A.A.A. aspiranti intervistatori cercasi...

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Diego
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Messaggio da Diego »

Per farmi perdonare ho ascoltato l'intervista, ma non ci siete?! Nel link si sente solo una sintesi della storia delle fotocopie e non c'è alcuna voce femminile!!
Grande Faletti, riferimenti ad Omero, dalla satira bruciante all'impegno nella canzone del signor Tenente. Discutibile sul copyright. E' vero, ci sono persone che vivono di diritti, ma parliamo di cultura, di emozione, e tutti, dai piccoli ai grandi, dai folli ai geni, quelli che vogliono scrivere lo fanno per soldi? Per vendere, per mangiare?
La tristezza è che gli autori spesso, scrivono seguendo una moda, scrivono quello che altri vorrebbero, commercializzano. Ricordate le Ali della Libertà, esordio di stephen king e poi cosa è successo? Ci sono autori come Stig Dagerman che si sono suicidati, a 31 anni, perché soldi e successo stavano minando le basi del proprio talento!

Un sorriso a Xenia, la principessa guerriera! :mrgreen:
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tostoini
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Messaggio da tostoini »

diego ha scritto:Ci sono autori come Stig Dagerman che si sono suicidati, a 31 anni, perché soldi e successo stavano minando le basi del proprio talento!
oh poverini :roll:
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keoma
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Messaggio da keoma »

Diego, devi sentire anche quella di sabato :wink:
Domenica era registrata...
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni)
Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)

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Diego
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Messaggio da Diego »

Grazie Keoma, appena riesco, vi stimo molto lo sapete... :wink:

Solo X tost!!

Stig Dagerman, da laggiù, nell'oceano di fuoco dove riposi, ti prego di perdonare questa tartaruga, Tost, magari nemmeno sapeva chi fossi, e magari voleva solo scherzare. Mi ha infastidito a morte, ma io sono un tipino suscettibile, e le rispondo nel modo migliore, facendole conoscere cosa significa scrivere davvero, attraverso le tue ultime parole.


"Il nostro bisogno di consolazione" è il titolo del testamento spirituale di Stig Dagerman, autore svedese, morto il 4 novembre del 1954 a 31 anni, suicida. In questo testo di poche pagine si rivela la ricerca e la meditazione di uno scrittore geniale ed autodidatta. Egli si sentiva minacciato dal peso delle proprie parole, dall'indeterminatezza dei significati di una pagina scritta e dalla intrinseca imperfezione della condizione umana.
Esordiva nel testo:
"Mi manca la fede e non potrò mai, quindi, essere un uomo felice, perché un uomo felice non può avere il timore che la propria vita sia solo un vagare insensato verso una morte certa."
Ho conosciuto da poco l'universo di Dagerman, e quando sento stringermi la gola da un nodo di tristezza, attraversando le sue storie, non posso esimermi dal chiedergli: Dove mi stai portando Stig? tu che sei capace di una scrittura ruvida, che riesci a far sentire il disagio della mia superficialità e che ferisci a morte con frasi come :"le mani dei poveri hanno sempre vergogna di ciò che fanno".
Capace di stampare a fuoco un marchio nell'anima. Penso all'inconsistenza del linguaggio. Al mezzo che rappresenta la comunicazione. Al tentativo di trattenere qualcosa del mondo là fuori, e poterlo far viaggiare attraverso la carta, l'inchiostro dei libri, e le parole.
"L'uomo non ha però bisogno di una consolazione che sia un gioco di parole, ma di una consolazione che illumini. [...] Posso riempire tutti i miei fogli bianchi con le più belle combinazioni di parole che sorgono nel mio cervello [...] Ma che mi importa dei soldi, che m'importa di contribuire a rendere più grande e perfetta la letteratura? L'unica cosa che mi importa è quella che non ottengo mai: l'assicurazione che le mie parole hanno toccato il cuore del mondo.
Cos'è allora il mio talento se non una consolazione per la mia solitudine? Ma che consolazione spaventosa, che riesce solo a farmi vivere la solitudine con intensità cinque volte maggiore."
Ed è come se le espressioni, le descrizioni, le frasi di un libro piovessero, scivolassero non riuscendo a staccarsi da un rilievo così denso di trame e intrecci.

Alla fine di un lungo elenco di scrittori famosi Sergio Garufi (edito da Stilos) ribadisce:

"Questo raccapricciante e parziale elenco di suicidi non intende proporre una galleria di eroi positivi, di personalità forti che hanno vinto l’animalesco istinto alla sopravvivenza, la cieca e irrazionale volontà di vivere. Il suicida non è una figura leggendaria e neppure un reietto, il crumiro della specie. Non era scritto fin dalla nascita, nelle oscure officine del destino, che una ferrea necessità causale lo conducesse a quel drammatico epilogo. E’ semplicemente qualcuno che, a un certo punto della vita, ha sentito il mondo come una sorta di pappagallo di Humboldt, qualcosa di incomprensibile e di insensato."
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tostoini
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Messaggio da tostoini »

Caro Diego, ti stupirà sapere che conosco Dagerman, l'ho letto e ci ho fatto pure un esame su, su di lui e su molti altri afflitti da demone meridiano, melancolia e spleen. Ergo so benissimo chi e cosa ha scritto. (e so anche che quella é la presentazione che sta sulla pagina della casa editrice Iperborea)
Ma ammetto di avere sempre meno rispetto nei confronti delle malattie da benessere, e suicidarsi perché i soldi e il successo ti fanno venire il blocco dello scrittore mi sembra, passatemi il termine, un pò da coglione.
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vanya
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Messaggio da vanya »

continuando l'OT...
nessuno ha realmente le possibilità di sapere perchè qualcuno decide di morire suicida. al di la delle parole di Dagerman ( che peraltro non conosco), che Diego riporta, come è pensabile ridurre le motivazioni del suo gesto a questo
perché soldi e successo stavano minando le basi del proprio talento!
è vero, non è che tutto deve essere complicato, macchinoso e contorto. ma a volte l'irrispettoso (Dagerman ti prego di perdonare Diego :wink: ) nasce dal voler semplificare, ridurre e banalizzare.
...fine OT.
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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Diego
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Messaggio da Diego »

X tost, nessuna offesa personale. Si intende. Non mi permetterei mai di offendere la tua intelligenza o i tuoi gusti. E' solo che la tua era proprio una battuta stupida, da "Tutto un pò" per intenderci. E se è concessa la stupidità, come è giusto, è giusto anche un filo di riflessione. Offendi me, non me la prendo, ma lascia stare Dagerman.

X vanya: Ho argomentato la mia linea di interpretazione. In parte sono riportate le parole di Dagerman che chiariscono esse stesse, ma devi leggere l'intero testo e la presentazione ad esso, lo troverai poco opinabile. Ho aggiunto l'intervento di Garufi sull'interpretazione del suicidio, e in genere la letteratura va rispettata. In questo caso mi sentivo di farlo. Non è mia intenzione offendere. Per me la faccenda si chiude qui.

P.S: Iperborea è la casa editrice di Dagerman in italia. Purtroppo mi risulta che alcune sue opere non siano in ristampa.
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tostoini
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Messaggio da tostoini »

No Diego, non é stupida, forse sarà brutale, e cinica, ma non é stupida.
Io non credo che l'unico problema di Dagerman fosse il blocco dello scrittore, e che si sia ucciso per quello, ma se così fosse, mi sembra una morte inutile, quanto morire di anoressia. Morti senza senso, morti evitabili, morti per troppo benessere e disagio, tutto qui. (e comunque secondo me quando arrivi a suicidarti evidentemente quello che hai dentro é molto più imperscrutabile del fastidio di una pagina bianca).
E adesso se vuoi continuiamo in mp, perché qua siamo pesantemente OT.
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Frine
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Messaggio da Frine »

ot, ancora
Ricordate le Ali della Libertà, esordio di stephen king e poi cosa è successo?
cacaspillismo, ma con un senso.
le ali della libertà non è l'esordio di King, il suo primo romanzo pubblicato è Carrie, 1974, mentre Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank (Le ali della libertà è il titolo del film che ne è stato tratto) è una delle quattro novelle contenute in Stagioni Diverse, 1982, un bel po' di anni dopo, no?
Quindi se me lo citi come esempio di freschezza, talento e valore iniziale di uno scrittore, che poi si è appannato con gli anni e la commercializzazione, mi spiace ma sbagli.

(nessuno nega che King abbia pubblicato anche delle abominevoli schifezze - soprattutto ultimamente - ma che l'abbia fatto per portare a casa la pagnotta è una motivazione che si potrebbe applicare, volendo, più ai suoi primi anni - sai tutte quelle storie di figli piccoli, bollette del telefono pagate in ritardo ecc. - piuttosto che ai suoi ultimi lavori, scritti avendo più soldi di paperone. Esempio: io trovo molto più fuffosi L'incendiaria o Cujo - 1980 e 1981 - di.. bah.. Misery, 1987, o Dolores Claiborne, 1993)

(fermatemi prima che faccia passare tutta la sua bibliografia)
(fermatemi)
Se incontri un angelo, non avrai pace ma febbre. (Stefano Benni)

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Diego
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Messaggio da Diego »

Evidentemente non sono un cultore di Stephen King.
Frinie sei stato perfetto nelle precisazioni e ti ringrazio. Hai colto alla fine il senso delle mie parole:
"nessuno nega che King abbia pubblicato anche delle abominevoli schifezze... Quindi se me lo citi come esempio di freschezza, talento e valore iniziale di uno scrittore, che poi si è appannato con gli anni
e la commercializzazione, mi spiace ma sbagli."
Era proprio quello che intendevo. Tu pensi che non sia King, va bene ne hai letto molto più di me. Posso dirti che ho avuto quella impressione, leggendolo. Tornando a Faletti cosa mi ha dato fastidio?
La difesa impetuosa del diritto d'autore, il fare riferimento a delle persone che lavorano grazie a quei diritti, l'accenno a piccoli impiegati della parola che perdono il lavoro per una fotocopia. Da quando la letteratura è diventata un ministero?
Se fossi uno scrittore professionista, sarei onorato che qualcuno mi fotocopiasse. Certo che vorrei vivere di diritti d'autore, ma la cultura è prima di tutto circolazione di idee. E le idee non hanno un'etichetta,
né un codice a barre. Quello è business. (mi colpì molto Roy Lewis, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene su questo punto!!) In italia, più che in altri paesi, esiste la forte pressione degli editori. L'altra realtà dunque, pubblichi solo se ti adegui alla moda, ad un certo stile di vendita. Proprio perché uno mette davanti il guadagno al talento. Mi sono permesso di dire la mia. Senza alcun sentimento di amicizia o inimicizia.

A proposito, ho sentito le vocine delle donnine corsare, complimenti per l' intervista. :wink:
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Messaggio da 2teepot »

Frinie sei stato perfetto
Lei è Frine ( per qualcuno Frain ...) :wink:


PS : una Donna , mica una donnina ! :P
Si abbraccia un'ombra e si ama un sogno. (Soderberg)
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Diego
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Messaggio da Diego »

Mi scuso per lo scambio di sesso. :shock:
Una donnina appassionata di King. Brava!
Un sorriso, :)
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Messaggio da 2teepot »

Una pacca sul ... le spalle ! :P
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