guerra terrorismo
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Per tornare al centro del discorso: non è integrazione che serve o che chiedono i terroristi. Noi potremmo cercare di venire incontro ad altre culture o costumi ma , in questo preciso caso, non è questo che vogliono integrazione . Non è terra che rivendicano, non è migliori condizioni di vita che chiedono (è vero che questo toglierebbe il substrato di poveracci che si uccidono per loro) ma vogliono imporci le loro leggi e regole e qui è il grosso problema. Vogliono il potere sempre più grande.
Mi viene in mente un discorso che avevamo iniziato parecchio tempo fa qui sul forum proprio riguardo l'integrazione degli immigrati in Gran Bretagna e il multiculturalismo occidentale...mi sembrava interessante ma ho un vago ricordo....naturalmente non lo trovo più.
"When I buy a new book, I read the last page first. That way, in case I die before I finish, I know how it ends. "
"when you realize you want to spend the rest of your life with somebody, you want the rest of your life to start as soon as possible."
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- vesna
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saro' quel che sono in questo post: totalmente polliticly uncorrect verso tutti i fronti.
per mia esperienza diretta posso dire che i soldati dei caschi blu (quelli piu in basso che finiscono in culo ai lupi) sono ragazzini mandati allo sbando che sta li solo perche pagata fior di quatrini.
e che manco si immagina che nessun oro vale il sonno tranquillo che hanno perso facendo quello di "lavoro".
Per me (e non chiedo scusa a nessuno per quello che penso) è essere mercenari, visto che per andarci tocca sgomitare un altro po'.
ritengo che tutte le guerre sono assurde, ma fino a quando non ci sono convolti i terzi (comunita internazionale) la guerra rimane "pulita". ci si amazza a vicenda ma di mezzo non ce trafico di droga, prostituzione e criminalita organizata.
sono convinta che interventi della comunita internazionale nelle guerre "locali" e civili (perche caspita si chiamerano cosi?) e nelle questioni di divisione dei territori hanno in percentuale piu provocato danni che altro.
sul territorio di ex jugoslavia tutti odiavano i caschi blu, e non era una questione di religione.
cosa vogliono i terrorristi ?
boh. non lo so.
aproposito della integrazione ne abbiamo parlato qui: http://www.bookcrossing-italy.com/BCfor ... 00&start=0
per mia esperienza diretta posso dire che i soldati dei caschi blu (quelli piu in basso che finiscono in culo ai lupi) sono ragazzini mandati allo sbando che sta li solo perche pagata fior di quatrini.
e che manco si immagina che nessun oro vale il sonno tranquillo che hanno perso facendo quello di "lavoro".
Per me (e non chiedo scusa a nessuno per quello che penso) è essere mercenari, visto che per andarci tocca sgomitare un altro po'.
ritengo che tutte le guerre sono assurde, ma fino a quando non ci sono convolti i terzi (comunita internazionale) la guerra rimane "pulita". ci si amazza a vicenda ma di mezzo non ce trafico di droga, prostituzione e criminalita organizata.
sono convinta che interventi della comunita internazionale nelle guerre "locali" e civili (perche caspita si chiamerano cosi?) e nelle questioni di divisione dei territori hanno in percentuale piu provocato danni che altro.
sul territorio di ex jugoslavia tutti odiavano i caschi blu, e non era una questione di religione.
cosa vogliono i terrorristi ?
boh. non lo so.
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Pensieri sparsi
"Da un certo punto in avanti non c'e più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare."
Franz Kafka
- liberliber
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Ho trovato molto interessante quest'altro articolo di Magdi Allam o meglio il contenuto dell'intervista, in relazione con quanto stiamo dicendo a proposito di integrazione. Il rischio è sempre poi di accomunare i moderati e/o integrati con i terroristi.
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
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NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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- keoma
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... e vorrei ricordare spesso nenche *loro*delfino saggio ha scritto:Qui si lasciano parlare, vestire, vivere e mangiare come vogliono, in molti dei loro Paesi noi non possiamo fare altrettanto.
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni)
Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)

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- liberliber
- amministratrice ziaRottenmeier
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io direi che hai evitato la domanda (però se mai ti eleggessero Papa te lo ricorderò!).
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
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Li mettiamo tutti dietro la lavagna!
Seriamente credo che sia un fenomeno troppo nuovo e complesso, mi pare che nè la forza nè la comprensione possano rimuovere tale pazzia. Anche chi è più esperto di noi mi sembra che brancoli un pò nel buio (vd. esperti antiterrorismo, servizi di intelligence e governanti vari che, presumo, non prenderanno decisioni da soli ma con team di "esperti" e discussioni parlamentari). Di fronte all'orrore che può fare "petite moi"?
Seriamente credo che sia un fenomeno troppo nuovo e complesso, mi pare che nè la forza nè la comprensione possano rimuovere tale pazzia. Anche chi è più esperto di noi mi sembra che brancoli un pò nel buio (vd. esperti antiterrorismo, servizi di intelligence e governanti vari che, presumo, non prenderanno decisioni da soli ma con team di "esperti" e discussioni parlamentari). Di fronte all'orrore che può fare "petite moi"?
- zazie
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Ultime news dicono che i 4 attentatori erano britannici.
Questo per me significa che il problema dell'integrazione c'era eccome.
Perché non sono molti i terroristi che mettono bombe a casa loro (anche se ci sono clamorose eccezioni, ma riguardano ben altre strategie). Ed è chiaro che i quattro si sentivano ben poco a casa loro, se quella casa hanno voluto distrauggerla.
Mi sembra una prova evidente del fallimento dell'integrazione e questo, per me, è il fallimento di un tentativo di convivenza.
Non ho mai sostentuo che la mancata integrazione fosse causa del terrorismo, penso semplicemente che una buona integrazione sarebbe forse una buona cura.
Questo per me significa che il problema dell'integrazione c'era eccome.
Perché non sono molti i terroristi che mettono bombe a casa loro (anche se ci sono clamorose eccezioni, ma riguardano ben altre strategie). Ed è chiaro che i quattro si sentivano ben poco a casa loro, se quella casa hanno voluto distrauggerla.
Mi sembra una prova evidente del fallimento dell'integrazione e questo, per me, è il fallimento di un tentativo di convivenza.
Non ho mai sostentuo che la mancata integrazione fosse causa del terrorismo, penso semplicemente che una buona integrazione sarebbe forse una buona cura.
- liberliber
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pare avessero passaporto britannico ma non fossero nati in Gran Bretagna, quindi sono cmq di prima generazione, perciò inevitabilmente estranei (per motivi di tempo) ai discorsi sull'integrazione.
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- shandy
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almeno uno è nato e cresciuto in Inghilterra...
www.repubblica.it ha scritto: 20:21 Forse identificato uno degli attentatori
Sarebbe Shahzad Tanweer, un ragazzo di 22 anni, nato e cresciuto a Leeds, figlio di un commerciante, uno degli attentatori del 7 luglio a Londra.E' infatti lui il giovane che abitava con la famiglia a Colwin Road, numero 51, alla periferia di Leeds, dove la polizia ha fatto un blitz stamane. La sua identità è ricostruita dai vicini di casa, che non lo vedevano dal giorno delle bombe.
Shahzad ha due sorelle e un fratello più piccoli.
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Sono impressionata... la Repubblica ha fatto gia' pubblico il nome, mentre la BBC non ne fa... 

"I once had a rose named after me and I was very flattered. But I was not pleased to read the description in the catalogue . . . "No good in a bed, but fine against a wall." - Eleanor Roosevelt
http://uk.groups.yahoo.com/group/BookCrossingUK/ Vero Sagittario
because rabbits deserve better...
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visto che da "un ponte per..." siamo partiti...
Un ponte per... ha scritto:DAL POPOLO DELLA PACE SOLIDARIETA' AI MUSULMANI E ALLE MUSULMANE D'ITALIA: LE BOMBE HANNO COLPITO ANCHE VOI
Una lettera di solidarietà indirizzata "ai musulmani e alle musulmane in Italia" è stata inviata oggi da quaranta esponenti delle associazioni che
componevano il comitato "Fermiamo la Guerra", promotore delle manifestazioni "milionarie" contro la guerra all'Iraq del 15 febbraio 2003 e del 20 marzo 2004.
"Pensiamo che le bombe di Londra colpiscano anche voi" - dicono i firmatari, che si dichiarano "scandalizzati che alcuni giornali definiscano 'islamico' il terrorismo" e propongono una collaborazione con il popolo della pace per evitare lo "scontro di civiltà".
La lettera è stata inviata al Centro Cultrale Islamico della Moschea di
Roma, all'Unione delle Comunità Islamiche in Italia (UCOII), al Centro
islamico Culturale d'Italia, al COREIS e nei prossimI giorni verrà inviata
ad altri organismi e a tutte le moschee italiane.
Ulteriori adesioni alla "lettera di solidarietà ai musulmani e alle musulmane che vivono in Italia" si raccolgono su www.unponteper.it/lettera
-----------------------------------
Testo della lettera
Ai musulmani e alle musulmane che vivono in Italia
Cari amici, care amiche,
vi scriviamo, pensiamo, a nome di milioni di persone, di quei milioni di
uomini e donne che nel nostro paese si sono opposti e si oppongono alla
guerra.
Vi scriviamo per offrire la nostra solidarietà dopo il terribile attentato
di Londra.
Pensiamo che queste bombe colpiscano anche voi.
Vi hanno colpiti perchè tra le vittime delle bombe ci sono cittadini
britannici di religione musulmana.
Vi colpiscono perché chi le ha messe ha utilizzato, infangandola, la
religione in cui credete.
Vi colpiranno, perché faranno crescere il razzismo e la xenofobia, anche tra
la gente comune, nel nostro paese.
Siamo scandalizzati che alcuni giornali e commentatori politici continuino a
definire terrorismo "islamico" un'azione che offende l'umanità che la vostre
religione esprime.
Siamo preoccupati per il fatto che questo attentato viene preso a
giustificazione per continuare le guerre che colpiscono vostri
correligionari, per giustificare la repressione di chi nei vostri paesi si
oppone a governi dispotici.
Vi offrimo la nostra solidarietà, come sempre abbiamo fatto, anche per le
tante vittime delle guerre che attraversano i vostri territori.
Non sono guerre fatte in nostro nome, come le bombe di Londra, sappiamo, non
sono in vostro nome.
Non permettiamo che i signori della guerra e i gruppi terroristi trascinino
il mondo in quello che loro chiamano "scontro di civiltà"!
Questo può e deve essere evitato, lo possiamo fare insieme.
Un saluto fraterno dal "popolo della pace".
Fabio Alberti (Un ponte per.), Gino Barsella (Sdebitarsi), Giuseppe Beccia
(Unione degli Studenti), Gianfranco Benzi (CGIL), Marco Berlinguer
(Transform Italia), Marco Bersani (Attac - Italia), Maurizio Biosa
(Forum del Teatro), Raffaela Bolini (ARCI), Nadia cervoni (Donne in
Nero), Luigi Ciotti (Gruppo Abele), Lisa Clark (Beati i costruttori di
pace), Associazione Culturale Punto Rosso, Giorgio Dal Fiume (CTM -
Altromercato), Cecilia Dall'Olio (Focsiv), Tonio Dall'Olio (Pax Christi),
Unione degli Universitari, Nadia Demond (Marcia Mondiale delle Donne),
Gianni Fabris (Altragricoltura), Tommaso Fattori (Firenze Social Forum),
Nella Ginatempo (Bastaguerra), Maurizio Gubbiotti (Legambiente), Giuseppe
Iuliano (Cisl), Flavio Lotti (Tavola della pace), Filippo Mannucci (Mani
Tese), Giulio Marcon (Sbilanciamoci), Sergio Marelli (Associazione ONG
Italiane), Pero Maria Maestri (Guerre & Pace), Alessandra Mecozzi (FIOM),
Alfio Nicotra (Rifondazione Comunista), Maso Notarianni (Emergency), Luigia
Pasi (Sincobas), Anna Pizzo (Carta), Fabio Protasoni (ACLI), Giampiero
Rasimelli (Forum del Terzo Settore), Franco Russo, Raffaele Salinari (Terres
des Hommes), Gabriella Stramaccioni (Libera), Antonio Tricarico (Campagna
Banche Arnmate), Riccardo Troisi (Rete di Lilliput), Rosita Viola (Consorzio
Italiano Solidarietà)
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