alla base di quel nome. Perché da quando ne ho ricordo quella via o quella piazza si sono sempre chiamati così. [...] il passare del tempo toglie certi significati al nome e li trasforma in qualche altra cosa. Si smette di essere papi, santi, poeti o navigatori e si diventa personaggi storici.
Condivido la speranza di Bilbo sulla unicità della rutellata... anche se, a dire il vero, ritengo comunque concettualmente sbagliato ricordare i papi tramite il ribattezzare toponomasticamente le varie vie di Roma, seppure prossime al Vaticano. Per esempio, magari mi sbaglio, ma non è mai stata dedicata neanche un viottolo a Papa Giovanni Paolo I, che pure è stato molto più rivoluzionario di Papa Giovanni Paolo II.


Se passassero nella mia via il numero di persone che passano giornalmente alla stazione Termini, avrei difficoltà ad aprire il portone di casa mia.silviazza ha scritto:anche le strade sono punti di passaggio e non vedo la differenza tra una via di 4 case ed una stazione (per lo meno secondo le opinioni di queste due pagine)
