Certe volte, mettere in moto il cervello per immaginarsi luoghi e situazioni descritti nei libri ci sa fatica, e allora ci si butta sui film. Ma quali? "Parliamone, apriamo un dibattito!" (cit.)
Che dire...
quando ne avevo sentito parlare le prime volte, mi ero fatto un certo pregiudizio negativo, a causa delle battute piuttosto pesanti sulle varie minoranze. Poi però, l'idea di presentarsi come un finto giornalista kazako in una nazione in cui è diffusa la convinzione di essere l'unica nazione civilizzata l'avevo trovata molto interessante, anche se non facilmente sviluppabile in un film.
La visione del film, purtroppo, conferma l'iniziale pregiudizio negativo, anzi ne va ahimé al di là.
Fin dall'inizio e per praticamente tutto il film la comicità è affidata alla sola scatologia e affini.
Le scene di "costume" sono davvero poche, peraltro non si capisce dove stia il limite tra finzione e realtà (alcune scene sono verosimilmente state girate con personaggi ignari e genuini, altre scene invece hanno evidentemente richiesto la collaborazione di finte vittime di Borat).
Il film delle peripezie di un finto giornalista kazako che mette a nudo l'ignoranza e i pregiudizi dell'America profonda dev'essere ancora girato...
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
secondo me marcello hai solo frainteso la comicità di Baron Cohen.
AliG come Borat sono maschere molto complesse e dirette. troppo.
è normalissimo fare fatica a capire, c'è da entrare un po' nell'ambiente che il personaggio si crea attorno. è chiaro poi che se non riesci a entrare in questo punto di vista allora può essere un umorismo indubbiamente pesante.
Pelodia pensieri deboli,
mutui quinquennali,
ideologia a bassa intensità.
Immagini e battute ripetutamente riguardanti gli escrementi, oppure una battuta come
Mio fratello minorato mentale Bilo lo teniamo chiuso in una gabbia, mia sorella la prostituta si divertiva a mostrargli la vagina dicendo che non l'avrebbe mai avuta e Bilo si agitava tutto scuotendo le sbarre. Una volta pero' è riuscito ad uscire dalla gabbia e ha violentato mia sorella.
(attenzione, la parte qua sopra potrebbe infastidire qualcuno)
di cui non ravvedo in prima analisi la profondità, direi che possono anche non piacere - de gustibus non disputandum
Stai sveglio, non abbandonarti ai sogni. Quando scegli non devi sognare, sei tu il responsabile. (Vittorio Foa)
Beh, letta così fuori dal contesto certo che può infastidire, ma inserita nel film posso assicurare che è assolutamente fantastica, anche per il tono con cui viene detta e la situazione in cui si trova Borat.
Purtroppo arrivo solo ora, ma, che volete, in provincia queste cose si vedono solo quando escono ufficialmente.
Comunque, il film non sarà una cosa epocale, però merita di essere visto perché è una riuscitissima satira non sul Kazakhistan, ma sull'americano medio, bifolco e razzistoide, che impazzisce per i rodei e i predicatori antidarwinisti.
E poi il finto documentario stile Michael Moore è spassoso, specie quando entra nel negozio di armi...
Per la cronaca, io avevo adorato anche AliG...
A partire da una certa età, la vita diventa amministrativa - soprattutto (Houellebecq)
Una casa senza libri è come una pornostar senza vagina (Pinketts)
il documentario pare sia finto fino a un certo punto... leggo su ciak:
Nel suo peregrinare attraverso la nazione, Borat incontra persone reali in situazioni autentiche [...]
Dopo Ali G, il londinese Sacha Baron Cohen prosegue con il personaggio di Borat la sua tagliente satira sull'antisemitismo, la misoginia e il razzismo.
Sospettata di attività terroristica, la troupe del film è stata spesso seguita da agenti dell'FBI. A New York è stato persino emesso un mandato di cattura per Baron Cohen [...]. In effetti, l'irriverente Baron Cohen è anche uno stimato studioso di diritti civili, attivamente impegnato in associazioni che combattono il razzismo.
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a) VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
premessa 1: mediamente i film demenziali mi piacciono
premessa 2: amo ali g e in generale le cose che fa coen
quando stasera mi hanno proposto di andare a vedere borat non mi sono tirata indietro (anche se nel pomeriggio avevo già dato con bobby...)
una delusione sfrontata. mi aspettcosa di veramente graffiante e caustico e invece mi sono ritrovata con sacha in piena regressione alla fase anale della sua vita...mi ha fatto lo stesso effetto che mi fa vedere le cose di gip alle iene
e poi, troppo facile fare ironia su quelli che vanno a fare i rodei...come girare un documentario sul razzismo degli italiani a un comizio di borghezio...
deserto vengo a te
coi tacchi a spillo ai piè...
a well balanced person has a drink in each hand i'm a villa mirafiori's chick, please speak me slowly!
Ancora non ho visto il film ma per quello che so il personaggio Borat é stato proposto già da un paio d'anni,il film dovrebbe essere un sunto di tanti sketch...forse perde proprio perché risulta "vecchio".
Eh mi sa che devo fare la voce fuori dal coro..io l'ho trovato piuttosto esilarante.
Il riferimento scatologico di Capola in realtà é azzeccato, ha un tipo di comicità..non so come dire, mi fa pensare al concetto del carnevale medievale, al mondo rovesciato, al riso delle cose innominabili, basse.
Porta alle estreme conseguenze un tipo di comicità talmente grottesca, da diventare completamente un'altra cosa. Dire che é talmente bassa, scorretta, irrispettosa che diventa catartica forse sarebbe tirare in ballo concetti troppo alti, ma la sensazione che ho avuto é quella.
Quello che salta all'occhio é una società che ha fatto della buona educazione a tutti i costi, della fobia del contatto praticamente una religione, ma che sotto questa patina di politically correctness é capace di cose ben peggiori di quelle di cui Borat parla.
Non é certo - e non potrebbe essere - una satira in punta di fioretto, é ovvio che le scene del rodeo o dei pentecostali sono come sparare sulla croce rossa, ma é un film eccessivo sotto ogni aspetto, non una misurata commedia alla Woody Allen.
A parte che ha dei momenti di così assoluta allucinazione che io almeno non riuscivo a smettere di ridere e pensare 'questo é il parto della mente di un folle'.
Insomma, a me é piaciuto.
E poi con 'Born to be wild' suonata dalla Fanfare Kocarlia, come si fa a non apprezzarlo.
L'ho visto l'altra sera è mi è sembrato proprio poca cosa. Non l'ho trovato così pungente, tra tutte le vie possibili al politicamente scorretto imbocca la più scontata risultando così tutto sommato innocuo.
Poi sulla veridicità del riprese ho dei forti dubbi. Mi sa che più o meno tutto è costruito.
Bisogna tenere a mente il colore
della propria ferita per farlo
risplendere al sole