SERENDIPITY
Moderatori: liberliber, -gioRgio-, vanya
serendipty
Sono daccordo che non si tratta di pura accettazione del fato ma spesso nella vita (per citare Guccini) non si sa scegliere in tempo ed a fare le proprie scelte ci si arriva per contrarietà...
Certo nel mio caso avrei potuto ripiegarmi sul mio stato di abbandono e fare come il personaggio de "I giorni dell'abbandono" della Ferrante dove la protagonista passa attraverso un percorso di autoumiliazione e autodistruzione prima di trovare la forza di reagire.
Io ho iniziato devastandomi (soffrenza e disistima) poi ho cercato di ricomporre qualcosa che in verità non mi ero accorta che era divenuta solo la proiezione dei mie desideri e non la realtà e.. per contrarietà.. ho iniziato a scoprire la mia serendipty, ho scoperto che le risposte per la mia serenità erano altrove, anche quì dialogando con tutti voi!
Ho avuto coraggio dici Fildel? Ma credo che ho capito che dovevo indossare la corazza e andare!!
Baci a tutti
Susi
Certo nel mio caso avrei potuto ripiegarmi sul mio stato di abbandono e fare come il personaggio de "I giorni dell'abbandono" della Ferrante dove la protagonista passa attraverso un percorso di autoumiliazione e autodistruzione prima di trovare la forza di reagire.
Io ho iniziato devastandomi (soffrenza e disistima) poi ho cercato di ricomporre qualcosa che in verità non mi ero accorta che era divenuta solo la proiezione dei mie desideri e non la realtà e.. per contrarietà.. ho iniziato a scoprire la mia serendipty, ho scoperto che le risposte per la mia serenità erano altrove, anche quì dialogando con tutti voi!
Ho avuto coraggio dici Fildel? Ma credo che ho capito che dovevo indossare la corazza e andare!!
Baci a tutti
Susi
Il mio presente è ancora pieno e i giorni, le ore,
non sono bastanti per dare ancora.
Amo la gente e gioisco quando posso scambiare una stretta di mano.
"Mi chiamo Libertà" di Libertà Maggetti
Un giorno trascorso senza un sorriso è un giorno sprecato - Marcela Serrano
non sono bastanti per dare ancora.
Amo la gente e gioisco quando posso scambiare una stretta di mano.
"Mi chiamo Libertà" di Libertà Maggetti
Un giorno trascorso senza un sorriso è un giorno sprecato - Marcela Serrano
- cuore-vivo
- Corsaro
- Messaggi: 489
- Iscritto il: mer mar 05, 2003 12:41 pm
- Località: Roma
- Contatta:
Libero arbitrio signore ultimo
Antonella e Susi,La provvidenza presuppone un rapporto asimmetrico,
qualcuno che si prende cura di noi e ci offre ciò che ci serve al momento giusto
la provvidenza come la intendo io (sarò anche qui solo io?) non è quella del rapporto asimmetrico. La provvidenza di non manzoniana memoria per me è quella che rende possibile la scelta del bene migliore per la singola persona. Una volta date le giuste varianti e componenti rimane sempre e solo il libero arbitrio individuale a fare l'ultima doverosa scelta. L'essere umano è tale per questo, soprattutto. E' la sua dignità.
Marco
"Only librarians like to search. Everyone else like to find" (R. Tennant)
"All is good" (Kelly)
"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
"Per far rivivere il pensiero di un uomo ricostruisci la sua biblioteca"
(M. Yourcenar)
"All is good" (Kelly)
"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
"Per far rivivere il pensiero di un uomo ricostruisci la sua biblioteca"
(M. Yourcenar)
Ciao CUore Vivo Cioe' Marco.
Penso che non ci siamo capiti cerco di spiegarmi meglio.
Se vai a leggere alla prima pagina il 20 magg. ore 6:22 pm.
Tu sostieni che per te il "Caso" non esiste e che "Caso" e' solo una parola usata da coloro i quali non trovano altre risposte.
Bene a questo punto io sostengo l'opposto come ti ho citato poco anzi sulla fisica dei quanti cioe' puoi rileggere benissimo il principio d'indeterminazione formulato nel 1927 dal fisico tedesco Heisenberg.
In parole povere lui sostenne che non si puo' misurare contemporaneamente con certezza assoluta il prodotto della massa per la velocita' di una particella elementare.
Beh! il bello di questo e' che questo principio si puo' generalizzare ad altre grandezze fisiche es. Energia e Tempo.
Ci sono delle particelle nei processi subatomici che hanno comportamenti caotici cioe' possono essere prodotte dal nulla, e cessino di esistere prima del tempo necessario perche' siano rivelatee queste vengono dette "virtuali"
Concludo dicendo che sono state avanzate teorie che il big bang abbia avuto inizio dal nulla sotto forma di una minuscola particella virtuale, di grande massa, che abbia subito una rapidissima espansione senza scomparire.
Beh! bisogna dire che Eistein non ha mai creduto che Dio giocasse a dadi con il mondo.
Io penso non a un mondo deterministico ed e' per questo che credo anche alla natura del "caso".
Chiedo scusa a tutti ma mi sentivo di precisare la cosa.
Davide
Penso che non ci siamo capiti cerco di spiegarmi meglio.
Se vai a leggere alla prima pagina il 20 magg. ore 6:22 pm.
Tu sostieni che per te il "Caso" non esiste e che "Caso" e' solo una parola usata da coloro i quali non trovano altre risposte.
Bene a questo punto io sostengo l'opposto come ti ho citato poco anzi sulla fisica dei quanti cioe' puoi rileggere benissimo il principio d'indeterminazione formulato nel 1927 dal fisico tedesco Heisenberg.
In parole povere lui sostenne che non si puo' misurare contemporaneamente con certezza assoluta il prodotto della massa per la velocita' di una particella elementare.
Beh! il bello di questo e' che questo principio si puo' generalizzare ad altre grandezze fisiche es. Energia e Tempo.
Ci sono delle particelle nei processi subatomici che hanno comportamenti caotici cioe' possono essere prodotte dal nulla, e cessino di esistere prima del tempo necessario perche' siano rivelatee queste vengono dette "virtuali"
Concludo dicendo che sono state avanzate teorie che il big bang abbia avuto inizio dal nulla sotto forma di una minuscola particella virtuale, di grande massa, che abbia subito una rapidissima espansione senza scomparire.
Beh! bisogna dire che Eistein non ha mai creduto che Dio giocasse a dadi con il mondo.
Io penso non a un mondo deterministico ed e' per questo che credo anche alla natura del "caso".
Chiedo scusa a tutti ma mi sentivo di precisare la cosa.
Davide
Non c'e' niente al mondo che desideri la bellezza e sappia diventare bello piu' dell'anima...
Percio' pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.(Maeterlinck)
Percio' pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.(Maeterlinck)
- cuore-vivo
- Corsaro
- Messaggi: 489
- Iscritto il: mer mar 05, 2003 12:41 pm
- Località: Roma
- Contatta:
Il caso
Caro Davide,Tu sostieni che per te il "Caso" non esiste e che "Caso" e' solo una parola usata da coloro i quali non trovano altre risposte.
Bene a questo punto io sostengo l'opposto come ti ho citato poco anzi sulla fisica dei quanti cioe' puoi rileggere benissimo il principio d'indeterminazione formulato nel 1927 dal fisico tedesco Heisenberg.
In parole povere lui sostenne che non si puo' misurare contemporaneamente con certezza assoluta il prodotto della massa per la velocita' di una particella elementare.
io sostengo che il caso non esiste. E tu sostieni che siccome il fisico tedesco Heisenberg nel 1927 ha formulato il principio di indeterminazione allora il caso esiste? Scusami, ma il fatto che la scienza ufficiale non sia stata capace, con i mezzi noti fino ad oggi, di superare lo scoglio della misurazione di particelle infinitesime, questo per te vuole dire ammettere in via assoluta il caso?
Tu poi scrivi di non credere ad un "mondo deterministico". Scusami, ma dare in ogni istante all'essere umano la scelta libera e possibilmente consapevole di una direzione da prendere, in mezzo ad un crocevia di diverse direzioni, per te vuole significare solo un mondo deterministico?
Ciao!
Marco
"Only librarians like to search. Everyone else like to find" (R. Tennant)
"All is good" (Kelly)
"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
"Per far rivivere il pensiero di un uomo ricostruisci la sua biblioteca"
(M. Yourcenar)
"All is good" (Kelly)
"Qualunque cosa accada, ogni fine è anche un inizio" (?)
"Per far rivivere il pensiero di un uomo ricostruisci la sua biblioteca"
(M. Yourcenar)
Ascolta Marco!
Penso che in questo luogo non sia possibile risponderti anche se avrei da ribattere ma preferisco non dilungarmi piu' allungo di queste righe, anche perche' hai fatto delle domande scontate che non centrano il senso del discorso, spero che tu non ti offenda perche' non e' mio intento.
P.S. Come diceva Socrate vale piu' una domanda che 100 risposte
ripeto senza offesa.
davide
Penso che in questo luogo non sia possibile risponderti anche se avrei da ribattere ma preferisco non dilungarmi piu' allungo di queste righe, anche perche' hai fatto delle domande scontate che non centrano il senso del discorso, spero che tu non ti offenda perche' non e' mio intento.
P.S. Come diceva Socrate vale piu' una domanda che 100 risposte


davide
Non c'e' niente al mondo che desideri la bellezza e sappia diventare bello piu' dell'anima...
Percio' pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.(Maeterlinck)
Percio' pochissimi resistono al fascino di un'anima che si dedica alla bellezza.(Maeterlinck)
- alfiere
- Corsaro Nero
- Messaggi: 1079
- Iscritto il: mar dic 24, 2002 2:23 pm
- Località: Milano / Castelnovo ne' Monti (RE)
- Contatta:
http://www.enel.it/magazine/res/recensi ... 04/12/2002
(Viaggi e avventure della Serendipity, Il Mulino, 2002. euro 24)
vedi area recensioni.
...serendipity è una parola inventata da Horace Walpole, scrittore e collezionista d'arte del Settecento, figlio del primo ministro Robert, autore di un ricchissimo epistolario. Scrivendo all'amico Horace Mann, il 28 gennaio del 1754, di come era venuto improvvisamente in chiaro circa una faccenda araldica, per noi irrilevante, spiegò che quella scoperta era di un genere «che io chiamo Serendipity, una parola molto espressiva che, giacché non ho niente di meglio da raccontarti, cercherò di spiegarti: la capirai meglio per derivazione che per definizione. Una volta lessi una sciocca favoletta intitolata The Three Princes of Serendip: nel corso dei loro viaggi, le loro Altezze scoprivano continuamente, per caso e per sagacia, cose che non andavano cercando; ad esempio uno di loro scoprì che un mulo cieco dall'occhio destro era passato per la loro stessa strada di recente, perché l'erba era mangiata solo sul lato sinistro, dove era più brutta che sul destro - ora capisci che cos'è la Serendipity?». E' una scoperta che si realizza grazie alla "sagacia accidentale", dunque inattesa, e perciò da iscrivere tra i fenomeni della vita umana cosiddetti inintenzionali, ma di genere positivo, benigno, al contrario dei fenomeni pure inintenzionali di carattere negativo, quelli consistenti in azioni che producono un risultato in contrasto con le buone intenzioni che animavano gli attori: l'effetto perverso. La serendipity ha in comune la sorpresa con l'effetto perverso, ma è benefica, muove nella direzione opposta.
(CUT)
ma non è una attività programmabile nel tempo libero, perché la serendipity capita quando non te l'aspetti, ha a che fare con la conoscenza: è esattamente un progresso inatteso della conoscenza, frutto di sagacia, ma accidentale. Stavi perseguendo una scoperta importante con tutte le tue energie e invece ne fai un'altra, magari anche più importante, ma che non prevedevi.
(Viaggi e avventure della Serendipity, Il Mulino, 2002. euro 24)
vedi area recensioni.
...serendipity è una parola inventata da Horace Walpole, scrittore e collezionista d'arte del Settecento, figlio del primo ministro Robert, autore di un ricchissimo epistolario. Scrivendo all'amico Horace Mann, il 28 gennaio del 1754, di come era venuto improvvisamente in chiaro circa una faccenda araldica, per noi irrilevante, spiegò che quella scoperta era di un genere «che io chiamo Serendipity, una parola molto espressiva che, giacché non ho niente di meglio da raccontarti, cercherò di spiegarti: la capirai meglio per derivazione che per definizione. Una volta lessi una sciocca favoletta intitolata The Three Princes of Serendip: nel corso dei loro viaggi, le loro Altezze scoprivano continuamente, per caso e per sagacia, cose che non andavano cercando; ad esempio uno di loro scoprì che un mulo cieco dall'occhio destro era passato per la loro stessa strada di recente, perché l'erba era mangiata solo sul lato sinistro, dove era più brutta che sul destro - ora capisci che cos'è la Serendipity?». E' una scoperta che si realizza grazie alla "sagacia accidentale", dunque inattesa, e perciò da iscrivere tra i fenomeni della vita umana cosiddetti inintenzionali, ma di genere positivo, benigno, al contrario dei fenomeni pure inintenzionali di carattere negativo, quelli consistenti in azioni che producono un risultato in contrasto con le buone intenzioni che animavano gli attori: l'effetto perverso. La serendipity ha in comune la sorpresa con l'effetto perverso, ma è benefica, muove nella direzione opposta.
(CUT)
ma non è una attività programmabile nel tempo libero, perché la serendipity capita quando non te l'aspetti, ha a che fare con la conoscenza: è esattamente un progresso inatteso della conoscenza, frutto di sagacia, ma accidentale. Stavi perseguendo una scoperta importante con tutte le tue energie e invece ne fai un'altra, magari anche più importante, ma che non prevedevi.
Se non avessi lei, non so che cosa mi resterebbe. Anzi, si che lo so. E non mi servirebbe neanche una cassa per mettercelo dentro.