Primo dopato nelle bocce: subito graziato
L'atleta, risultato positivo, si discolpa: «Sostanze prescritte dal medico per uso terapeutico». E la Federazione lo riabilita
LONDRA - Un anonimo giocatore è diventato il primo caso in assoluto al mondo di positività ai test anti-doping nelle bocce. Su identità e nazionalità dell'atleta non è trapelato nulla: si sa soltanto che è di sesso maschile e che è stato pescato ai Campionati delle Isole Britanniche, svoltisi lo scorso giugno a Leamington Spa, nell'Inghilterra centrale.
La vicenda, riferita dall'agenzia di stampa britannica «Pa», finora era stata tenuta segreta in attesa che l'interessato producesse prove a propria discolpa; e così è riuscito a fare il misterioso e incauto bocciofilo: ha dimostrato come la sostanza proibita la cui assunzione gli era contestata fosse un diuretico, il bendrofluazide, che aveva in realtà preso dietro regolare prescrizione medica, come rimedio contro l'ipertensione.
Soltanto, si era dimenticato di chiedere a chi di dovere la speciale autorizzazione «per uso terapeutico». Così alla fine la Federazione Mondiale Bocce lo ha riabilitato, e l'unico episodio mai emerso di doping in questo placido sport si è risolto senza l'irrogazione di sanzioni.
Ogni anno in Gran Bretagna sui campi da bocce i test per smascherare chi bara con fiale e pillole sono almeno una cinquantina.
24 novembre 2005

