Cuba, chi si indigna con me?

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delfino05
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Cuba, chi si indigna con me?

Messaggio da delfino05 »

Alla luce delle espulsioni dei giornalisti di questi giorni e del documento seguente, qualcuno mi toglie dalla testa il dubbio sulla parzialità di certa stampa e mi spiega perchè non si senta parlare (o si manifesti) con la stessa intensità di quando si parla degli Usa o Israele?

Cuba, la dignità umiliata dei prigionieri politici» L’organizzazione internazionale per i diritti umani ha pubblicato un nuovo rapporto sulle condizioni degli oppositori del regime di Castro. Una denuncia che si contrappone alla recente difesa del «líder máximo» espressa da alcuni intellettuali e premi Nobel. :shock:
Nel marzo 2003, il governo cubano ha mosso la più severa offensiva contro il movimento dissidente dagli anni successivi alla rivoluzione del 1959. Delle schiere di dissidenti fermati, 75 sono stati sottoposti a processi sommari e rapidamente condannati a pene detentive da 26 mesi a 28 anni. Il giro di vite ha sorpreso molti osservatori convinti che Cuba si stesse muovendo verso un approccio più aperto e tollerante nei confronti degli oppositori: il numero dei prigionieri di coscienza era calato, sostituito da periodi di detenzione limitati, interrogatori, citazioni in giudizio, minacce, intimidazioni, sfratti esecutivi, licenziamenti, restrizioni alla libertà di movimento, perquisizioni o atti di aggressione fisica e verbale. Dall’aprile 2000, inoltre, il governo cubano aveva cominciato a rinviare le esecuzioni, tendenza sospesa nell’aprile 2003 con l’esecuzione di tre uomini condannati per aver tentato di lasciare l’isola dirottando una nave da rimorchio, operazione nella quale nessuno era rimasto ferito.

I fatti del marzo/aprile 2003 rappresentano un passo indietro per Cuba in materia di rispetto dei diritti umani. Le autorità hanno cercato di giustificare la stretta sui dissidenti denunciando le provocazioni e le aggressioni compiute dagli Stati Uniti. All’epoca, Amnesty International dichiarò che 75 dissidenti condannati erano «prigionieri di coscienza» e chiese il loro rilascio immediato e incondizionato, poiché i reati contestati erano non violenti e rientravano nel legittimo esercizio delle libertà fondamentali, nei termini garantiti dagli standard internazionali.

Le accuse mosse agli arrestati nell’offensiva del 2003 non erano quelle comunemente usate per sopprimere il dissenso, come «propaganda nemica», «mancato rispetto per le autorità», o «pubblici disordini». Piuttosto, si tendeva a enfatizzare reati per i quali il Codice penale cubano prevedeva pene più severe. La maggior parte dei dissidenti era accusata di aver violato l’articolo 91 del Codice penale, la legge 88, o entrambi. L’articolo 91 prevede condanne da dieci a venti anni o la pena di morte per chiunque, «nell’interesse di uno Stato straniero, abbia compiuto atti finalizzati alla messa in pericolo dell’indipendenza dello Stato cubano o della sua integrità territoriale». La legge 88, inserita nel corpo legislativo cubano nel febbraio 1999 ma fino al 2003 mai applicata, prevede lunghi periodi di detenzione per chi sia trovato colpevole di sostenere la politica degli Stati Uniti, volta a «scardinare l’ordine interno, destabilizzare il Paese e distruggere lo Stato socialista e l’indipendenza di Cuba».

A quanto si apprende dagli atti dei processi disponibili, le prove prodotte nei procedimenti del marzo 2003, in base alle quali sono state poi emesse le sentenze, comprendevano: pubblicazione di articoli o rilascio di interviste a mezzi di informazione finanziati dagli Stati Uniti o ad altri media sostenitori di posizioni critiche in materia di diritti economici, sociali o umani a Cuba; comunicazione con organizzazioni internazionali attive nella difesa dei diritti umani; contatti con enti o individui ritenuti ostili agli interessi di Cuba, come funzionari Usa presenti sull’isola o membri della comunità degli esuli cubani residenti negli Stati Uniti o in Europa; distribuzione o possesso di materiali come apparecchi radio, caricabatterie, attrezzature video o pubblicazioni della Interests Section americana (sede diplomatica Usa con base all’ambasciata svizzera dell’Avana, ndr); coinvolgimento in gruppi non ufficialmente riconosciuti dalle autorità cubane o accusati di avere svolto attività controrivoluzionarie, fra le quali: promozione di sindacati non ufficiali, associazioni professionali; istituzioni accademiche, associazioni di giornalisti o librerie indipendenti. Nel 2003, il governo cubano sosteneva che tali attività minacciassero la sicurezza nazionale e andassero perseguite. Amnesty International ritiene che tali attività costituiscano forme di legittimo esercizio della libertà di espressione, assemblea e associazione.
A Cuba queste libertà incontrano severe restrizioni nella legge e nella pratica. Chiunque tenti di esprimere opinioni, promuovere incontri, dar vita a organizzazioni che contraddicano la politica del governo e/o gli obiettivi dello Stato può essere sottoposto a misure punitive come arresti, licenziamenti, maltrattamenti o intimidazioni. A Cuba è limitato anche il diritto a un giusto processo, poiché corti e procuratori sono sotto controllo governativo. L’Assemblea nazionale elegge il presidente, il vicepresidente e gli altri giudici della Suprema Corte del Popolo, oltre al procuratore generale e al suo vice. In più, tutte le corti sono subordinate all’Assemblea Nazionale e al Consiglio di Stato; fatto, questo, che suscita preoccupazione rispetto agli standard internazionalmente riconosciuti in materia di giusto processo e diritto a comparire davanti a tribunali indipendenti e imparziali. Lo stesso diritto dei dissidenti ad avere una difesa indipendente è minacciato dal fatto che gli avvocati sono nominati dal governo cubano e potrebbero quindi esitare a sfidare i procuratori o rigettare le prove prodotte dai servizi di intelligence dello Stato.

Nel 2004 e all’inizio del 2005 sono stati rilasciati 19 prigionieri di coscienza, a 14 dei quali è stato garantito solo il «rilascio su condizione », che consentiva loro di scontare il resto della pena fuori dal carcere per motivi di salute, ferma restando la possibilità di tornare in prigione. Il governo cubano ha poi migliorato le condizioni di alcuni prigionieri di coscienza, trasferendoli in località più vicine alle loro case e garantendo check-up medici.

A due anni dalla stretta del marzo 2003, malgrado i rilasci e i limitati miglioramenti, il numero totale dei prigionieri di coscienza dichiarato da Amnesty International si attesta a 71, due nuovi casi inclusi. È giunta anche notizia di maltrattamenti a opera di guardie carcerarie. Più di dodici persone sono ancora tenute in prigioni situate all’opposta estremità dell’isola rispetto alle città d’origine, fatto che rende molto difficili le visite dei familiari. Per le infrazioni ai regolamenti interni delle carceri, sono previste pene di lunghi periodi di isolamento, a volte in celle murate. I resoconti suggeriscono che le condizioni di prigionia in celle di questo tipo corrispondano a trattamenti crudeli, inumani e degradanti: si dice che le celle siano molto piccole (2x1 m), senza bagno né mobilio; che siano prive di acqua potabile, spesso infestate da ratti, topi e blatte; che i prigionieri non siano autorizzati a uscire, a ricevere visite, a fare esercizio fisico, che in alcuni casi non possano coprirsi con indumenti né avere coperte e lenzuola. Nel corso del 2004, almeno nove prigionieri sarebbero stati tenuti in celle murate per periodi tra due e quattro mesi. Nel 2004 l’allarme è nato da resoconti secondo i quali diversi prigionieri di coscienza non ricevevano adeguate cure sanitarie. Amnesty International riconosce che l’imposizione di un embargo commerciale da parte degli Stati Uniti d’America limita per Cuba la capacità di garantire ai prigionieri viveri e cure mediche in misura adeguata. Eppure, è stato anche denunciato che in alcuni casi i medicinali procurati ai prigionieri dai familiari, sono stati trattenuti dalle autorità carcerarie senza alcun motivo plausibile.

Amnesty International chiede al governo cubano: di ordinare il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri di coscienza; di assicurare lo svolgimento di un’inchiesta indipendente e imparziale, aperta sulla base delle denunce di maltrattamenti a opera di guardie carcerarie; di garantire la sospensione immediata dal servizio per i funzionari implicati e l’avvio di procedimenti giudiziari ai danni dei responsabili; di trasferire tutti i prigionieri di coscienza, soprattutto i malati, in carceri più vicine alle case delle loro famiglie; di applicare i Principi delle Nazioni Unite per la tutela di tutte le persone soggette a qualsiasi forma di detenzione o carcerazione e le Regole degli Standard Minimi per il Trattamento dei Prigionieri; di far sì che, in applicazione degli standard internazionali sui diritti umani, a tutti i detenuti sia garantito un giusto processo, oltre al diritto di avere un avvocato difensore; di revocare la legge 88 e normative simili che favoriscano l’arresto di prigionieri di coscienza e restringano illegalmente l’esercizio delle libertà fondamentali; di ratificare l’Accordo Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali, l’Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici, il Protocollo aggiuntivo dell’Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici e il Secondo Protocollo aggiuntivo dell’Accordo Internazionale sui Diritti Civili e Politici, finalizzato all’abolizione della pena di morte.

(traduzione di Maria Serena Natale)
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20 marzo 2005
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Marcello Basie
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Messaggio da Marcello Basie »

Proprio qualche giorno fa si e' svolta all'Avana una strana riunione di oppositori del regime - strana perche' e' stata graziosamente permessa da Castro ma gli stranieri (giornalisti e parlamentari europei, per esempio) ne sono stati tenuti lontano.

Per Cuba c'e' sicuramente l'uso di diversi pesi e diverse misure rispetto a cio' che avviene in altri paesi; questo sia da parte di chi ha simpatie per Castro sia dalla parte opposta... e' un tipico argomento che nelle tribune politiche di basso livello puo' scatenare un bello scambio di polemiche ai limiti dell'insulto :roll:
Ultima modifica di Marcello Basie il mar mag 24, 2005 2:34 pm, modificato 1 volta in totale.
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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Non riesco ad indignarmi.

:|

Mi fa solo l'effetto di una canzone triste.

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Zio Ibrahim, zia Omara spiegatemi la situazione. :heartkiss:

Duermen en mi jardín
las blancas azucenas,
los nardos y las rosas.
Mi alma, muy triste y pesarosa,
a las flores quiere ocultar
su amargo dolor.

Yo no quiero que las flores sepan
los tormentos que me da la vida.
Si supieran lo que estoy sufriendo,
De pena morirían también.

Silencio, que están durmiendo
Los nardos y las azucenas.
No quiero que sepan mis penas,
Porque si me ven llorando morirán.

Silencio, que están durmiendo
Los nardos y las azucenas.
No quiero que sepan mis penas,
Porque si me ven llorando morirán.
De penas morirán... también.
Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina.
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2teepot
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Messaggio da 2teepot »

Non so che futuro abbia il regime di Fidel Castro . Probabilmente nessuno ; infatti le aperture , e il conseguente declino sono già iniziati .

Però non posso fare a meno di ammirare un regime che ha fatto di una idea la sua bandiera , fino alla fine : il Socialismo .
E ci è riuscito . Contro tutto e contro tutti .

Per quanto concerne soprusi e ingiustizie , mi permetto di osservare che le più grandi Democrazie del mondo ne hanno commessi di ben peggiori . E ancora ne commettono .

Questo senza voler scusare certi metodi barbari della politica . Di nessuna parte .
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Xenia
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Messaggio da Xenia »

Però non posso fare a meno di ammirare un regime che ha fatto di una idea la sua bandiera , fino alla fine : il Socialismo .
E ci è riuscito . Contro tutto e contro tutti .
allora, anche in base ai miei ricordi di viaggio
:arrow: ammirare un regime per me è un ossimoro, perché non posso ammirare un sistema dove non vi sia libertà (nemmeno di andarsene....)
:arrow: non so se sia riuscito a realizzare il socialismo, ma sicuramente qualunque cosa abbia fatto lo ha fatto contro tutti. contro tutti i suoi cittadini, con una cintinua propaganda politica (sembra di essere sempre in campagna elettorale...). Non dico che l'intento di partenza non fosse "sano", o che non siano cmq state realizzate cose mirabili (il sistema dell'istruzione, per esempio, malgrado lampovertà imperante è di ottimo livello), ma da qui a ritenerla una vittoria forse ce ne corre; se fosse così fantastico la gente non cercherebbe di scappare.
Per quanto concerne soprusi e ingiustizie , mi permetto di osservare che le più grandi Democrazie del mondo ne hanno commessi di ben peggiori . E ancora ne commettono .
non so a te ma a me personalmente come motivazione o scusa non basta. E cmq se non mi sta bene l'Italia, me ne posso sempre andare, se un poliziotto mi accusa di qualcosa, ho diritto ad essere difeso. vai a veder il timore sacroc he i cubani hanno delle loro fosre dell'ordine, e poi discutiamo se è prorio così uguale...
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shandy
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Messaggio da shandy »

purtroppo in questo momento non ho tempo per rispondere, dico solo una cosa:
non posso ammirare un sistema dove non vi sia libertà
e nel nostro di sistema ce n'è? io ho dei serissimi dubbi... :?
42
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2teepot
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Messaggio da 2teepot »

Rispondo a braccio : mi aspettavo controdeduzioni del genere ; e del resto sono stato un po' stringato prima .

Si , ammirare un regime è un ossimoro .
Infatti "ammiro" solo la capacità della dirigenza castrista a mantenersi a galla per così lungo tempo , e in un certo senso anche i risultati che ha ottenuto .
Però non parlerei di vittoria , ma di sconfitta . La storia del resto ha già dato il suo verdetto . Ora questo regime sta facendo ormai di tutto pur di conservarsi . Alla morte di Castro è probabile che si aprirà al capitalismo completamente . In questo momento la lirica socialista è solo un proforma ad uso di beghe politiche interne . Ma il Socialismo reale è morto anche a cuba ; e non esite nemmeno in Vietnam , ormai .

Cuba è rimasto , nonostante tutto e nonostante l'intelligenza dei cubani , un paese povero . Ma paesi vicini , Haiti per esempio , sono una situazione ben peggiore . E sono nell'orbita capitalista . Vogliamo parlare allora di quei paesi africani dove il comunismo non si è mai radicato , e dove ora muoiono di fame o per guerre cretine centinaia di migliaia di persone ?
Che poi i metodi adottati dal regime a Cuba siano intollerabili per una società libera non è obbiettabile .
Appunto , una società libera .
Noi ce lo possiamo permettere di giudicare così perchè stiamo dall'altra parte , abbiamo i mezzi , siamo i paesi ricchi . Magari pensiamo che per far star bene gli altri basta che ci imitimo nel nostro modello sociale . Mi sta anche bene come ragionamento .
Però manca loro una cosa : la ricchezza .

Che Guevara diceva : "E' solo la fame che ti fa fare la rivoluzione "

A Cuba la rivoluzione è stata fatta , il popolo non muore di fame . Ora desidera la libertà .
E se poi accade come nella ex USSR , dove c'è gente che è ritornata a far la fame e pochissimi si sono arricchiti a dismisura , dove la maggior parte gente ora maledice Gorbaciov ?

E le stelle stanno a guardare ... mentre il resto del mondo continua a marcire . Almeno Cuba - e i cubani - hanno una loro dignità .
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birby
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Messaggio da birby »

Non so quanti di voi siano stati realmente a Cuba. Io fortunatamente sono tra quelli che sono andati!
E devo ammettere che mi sono anche meravigliata! E' vero che è un regime e che sono "liberi" di fare ciò che vogliono solo fino ad un certo punto però ho anche constatato che è difficilissimo vedere un homeless anzi, tutti hanno una casa in cui tornare e hanno una tessera speciale che gli permette di andare al mercato e comprare il cibo per tutta la famiglia. La scuola è interamente pagata dallo stato così come i materiali che vengono utilizzati (es. penne, quaderni ecc...) E anche la sanità è tutta a carico dello stato...

Sapendo questo, provate a fare un confronto ITALIA - CUBA e poi ditemi...
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

delfino05 ha scritto:Alla luce delle espulsioni dei giornalisti di questi giorni e del documento seguente, qualcuno mi toglie dalla testa il dubbio sulla parzialità di certa stampa e mi spiega perchè non si senta parlare (o si manifesti) con la stessa intensità di quando si parla degli Usa o Israele?
Sembrerà strano ma è la stessa cosa che mi chiedo anch'io.
Perché si parla tanto di qualche giornalista espulso e non si parla dei 5 cubani detenuti da un paio di anni negli Stati Uniti solo perché cercavano di evitare gli attentati finanziati dai servizi segreti americani e dagli anticastristi contro Cuba? Perché si parla tanto dei giornalisti espulsi e si sa poco o niente di qualche migliaio di mussulmani arrestati e detenuti negli Stati Uniti dopo l'11 settembre 2001 e contro cui non esiste neppure un'imputazione?

Già, chissà perché...

Ciao
TyL
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el camino y nada más;
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(A. Machado)

Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.

«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.

Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)

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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

se fosse così fantastico la gente non cercherebbe di scappare
Tanti scappano anche dalla Sicilia. Che è fantastica. Non c'è relazione tra le due cose.

Passato sul blog perchè divenuto troppo lungo...
Ultima modifica di johnnyfichte il mar mag 24, 2005 7:29 pm, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da akela »

Concordo con 2teepot sul definire ormai Cuba "archeologia dittatoriale". La debolezza del regime ha causato le aperture. Se ci fossero ancora le sovvenzioni dell'URSS all'isola non avremmo visto qualche anno fa il Papa accolto con tutti gli onori da un raggiante Fidel Castro.
birby ha scritto:tutti hanno una casa in cui tornare e hanno una tessera speciale che gli permette di andare al mercato e comprare il cibo per tutta la famiglia. La scuola è interamente pagata dallo stato così come i materiali che vengono utilizzati (es. penne, quaderni ecc...) E anche la sanità è tutta a carico dello stato...
Dopo la prima guerra mondiale, la Germania era in ginocchio: inflazione, disoccupazione, fame.
Il Nazismo risollevò il paese, fino a farlo diventare una superpotenza...
Dove sta l'inghippo? :roll:
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Messaggio da Lordpolo »

Fare un paragone tra la Cuba odierna e la Germania nazista mi pare come paragonare un ippopotamo e una lavatrice :roll:
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Messaggio da akela »

L'ippopotamo e la lavatrice hanno però due cose in comune.
Un governo che ha assicurato qualità della vita ma non ha assicurato il rispetto di molti diritti fondamentali (con le dovute differenze, ovviamente).

Siamo disposti a cedere la nostra libertà di parola per mandare i nostri figli a scuola? Cosa significa vivere bene o vivere male sotto una dittatura?
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Messaggio da johnnyfichte »

Roosevelt si accentrò dei poteri economici a imitazione di Hitler e Stalin.

E salvò gli USA dalla Grande Depressione.

Noi cosa possiamo imitare da Fidel ? E come possiamo salvarlo da se stesso ? :D

Non sono sicuro che sia un atto dovuto accettare gli osservatori UE.

Vedo gli EuroDeputati come avvoltoi in cerca di una nuova legislatura e sana pubblicità affollarsi sulla carcassa di un uomo in caduta libera. Ci guadagnano posizioni nella corsa per uno stipendio da deputato da migliaia di euro al mese. Ma noi che ci guadagnamo ? E i cubani ?
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Messaggio da Xenia »

massi ha scritto:A Cuba la rivoluzione è stata fatta , il popolo non muore di fame . Ora desidera la libertà .
E se poi accade come nella ex USSR , dove c'è gente che è ritornata a far la fame e pochissimi si sono arricchiti a dismisura , dove la maggior parte gente ora maledice Gorbaciov ?
il fatto è che rischia davvero di accadere. Mi domando cosa succederà quando verrà meno la figura "carismatica" di Fidel... Sulla dignità del popolo cubano non posso che confermare quanto detto in più interventi, anch'io ne sono rimasta molto impressionata. Tuttavia, e fermo restando che la democrazia è imperfetta per antonomiasia e che la libertà è sempre, anche da noi, un valore a rischio, credo che pensare di poter fare dei paragoni fra l'italia di oggi e cuba sulla questione libertà sia, persino oggi, un po' azzardato.
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Messaggio da Lordpolo »

L'ippopotamo e la lavatrice hanno però due cose in comune.
Un governo che ha assicurato qualità della vita ma non ha assicurato il rispetto di molti diritti fondamentali (con le dovute differenze, ovviamente).
Se prendiamo le cose così "alla larga" confesso che mi viene in mente una terza pietra di paragone: gli USA odierni, dove il diritto alla salute (diritto fondamentale per eccellenza) non mi pare assicurato a tutti...
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Messaggio da il-picchio »

facciamoci pure "le debite proporzioni", ma Amnesty International ha inserito anche l'Italia nella lista dei paesi sotto osservazione per la violazione dei diritti umani.
ad Haiti, per citarne una, la situazione è inquietante, imbarazzante (mi permetto di consigliare, di nuovo, la visione di The Agronomist, di Jonathan Demme).
nella comunicazione giornalistica esistono guerre e dittatori "di moda". Haiti, il Congo, il Ruanda non vanno più di moda, e non se ne parla.
l'orrore non si è fermato per questo.
Cuba invece è da sempre sotto i riflettori, forse perchè questo isolotto ha sempre fatto di testa sua, forse perchè all'Occidente rode il culo che un modello antagonista a quello imperante avrebbe anche potuto funzionare (se non fosse stato boicottato, mal gestito, abortito, fate voi)
vero, da là non me ne sarei potuta andare, ma avrei anche potuto voler restare, se me ne avessero lasciato la possibilità...
il Barbudo ha esagerato, ma non da solo.
lasciatemi citare "Cohiba", con un po' di affetto...
"ma l'America ha paura, altrimenti non si spiega come faccia a vedere in uno Stato in miniatura questa orribile minaccia"
e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan)
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Da piccola mi ero autoconvinta che i regali me li portava Coppi sulla sua bicicletta... non vi dico le mazzate con gli altri bambini (Campalla)
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Messaggio da campalla »

Quoto il-picchio, totalmente. In particolare quando dice che Cuba, bene o male, è sempre sotto i riflettori: non ditemi che ogni volta che Castro ne combina una non ci riempiono tiggì e pagine dei giornali...

Piuttosto, non vi pare che, tanto per fare un esempio, un sipario bello pesante sia calato sull'Uzbekistan? Non vi pare che ben pochi si siano indignati per l'espulsione di massa dei giornalisti dal paese? Non vi pare strano che nessuno ci dica che migliaia di persone si accalcano ai confini del paese e vengono respinte con la violenza? Né che nessuno ci ricordi le atrocità commesse dal buon Karimov, che bollisce gli oppositori politici?

No, di questo non si parla, e guarda caso basi militari americane si moltiplicano sul suo territorio, guarda caso giacimenti di petrolio importanti riforniscono gli USA...
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Messaggio da invisigot »

L'ippopotamo e la lavatrice hanno però due cose in comune.
Hanno anche una differenza fondamentale, il progetto politico di fondo. Non mi pare poco quando si parla della Germania nazista.
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Messaggio da liberliber »

in una delle primissime discussioni di politica fatte su questo forum (non la ritrovo perché non ricordo quale fosse l'argomento specifico del 3d) io sostenni che non trovavo giusto che si organizzassero manifestazioni contro la pena di morte solo quando lo Stato in questione erano gli USA e non la Cina o altri Paesi dove la pena di morte esiste.
Qualcuno (TyL o -gioRgio-) mi rispose che cmq, se ritieni una cosa sbagliata, è giusto manifestare (e indignarsi) qualunque sia lo Stato coinvolto, anche se sono sempre gli USA, e cercare le occasioni per protestare in generale contro quella cosa (questo era il concetto, ovviamente, non le parole esatte, mi scuso se riporto male opinioni altrui).
Ritenni quell'opinione giusta.
Lo ritengo anche ora, e anche se i riflettori sono su Cuba. Ritengo che la libertà di opinione vada difesa, sempre, e vada condannata la sua limitazione, sia che si parli di USA, di Italia, di Cina, di Uzbekistan o di Cuba... se al momento viene denunciata a Cuba, io mi indigno e protesto.
Se viene denunciata negli USA, io mi indigno e protesto. Eccetera.
Non ritengo sia giusto non indignarmi solo perché c'è anche altrove; mi indigno pure in questi casi. Mi indigno sempre. Quindi anche in questo caso.
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)


NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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