2) Frequenta i bar. Al contrario dei musei, è lì che si manifesta la vita della città. I bar non sono luoghi di intrattenimento come le discoteche, ma locali nei quali si va per consumare una bevanda, sempre disposti a una chiacchierata. Compra un giornale e fermati a osservare chi entra e chi esce. Se qualcuno ti nrivolge la parola, accetta la conversazione, per quanto futile ti possa sembrare: non si può giudicare la bellezza di un cammino limitandosi a guardare l'arco che ne segna l'inizio.
3) Sii disponibile. La migliore guida non lavora in un'agenzia turistica: è un abitante del posto che conosce ogni cosa ed è orgoglioso della propria città.
4) Carca di viaggiare da solo o, se sei sposato, con il tuo coniuge. Sarà faticoso, nessuno si occuperà di te, ma solo in questa maniera sarai in grado di lasciare veramente il tuo Paese. I viaggi di gruppo sono un modo piuttosto discutibile di visitare uno Stato estero: si continua a parlare la propria lingua, a obbedire alle scelte di un capo-comitiva...
5) Non fare confronti. Non confrontare nulla (nè i prezzi, nè pulizia, nè qualità della vita, nè mezzi di trasporto...). Non stai viaggiando per dimostrare che nel tuo Paese si vive meglio che altrove.
6) Abbi consapevolezza che tutti sono in grado di capirti. Anche se non parli la lingua locale, non avere paura: sono stato in molti luoghi dove non avevo alcuna possibilità di comunicare attraverso le parole ma, alla fine, sono sempre riuscito a trovare aiuto, suggerimenti importanti, e persino qualche innamorata.
7) Non comperare tanti oggetti. Spendi il tuo denaro per cose che non dovrai trasportare: spettacoli teatrali, ristoranti, escursioni. Oggi, con Internet, puoi procurarti ogni bene senza dover pagare per il bagaglio in eccedenza.

9) Un viaggio è un'avventura. Henry Miller diceva che è molto più importante scoprire una chiesa ignorata da tutti che andare a Roma e sentirsi in obbligo di visitare la Capella Sistina.
Sono come il fiume che scorre
Paolo Coelho