Il primo libro che abbia mai letto in seconda persona singolare
(Vai a casa, apri la porta e metti giù il cappotto. Tutto così 
- non rivolto al lettore eh! ).Devo dire che trovo Tom Robbins estenuante: ci vuole più tempo e soprattutto concentrazione ed energia.
E' totalmente assurdo e faticoso, e alla fine ti lascia con un senso di vuoto pazzesco, ma ti fa innamorare dei suoi personaggi contemporaneamente realistici e pazzeschi, mentre nella trama mescola una protagonista arrivista con qualche problema esistenziale più o meno risalente all'infanzia ma non solo, un 'eroe' che meno eroico non si può anche se molto affascinante e completamente geniale quanto fuori di testa, una sensitiva che non si vede mai ma è decisamente la presenza più 'ingombrante', un cantante hippy reduce a sé stesso, una scimmia francese redenta da un piccolo vizio criminale, Timbuctù come città favolata ma terra terra con una particolare università, un medico giapponese svagato con una cura per il cancro miracolosa, popolazioni africane, tarocchi, astronomia, batraci di vario tipo, Van Gogh, commenti di sfuggita sull'integrazione razziale americana, un interessante quanto originale punto di vista sul cristianesimo legato all'odontoiatria, analisi feroci dell'economia modiale, tesi sociologiche di vario tipo in particolare sui senza tetto (ma non solo) e teorie sugli alieni che incredibilmente collegano il tutto - o quasi.
E molto altro...
In tutto ciò nella prossima vita io voglio vedere diapositive per lavoro.
Già che il 3d riguarda un po' tutti i libri di Robbins riporto quanto scritto altrove per 'Coscine di pollo' - per il prossimo di Robbins devo riprendermi un po'
Coscine di pollo è un intreccio di storie più o meno parallele (oserei dire perpendicolari) anche abbastanza strampalate (e i personaggi pure. Ma devo confessarlo: io AMO Scatola di Fagioli), alcune più interessanti di altre (la più affascinante per me è stata quella del ristorante I&I) che rendono l'insieme assolutamente... assurdo. In questo contesto delirante si trova un'analisi di storia delle religioni tra le più lucide e fulminanti che abbia mai letto. Il tutto scritto in maniera spettacolare.
Due critiche: si vede proprio che l'autore si è divertito un sacco a scriverlo. Ma proprio proprio un sacco. Se poi ogni tanto ne va del filo della storia, amen, avrà detto. Peccato per la sensazione di essersi persi qualcosa ogni tanto. Finale compreso.
Seconda, assolutamente personale: adesso, per carità, non voglio dire eh, ognuno scrive quello che gli pare, però accipicchia, gli ebrei fan bella figura, i musulmani pure, gli atei anche, i seguaci di Astarte seppure ex oggetti inanimati idem, gli unici pessimi brutti e cattivi e anche tendenzialmente foruncolosi nonché sessuomani repressi (insomma chi più ne ha più ne metta) sono i cristiani!!! O quanto meno l'unico che li rappresenta... Quasi quasi posso chiamarmene fuori però: di cattolici non ne ricordo se non vaghi accenni più che altro dovuti ai riferimenti alla Cattedrale di S. Patrick.
