Quelli con la copertina gialla sono le indagini del commissario Maigret, Adelphi ne pubblica un tot all'anno da quando ha rilevato i diritti sull'opera integrale di Simenon (sconfinata!!!)
Quelli con le copertine canoniche della casa editrice sono invece altri romanzi, quasi sempre noir, in cui Maigret non compare.
Ho letto solo tre romanzi di Simenon e mi sono piaciuti tutti e tre molto. Anche se la prima reazione è quasi di repulsione. I personaggi di Simenon spesso sono sgradevoli, specie all'inizio. Non sembrano umani e non sei in pena per la loro sorte. Poi c'è qualcosa nell'alchimia della narrazione e tu ti ritrovi a volergli bene, a sentirli vivi e pulsanti.
Credo che molti dei suoi romanzi siano abbastanza "riconoscibili". Ci sono un certo tipo di atmosfere, un certo tipo di personaggi femminili, un certo tipo di rapporti familiari.
Mentre leggevo l'ultimo suo romanzo per un po' ho pensato con disappunto "ecco, un'altro romanzo 'alla Simenon'!"
Ma mi sbagliavo. La storia prende sempre pieghe che non avevi previsto, mai banali, mai da cliché e tuttavia credibili, piene di umanità.
Le sue storie si leggono facilmente, sono scritte con una prosa molto pulita. Credo che essendo uno scrittore che produceva moltissimo spesso l'idea per un romanzo gli venisse da piccole cose, da situazioni, da spunti, da frammenti di conversazioni. Per questo, immagino, le sue storie si basano su un'idea guida centrale molto precisa a cui l'autore però conduce gradualemente. L'idea è semplice ed efficace, ma ben articolata.
Un altro merito che gli rendo è quello di trovare alcuni tra i titoli più belli della letteratura contemporanea. Certi sono così suggestivi che quasi non c'è bisogno di leggere il libro

(dote pericolosissima per chi come me è affetto da sindrome da acquisto compulsivo, specie degli Adelphi)
I suoi tre romanzi che ho letto sono
L'uomo che guardava passare i treni (che mi sembra uno splendido esempio della sopradetta dote) che è considerato uno dei suoi migliori, tutto giocato sulla sfida tra assassino e poliziotto,
Lettera al mio giuduce di cui ho già scritto qualcosa pochi giorni fa e
Tre camere a Manhattan che non è un noir e che io considero un romanzo davvero ammirevole, dalla fine sorprendente. Una bella, bella storia d'amore. Anche qui l'idea guida è una, chiara e geniale: una donna, un uomo che cerca di conoscerla. L'uomo entra per casualità diverse in tre delle case abitate dalla donna e da questi luoghi capisce cose di lei che nessuno avrebbe mai potuto raccontargli e a cui lui, forse, non avrebbe mai creduto. E se ne innamora. Truffaut voleva farne un film. Sarebbe stato eccezionale! Lei, secondo me, doveva essere Jeanne Moreau
Non conosco i due titoli di cui mi parli tu, Zoe, ma credo che una lettura sulla fiducia la meriti. Però mi raccomando, cerca di arrivare oltre la metà. E' facile lasciarli prima ma ti assicuro che alla fine sei contento di aver "resistito".
Una mia amica che è un'appassionata di Simenon mi consigliava assolutamente La neve era sporca (ma ha una trama troppo inquietante per me) e uno che credo si chiamasse l fantasmi del cappellaio che, se non ricordo male, aveva addirittura tre finali alternativi.
Per "vita aneddotica di Simenon" rimando al thread brutti, sporchi e cattivi
