"Fate che il mio sacrificio non si perda nell'oblio, fate che il mio sacrificio sia utile ai vostri cuori; fate che il mio sacrificio vi renda consapevoli della sacralità della vita umana, con cui non si può giocare... e a me piaceva molto giocare": Tommy
Addio Tommy
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Addio Tommy

Non sono d'accordo con tutto ciò che Giusti ha scritto.Forse è solo un problema di facce, di inquadrature, di ambienti. Come al cinema. La messa in scena della verità come quella della bugia, alla fine, hanno bisogno entrambe di un mezzo e di un pubblico. Ma solo il colpo di scena finale, come in certi film gialli famosi, rende chiaro quello che potevamo magari intuire, ma non capire fino in fondo. Veramente chi può essere sicuro da una faccia, da una smorfia, da un occhio che si chiude se l'uomo che parla è sincero o no? La cosa più sorprendente della tragica vicenda del piccolo Tommaso, che ha tenuto sospesi gli italiani in questa primavera tardiva, già logorati da una campagna elettorale opprimente, e che si è sciolta col ritrovamento del corpo del bambino a un anno esatto dalla morte del Papa, risiede proprio nel bombardamento ossessivo di immagini e dichiarazioni dei protagonisti della vicenda. I genitori, e soprattutto il padre da una parte, bombardato di domande in ogni tg, e il sospettato, Mario Alessi da un'altra, che ritrovavamo a lanciare appelli dal Tg1 o a dichiararsi innocente e parlare di bambini come angeli a La vita in diretta.
Il tutto diluito, anzi iniettato dentro al flusso delle cronache e delle trasmissioni televisive di questo ultimo mese, e reso quindi più forte proprio per il suo eccesso brutale di realtà dentro altre messe in scene di "realtà" più o meno virtuali. Proiezioni e teatrini politici, infiniti Porta a porta, e soprattutto incombenti reality show che stanno ancora andando in onda, da Music Farm a La fattoria a Il grande fratello. Gomito a gomito possiamo ritrovare perfino l'ultimo duello Prodi-Berlusconi e l'ultima intervista alla mamma di Tommaso a Chi l'ha visto? poco prima che lei sapesse la verità. Il caso del bambino rapito non è stato proprio costruito come un "reality show" dal Moloch televisivo coi suoi personaggi da votare, ma certo così è stato vissuto. Quanto il pubblico dimostrava di non subire, insomma, la storia di Tommaso come il solito flusso di tragica cronaca italiana da Vita in diretta, tanto sospettati e parenti del piccolo si sono alla fine adeguati, volontariamente o meno, alla "realtà" televisiva, trovandosi al centro di un'attenzione esagerata perfino per un delitto così grave.
Certo, il pubblico non è mai stato così attento al dibattito culturale e politico, anche se il flusso televisivo continua a fare il suo corso. Dentro a questo assurdo contesto, le immagini della casetta di Tommaso, la presenza di un padre fuori di sé, che ha straparlato da subito, accusato di pedofilia e quindi già vittima di un processo mediatico fortissimo, le dichiarazioni "angeliche " del sospettato, finivano per avere dal pubblico un'attenzione eccessiva degna, appunto, di questi ultimi giorni della campagna elettorale o di una puntata finale di un reality. Così, quando è arrivata la notizia della morte del bambino, l'impatto è stato così forte che si è interrotta su Rai1 la seconda puntata di Amori, il nuovo programma della Carrà, mai tanto fuori luogo, e perfino Fazio ha lanciato un collegamento speciale col Tg3. Prima di pensare, un po' cinicamente, se questa terribile notizia avrebbe finito per influire sul voto elettorale, abbiamo rivisto più e più volte le dichiarazioni di Mario Alessi, così apparentemente tranquillo nel suo studio e abbiamo cercato di capire se da quel volto e da quella messa in scena della sua normalità si potesse capire qualcosa. In qualche modo l'arrivo della morte di Tommaso, del non filmabile, di una morte avvenuta poi solo venti minuti dopo il rapimento, che in qualche modo azzera e ribalta tutto il teatrino mediatico del caso svelandone le orrende falsità, irrompeva in una tv mai così dominata dal confronto verbale e dalla nostra voglia di decifrare parole e immagini. La rottura del velo di questo involontario reality, nel rivelarne tutta la brutalità dell'atto estremo, ha scalfito per un attimo la nostra non-attenzione di fronte alle interminabili morti altrui (pensiamo ai numeri che ci scorrono solo dei morti in Iraq tutti i giorni) e ci hamesso di fronte alla nostra fragilità. Non ultima la fragilità di chi per un attimo si è reso conto di non aver capito, di non essersi reso conto dell'orrore e della sua apparente normalità.
Marco Giusti
Fonte: www.ilmanifesto.it
Non mi piacciono i discorsi del tipo "Eh, muore un bambino qui in Italia e si alzano cori piangenti; ne muoiono cento in Iraq e tutto tace." Credo che non si possano fare confronti sulla violenza e la morte: ogni caso è a sé.
Il sempllice riferimento alle elezioni mi pare poi del tutto fuori luogo.
Ma la critica alla televisione (non ai media in generale, ma alla televisione) la condivido.
Sta andando sempre peggio.
La tragica storia di Alfredino Rampi, il bambino che nel 1981 cadde in un pozzo a Vermicino, suscitò un clamore enorme ma fu una goccia nel mare, in una televisione ancora "ingenua".
La strategia mediatica degli anni novanta (Farouk Kassam; Lorenzo Paolucci) già non è più paragonabile a quella di questi ultimi anni (Samuele Lorenzi; Tommaso Onofri).
Tutto sta spaventosamente evolvendo: stanno comprando la nostra pietà.
Visto anche il calo generale degli ascolti televisivi, mi chiedo a cosa puntino.
Oppure non puntano a niente. Semplicemente manca la professionalità ,e si lavora utilizzando una materia prima in fondo facile da trattare: la tragedia familiare.

Per Tommy
Prendo spunto dalla rbella iflessione di Akela per dire la mia.
Mi hanno molto disturbato le intrusioni sempre più indiscrete e pressanti dei giornalisti per "mettere in scena" ogni microscopico frammento di "emozione" dolore tragedia di questa vicenda, in un modo molto irrispettoso e che rende purtroppo tutti ogni giorno di più assuefatti alla violenza. Mi viene in mente Quarto Potere di Orson Wells un film ancora fortemente attuale, oltre al fatto che non sarebbe male rivedere tutti i film di Wells, uno più bello dell'altro.
Qui c'è il link alla scheda del film se volete dargli un occhiata.
http://www.activitaly.it/immaginicinema ... gramma.jpg[/img]
Mi hanno molto disturbato le intrusioni sempre più indiscrete e pressanti dei giornalisti per "mettere in scena" ogni microscopico frammento di "emozione" dolore tragedia di questa vicenda, in un modo molto irrispettoso e che rende purtroppo tutti ogni giorno di più assuefatti alla violenza. Mi viene in mente Quarto Potere di Orson Wells un film ancora fortemente attuale, oltre al fatto che non sarebbe male rivedere tutti i film di Wells, uno più bello dell'altro.
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Sia, quando non hai più niente di cui poter parlare ci si aggrappa a tutto per riempire gli spazi...Akela ha scritto:Tutto sta spaventosamente evolvendo: stanno comprando la nostra pietà.
AL MOMENTO SONO PARECCHIO ASSENTE DAL FORUM. PER NECESSITA', TIRATE D'ORECCHIE, REMINDER, INSOMMA SE DOVETE CONTATTARMI SCRIVETEMI UN MP O UNA MAIL DA QUI O DA BC.COM.
GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad)
Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
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