Fecondazione assistita: parliamone

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ilmagodilussino
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Messaggio da ilmagodilussino »

:roll: io ho dovuto "cacciare" una ragazza con residenza in inghilterra: sulle liste elettorali risultava "residente all'estero - vota all'estero".
a occhio e croce ho capito cosa era successo, ma per precisione ho chiamato in ufficio elettorale (sono abbastanza in confidenza col dirigente) che per prima cosa mi ha chiesto sottovoce "è incazzata?....".
in effetti le cose stanno proprio così: i residenti all'estero sono iscritti nella c.d. "circoscrizione estero" e dovrebbero votare presso il consolato dopo aver ricevuto un "plico"; se vogliono votare in italia debbono fare preventiva richiesta al consolato che avvisa il comune italiano....
ovviamente la cosa a molti non è stata comunicata o comunque non è stata comunicata chiaramente.
e poi sul giornale di oggi (e qui sul forum) leggo la stessa cosa accaduta a sartori... :?
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Bilbo
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Messaggio da Bilbo »

[...] il ministro di qualsiasi culto [...] abusando delle proprie attribuzioni e nell’esercizio di esse, si adopera [...] ad indurli all’astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 309 a euro 2.065.
Non c'è proprio nessuno che si degni di far partire una denuncia contro Ruini? Non che serva a niente ma almeno il gusto di fargli pagare 309 €... :evil:
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shandy
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Messaggio da shandy »

credo che mio padre nel 2003 abbia denunciato l'allora vescovo di genova, Bertone, che aveva invitato ad astenersi dal voto ad un referendum regionale per l'abrogazione di una legge regionale ligure favorente le scuole private e confessionali.
ma non ne sono sicura. dovrei chiedergli se in effetti l'ha fatto e come è andata a finire...
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Miss Piggott
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Messaggio da Miss Piggott »

Allora, rispondo a Giorgio e ad Akela insieme, e mi scuso sin da ora se a molti quel che dico potrà sembrare campato in aria.
Quello che sta accadendo in Italia ultimamente mi sta facendo perdere la lucidità.

Bene, prendiamo il paese occidentale in cui è più alta "l'affluenza" alle funzioni religiose: gli Stati Uniti. Negli USA più del 50% dei cittadini frequenta assiduamente (non come in Italia) la propria parrocchia, sinagoga, moschea. Eppure nessun americano si sente prima di tutto cattolico, ebreo o vattelappesca. Prima di tutto è un americano (con un filino di sciovinismo che a noi europei fa storcere il naso, se vogliamo) e dopo viene tutto il resto. Sull'appartenenza al loro paese si basa il collante nazionale, la forza che unisce oltre 200 milioni di persone divise da tutto il resto: etnia, religione, lingua, addirittura paese di nascita.
Per inciso, gli USA non danno ai loro cittadini una sanità pubblica, nè una scuola pubblica vera, nemmeno il voto è una cosa così scontata come per noi. Lì per votare devi prima iscriverti alle liste elettorali! :shock:
Ora veniamo all'Italia, che come è evidente ad ogni persona che si sia un minimo guardata intorno, niente funziona neanche lontanamente come in qualunque altro paese del mondo. Qui non c'è mai stato, e forse non ci sarà mai, qualcosa che leghi tra loro 50 e cocci milioni di persone, prima della loro appartenenza religiosa e politica. Ed è un peccato, IMVHO.
Questo vuol dire che non siamo un paese civile. Sempre IMVHO.

Ora, piccola nota polemica. Se l'essere un cattolico in questo paese viene prima dell'essere un cittadino, potrebbero i cattolici italiani prendere esempio dai confedeli americani, e pagare di tasca propria il mantenimento della loro prima e vera casa, ovvero quella di Dio? Devolvere il 10% del proprio stipendio, come fanno i cattolici americani, alla propria chiesa mi sembra il minimo a questo punto....
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

Bilbo ha scritto: Per eventuali smentite o conferme di ciò che ho scritto mi rimetto a chi conosce meglio di me certi argomenti (una consulenza del nostro costituzionalista di fiducia non sarebbe male, TyL se ci sei batti un colpo).
Solo una piccola precisazione. Per modificare e/o abrogare il concordato non è indispensabile una legge costituzionale, basta una legge ordinaria per "le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti" (art. 7, c. 2 Cost.). Visto però che si discuteva della loro abrogazione, credo che la Chiesa non darà mai il consenso (e dove lo trovano una mucca da mungere che fa così tanto latte?) e quindi non resta che l'altra - al momento assolutamente impercorribile - via.
Zialiber ha scritto:quello che mi dà più fastidio è che se non si raggiungerà il quorum sarà per colpa delle indicazioni date dalla Chiesa
Io non ci penso neppure. Se la Chiesa cattolica avesse la capacità di persuadere 3/4 dell'elettorato italiano io starei già facendo le valigie per espatriare. Già le avvisaglie di Stato etico che si vedono in giro (ad iniziare dalla politica discriminatoria nei confronti dei fumatori) mi piacciono poco, figuriamoci uno Stato confessionale (anche se solo di fatto).
Sulle indicazioni di voto, Akela ha scritto:lo può fare la Bellucci, lo può fare Coscioni, lo può fare Fini, lo può fare la Mannoia, lo può fare Calderoli. Perchè Ruini non lo può fare?
Ok, non ho voglia di (ri)leggermi il 3d da te segnalato però capisci bene che un conto è dire siamo contrari all'abrogazione della legge e un altro conto è dire astenetevi. Qui scendiamo nella tattica elettorale che è terreno da cui la Chiesa farebbebene ad astenersi (le la locuzione "Stato laico" ha ancora un senso). Vedo ora che le stesse cose - un po' più in breve (io si sa sono prolisso) le aveva già scritte Xenia con cui ovviamente concordo (magari se continuo a leggere trovo anche la risposta di Akela) :D
A proposito del voto, MissPiggott ha scritto:Ma sarebbe davvero così poco democratico renderlo obbligatorio?
Non sono d'accordo. Sul come intendere il voto si sono storicamente - anche nell'Assemblea costituente - confrontate due posizioni. Semplificando, una lo vedeva come una sorta di dovere verso lo Stato, un'altra come un diritto (il cui esercizio è quindi libero anche quando si manifesta nella forma di mancata espressione del voto). Il risultato fu quella, per molti versi strana, definizione dell'esercizio del voto come di un dovere civico. La visione della nostra Costituzione come Carta che mette al centro l'individuo e non lo Stato è chiaramente più compatibile con la seconda accezione. Inoltre, ma qui cadiamo sull'opportunità politica, coloro che non vanno a votare se fossero costretti a farlo probabilmente sarebbero i principali candidati a cadere vittima del populista di turno, di quello che appare meglio in tv, ecc.
Il problema è oggi il problema del referendum (dal 1997 non si raggiunge più il quorum e c'è sempre qualcuno che, contrario all'abrogazione, fa campagna astensionista). In linea di massima condivido le osservazioni del mago. L'ho scritto più di un paio di lustri fa nella mia tesi di laurea e continuo ad esserne a maggior ragione convinto oggi. Dicevo in linea di massima perché io non abolirei il quorum ma adotterei una soluzione tipo quella dello statuto toscano (quorum del 50% + 1 ma misurato non sugli aventi diritto al voto ma sui votanti dell'ultima elezione regionale) o, ancor meglio, considererei abrogata la legge se a) i sì sono più dei no e b) i sì sono almeno il 25% + 1 (ma si potrebbe scegliere una cifra diversa) degli aventi diritto.
Purtroppo una riforma della Costituzione in questo senso mi pare difficile. Non dimentichiamo che il referendum abrogativo è uno strumento di controllo nei confronti dell'operato del Parlamento ed ora che i partiti presenti in Parlamento hanno trovato il modo di disinnescarlo che interesse avrebbero a modificarne le regole?
Sempre a proposito di Ruini & C.,Akela ha scritto: Io mi sento una persona libera e dotata di un cervello autonomo, e nello stesso tempo mi sento membro di una comunità che condivide con me valori e significati profondi, la stessa visione della vita. Se quindi un membro della mia comunità esprime un parere o un'indicazione, io non vivo ciò come una minaccia o un'ostile ingerenza, ma semplicemente come una risorsa in più. Poi con questa risorsa io ci faccio quello che mi pare, e ciò che il mio cervello e il mio cuore ritengono giusto. Sono libero di accettare, accettare in parte, respingere.
Chissà se la vecchina molisana, che ha sentito il vescovo di Campobasso dire che se si andava a votare era peccato mortale e bisognava poi confessarsi, la pensa come te.

Ok, mi sono dilungato fin troppo. Vado a mangiare qualcosa.

Ciao
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-Lara-
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Messaggio da -Lara- »

a giudicare dall'andazzo del referendum non credo che siano stati la vecchina molisana, che ha sentito il vescovo di Campobasso a combinare tutto sto casino,...altrimenti nelle altre regioni ci sarebbe stato un boom di voti ed ora non avremmo quest'accidenti di legge sulla schiena fino a quando qualche gruppo politico si degnerà di insabbiarla ed occultarla o amplificarla come piacerà a loro perchè ormai il referendum ce lo siamo giocato

certo però che se penso a Giovanardi che gongola....permettete che mi girino ...pur non avendo gli attributi :evil:
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akela
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Messaggio da akela »

Miss Piggott ha scritto:Se l'essere un cattolico in questo paese viene prima dell'essere un cittadino,
Non posso ordinare sulla stessa scala cio chè extraterreno e ciò che è terreno. E' uIn discorso simile a quello fatto da Giorgio qualche post fa. Io aggiungo solo un cosa...
Con l'aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza, per osservare la Legge scout.
Da circa settant'anni ci sono cristiani in Italia che giurano di essere buoni cittadini.
Miss Piggott ha scritto:Devolvere il 10% del proprio stipendio, come fanno i cattolici americani, alla propria chiesa mi sembra il minimo a questo punto...
:shock:
Dieci per cento del mio stipendio?
Ho dedicato al servizio volontario nella mia parrocchia una fetta importante della mia vita. Se avessi la possibilità di tornare indietro sicuramente non farei le stesse scelte, gestirei meglio i miei tempi e le mie risorse, e magari sarei laureato. Se dovessi monetizzare ciò che ho fatto avrei qualche zero in più sul mio conto in banca.
E ti assicuro che come me ce ne sono veramente tanti, e molti fanno ben più di me.
Sono quindi costretto a ripetermi: ma tu, cosa ne sai? E soprattutto: cosa te ne frega?
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

Cazzo quanti post scrivete :P

Parte seconda:
Vesna ha scritto:ritengo che se li paghiamo fior di quatrini (e li pago anchio i politici con le mie tasse , anche se sono un cittadino di second ordine) dovrebbero fare il loro lavoro e non propore referendum per ogni quesito scomodo che si trovano davanti.
Il referendum serve per dare la possibilità ai cittadini di esprimere su una questione specifica il loro dissenso nei confronti (della maggioranza) del Parlamento. Se ti riferisci al fatto che alcuni partiti hanno promosso il referendum e hanno raccolto le firme, personalmente non ci trovo nulla di male. Significa che questi partiti, minoritari in Parlamento, ritenevano di essere maggioritari nel Paese. E' uno strumento democratico in più, non capisco perché tu che giustamente lamenti la mancanza di democrazia nel paese da cui provieni, ritenga di dover affidare tutte le decisioni inappellabilmente al Parlamento.
Per quel che poi riguarda la "cittadinanza di serie B" (che più correttamente significa che non sei cittadina italiana), concordo con te. Credo che ogni persona debba avere il diritto di voto nel paese in cui vive e non in altri (quindi sarebbe stato giusto che tu avessi avuto la possibilità di votare e che non l'avesse avuta mio zio che da più di 40 anni vive in Canada e che continua ad essere anche cittadino italiano (e quindi ad essere conteggiato nel quorum)

Poi non capisco un'altro paio di cose che esulano un po' dal discorso e su cui ovviamente sei liberissima di non rispondere:
a) se la natura ha voluto così è inutile forzarla (allora non dovremmo far mai ricorso alla medicina e magari morire per una semplice appendicite?)
b) perché se dici di non voler negare la maternità a chi la pensa diversamente da te poi ti saresti astenuta.
giorgio ha scritto: Ma d'altra parte, nei fatti, personalmente conosco davvero pochissimi (compresi moltissimi cattolici) che non siano andati a votare.
Anch'io. E questa credo sia una chiave di lettura di come vanno certe cose in Italia. Che piaccia o meno noi (e le persone che conosciamo) - o comunque la maggioranza di noi (e di quelli che conosciamo) - fa parte di una minoranza. Senza voler avere la puzza sotto il naso, credo che abbiamo un titolo di studio superiore alla media, di leggere più libri della media, di leggere più giornali della media, di vedere meno tv della media, ecc.

Pelo :notworthy:
Lara ha scritto:a giudicare dall'andazzo del referendum non credo che siano stati la vecchina molisana, che ha sentito il vescovo di Campobasso
Infatti non è colpa della vecchietta molisana. Era solo per rispondere ad Akela che, essendo un cattolico che ha un certo senso critico ed è capace di non obbedire a Ruini se lo ritiene giusto, pensa che tutti siano come lui. Con ciò, lo ribadisco, non credo che sia tutta colpa di Ruini & C.
Il solitamente pacato Akela ha scritto:Sono quindi costretto a ripetermi: ma tu, cosa ne sai? E soprattutto: cosa te ne frega?
Sbaglio o stiamo diventando nervosi? :whistle:

Ciao
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Marcello Basie
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Messaggio da Marcello Basie »

Probabilmente a causa la tarda ora non ho ben capito il perché del messaggio di Miss Piggott, ma riguardo alla religiosità negli Stati Uniti, mi pare che là il tasso di integralismo sia molto superiore (basti pensare agli attivisti anti-abortisti che assassinano medici abortisti). Il fatto che le chiese non ricevano soldi dallo stato, credo si debba al gran numero di "sette" protestanti, che impediscono la presenza di un capo riconosciuto come il papa, e al fatto che gli Stati Uniti sono una nazione senza storia e senza quindi un intreccio tra religione e potere temporale come c'è stato in moltissimi paesi europei. In Spagna per esempio la presenza cattolica è stata nei secoli fortissima e molto "temporale". Purtroppo attualmente l'Italia si trova a essere il paese dove l'influenza temporale della chiesa è maggiore. Rivoglio Giolitti!

Ma credo che il cattolicesimo c'entri relativamente poco con l'esito del referendum: singolarmente, il potere della chiesa sembra più efficace verso i politici che verso la popolazione.

A proposito del referendum, vorrei mandare un saluto a quel misero 10% di votanti nella provincia di Vibo Valentia. Siete pochi, ma continuate a tenere la testa alta!
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
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Miss Piggott
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Messaggio da Miss Piggott »

Vediamo se riesco a spiegarmi (evidentemente no, e per giunta l'unica cosa che ottengo è far arrabbiare akela :think: )
Allora, diciamo che sono un'illusa. Credevo che anche nel nostro paese ci fosse qualcosa che unisce tutti noi, da nord a sud, atei, cattolici, ebrei etc etc. E che questa cosa fosse un certo senso di appartenenza ad una collettività (i cittadini italiani) e a una istituzione (lo Stato Italiano) che non so come chiamare. Per cui non gli do un nome.
Adesso ho scoperto che, invece, non è così.
Ho scoperto che appartenere ad una religione viene prima che essere un cittadino di questo Stato. Non lo sapevo.
E mi sono chiesta come mai, nel Paese in cui più del 50% di persone praticano una religione (ripeto, praticano, non sono "culturalmente" cattolici come in Italia) invece questo non succede. Anzi, questo collante che qui non esiste è l'unica cosa che unisce 250 milioni di persone. Sono l'ultima a poter essere definita filoamericana, però in questo caso mi sembra che noi stiamo messi peggio.

per rispondere ad un irritabile akela che ha scritto:
E soprattutto: cosa te ne frega?
Beh, mi frega eccome, perchè mi scoccia parecchio che una parte delle mie tasse vada a finire nelle tasche della Chiesa, se le cose stanno come sopra. Se la Chiesa (le chiese) sono così importanti per le vite dei fedeli, che siano i fedeli a mantenerle in vita. Con i loro soldi, non come i miei.
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Miss Piggott
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Messaggio da Miss Piggott »

Il fatto che le chiese non ricevano soldi dallo stato, credo si debba al gran numero di "sette" protestanti,
No, è che nonostante tutti i loro difetti (e i loro estremismi) e nonostante la presidenza Bush, lì la separazione tra chiesa e stato esiste.
E nessuno si sognerebbe di far pagare (non metaforicamente, ma proprio a livello di $) agli altri la propria religiosità.
Da pragmatici quali sono, quando c'è da mettere mano al portafoglio lo fanno. Senza coinvolgere la collettività.
Chi ha visto Report qualche tempo fa ricorderà le facce sconvolte dei cattolici americani al sentire che in Italia non sono i fedeli che mantengono la loro chiesa...
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TierrayLibertad
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Messaggio da TierrayLibertad »

Miss Piggott ha scritto: Allora, diciamo che sono un'illusa. Credevo che anche nel nostro paese ci fosse qualcosa che unisce tutti noi, da nord a sud, atei, cattolici, ebrei etc etc. E che questa cosa fosse un certo senso di appartenenza ad una collettività (i cittadini italiani) e a una istituzione (lo Stato Italiano) che non so come chiamare. Per cui non gli do un nome.
In teoria dovrebbe essere la Costituzione in quanto legge suprema dello Stato che sancisce un patto sociale tra i cittadini. Che purtroppo non sia così lo si vede dalla considerazione in cui la Costituzione stessa è tenuta dalla nostra classe politica :evil:

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P.S. Ma non sarebbe stato meglio se il papa fosse restato ad Avignone?
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Miss Piggott
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Messaggio da Miss Piggott »

Sì.
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Messaggio da last-unicorn »

Il referendum sulla pubblicità in TV ha raggiunto il quorum (ed ha pure vinto il NO :wall:) mentre quello sulla fecondazione assistita no. Ora conosciamo le priorità di questo Paese... :?
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shandy
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Messaggio da shandy »

Eh! Il problema è che abbiamo capito che le priorità non sono del Paese ma di altri soggeti. Nel '95 era Mr. B. (io ero "giovane" ma me la ricordo benissimo quella campagna referendaria, e me la ricordo con orrore...), oggi è altro... :?
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

So che state parlando d'altro ma ieri non ho potuto rispondere a questa domanda:
-Lara- ha scritto:sei contro in che senso?....Vuoi dire contro il fatto che non riguardi anche l'uomo????:.....ho capito bene?? ( non vorrei capire fischi per fiaschi)
Scusa ieri il forum non mi andava e poi ho finito di "lavorare"... intendevo che
1) è triste che l'aborto riguardi spesso solo la donna incinta e che l'uomo sparisca (in quel senso dovrebbe riguardare anche lui)
2) sono contro alla facilità con cui è concesso abortire... sui feti malformati ecc sarei anche d'accordo, sui down e sui bambini nati per sbaglio no
** Il vero scrittore non mette mai tutto nel suo libro; il meglio del suo lavoro si compie nell'anima dei lettori. (Rondelet) **
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Messaggio da Merzh00 »

Ho scoperto che appartenere ad una religione viene prima che essere un cittadino di questo Stato.
Cara Alice, secondo hai centrato il problema. L'eredità pesante di un paese 'struzzo' che di fronte alla 'Scelta' (qualsiasi scelta) preferisce ficcare la testa sotto la sabbia in nome ... della religione? della tradizione?


Mi sento molto amareggiata stamattina ( e da una parte ne sono quasi felice, perché vuol dire che mi sento ancora parte di una collettività in cui, malgrado, a parer mio, mille storture, ancora credo e che vorrei fossero, e anzi, io stessa vorrei contribuire a raddrizzare)

Non dico niente di nuovo se sottolineo che il termine 'politica' indica proprio la 'partecipazione' alle attività della città. E allora mi chiedo -ma la domanda rischia di essere retorica -cosa significa quando un'istituzione esterna allo Stato rema contro e predica l'astensionismo? e, di fatto, 'vince'? Che lo Stato -laico, come può esserlo solo lo Stato -è assente. Calpestato dalle leggi non scritte -come quelle della 'tradizione', dalla famiglia, dalla clientela.

La butto così.
Mi viene in mente un libro di Palahniuk, 'Ninna Nanna', in cui ci sono dei passi molto belli -soprattutto per chi ama Orwell -sulla vicenda del protagonista che a causa di un forte dolore personale si perde nei dettagli della vita quotidiana per non pensare, credendo di salvarsi.
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Merzh00
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Messaggio da Merzh00 »

Nel messaggio precedente ho dimenticato di linkare questo:

http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni ... r/lar.html
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Messaggio da Corso »

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Ruini: italiani maturi e ragionevoli

«Sono rimasto colpito dalla maturità del popolo italiano». Il primo commento del cardinale Camillo Ruini al risultato del referendum arriva da Fiuggi, dove il presidente della Cei giunge nel pomeriggio, per aprire con una sua relazione il Convegno nazionale delle Caritas diocesane. Il porporato trova ad attenderlo una piccola folla di cronisti e anche a loro rilascia una dichiarazione in linea con quello che in precedenza aveva detto al Tg di Sat 2000, al Tg1 e al Tg5 in tre brevi interviste registrate prima di partire da Roma. «È stato un risultato forse al di là delle previsioni. – afferma – Ma non mi sento un vincitore. Mi sento una persona e un vescovo che ha cercato di fare il proprio dovere e che ha dato voce alla propria coscienza di credente, di uomo e di cittadino».

E a proposito della legge sull’aborto, aggiunge: «Non so chi si sia inventato la piccola favola di un nostro intervento programmato contro la 194. Siamo contro l’aborto, ma non vogliamo modificare la legge. Auspichiamo piuttosto – spiega rispondendo a una specifica domanda del direttore del Tg1, Clemente Mimun – che nella sua applicazione si tenga conto il più possibile dell’importanza di favorire la vita».

Sorridente e disteso, il presidente della Cei sottolinea innanzitutto la valenza popolare del risultato. «I cittadini italiani – sostiene al microfono di Sat 2000 – certamente hanno fatto una scelta a favore della vita, ma direi che hanno fatto anche una scelta di buon senso, hanno mostrato di essere molto più maturi e ragionevoli di quello che tante volte si crede». Nessun trionfalismo, dunque. Anzi, alla giornalista del Tg5 che gli chiede: «La Chiesa torna a vincere, dopo tanti anni?», risponde: «Non userei questo linguaggio. Noi non abbiamo combattuto contro nessuno. Semmai siamo impegnati a favore dell’uomo. Quello che speriamo vinca davvero è la coscienza morale del nostro popolo e il futuro dell’uomo stesso».

Poi un primo esame del voto. «Certo non è un voto soltanto cattolico», fa notare il presidente della Cei . Anche perché al risultato hanno contribuito «cattolici e non cattolici insieme». D’altra parte, prosegue Ruini, «non è vero che il Paese sia tanto scristianizzato come spesso dicono i mezzi di comunicazione.

L’Italia ha un radicamento profondo nel cattolicesimo, senza con questo voler dire che tutti siano pienamente cattolici». Tuttavia, ricorda ancora il cardinale nell’intervista a Sat 2000, a certi valori il popolo italiano è legato e «vuole conservarli per il presente e per il futuro perché sa che sono valori importanti per la vita. Tutti devono rendersene conto. Anche coloro che magari in questo periodo pensavano che tali valori appartengano soltanto al passato e siano contrari al vero progresso».

Ma questo, gli domanda il direttore del Tg1, fa diminuire la laicità dello Stato? Ruini risponde: «Dipende da cosa si intende per laicità: se vuol dire estromissione della religione dalla sfera pubblica, allora non possiamo essere d’accordo con il concetto di laicità. Se invece con laicità si intende libertà per tutti, per la Chiesa come per chiunque altro abbia qualcosa da proporre alla gente, allora siamo pienamente per la laicità e la laicità non corre pericoli».

Sulla stessa linea si esprime anche la nota del Sir, dedicata ieri al mancato raggiungimento del quorum. «Emerge in particolare la corposa realtà di un’astensione consapevole e mirata – scrive l’agenzia promossa dalla Cei –. Sulla scelta del mondo cattolico, mai come in questa occasione propositivo e coeso, si è realizzata una spontanea e larghissima convergenza. E questo è tanto più significativo di fronte a una campagna elettorale rovente in cui il Comitato per il “sì”, promosso da radicali e diessini, aveva esplicitamente evocato il filo rosso di una antica egemonia culturale, trovando su questo vecchi e nuovi compagni di viaggio». In sostanza, afferma la nota, «la seria e lungimirante risposta alla sfida del referendum spariglia vecchi schemi e invita a guardare con fiducia a una storia accelerata».

Da un lato, infatti, si richiede «chiarezza e concretezza da parte dei cattolici». Dall’altra, conclude il Sir, il referendum dimostra «la possibilità di dare vita, come è effettivamente avvenuto, a un’ampia convergenza culturale, etica e di impegno».
Ultima modifica di Corso il mar giu 14, 2005 11:32 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da last-unicorn »

«Sono rimasto colpito dalla maturità del popolo italiano». Il primo commento del cardinale Camillo Ruini
Ma cosa c'è di maturo nel boicottare l'unico strumento di democrazia diretta che abbiamo? :suspect:
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