Philip Roth
“Il teatro di Sabbath”
Einaudi Tascabili
Traduzione di Stefania Bertola
Michey Sabbath è un ex-burattinaio, “un uomo piccolo e tarchiato con la barba bianca e irritanti occhi verdi e dita tormentate dall’artrite deformante”. Ha un’amante con cui da anni vive un rapporto apparentemente basato unicamente sul sesso e la trasgressione.
Solo quando la donna muore all’improvviso, Sabbath capisce di aver perso l’unica donna che è stato in grado di amare: lascia la sua casa, la moglie, e fugge.
Il viaggio verso i luoghi del suo passato –della sua gioventù prima e della sua infanzia poi- coincide con un viaggio interiore, in cui Sabbath rivive con sofferenza un passato all’insegna dell’abbandono.
È un romanzo intenso, disperato come pochi; il personaggio di Michey, dolorosamente solo ma anche sgradevolmente perverso, ispira la tempo stesso ripugnanza e compassione.
Secondo me un libro che lascia il segno, da leggere assolutamente.
Il teatro di Sabbath - Philip Roth
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Il teatro di Sabbath - Philip Roth
Lucy: "Oh, guarda! Una grossa farfalla gialla! E' insolito vederne una in questa stagione, a meno che non venga dal Brasile... Dev'essere così!Certe volte lo fanno, sai... Volano sul dal Brasile e..."
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"
Linus: "Non è una farfalla, è una patatina fritta!"
Lucy: "Ma guarda! E' vero! Chissà come ha fatto una patatina ad arrivare fin qui dal Brasile?"
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Immagino di sì, che sia il Barney di Richler. Però per me c'entra poco con il burattinaio di Sabbath. Nel senso che nel (meraviglioso) libro di Richler pulsa la vita, il gusto del vivere, la curiosità. Anche in mezzo al dolore, all'egoismo, alla follia - oltre che, naturalmente, nell'amore. Invece nel (bel) libro di Roth anche questa passione descritta in tutti i suoi dettagli erotici è un chiudersi al resto del mondo, un ripiegamento.
Ovvio che questo non è un giudizio estetico nè tanto meno morale, ma alla fine ( e anche durante la lettura) l'impressione e le emozioni che i due libri comunicano sono radicalmente diversi. Almeno secondo me.
Ovvio che questo non è un giudizio estetico nè tanto meno morale, ma alla fine ( e anche durante la lettura) l'impressione e le emozioni che i due libri comunicano sono radicalmente diversi. Almeno secondo me.
... Un ripiegamento che non nega che 'esserci' sia ancora possibile.Invece nel (bel) libro di Roth anche questa passione descritta in tutti i suoi dettagli erotici è un chiudersi al resto del mondo, un ripiegamento.
Anche per me Barney rimane 'Barney', ma di Sabbath mi è piaciuta la sua ossessione per la sua morte, che, secondo me, nasconde invece forse non il suo personale desiderio di 'vivere'... ma di la naturale 'vocazione' dell'essere umano a rimanere.
Che bella questa frase: "Come faceva a uccidersi ora che aveva le cose di Morty? Accidenti, c'è sempre qualcosa che ti costringe a vivere!".
E poi, segnalo un altro passo interessante:
"Il depositario dell'ideologia è puro, buono, pulito, e gli altri sono ,malvagi. ma lo sai tu chi è davvero malvagio! ....Non esiste la
purezza! Non esiste! Non deve e non dovrebbe esistere, perché è una menzogna! La sua ideologia è come tutte le altre ideologie, basata su una menzogna!... L'ideologia istituzionalizzala patologia. Tra vent'anni ci sarà una nuova ideologia. La gente contro i cani. La nostra vita da gente è colpa dei cani. E poi, dopo i cani, che ci sarà? A chi daremo la colpa di aver corrotto la nostra purezza?"